DRAGON BALL: Sparking! ZERO – Recensione

Con oltre 180 personaggi nel roster, DRAGON BALL: Sparking! ZERO promette grandi cose a partire dal prossimo 11 ottobre. Ecco la nostra recensione!

DRAGON BALL: Sparking! ZERO – Recensione

Inutile nasconderlo. Dallo sbilanciatissimo ONE PIECE: Burning Blood all’altrettanto problematico ONE PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS, passando per quell’inguardabile fallimento che risponde al nome di JUMP FORCE, nel giro di pochi anni gli sviluppatori di Spike Chunsoft mi hanno rifilato una sostanziosa dose di delusioni anche piuttosto scottanti, tant’è che nei mesi antecedenti l’uscita di DRAGON BALL: Sparking! ZERO non riuscivo a fare a meno di guardare con sospetto l’ultima mirabolante impresa dello studio giapponese.

A dispetto dei pronostici, non solo DRAGON BALL: Sparking! ZERO si è invece rivelato un ottimo picchiaduro, ma potrebbe seriamente essere il gioco di Dragon Ball più imponente di tutti i tempi, soprattutto dal punto di vista contenutistico. Coi suoi 182 lottatori, che saliranno a quota 200 (e oltre!) coi DLC di prossima pubblicazione, il prodotto di Spike Chunsoft, pubblicato da BANDAI NAMCO Entertainment, ambisce a diventare il Dragon Ball definitivo. Scopriamo dunque di seguito se l’erede dei Budokai Tenkaichi abbia o meno le carte in regola per raggiungere un traguardo tanto ambizioso.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO – Recensione

  • Titolo: DRAGON BALL: Sparking! ZERO
  • Piattaforma: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Azione, Arena Fighter
  • Giocatori: 1-2
  • Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Spike Chunsoft
  • Lingua: Inglese (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 11 ottobre 2024
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Season Pass darà accesso a nuovi personaggi non ancora annunciati
  • Note: la Digital Deluxe e la Ultimate Edition garantiscono 3 giorni di accesso anticipato

Abbiamo recensito DRAGON BALL: Sparking! ZERO con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO Entertainment Europe.

What’s my destiny…?

A differenza delle controparti dall’impostazione più “arcade”, che puntano prevalentemente sulla componente competitiva (a proposito, qui trovate la recensione di DRAGON BALL FigherZ), gli arena fighter tratti dagli anime sono soliti proporre una massiccia modalità storia che consente al giocatore di ripercorrere più o meno in toto le peripezie dei propri beniamini. Benché tutti conoscano ormai le leggendarie avventure di Son Goku e compagni, DRAGON BALL: Sparking! ZERO non si è sottratto alla regola, eppure gli sviluppatori di Spike Chunsoft hanno escogitato uno sfizioso stratagemma per proporre una modalità storia come non ne avevamo mai viste prima in un gioco tratto dall’opera magna del compianto Akira Toriyama.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO – Recensione

Suddivisa in capitoli affrontabili dal punto di vista di Goku, Vegeta, Gohan, Piccolo e persino alcuni dei loro avversari più temibili, la campagna è strutturata in “isolotti” molto simili a pianeti, che di volta in volta propongono all’utente una serie di combattimenti al cardiopalma. Essendo l’indiscusso protagonista dell’opera, il capitolo incentrato su Goku è di gran lunga il più esteso e longevo, anche perché questo si apre con l’arrivo del fratello Raditz e si conclude invece col Torneo del Potere di Dragon Ball Super. Per ragioni che fatichiamo a comprendere, però, scegliendo di percorrere il cammino di Goku non è possibile “rivivere” immediatamente anche le battaglie aventi per protagonisti gli altri Guerrieri Z, ma al contrario la sua storia salta frettolosamente da uno scontro del Saiyan all’altro. Se all’inizio della campagna vi ritroverete insomma ad affrontare Raditz e Nappa in rapida successione, dopo aver malmenato il Principe dei Saiyan passerete subito a Jeeth e Burter, e così via. Poiché questa scelta crea letteralmente dei buchi, personalmente avrei preferito che la modalità chiamata “Episodio Battaglia” permettesse di passare agilmente da un eroe all’altro, senza dover ogni volta tornare al menu per selezionare un cammino diverso e quindi esplorare gli isolotti preclusi al buon Goku.

