Dapprima il nulla. Poi, alcuni elementi caratteristici della nostra realtà sembrano prendere forma e iniziano a manifestarsi dei bagliori di luce. Una moltitudine di colori ci investe, quando una flebile voce ci chiama: “Finalmente ti ho trovato! Era da tanto che ti cercavo… Ho bisogno del tuo aiuto! Questo sentiero di luce unisce i nostri mondi. Rispondi con sincerità alle domande che ti farò… e sveglia il Pokémon che si cela addormentato in te!”
Lo stilo si poggia delicatamente sullo schermo inferiore e… si parte nuovamente per il mondo dei Pokémon!
Sembra incredibile, ma sono passati quasi vent’anni da quando, portamonete e pile alla mano, acquistai il mio primo Game Boy, assieme alla cartuccia di Pokémon Versione Rossa: venti anni in cui ho continuato a girare mondi e affrontare sfide per “acchiapparli tutti”! Ora, infatti, dopo due lunghi decenni, sono ancora qui, legato più che mai a quelle strane creature che tanto allora quanto adesso continuano a stregarmi, prontissimo a festeggiare con loro un importante traguardo: la famosa saga dei mostriciattoli tascabili di casa Nintendo compie nel 2016 il suo ventennale. Quale modo migliore per celebrarne l’inizio se non con l’uscita di Pokémon Super Mystery Dungeon, quinto titolo dell’omonima serie di spin-off in cui impersoneremo per l’appunto dei Pokémon in cerca di avventure in dungeon pieni di misteri? Sarà riuscita Spike Chunsoft, ancora una volta a capo dello sviluppo del gioco per le console della famiglia 3DS, dopo “I portali sull’infinito” a confezionare un titolo degno di questo nome e a dare così il via degnamente a quest’anno dedicato ai Pokémon? Scopriamolo assieme.
- Titolo: Pokémon Super Mystery Dungeon
- Piattaforma: Nintendo 3DS
- Genere: Roguelike RPG
- Giocatori: 1
- Software house: Nintendo, The Pokémon Company
- Sviluppatore: Spike Chunsoft
- Lingua: Italiano (testi)
- Data di uscita: 19 febbraio 2016
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: missioni aggiuntive scaricabili tramite Password e Codici QR
- Note: tema per Nintendo 3DS distribuito come bonus prenotazione
Come i suoi predecessori, Pokémon Super Mystery Dungeon ci sottoporrà a un test per verificare la nostra personalità: semplici domande relative perlopiù a esempi di vita quotidiana e che permetteranno al software di gioco di percepire la natura del nostro carattere concretizzandola nell’aspetto di un Pokémon specifico. Saranno ben venti i mostriciattoli tascabili che potremo impersonare inizialmente, per l’esattezza: Bulbasaur, Charmander, Squirtle, Pikachu, Chikorita, Cyndaquil, Totodile, Treecko, Torchic, Mudkip, Turtwig, Chimchar, Piplup, Riolu, Snivy, Tepig, Oshawott, Chespin, Fennekin o Froakie e il gioco ci darà completa libertà se accettare quello più confacente al nostro carattere o selezionarlo liberamente in base ai nostri gusti.
Nel mio caso la mia personalità si rispecchiava nel tenero e tranquillo Mudkip, ma per una questione affettiva nei confronti della prima generazione ho optato per un più classico Charmander. Una volta ultimata la selezione, potremo designare un ulteriore Pokémon che impersonerà la nostra partner di avventure e che, per una questione di bilanciamento, non potrà essere dello stesso tipo scelto del nostro. In ogni caso scegliete pure liberamente senza starci troppo a pensare (la mia scelta è ricaduta sulla mite Bulbasaur). Verremo quindi catapultati nel magico mondo dei Pokémon e avrà così inizio la storia.
