Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle + Hell Deluxe Edition – Recensione

Direttamente dal cuore degli anni ’80 ritorna JaJamaru e con lui alcuni titoli del tutto inediti in Occidente grazie a Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle + Hell Deluxe Edition! Vediamo cosa ha da offrire questa edizione che racchiude le principali avventure di JaJamaru e compagni.

La serie, che esordì con Ninja-Kid pubblicato nel 1984 da Jaleco, è una saga spin-off iniziata con Ninja JaJaMaru-kun l’anno successivo, composta da una moltitudine di titoli che spaziano dal classico platform all’RPG passando per l’avventura in stile Zelda. L’intento di ININ Games e City Connection con questa Deluxe Edition è quella di riproporre il nuovo capitolo della serie accompagnandolo con tutti i titoli precedenti che hanno dato forma alla serie nei decenni. JaJaMaru è quindi richiamato ad affrontare nuovamente le creature mitologiche giapponesi con cui si è sempre scontrato, come al solito senza pretesti narrativi particolari così da poterci far gettare direttamente nel puro gameplay.

Questa edizione in particolare, curata nella sua interezza da City Connection, ci offre Ninja JaJaMaru The Great Yokai Battle + Hell, già precedentemente pubblicato nel 2022, a cui vengono affiancati gli originali Super Ninja Kid, Ninja JaJaMaru’s Big Adventure, Ninja JaJaMaru: Operation Milky Way, Ninja JaJaMaru: The Great World Adventure (disponibile anche nella versione DX rielaborata a colori per la prima volta) e Ninja JaJaMaru-kun. Parallelamente potrete affiancare al pacchetto anche Ninja JaJaMaru: The Lost RPGs che contiene a sua volta e per la prima volta con la localizzazione in lingua inglese, Ninja JaJaMaru The Ninja Skill Book e Ninja JaJaMaru The Legend Of The Golden Castle. Nonostante la colonna portante dell’operazione sia senza dubbio Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle + Hell, la pubblicazione contemporanea degli altri titoli è sicuramente benefico per comprendere appieno come i giochi sono cambiati nel corso della storia, offrendo ai giocatori l’opportunità di analizzarne l’evoluzione. Giocare al primo Ninja JaJaMaru-kun con i suoi controlli ormai legnosi e passare poi al nuovo capitolo fa capire come può essere efficace anche solo saper rimaneggiare con cura una formula semplice, proprio come quella di Ninja JaJaMaru-kun, per poi ridarle una nuova linfa vitale.

È il momento di menare qualche yokai

Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle + Hell è stato completamente localizzato in italiano ed in poche parole è definibile divertente nonostante la sua semplicità. Il titolo non consiste in altro se non in una serie di livelli ognuno ambientato in un’arena bidimensionale differente, in cui è richiesto al giocatore di sconfiggere tutti i nemici fino a che la barra posta alla base dello schermo non viene completamente riempita. A quel punto sarà possibile accedere allo scenario successivo o al boss di turno nel caso sia presente. I boss nello specifico rappresentano forse il punto più basso della produzione siccome spesso i loro attacchi non sono propriamente leggibili e richiedono numerosi tentativi prima di essere compresi e infine sconfitti, rendendo spesso frustrante trovarsi davanti a un boss sapendo di doverci riprovare molteplici volte. Vi sono tanti personaggi sbloccabili raccogliendo oro dai nemici sconfitti, ed ogni personaggio differisce dagli altri non solo sotto il lato parametrico ma anche sotto l’aspetto del tipo di attacchi e del loro range (fra i trenta personaggi giocabili, tra l’altro, sono inclusi anche i nemici con cui ci scontreremo nei vari scenari). Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle + Hell è suddiviso in tre capitoli principali, e da metà del secondo abbiamo percepito un chiaro aumento della difficoltà in alcuni livelli e boss (enfatizzando quel “+ Hell” posto nel titolo del gioco, in tal senso), che diventano particolarmente ostici se affrontati con superficialità. Tutti gli stage inoltre sono affrontabili in cooperativa locale con un altro giocatore, che forse rende tutto un po’ più confusionario mantenendo comunque piacevole il gameplay e semplificando a volte certi livelli.