Tra l’altro, le vicende principali di Dragon Ball Z e Dragon Ball Super vengono spesso raccontate in maniera abbastanza sbrigativa e con una messinscena discontinua, utilizzando una valanga di diapositive dialogate (con personaggi alle volte immobili in stile visual novel) e ricorrendo solo di rado a cutscene vere e proprie. Quello che almeno nelle prime ore avevo percepito come un enorme difetto della produzione si è col tempo trasformato in uno dei suoi principali pregi, in quanto la bizzarra soluzione adottata a questo giro da Spike Chunsoft ha trovato una validissima spiegazione nella volontà dello sviluppatore di velocizzare il racconto originale per potersi dedicare anima e corpo nella realizzazione di geniali What If. L’esistenza dei suddetti era nota già da tempo, ma sei nei mesi passati sospettavamo che questi si limitassero a proporre singoli scontri dall’esito diverso, all’arrivo del codice finale ho scoperto con piacere che alcune “divergenze” consentono di accedere ad archi narrativi piuttosto ampi e dalla struttura più complessa. Per fare qualche esempio, se durante la vostra vita vi siete chiesti come se si sarebbe sviluppata la Saga dei Saiyan se Goku non fosse perito assieme a suo fratello per mano di Piccolo, o meglio ancora se come il sottoscritto avreste fatto partecipare Trunks del Futuro al Torneo del Potere, Sparking! ZERO vi fornirà le risposte, inscenando sui vostri schermi delle appassionanti (e il più delle volte ben scritte) deviazioni dal canone.

Goku contro Jiren - DRAGON BALL: Sparking! ZERO – Recensione

Ad avermi fatto storcere il naso sono purtroppo le condizioni di sblocco dei suddetti, in quanto nella maggior parte dei casi i What If diventano accessibili soltanto sconfiggendo l’avversario in “fretta e furia”, senza un timer sullo schermo che indichi il tempo a disposizione dell’utente. Tenendo poi presente che gli avversari affrontabili nelle Battaglie Episodio hanno in genere una marcia in più e tendono a risultare di gran lunga più abili del normale, le condizioni di sblocco imposte da Spike Chunsoft potrebbero facilmente diventare un muro insormontabile per i giocatori meno esperti di picchiaduro, precludendo loro l’accesso al vero piatto forte dell’esperienza.

We Gotta Power

Laddove i picchiaduro bidimensionali come il già menzionato DRAGON BALL FighterZ guardano in direzione di una platea di videogiocatori più inclini al tecnicismo, il sistema di combattimento proposto da DRAGON BALL: Sparking! ZERO ha invece conservato l’anima più “caciarona” e votata al fanservice che contraddistingueva gli apprezzatissimi Budokai Tenkaichi pubblicati quasi due decenni or sono su PlayStation 2 e Wii, e che oggi come allora si adatta alle esigenze di un pubblico decisamente più vasto. Chi ha familiarità con la trilogia Tenkaichi si sentirà subito a casa e, tra attacchi direzionabili, inseguimenti a tutta velocità, senza dimenticare le spettacolari mosse finali, avrà quasi la sensazione di aver viaggiato indietro nel tempo. Anche perché Sparking! ZERO propone due schema di comandi: uno Classico, che ripesca a piene mani la mappatura dei Budokai Tenkaichi, e uno più moderno, che prende il nome di Standard e si discosta solo in minima parte da quello originale. Abituato ai più intuitivi comandi della serie Ultimate Ninja STORM di CyberConnetct2, chi vi scrive ha impiegato diversi giorni per “assimilarli” entrambi, soprattutto perché le meccaniche di volo possono spiazzare non poco i neofiti, ma considerando che il titolo offre la possibilità di riconfigurare a piacimento la mappatura dei tasti, in caso di necessità potreste fare un salto nel menu opzioni e cercare una soluzione che possa adattarsi meglio alle vostre abitudini.

Trunks e Vegeta

Come anticipato in apertura, la peculiarità di DRAGON BALL: Sparking! ZERO va individuata in un roster senza eguali, che allo stato attuale annovera la bellezza di 182 combattenti (anche se Goku “Mini” di Dragon Ball DAIMA è al momento è un pre-order bonus e non può ancora essere acquistato separatamente). Ognuno di questi è dotato di un moveset unico e personale, che dimostra la grande cura riposta dai ragazzi di Spike Chunsoft nel differenziare le diverse varianti dei nostri beniamini. Prendete ad esempio il Saiyan cresciuto sulla Terra, che tra forme base provenienti dalle diverse opere che costituiscono il brand e trasformazioni varie è qui proposto in più di quindici versioni differenti: oltre a poter contare su tecniche di combattimento sempre diverse e sui power-up più disparati, ogni Goku può cimentarsi in adrenaliniche serie di combo che premiano velocità o potenza, e che nel caso di Kid Goku o Mini Goku traggono un lieve vantaggio dall’utilizzo dell’inconfondibile Nuvola d’Oro e dell’ormai iconico bastone Nyoibō.

