YAKUZA: i 10 momenti più assurdi della saga

La saga di Yakuza è costellata da momenti decisamente fuori di testa per un gioco basato principalmente sulla storia di un clan mafioso. In attesa del nuovo Like A Dragon, ricordiamo i dieci momenti più assurdi dell’intera serie!

YAKUZA: i 10 momenti più assurdi della saga

Marchio di fabbrica della saga di Ryū Ga Gotoku, nota in Occidente come Yakuza, è sicuramente la quantità estrema di momenti decisamente assurdi in ciascuno dei capitoli che compongono la serie principale. Per prepararci al meglio all’uscita di Yakuza: Like A Dragon, il settimo episodio della serie, ricordiamo assieme le situazioni più assurde in cui Kiryu, Majima, Akiyama e compagnia bella si sono cacciati nel corso dei primi sei Yakuza e soprattutto nel prequel Yakuza 0. Ecco i nostri dieci preferiti!

ATTENZIONE! Questo articolo contiene spoiler sulle substory (e non solo) di di Yakuza 0, Yakuza Kiwami, Yakuza Kiwami 2 e Yakuza 5. Non continuate a leggere se non volete rovinarvi la sorpresa di viverle in prima persona.

Doppiatore a luci rosse

La calda voce di Takaya Kuroda ci è rimasta impressa grazie all’eccelso lavoro svolto per doppiare Kazuma Kiryu, certamente il suo ruolo di maggior rilievo. Ma vi è mai capitato di pensare che sarebbe perfetta anche per doppiare un videogioco di stampo erotico? È così, come una sorta di matrioska, Kuroda, nei panni del Drago di Dojima, si ritrova coinvolto nel doppiaggio di un gioco, all’apparenza normale. Un gioco che “esplora i temi dell’umanità, amicizia e tradimento, in cui i legami fra questi uomini si formeranno lungo il cammino”. Vi sembra sospetto? Fate bene a pensarlo. Dopo qualche battuta a Kiryu e noi giocatori sorgerà un dubbio: ma non si tratterà mica di un gioco Boys’ Love? Questa cosa finirà malissimo, me lo sento.

Il famosissimo Miracle Johnson

Uscito nell’ormai lontanissimo 1982, Thriller fu uno dei più iconici brani di Michael Jackson, accompagnato da un altrettanto iconico video che vedeva ballare l’allora Principe del Pop assieme a un gruppo di non-morti una serie di passi che ancora oggi vengono ricordati per la loro unicità. Come ben saprete, Yakuza 0 è ambientato alla fine degli anni Ottanta, più precisamente nel 1988, cinque anni dopo l’uscita del video in questione. Nei panni di Kiryu ci capiterà di imbatterci, nelle strade di Kamurocho, in quella che sembra proprio la popstar più famosa dei tempi: Michael Jackson in persona. Il buon producer Papillon Kato, già conosciuto grazie a un’altra delle substory dello stesso gioco, presenterà a Kiryu un certo Miracle Johnson, una star famosa in tutto il mondo che, accompagnato dal regista Stephen Spining (…) intende girare il suo video con gli zombi proprio fra le strade del quartiere a luci rosse di Tokyo. Johnson desidera il massimo del realismo per il suo video e per questo motivo Kiryu dovrà difenderlo picchiando davvero gli attori vestiti da zombi. Somiglia a Michael, si muove muove come Michael, si veste (all’incirca) come lui ma… si tratta davvero di lui o sarà solo un bootleg?

La vera star di Sotenbori

Vi siete mai chiesti da chi Majima ha imparato la sua caratteristica danza pelvica? Prima di gridare al riciclo di animazioni da parte dei developer, lasciatevi raccontare la storia di Mr. Libido, un piccolo uomo con i capelli rasati che non ama l’usanza di noialtri di girare per strada con indosso i vestiti. Siamo ancora negli anni Ottanta di Yakuza 0, questa volta a Sotenbori nei panni di un Goro Majima in versione “signore della notte”. Nel corso delle sue indagini di mercato al club Odyssey noteremo questo strano omino ballare in maniera assai vistosa ai piedi di una scalinata. Lo ritroveremo poi fuori dal Gandhara, uno scantinato in cui è possibile passare del tempo in compagnia di VHS erotiche e della propria mano preferita. Majima stringerà amicizia con Habu, questo è il suo nome, un legame che potremo via via approfondire guardando sempre più videocassette sozze fino ad arrivare al momento in cui diverranno amici per la pelle. Sapete qual è la cosa più inquietante di tutta questa storia? Mr. Libido esiste davvero, e ha offerto il suo contributo al gioco. Eccovi le prove.