La libertà è un’avventura che non finisce mai
Ancora mezzi intontiti e increduli nell’essere stati mutati in Pokémon (elemento caratteristico di ogni capitolo) ci appresteremo a dissetarci da una pozza d’acqua, quando, all’improvviso, tre Beheeyem ci attaccheranno senza motivo. Nel tentativo di sfuggirgli, incapperemo in un Nuzleaf, che ci offrirà il suo aiuto per poter depistare i nostri inseguitori e ci condurrà così nel nostro primo dungeon, il Valico degli Esordi. Qui verremo introdotti, tramite un breve tutorial, alle meccaniche di gioco, rimaste sostanzialmente invariate rispetto ai capitoli precedenti: guideremo soltanto il Pokémon leader della squadra, mentre gli altri saranno soggetti a strategie impostate da noi. Lo spostamento avverrà su di una mappa suddivisa in reticoli quadrati e a turno, nel caso siano presenti Pokémon nemici, avremo la possibilità di raccogliere oggetti, lanciarli o usarli contro gli avversari, per giungere così verso le scale che ci condurranno fuori dal piano. Già in questi pochi minuti di gioco ci verrà introdotta una nuova opzione, non fondamentale ma quantomeno significativa ai fini strategici: con la pressione del tasto B e selezionando la casella occupata dal nostro partner, potremo invertirci di posto senza dover perdere un turno e quindi subire un attacco del nemico, permettendoci così di passare magari nella retroguardia per curarci.
Sfuggiti ai nostri inseguitori e senza alcun posto dove andare, il temerario Nuzleaf si offrirà di ospitarci presso la sua dimora e così ci incammineremo verso Borgo Quieto. Trascorreremo molto tempo in questa tranquilla cittadina costruita stesso dai Pokémon in una placida radura, imparando le basi dell’esplorazione dei dungeon presso la scuola locale di Simipour, acquistando e vendendo oggetti presso i magazzini Kecleon e gestendo il nostro inventario con il Salvatesori. Inoltre, via via con il proseguimento dei capitoli, sbloccheremo nuove strutture atte al supporto del perfetto esploratore e avremo anche la possibilità di approfondire la conoscenza con la nostra partner, la quale si rivelerà essere un’inguaribile combinaguai spesso malvista dagli anziani del villaggio. Dopo diverse ore e dopo aver affrontato svariati dungeon nelle fasi iniziali, si avvierà finalmente la trama vera e propria del gioco, con l’abbandono da parte dei protagonisti di Borgo Quieto e l’intenzione di aggregarsi al GIP (Gruppo Investigativo Pokémon) nella lontana Brusilia, in modo da svelare il mistero che si cela dietro la pietrificazione di alcuni Pokémon.
Il mondo è grande grande ma chi viaggia poi cammina col cuore un po’ più in là
Super Mystery Dungeon vanta del più grande numero di labirinti misteriosi visti nella serie, più di 120 dungeon esplorabili durante l’avventura principale, suddivisi in oltre sette continenti come quello d’Acqua, di Fuoco e così via. Le meccaniche di gioco, come già anticipato prima, sono rimaste pressoché invariate, ma Spike Chunsoft ha voluto aggiungere un pizzico in più di ingredienti per permettere al gioco di non snaturarsi e garantire un minimo d’innovazione che non guasta mai. In primis troviamo l’Intersfera, accessibile dal centro di comando del GIP e che ci consentirà di entrare letteralmente in connessione con tutti i Pokémon del mondo per poi poterli aiutare o assistere nei dungeon, portare a compimento le loro richieste e, perché no, anche reclutarli nel nostro team, rimuovendo quell’annoso elemento di casualità presente nei titoli precedenti.
Successivamente avremo accesso a degli elementi di equipaggiamento denominati Cerchi, che conferiranno ai nostri Pokémon dei potenziamenti alle statistiche o alle mosse e che ci daranno la possibilità di interagire con le speciali pietre Litos: inserendole all’interno del Cerchio infatti esse ci garantiranno ulteriori bonus per tutta la durata della nostra permanenza nel dungeon, addirittura consentendoci temporaneamente di evolvere o Megaevolvere al nostro stadio finale dandoci un benefit non da poco per affrontare le orde di Pokémon avversari. La situazione sarà comunque temporanea e legata esclusivamente al labirinto che stiamo affrontando al momento. Per poter evolvere i nostri Pokémon (specialmente i protagonisti) dovremo purtroppo attendere di terminare la storia principale.