I picchiaduro confezionati da Spike Chunsoft sono noti perlopiù per la presenza di roster enormemente sbilanciati e con DRAGON BALL: Sparking! ZERO le cose non sono certo andate diversamente; anziché tentare di bilanciare un minimo i lottatori trascinati in arena, stavolta lo sviluppatore ha abbracciato totalmente quello che negli anni è diventato una sorta di “marchio di fabbrica”, affinché gli utenti potessero effettivamente percepire i bonus in termini di potenza e velocità che le trasformazioni in Super Saiyan 4 – tanto per dirne una – conferiscono ai nostri eroi. Proprio per questa ragione, mentre le normali Battaglie a Squadre non presentano alcuna restrizione, le meno permissive “Battaglie PD” attribuiscono a ciascun combattente un valore che spazia da 2 a 10 e permettono al giocatore di spendere un massimo di 15 punti al momento di comporre il proprio team. Come risultato, inserire squadra personaggi molto forti come Beerus, Whis o Vegeth Super Saiyan Blue consuma la bellezza di 10 punti, costringendo insomma l’utente a riempire quanti più slot possibili optando su lottatori meno valenti e il cui costo è pari a 2 o 5 punti al massimo. Un’espediente che, soprattutto nelle partite online, dovrebbe garantire un bilanciamento quasi impeccabile.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO – Recensione

Sempre a proposito del gameplay, a non avermi convinto del tutto è l’esorbitante numero di novità introdotte in DRAGON BALL: Sparking! ZERO e pensate appositamente per rendere ancora più caotici gli scontri. Tra questi figurano il Contrattacco Vendicativo, che dando fondo alle Riserve Abilità permette al personaggio utilizzato di assorbire un colpo del nemico e di interromperne l’offensiva con un potente contrattacco, l’Assalto Evanescente, che permette di teletrasportarsi in direzione dell’avversario, o la Super Percezione, grazie alla quale è possibile nullificare anche i colpi speciali. Sulla carta sono tutte soluzioni interessanti e molto utili, tuttavia nell’ardore della battaglia è piuttosto complicato ricordare puntualmente le innumerevoli combinazioni di tasti e le diverse strategie impiegabili per sottrarsi all’offesa del rivale.

Appari, Drago Shenron!

Benché Battaglie Episodio sia a conti fatti il cuore pulsante dell’esperienza, Dragon Ball: Sparking! ZERO non è certo privo di modalità secondarie degne di tale nome, come ad esempio le Battaglie Bonus studiate dagli sviluppatori, che propongono impensabili lotte tra combattenti provenienti da epoche diverse, o le Battaglie Personalizzate, che come implicato dal nome permettono di trascinare in mischia qualsiasi personaggio. Immancabili, poi, la modalità Torneo, che in questo caso è proposta in sette diverse varianti, ognuna caratterizzata da regole particolari, e il negozio in cui spendere gli Zeni accumulati in modalità storia per sbloccare nuovi personaggi, acquistare costumi, brani della colonna sonora, elementi per personalizzare a puntino la Carta Giocatore, e non per ultime le capsule abilità necessarie per potenziare i componenti del roster. Simpatica, inoltre, la modalità che, dopo aver radunato le Sfere del Drago disseminate sui diversi pianeti, consente di evocare Shenron, Polunga o addirittura il colossale Dio Drago (Super Shenron) per sbloccare contenuti senza dover sborsare un solo Zeni. Meno utile ed efficace ci è parsa invece la modalità Allenamento, i cui tutorial non illustrano in maniera sempre chiara e precisa le risorse belliche a nostra disposizione.