Chicken nuggets is like my family

Quella che vede per protagonista la gallina chiamata Nugget è con ogni probabilità la substory che ha reso popolare Yakuza 0 sul web, spingendo la sua popolarità verso vette che nemmeno SEGA stessa si aspettava, probabilmente. La storia di Nugget è semplice: fine anni ’80, il Bowling di Kamurocho offre un “Turkey” per ogni Turkey. In sostanza, un tacchino per tre strike di fila. Semplice, no? Un bel tacchino da portare a casa e condividere con la propria famiglia. Succoso, con la pelle croccante, arrostito alla perfezione. Tuttavia, c’è un dettaglio da non sottovalutare: è un po’ più fresco di quanto Kiryu si aspettasse, oserei dire vivo. E a occhio e croce direi che quello non è nemmeno un tacchino. Sarà così che Nugget si unirà alla squadra di Kiryu nelle vesti di manager per la sua attività di agente immobiliare. Serio.

I wrestled a bear once

Quella di cui vi parlerò adesso è l’unica assurdità fra quelle scelte che non rientra tra le substory, ma direttamente nella trama principale di Yakuza 5, considerato da molti uno dei migliori esponenti della saga in termini di varietà, trama e contenuti. C’è solo un piccolo problema che lo affligge: come se evadere di prigione la prima volta in Yakuza 4 nei panni del grosso Saejima non fosse bastato, ci toccherà ripetere la fuga anche in questo quinto capitolo. Il tutto si complicherà quando Taiga si ritroverà a passare i successivi giorni in un villaggio sperduto in mezzo alle montagne innevate in balia di un gigantesco orso bruno che minaccia le vite dei suoi abitanti. Il suo nome è Yama-oroshi e Saejima avrà la bella pensata di affrontarlo a mani nude in una discutibilissima boss battle che difficilmente dimenticherete.

Nasce, cresce, muore

Ci troviamo nella Kamurocho del 2006. Un Drago di Dojima ormai estremamente famoso e consapevole della sua fama (che si imbatterà di lì a breve in un brutto imitatore che sembra Jason dei Power Rangers nel 2020) vede sbarrata la sua strada da un manipolo di yakuza che chiariscono sin da subito la loro appartenenza alla famiglia Gondawara. Dopo il consueto pestaggio a senso unico da parte di Kiryu, sarà il patriarca in persona a scusarsi con lui, proponendogli di unirsi a lui per fare baldoria nel suo club preferito. Alcol a fiumi? Spogliarelliste? Giochi d’azzardo? Niente di tutto ciò. Qualunque fossero le aspettative del povero Kazuma saranno presto deluse. Entrato in una stanza privata, verrà sorpreso dalla bella Machiko che si offrirà letteralmente di fargli da mammina, con tanto di ciuccio e pannolini. A giudicare dalla sua reazione, non è propriamente il kink che sognava di mettere in pratica e, nel tentativo di liberarsi dall’assedio della ragazza sfonderà una parete per ritrovarsi in una vera e propria nursery, dove i poveri uomini della famiglia Gondawara, guidati da un felicissimo boss, si comportano come dei veri neonati gattonando, rotolandosi a terra e bevendo il latte dal biberon. “Beh, ti stai divertendo?” chiede Gondawara al povero Drago. “In realtà sarebbe meglio se levassi le tende”. E parte un rissone mondiale nel quale il nostro protagonista pesterà a sangue l’intera famiglia, con tanto di finale a sorpresa.

Pretty Woman

La meccanica del “Majima Everywhere” fu una delle novità della versione Kiwami del primo Yakuza, che metteva l’amatissimo Goro Majima al centro delle rocambolesche vicende secondarie di Kiryu nel remake del titolo su PlayStation 4. Lo abbiamo trovato sotto un tombino, sotto un cono stradale, travestito da poliziotto o da bartender, in un locale di pole dancing a far da ballerina e tanto altro. Ma di certo, la prima volta che ci giocai non mi aspettavo di certo di trovarlo allo Shine a sostituire una delle belle hostess del cabaret club. È con un “Domo! Goromi desu!” che Majima ci accoglie indossando una parrucca bionda, calze a rete e un tubino rosa shocking comportandosi come la migliore delle ragazze del locale. Tra una chiacchiera e un drink, passeremo circa una decina di minuti a conversare amabilmente con questa nuova versione del Cane Pazzo di Shimano e devo dire che cominciavo ad abituarmi. Inutile dire che il tutto finirà con il consueto pestaggio, non è vero?

