Era il 26 novembre del 2012 quando, sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shueisha, iniziò la serializzazione di Shokugeki no Sōma, manga shōnen a tema culinario scritto da Yūto Tsukuda, disegnato da Shun Saeki e ideato insieme alla chef Yuki Morisaki, fornitrice delle ricette. La storia delle “gemme” della cucina giapponese ha riscosso grandissimo successo sia nel paese del Sol Levante che all’estero, vendendo numerosissime copie e ricevendo anche diversi riconoscimenti. La crescita a dir poco esponenziale del successo di quest’opera con tutta probabilità deve molto all’uscita di un adattamento animato così ben fatto da consolidarne definitivamente la fama. Trasmesso per la prima volta in Giappone a partire dal 3 aprile 2015, l’anime, prodotto da J.C.Staff e noto in tutto il mondo con il titolo Food Wars! (Battaglie Culinarie), è riuscito anno dopo anno, grazie ai suoi molteplici pregi, a diventare una delle migliori serie presenti nel vastissimo panorama di commedie slice-of-life scolastiche. Nell’aprile del 2020, dopo poco più di tre mesi di attesa, esce finalmente la quinta stagione della saga: Shokugeki no Sōma: Gou no Sara, nota in Italia come Food Wars! The Fifth Plate. Essa rappresenta a tutti gli effetti l’opera ultima, nonché il vero finale di questa lunghissima serie. Nonostante le grandi aspettative intorno a questa quinta stagione, ahimè, essa ha subito molti ritardi che ne hanno rallentato sia la produzione che la messa in onda nei vari simulcast. Rilasciata sui canali televisivi giapponesi a partire dall’11 aprile 2020, i suoi episodi sono stati sottotitolati in italiano e resi disponibili sulla piattaforma streaming di Crunchyroll.
- Titolo originale: Shokugeki no Sōma: Gou no Sara
- Titolo inglese: Food Wars! The Fifth Plate
- Uscita giapponese: Primavera 2020 (Episodi 1-2), Estate 2020 (Episodi 3-13)
- Uscita italiana: 11 aprile 2020 (Streaming)
- Piattaforma: Crunchyroll
- Genere: Commedia, Ecchi, Scolastico, Cucina
- Numero di episodi: 13
- Durata: 23 minuti
- Studio di animazione: J.C.Staff
- Adattato da: Manga Shōnen
- Lingua: Giapponese (Doppiaggio), Italiano (Sottotitoli)
Abbiamo recensito Food Wars! The Fifth Plate tramite piattaforma streaming Crunchyroll.
La trama presentata durante i 13 episodi che compongono la quinta stagione di Food Wars! si allinea in tutto e per tutto a quella che abbiamo avuto il piacere di osservare durante la messa in onda della prime quattro stagioni. Essa, infatti, riprende tutti gli aspetti più significativi di quest’ultime, aggiungendo però un tocco proprio dato dai nuovi sviluppi. L’anime, riprendendo esattamente da dove si era interrotto, continua a presentarsi come un’opera semplice e lineare, che fa della spettacolarità delle battaglie il suo vero punto di forza. Le vicende narrate in quest’opera, ormai lo sappiamo, girano attorno alla vita di Soma Yukihira, ex studente delle medie determinato a superare le abilità culinarie del padre, che si allena giorno dopo giorno con le sfide che si presentano di fronte a lui. Le mille disavventure che hanno caratterizzato il suo percorso, unite all’esperienza acquisita durante le stagioni precedenti, hanno contribuito a rendere il giovane e talentuosissimo Yukihira una delle figure più importanti e forti all’interno dell’intera accademia Totsuki. Ottenuto il primo seggio degli eletti a seguito degli eventi avvenuti durante l’arco narrativo del Central, lui ed alcuni dei suoi compagni (tra cui spiccano senza alcun dubbio Erina Nakiri e Megumi Tadokoro) sono stati invitati al Blue, un torneo gastronomico mondiale dedicato ai giovani chef in cerca di fama, lo stesso alla quale avrebbe dovuto partecipare il padre di Yukihira prima di lasciare definitivamente il mondo dell’alta cucina. Questa edizione del concorso riserva però diverse sorprese tra cui un cambio drastico del regolamento stesso, il quale introduce temi a dir poco fuori dall’ordinario.