In aiuto al giocatore il gioco offre la possibilità di saltare sui nemici per stordirli temporaneamente e di raccogliere degli oggetti che donano bonus di vario tipo (come incrementi di energia o potenziamenti dell’attacco), mentre alcuni oggetti specifici, ovvero le foglie di sakura, vanno raccolti per poter accedere al livello bonus proprio come avveniva nei capitoli originali. Il team di sviluppo ha saputo rielaborare intelligentemente gli elementi iconici della serie costruendo una sfida fortemente radicata al passato ma ottimamente svecchiata per l’occasione, mantenendo anche un comparto tecnico che seppur antiquato resta in perfetta linea con la serie, risultando quindi più che sufficiente. Tolti gli stage sopracitati è poi disponibile anche il cosiddetto Ranked Stage, che consiste in un livello normale nello svolgimento da affrontare però nel minor tempo possibile, il cui punteggio finale sarà decisivo per scalare le classifiche. Nella sezione dedicata è poi possibile visionare molti contenuti secondari che faranno la gioia dei fan, tra le cose che sono visionabili, infatti, è possibile analizzare vari documenti dell’epoca in versione giapponese come i libretti e le cartucce originali per NES e SNES.

La collection definitiva?

Come anticipato in apertura la Deluxe Edition permette di accedere anche ad una raccolta contenente i capitoli classici, che vengono riproposti 1 a 1 senza alcune modifiche, bensì solo con qualche contenuto extra come i bozzetti originali. Prima di giocare possiamo dalla schermata di selezione del gioco avere una piccola premessa narrativa e, dopo aver scelto il titolo, sarà possibile rimappare i controlli, modificare le impostazioni video aggiungendo anche alcuni filtri in caso volessimo e aggiungere trucchi per facilitare l’esperienza che la legge del tempo ha reso inevitabilmente più ostica. In più saremo in grado di riavvolgere il gioco per rimediare ad eventuali errori, uscire liberamente dal singolo gioco e salvare manualmente la partita, tutte funzionalità che vanno comodamente a sopperire ai limiti delle console dell’epoca. Queste sono funzioni basilari e comuni c’è da dirlo, ma sufficienti per una fruizione migliore del prodotto. Infine, segnaliamo come dei giochi disponibili in questa raccolta probabilmente Super Ninja Kid e Operation Milky Way sono quelli che ne escono meglio, dimostrandosi più accattivanti rispetto agli altri titoli al netto nuovamente di difetti come un salto impreciso (nel caso di Super Ninja Kid).

Per quanto riguarda Ninja JaJaMaru: The Lost RPGs non c’è molto di cui discutere, dal momento che sui titoli riproposti non sono state applicate alcune migliorie e crediamo che difficilmente chi vi si approccia per la prima volta ne rimanga colpito. The Ninja Skill Book pesca a piene mani dai tipici RPG dell’epoca sia nel gameplay che nella struttura dell’avventura, mentre invece The Legend Of The Golden Castle è un gioco di ruolo più classico con qualche trovata interessante sul lato del design ma senza spingersi molto oltre, con le classiche aree inizialmente inaccessibili che si sbloccano una volta ottenuto l’accessorio richiesto. Anche qui possiamo abilitare vari cheat in nostro aiuto, mentre qui inspiegabilmente non è possibile accelerare la riproduzione del software (cosa fattibile invece per gli altri titoli). Questi forse sono i giochi più difficili da portare a termine non per una questione di sfida bensì per il fattore età, essendo questa la coppia di titoli forse invecchiata peggio tra tutti quelli disponibili del pacchetto a causa della loro lentezza e prolissità.

A chi consigliamo Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle + Hell Deluxe Edition?

Il gameplay immediato di Ninja JaJaMaru: The Great Yokai Battle + Hell rende il titolo accessibile a tutti, mentre la disponibilità di tutti gli altri giochi del franchise non può che attirare l’attenzione degli appassionati storici. Il sistema di combattimento è facile sia da imparare che da approfondire regalando qualche ora di sincero divertimento spinto anche dai numerosi obiettivi interni al gioco. Per quanto riguarda il porting dei vecchi titoli sicuramente è troppo semplice e più fine a sé stesso rispetto al resto dei contenuti della collection, ma vale la pena possederli anche solo per provarli e osservare un tipo di videogioco molto distante nell’impostazione moderna a cui siamo ormai abituati. Nintendo Switch, console sulla quale abbiamo giocato questa Deluxe Edition, è senza dubbio la scelta migliore su cui ripiegare se non sapete dove effettuare l’acquisto data la comodità portabile dell’ibrida di Nintendo.