Verranno altresì introdotti nuovi elementi all’interno dei dungeon stessi: innanzitutto la possibilità di effettuare le cosiddette Mosse in Sincronia, speciali mosse che, combinate assieme ai nostri partner, avranno una potenza devastante e non terranno conto delle debolezze e resistenze dei nemici. Saranno inoltre presenti nuovi tipi di oggetti, oltre ai classici semi e sfere, come i Rami, che, una volta agitati, lanceranno l’incantesimo col quale sono imbevuti (l’Addormentaramo, ad esempio, lancerà la mossa Sonnifero) oppure i gettoni Salvarapido, che ci permetteranno di salvare la partita nei dungeon. Infine non dimentichiamo di citare l’Isola Pelipper, sulla quale potremo avventurarci o chiedere assistenza ad altri giocatori per affrontare situazioni pericolose all’interno dei dungeon, sfruttando a pieno la modalità StreetPass o il sensore infrarossi delle console.
Il tutto si traduce in una grande avventura che vi spingerà ad addentrarvi in labirinti sempre diversi per oltre quaranta ore di gioco (quantomeno per terminare la trama principale), ma che tenderanno a raddoppiarsi se consideriamo tutte le missioni secondarie che troveremo in-game, o quelle che sbloccheremo tramite l’ausilio di Password o codici QR messi a disposizione da Nintendo, alcuni dei quali già presenti in rete.
A chi consigliamo Pokémon Super Mystery Dungeon?
Diciamoci la verità, Pokémon Super Mystery Dungeon è un buon gioco, ben confezionato e con una trama carina, una grafica gradevole e delle musiche orecchiabili… ma sin troppo semplice. Durante tutto il gioco vi sembrerà di essere accompagnati per mano fino al suo completamento e il senso di sfida andrà subito a diminuire quando, nei livelli più alti, saremo super-potenziati dai Cerchi e dai Litos. La stessa trama tende a ingranare molto lentamente, soffermandosi più e più volte su degli stessi elementi, soprattutto legati al gameplay che, nonostante l’introduzione di nuove meccaniche, resta sempre lo stesso. Per cui, a chi consigliamo questo titolo? Sicuramente ai più piccoli e ai fan di Pokémon, che un po’ per collezionismo, un po’ per l’attesa di un capitolo della serie principale, sicuramente vorranno passare qualche ora ad affrontare missioni in cui si impersona il proprio mostriciattolo preferito. Al contrario, se siete tra i giocatori più “veterani” del mondo Pokémon e desiderate maggior coinvolgimento o una difficoltà meglio bilanciata, vi consigliamo di porre la vostra attenzione verso altri lidi.
- Presenti tutti i 720 Pokémon e le loro Megaevoluzioni
- Sistema di reclutamento e missioni migliorato grazie all’Intersfera
- Trama carina….
- … ma troppo lenta
- Può risultare fin troppo semplice per un giocatore più esperto
Pokémon Super Mystery Dungeon
Un'avventura sconfinata nel mondo di Pokémon, ma fin troppo semplice
Pokémon Super Mystery Dungeon riesce a coinvolgere i giocatori con una nuova avventura ben longeva, includendo nuovi elementi che lo rendono sicuramente migliore dei capitoli precedenti. Il titolo non è però esente da difetti: primo fra tutti l’estrema semplicità e l’eccessiva ripetitività di situazioni o missioni che si andranno ad affrontare. Il gioco inaugura egregiamente quest’anno dedicato ai mostriciattoli tascabili, strizzando maggiormente un occhio ai giocatori più piccoli, che sicuramente saranno stregati dalle moltitudini di colori e suoni di cui il gioco è davvero ricco. Peccato che il livello di sfida non sia stato ben bilanciato, altrimenti il titolo sarebbe risultato gradevole anche ai giocatori più navigati, come me.