Anche le cene più belle prima o poi finiscono
Ahimè la frase presente in questo titolo riassume alla perfezione quello che questa saga ha rappresentato per me e per i suoi fan. Infatti, quello che lo studio J.C.Staff ci ha donato in questi anni è forse un piccolo capolavoro, capace di conquistare un numero non indifferente di spettatori, grazie anche alle sue stranezze e peculiarità. Non è un caso che, anno dopo anno, l’hype che si creava nella community di appassionati è diventato via via sempre più grande con l’uscita di ogni stagione. Questo 2020 non poteva fare eccezione, in quanto quella che sarebbe andata in onda non era nient’altro che la stagione conclusiva e gran finale dell’intera opera. Purtroppo però questa quinta stagione, forse a causa dell’eccessiva attesa, ha un po’ tradito le aspettative, lasciando l’amaro in bocca in tutti coloro che speravano di poter assaggiare un dessert degno delle portate precedenti. A mio avviso, il vero punto debole di questa quinta stagione viene rappresentato dalla poca cura con cui essa è stata realizzata. Infatti, se uno dei più grandi pregi delle prime stagioni era il grande riguardo con cui ogni singola sfida veniva rappresentata, quest’opera risulta invece estremamente concisa e sbrigativa. Personalmente ritengo che non sia un caso che molte delle battaglie culinarie presenti nel Blue vengano completamente omesse o ridotte giusto a pochi frame. Infatti, sembra quasi che le idee per la creazione di nuovi piatti e di sfide sempre più avvincenti siano venute meno nel corso del tempo. Questa mancanza di idee si evidenzia soprattutto con l’introduzione di nuove tecniche culinarie (definite illegali) che, oltre a non essere particolarmente caratterizzate, rasentano l’assurdo e fanno perdere a questa serie quello che a mio avviso era uno degli aspetti più importanti: far capire a tutti come la cucina e le sue tecniche/fondamenta possano essere spettacolari. In questa quinta stagione non si è cercato di trasmettere la bellezza della cucina a trecentosessanta gradi, bensì si è data troppa importanza al lato più esagerato e pacchiano della serie.
Quando hai troppa fretta di servire il dolce
Guardando i 13 episodi che compongono la quinta stagione di questo anime è chiaro come l’intera serie sia decisamente sottotono. La qualità visiva, pur attestandosi su un livello medio, presenta tutta una serie di elementi che rovinano drasticamente l’esperienza del telespettatore. Infatti, quest’opera spesso e volentieri finisce con lo scadere in errori assolutamente evitabili (come ad esempio proporzioni sballate e personaggi mal disegnati). Sotto un aspetto prettamente tecnico, la serie non brilla in termini di qualità e fluidità delle animazioni, in quanto quest’ultime oltre a risultare piuttosto semplici, sono prive di grande dinamicità e cura dei dettagli. Questo netto calo di qualità rispetto alle prime stagioni, probabilmente, è da attribuire più ai vari problemi che hanno colpito lo studio d’animazione durante l’epidemia di COVID-19 in Giappone che a veri demeriti degli addetti ai lavori. Le varie restrizioni imposte dal governo giapponese, infatti, non hanno permesso ai membri dello studio J.C.Staff di lavorare in totale serenità. Non è un caso che la messa in onda di questa serie abbia subito diversi ritardi, tant’è che ben 10 episodi sono stati trasmessi molti mesi dopo quella che doveva essere la data d’uscita originale.
Uno degli elementi che ha da sempre contraddistinto in positivo questa saga è il doppiaggio. Quest’ultimo, grazie alle buone interpretazioni che i vari membri dello staff hanno saputo offrire, è riuscito a mantenersi sugli stessi standard qualitativi raggiunti nelle precedenti stagioni. Infatti, seppur ogni tanto esso cozzi un po’ con alcune animazioni poco curate, è caratterizzato da una recitazione quasi impeccabile e capace di trasmettere appieno le varie emozioni provate dai protagonisti. Come già noto, anche per via del numero elevatissimo di personaggi con ruoli primari e secondari, il cast risulta molto ricco e di grande esperienza. Tra i doppiatori figurano nomi di grande caratura ed assoluta esperienza come quelli di Yoshitsugu Matsuoka (nei panni di Yukihira Soma), Hisako Kanemoto (nel ruolo di Erina Nakiri) e Minami Takahashi (voce di Megumi Tadokoro).