Goku e Vegeta

Primissimo gioco di Dragon Ball ad essere sviluppato in Unreal Engine 5, Sparking! ZERO può contare su una resa visiva semplicemente straordinaria, che valorizza in modo particolare le distruttive quanto spettacolari mosse finali di Broly, Gogeta, Jiren e così via. Alcune di esse provocano lievissimi tentennamenti da parte del frame rate, ma dal momento che questi non intacchi granché la fluidità del picchiaduro, si tratta di un complesso accettabilissimo. Lo stesso non si può dire purtroppo per i modelli poligonali del 182 lottatori, che per quanto belli e dettagliati sono affetti da una resa non esattamente omogenea, con qualche lottatore i cui costumi appaiono ben al di sotto della media. Semplicemente straordinari e credibili si sono dimostrati invece gli scenari distruttibili, che appunto conservano per diverso tempo i segni della battaglia e presentano parecchi elementi frantumabili. Chiudono il cerchio l’ottima colonna sonora e il superbo doppiaggio in lingua originale giapponese, che a differenza di quello anglofono è contraddistinto da accostamenti vocali pressoché perfetti. Quantomeno rivedibile, infine, la localizzazione dei testi in italiano, che in più occasioni ha alterato il senso dei dialoghi.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO porta a un livello superiore gli scontri leggendari della serie Budokai Tenkaichi! Diventa un super guerriero e sprigiona una potenza devastante oltre ogni limite in battaglie in puro stile DRAGON BALL! Scatena la forza di oltre 180 personaggi tratti da DRAGON BALL Z, DRAGON BALL Super, DRAGON BALL GT e alcuni film della serie DRAGON BALL, tutti nel gioco base! Ogni personaggio possiede abilità speciali, trasformazioni e tecniche uniche e caratteristiche. Stringi nelle mani la potenza distruttiva dei guerrieri più potenti dell’universo di DRAGON BALL.Acquista DRAGON BALL: Sparking! ZERO su Amazon seguendo questo link e supporta Akiba Gamers!

A chi consigliamo DRAGON BALL: Sparking! ZERO?

Al netto di qualche perdonabile spigolosità, l’ultima fatica di Spike Chunsoft è riuscita a sorprendermi oltre le mie più rosee aspettative, anche perché il confine che separa il videogioco dal leggendario anime di TOEI diventa talmente sottile da risultare impercettibile. Considerando poi che il titolo non mira a offrire il medesimo livello di tecnicismi alla base del ben più ostico DRAGON BALL FighterZ, ma al contrario si professa adatto a videogiocatori di tutte le abilità, ne consigliamo l’acquisto a tutti i fan della licenza di Toriyama. Che siate o meno appassionati di fighting game, i What If proposti dalla modalità storia e il gargantuesco roster giocabile di DRAGON BALL: Sparking! ZERO sapranno tenere incollati allo schermo voi e i vostri amici, trasmettendovi la piacevole sensazione di star guardando una puntata dell’anime. Se amate Dragon Ball e i suoi eroi, per nessuna ragione al mondo dovreste lasciarvi sfuggire l’occasione di partecipare a questo coloratissimo quanto chiassoso festival.

DRAGON BALL: Sparking! ZERO

  • L’Unreal Ungine 5 mostra i muscoli
  • I What If sono incredibilmente interessanti
  • Il sistema di combattimento è adatto a tutti
  • Poggia su un roster immenso e adeguatamente diversificato…

  • …Ma non privo di importanti lacune
  • I What If hanno requisiti di sblocco poco permissivi
  • Goku “Mini” è un preoder bonus e al momento non può essere acquistato separatamente
DRAGON BALL: Sparking! ZERO
4.3

Dragon Ball come non l’avete mai “vissuto” prima

DRAGON BALL: Sparking! ZERO è senza dubbio il gioco migliore tra quelli confezionati da Spike Chunsoft, che dopo tanti fallimenti non solo è riuscito a riscattarsi, ma addirittura ha trasformato uno dei più criticati difetti storici delle sue produzioni in uno dei principali punti di forza del picchiaduro. Scegliendo di semplificare e velocizzare il racconto originale, per poi concentrarsi sulla realizzazione di appaganti e ben strutturati What If, lo studio giapponese ha inoltre escogitato una valida alternativa alla classica modalità storia proposta dai tie-in di Dragon Ball, che dopo anni e anni rischiava di non essere altrettanto incisiva e divertente. Alcune scelte intrapreso dallo sviluppatore risultano difficili da digerire, come appunto quella di barricare gli scenari alterantivi dietro condizioni di sblocco che potrebbero non essere alla portata di tutti, ma si tratta comunque di minuzie che i ragazzi di Spike Chunsoft potrebbero mettere a posto durante il lungo supposto post-lancio che DRAGON BALL: Sparking! ZERO è indubbiamente destinato a ricevere. Nel frattempo, correte ad allenarvi: i Saiyan stanno arrivando e la loro aura non è mai stata tanto potente!

Monster Hunter di professione, nonché accumulatore seriale di videogiochi di produzione rigorosamente giapponese, pare si sia autoesiliato in una dimensione alternativa in cui le personificazioni di SQUARE ENIX, BANDAI NAMCO Entertainment e CyberConnect2 sono sue compagne d’arme nella lotta contro l'odiato dio degli FPS e gli infedeli al suo seguito. Ha un’evidente ossessione per le spade e sogna di governare Gamindustri. Suoi nemici giurati sono i servizi in abbonamento e il digital delivery.

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