All’inizio di marzo è uscito il primo volume di What’s Michael?, manga scritto e disegnato da Makoto Kobayashi, sin dal 1984 e arrivato in patria al nono volume. Già arrivato da noi in Italia a cadenza irregolare, si ripresenta questa volta nella nuova veste grafica “pelosa” della Miao Edition. A un primo impatto il nome potrebbe non dirvi molto, ma in Italia la serie animata che si è sviluppata da questo titolo, ovvero Ciao, io sono Michael (1988), ebbe un discreto successo! Vale quindi la pena di comprare questo primo volume? Scopriamolo, come sempre, insieme!
- Titolo originale: What’s Michael?
- Titolo italiano: What’s Michael?
- Uscita giapponese: 1984
- Uscita italiana: 03/03/2021
- Numero di volumi: 1 (in corso)
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: Comico, Commedia, Slice of Life
- Disegni: Makoto Kobayashi
- Storia: Makoto Kobayashi
- Formato: 15×21, B, b/n, con sovraccoperta
- Numero di pagine: 224
Abbiamo recensito “What’s Michael? – Miao Edition” tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.
44 Gatti… o forse più
Molti di voi potrebbero approcciarsi a questo volume aspettandosi una specie di avventura dedicata ai gatti, o anche solo delle vicende legate a un particolare felino di nome Michael, magari condite dai soliti risvolti psicologici, romantici, un briciolo di azione e quella leggera tensione che ci avvolge quando c’è un animale in una storia, per la paura che faccia una brutta fine. E invece no!
What’s Michael è semplicemente un manga che parla di gatti, e lo fa nel modo più semplice possibile: una serie di piccole storie, di piccole realtà racchiuse in poche pagine (per capirci, come se fosse una raccolta di quei fumetti di poche vignette che apparivano sulle riviste per ragazzini) che trattano argomenti variegati, ma tutti accomunati dai gatti. Sono vicende che per la maggior parte hanno risvolti comici, a volte molto divertenti, ma trattano un po’ di tutto: dalla gestione dell’animale ai problemi e alle preoccupazioni, passando attraverso spionaggi, luoghi comuni, verità assodate e fantasia, come universi alternativi e mondi alieni. Tantissime storie con gatti che dovrebbero essere diversi, ma che in realtà rappresentano lo stesso felino idealizzato.
Michael infatti, in questo ipotetico mondo, rappresenta proprio tutti i gatti del pianeta Terra… e oltre! Il felino non cambia né nome né (solitamente) forma, ma è ciò che sta attorno a lui a ruotare, rendendo la narrazione nulla più di una cornice (umoristica, spassosa o curiosa che sia) all’unico protagonista di questo volume. Michael si trova così a dover affrontare persecutori, mostri, scocciatori, ma soprattutto a essere la causa di gioie e dolori dei suoi padroni, con situazioni che variano dal reale all’assurdo, ma tutte con un fondo di verità. Un filo narrativo tanto semplice quanto efficace che, accompagnato dallo stile pulito ed elementare vecchia scuola di Kobayashi, ti avvolge fino alla fine del volume.
Com’è l’edizione pelosa?
Questo numero non è però autoconclusivo, bensì il primo di una raccolta che, come avevamo annunciato qui, viene ora ripresa in una nuova edizione: 5 volumi che riprendono la serie originale uscita dal 1984 al 2002 (composta da 9 libricini) e che dovrebbe, stando alle indiscrezioni, includere un numero conclusivo inedito! Per quanto riguarda questa prima parte dell’edizione pelosa, devo dire che sono rimasto un poco deluso, non tanto dai contenuti quanto dalla copertina: mi aspettavo tutta la pagina soffice, o perlomeno il gatto, per dare la sensazione al lettore di poterlo accarezzare tra una vignetta e l’altra, e invece di pelosi ci sono solo il titolo e il numerino 1 (sia sul davanti che sul dorso). Certamente sia il volume che le pagine (bianchissime) che la rappresentazione stessa e la stampa sono di buona qualità, ma il gattino con una rifinitura in simil-pelo sarebbe stato un valore aggiunto.
Michael non è un gatto. Michael è tutti i gatti del mondo. Michael è la somma di tutti gli atteggiamenti del più popolare felino del nostro pianeta. Curioso, coccolone, cacciatore, astuto, malizioso, ingenuo… Quanti altri aggettivi, con relativi sinonimi e contrari, potrebbero essere attribuiti a lui, il signor gatto. Makoto Kobayashi indaga su tutti gli aspetti della vita grottesca, e del mondo che ruota attorno a loro, perché se l’uomo è padrone del mondo, il gatto è padrone dell’uomo. E sa di esserlo.
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Pur non amando particolarmente i gatti (sono pro-cani, crocifiggetemi!) a casa di mia sorella ho avuto molto tempo per capire cosa significa avere questo animale e quale sia il suo comportamento… e vi posso assicurare che leggendo il volume vi sembrerà, almeno per quei pezzi appartenenti al mondo reale, che anche il vostro gatto sia Michael! Ovviamente consigliamo questo manga agli amanti dei gatti, ma potrebbe essere un ottimo passatempo anche per chi cerca un piccolo svago, un qualcosa da leggere dove non serve pensare o riflettere troppo su quel che si è letto, ma in grado di offrire un po’ di tranquillità. E nonostante mi sia capitato di dover interrompere spesso la lettura ho potuto chiuderlo e riaprirlo senza perderne l’atmosfera, che anzi rimane fino alla ripresa della storia successiva: quindi, se vi serve qualcosa da leggere tra uno scocciatore e l’altro, questo è il vostro volume!
Mi sembra di sentir miao-golare
Nonostante la “vecchiaia” di questo manga si percepisca dietro le righe, sia per lo stile dei disegni che per le situazioni, l’abbigliamento o le ambientazioni, What’s Michael sopporta bene il peso degli anni per via del suo gradevole umorismo. Il volume è piacevole da leggere, quasi nostalgico, e soprattutto, terminata la lettura, vi sembrerà di avere un gatto da sempre. Vale quindi la pena prenderlo? Sì, in particolare perché è una di quelle opere che siete in tempo a smettere quando volete: anche un solo volume si completa benissimo senza la necessità di dover proseguire la collana, se non per pura curiosità… come quella che avrebbe un gatto, come quella di Michael.
Un umorismo che ha 7 vite