Il 6 agosto 1986 usciva in Giappone su Famicom Disk System METROID, un gioco che ha fatto la storia non solo di Nintendo, ma che insieme a Castlevania ha praticamente definito un nuovo genere: il Metroidvania.
Caratterizzato da una struttura free-roaming priva delle limitazioni solitamente imposte dai giochi side-scrolling nel periodo, solitamente lineari e guidati, Metroid permetteva la libera esplorazione di ampie e intricatissime mappe e poneva come scopo del giocatore la raccolta di oggetti e potenziamenti per proseguire nell’avventura. È considerata un delle IP più mature di Nintendo, e forse per questo ha avuto una storia più complessa e travagliata di quella di altri franchise, con uscite centellinate nel tempo, e alcuni sospettano che sia anche una delle IP meno considerate dalla major di Kyoto, visto che è stato l’unico titolo di cui Nintendo ha praticamente ignorato il venticinquesimo anniversario.
La serie non ha mai celato di aver attinto a piene mani dall’immaginario Sci-Fi e di aver avuto come forte di ispirazione primaria il film “Alien” di Ridley Scott, non a caso il villian per eccellenza della saga porta proprio il nome del regista e le protagoniste sono entrambe donne. Da alcune testate giornalistiche Samus Aran, l’eroina del gioco, è stata indicata come icona femminista, che ha sdoganato il gentil sesso nei videogame; caratterizzata come donna forte, risoluta, impavida e capace, ma di cui si è anche scoperta l’inaspettata fragilità in Metroid Fusion e ancora di più in Metroid: Other M, titolo che ha posto l’accento sul suo istinto materno e sulla sua necessità di una figura maschile a cui appoggiarsi e ispirarsi: in parole povere una inarrestabile tuta spaziale che cela una femminilità dirompente.
Metroid può vantare al suo attivo dodici titoli, molti dei quali concentrati tra il 2002 e il 2010… e se il Nintendo Direct atteso per le 16:00 rivelasse proprio un nuovo capitolo delle avventure di Samus?