La colonna sonora di Food Wars! The Fifth Plate, curata dal musicista Tatsuya Katou e dal sound director Jin Aketagawa, pur riprendendo gran parte delle tracce presenti nelle precedenti stagioni, riesce ad accompagnare in maniera discreta lo svolgersi degli eventi, risultando particolarmente gradevole ed efficace durante le parti più importanti ed emozionanti dell’intera serie. La saga di Food Wars!, durante questi cinque anni è riuscita più di una volta a regalarci hit memorabili e degne di nota. Questa quinta stagione, pur non cambiando le carte in tavola, è riuscita a donarci alcune canzoni di primissimo livello. Su tutte riesce a spiccare particolarmente “Crossing Road”, sigla di chiusura realizzata dalla doppiatrice Mai Fuchigami e capace di unire al proprio interno un lato tecnico e musicale di ottima fattura ad un testo semplice ma dal forte impatto emotivo (io stesso ho indicato questa ending come una delle migliori hit della prima metà del 2020).
A chi consigliamo Food Wars! The Fifth Plate?
Quella di Food Wars! è sicuramente una fra le saghe animate più eccentriche ed interessanti ad essere uscita negli ultimi anni. Questa serie, grazie all’unione fra una storia intrigante e un ottimo fanservice, negli ultimi cinque anni ha acquistato grandissima notorietà conquistando, stagione dopo stagione, una grandissima fetta di spettatori. Food Wars! ha la capacità unica di tenerti incollato allo schermo, intrattenendoti con il particolarissimo mix che si crea unendo umorismo, epicità delle battaglie e la più becera delle componenti ecchi. Personalmente mi ritengo molto fortunato ad aver avuto l’opportunità di seguire anno dopo anno quest’opera e mi sento in dovere di consigliarla a tutti coloro che amano le caratteristiche sopracitate. Infatti, se a 5 anni di distanza dal suo debutto sul piccolo schermo non avete ancora avuto modo di vedere quest’opera dovete assolutamente recuperarla, in quanto una quinta stagione giusto un po’ sbrigativa e meno curata delle altre non cancella quello che di buono è stato fatto negli anni precedenti.
- Sfide sempre avvincenti
- Personaggi con background interessanti
- Eccessiva rapidità delle vicende narrate
- Poco risalto dato alle varie fasi del torneo
- Qualità grafica non eccelsa
Food Wars! The Fifth Plate
Una quinta portata decisamente troppo sbrigativa
Anche le cene più belle prima o poi finiscono e Food Wars, ahimè, non fa eccezione. Queste cinque portate ci hanno accompagnato egregiamente durante gli ultimi anni e quasi mi rattristo pensando che le gesta di Yukihira e compagni non raggiungeranno più il piccolo schermo. Food Wars! The Fifth Plate, purtroppo non è riuscito ad essere la degna conclusione per una delle opere da me più amate e apprezzate. L’eccessiva fretta con cui sono state messe in scena le ultime disavventure dei nostri protagonisti ha lasciato un po’ di amaro in bocca, in quanto le aspettative erano veramente alte. Nonostante tutto, non mi sento di essere troppo critico nei confronti di questo finale, in fondo non si può certo dire che questa serie sia un totale disastro. Questa quinta stagione, mantenendo molte delle caratteristiche che hanno reso celebre questo brand, ci ha riservato diversi momenti particolarmente significativi ed emozionanti. E se questo finale non è riuscito a raggiungere la perfezione va bene lo stesso, in fondo quello che conta davvero non è la meta ma il viaggio.
Saki Sanobashi
Finalmente ci siamo liberati almeno di questo! Sperando che non ci sia un sequel/prequel in agguato (esiste uno spinoff, ma è piuttosto breve e già concluso, quindi anche se lo animassero sarebbe comunque una stagione sola)…