Tutta colpa di Majima

Torniamo ancora una volta nella Sotenbori di Yakuza 0, nei panni di quello che fino a poche righe fa era l’accompagnatrice più sexy della Storia. Goro si imbatte in una discussione fra alcuni uomini d’affari, che degenerà presto in una rissa a cui toccherà a lui mettere fine. Matsuzato Taiyo, l’uomo che Majima ha salvato dal pestaggio, offrirà da bere al nostro eroe bendato, rivelando di lavorare per il governo giapponese. Il problema di Taiyo sono le imminenti tasse che sta per imporre ai cittadini e chiederà a Majima alcuni consigli. “Se fossi nella posizione di raccogliere tasse dal popolo, cosa tasseresti?”. Fra Tabacco, intrattenimento per adulti e Sato-san (?) Majima sceglie la prima opzione, fornendo persino una spiegazione sensata. La seconda proposta è quella di tassare la benzina. Infine, Majima propone di aumentare le tasse sulla vendita dei prodotti dal 3 all’8%. E sapete qual è la cosa più ilare e allo stesso tempo più terrificante? È ciò che è successo davvero al Giappone in quegli anni. Stupido sexy guercio.

Li mortacci

Non c’è due senza tre e Goro Majima si aggiudica il terzo “momento WTF” di fila per questa nostra Top 10. Torniamo ancora nel 2005, fra le substory di Yakuza Kiwami legate al sistema Majima Everywhere. Una telefonata di Nishida della famiglia Majima allerterà Kiryu di una pericolosa situazione in cui il suo boss si è cacciato e lo inviterà a correre in direzione della Senryo Avenue. Sarà lì che Kazuma si imbatterà nella versione zombi di Majima, che lo attaccherà e si prenderà la prima dose di schiaffoni. La seconda telefonata di Nishida ci farà capire che Kiryu è caduto con tutte le scarpe nell’assurda messinscena della famiglia Majima, che si fingerà infetta e attaccherà l’ex quarto presidente del Clan Tojo inseguendolo per tutta Kamurocho. Tutto ciò risulterà davvero esilarante se pensiamo che qualche anno prima la serie di Yakuza perse terreno in Occidente proprio a causa di “Yakuza: Dead Souls”, lo spin-off a tema non-morti ambientato nell’universo di Yakuza, noto in Giappone come “Ryū Ga Gotoku OF THE END”. A testimoniare l’autocritica del team di sviluppo troviamo il nome del trofeo che sbloccheremo battendo Goro in queste vesti: Majima of the End.

Goodnight, sweet prince

Una delle meccaniche di gioco introdotte in Yakuza 3 e utilizzata, anche se in maniera diversa, fino a Yakuza 0, è quella delle Rivelazioni. In soldoni, delle sequenze che si attiveranno passando in determinate aree della città e che vedranno il protagonista da noi controllato scattare una foto buffa da caricare sul web per un motivo o per un altro. Facendo ciò, si apprendevano nuove tecniche per Kiryu, Akiyama, Saejima e altri ancora. Ci troviamo proprio nei panni di Akiyama, in Yakuza 4, ad assistere alla più assurda fra le assurde rivelazioni dell’intera saga. Una scena così ben pensata e tragicomica da guadagnarsi il primo posto in questa nostra classifica dei momenti più assurdi dell’intera saga. Un leggendario pervertito, ladro di biancheria intima, verrà fotografato da Akiyama mentre sfugge all’inseguimento di una malcapitata fanciulla che ha visto sottrarsi le proprie mutandine. Purtroppo la rocambolesca di questo atipico Uomo Ragno nipponico finirà nel peggiore dei modi. Che sia morto o solamente tramortito, se avete riso siete delle brutte persone. Come noi.


Quali sono stati i vostri momenti assurdi preferiti della saga? Fatecelo sapere nei commenti!

Vi ricordiamo che Yakuza: Like A Dragon vedrà la luce in Europa il prossimo 10 novembre su PlayStation 4, Xbox One e PC tramite Windows 10 e Steam. Lo stesso giorno sarà uno dei titoli di lancio per Xbox Series X | S e il prossimo 2 marzo arriverà anche in versione PlayStation 5. Potete leggere qui la nostra recensione.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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