Actraiser Renaissance – Recensione

Con un annuncio bomba ecco che Actraiser torna all’improvviso per deliziare vecchi e nuovi fan. Scopriamo se questo remake chiamato Actraiser Renaissance reggerà le aspettative.

Actraiser Renaissance - Recensione

Con un annuncio che ha lasciato tutti sorpresi, SQUARE ENIX ha presentato nel corso dell’ultimo Nintendo Direct Actraiser Renaissance, remake dell’originale di fine 1990 (ma arrivato in Europa solo nel 1993), annunciandone l’immediata pubblicazione su PlayStation 4, Nintendo Switch, PC e cellulari. Si è trattato di un fulmine a ciel sereno per tutti coloro che amarono questo classico a suo tempo e una sorpresa anche per chi desiderava recuperarlo da molto ma, data la sua rarità, era impossibilitato. Sarà questa l’edizione definitiva con cui poter godere del capolavoro riproposto dai developer di Sonic Powered?

Actraiser Renaissance - Recensione

  • Titolo: Actraiser Renaissance
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC / Steam, iOS, Android
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: Platform, Strategia
  • Giocatori: 1
  • Publisher: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: Sonic Powered
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 24 settembre 2021
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: remake di ActRaiser, uscito nel 1990 su SNES, sviluppato originariamente da Quintet e pubblicato dall’allora Enix

Abbiamo recensito Actraiser Renaissance con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da SQUARE ENIX tramite Koch Media.

Divide et impera

Lo diciamo subito: non è la trama il punto focale dell’esperienza di Actraiser Renaissance, essa ci dà nient’altro che un pretesto per buttarci nel mondo di gioco. Quest’ultimo è minacciato dal dio malvagio Tanzra, che ha liberato le forze del male su di esso nel tentativo di conquistarlo. Noi, il “Master” dio della luce, ci reincarneremo dopo secoli di dominio sul male e dovremo difendere i devoti e il mondo stesso, discendendo tramite lo Sky Palace e liberando le zone infestate dalle orrende creature della nostra nemesi.

Actraiser Renaissance, la recensione di Akiba Gamers

Sarà proprio con la conseguente eliminazione di un boss che libereremo una delle sei regioni del mondo, che verranno man mano ripopolate dai devoti. Questo attirerà altri eroi mortali che combatteranno al nostro fianco e giureranno fedeltà a noi tramite l’angelo, che sarà a tutti gli effetti il nostro esecutore più fedele. Aiutati gli abitanti di una regione a ristabilire un dominio umano duraturo, potremo affrontare la seconda e ultima fase per liberarla del tutto dall’influenza costante di Tanzra, affrontando un altro livello platform in cui potremo sconfiggere uno dei guardiani e ridare pace e speranza agli abitanti.

I mostri che nel frattempo sbucheranno dalle tane durante lo sviluppo degli insediamenti potranno essere affrontati muovendo l’angelo attraverso la mappa e colpendoli con una delle sue frecce mentre i devoti continueranno con le loro vite. Sarà anche possibile farlo tramite l’utilizzo dei miracoli del nostro protagonista, in grado di colpire vaste zone di territorio ma con un cooldown necessario tra un miracolo e l’altro. Essi non si limiteranno solo ad attacchi, ma anche a piogge in grado di spegnere incendi, o altri da utilizzare, in base al tipo di regione in cui ci troveremo, per far sviluppare le civiltà.

La prima regione, Fillmore, essendo una prateria verde ricca di foreste, non richiederà particolare attenzione e fungerà più da tutorial in vista delle aree successive, sempre più intricate, grandi e di difficile gestione. In questo senso, il titolo fa un uso encomiabile di una difficoltà crescente sia durante la parte gestionale, sia in quelle platform. In queste ultime sezioni avremo un level design sempre più complesso e che richiederà precisione millimetrica nella combinazione di salti e attacchi su nemici posizionati in maniera strategica, dovendo spesso prendere decisioni sul momento e con il giusto tempismo.

Per chi poi volesse una sfida ancora più esaltante, sarà possibile cambiare la difficoltà del gioco in ogni momento dallo Sky Palace, accessibile dalla mappa del mondo o dal menu dell’insediamento, dove sarà anche possibile salvare o caricare la partita.

Actraiser Renaissance, la recensione di Akiba Gamers

Forze del male e come sgominarle

È poi proprio la parte gestionale a rappresentare un buon 50-60% dell’opera. In qualità di Dio, potremo guidare i nostri discepoli verso nuove terre utilizzando un sistema a griglia che ci permetterà di aprire loro la strada, liberandola da impedimenti come rocce, arbusti o altro, così da permettere loro di costruire in queste zone. Sparse per la mappa ci saranno anche tane di mostri, da cui verremo attaccati di continuo finché non avremo popolato in maniera sufficiente una zona e gli abitanti ci consentiranno di scendere nelle profondità per distruggere la minaccia.

Questi brevi livelli platform risulteranno un piacevole stacco dalla parte gestionale, che come detto prima diventerà sempre più complessa. Distrutto poi il mostro che si cela all’interno di una delle tane, la zona sarà più sicura. Ripetendo quest’azione per ognuna delle tane e infine per l’ultima fase platform (detto Atto II) di ogni zona, la regione tornerà nella pace assoluta e potremo muoverci verso quella successiva.

Ma non è tutto: ci saranno anche veri e propri assedi verso i nostri insediamenti, tutti orchestrati da Tanzra, che guiderà le orde mostruose e da cui dovremo difenderci costruendo fortezze, palizzate e guidando gli eroi verso le zone in cui dovranno combattere. Al contempo, com’è ovvio aspettarsi, potremo usare i miracoli per sgominare ampi gruppi di nemici e alleggerire il lavoro di una di queste unità, che saranno sconfitte se non staremo attenti. Scopo di questi assedi sarà difendere il tempio, la nostra casa e il luogo dove i fedeli giungono per farci le loro richieste.

Non è comunque tutto rose e fiori per la parte gestionale: alcune sezioni sono macchinose e richiedono di distruggere e spostare continuamente gli edifici in maniera da ottimizzare al meglio le difese o popolare alcune zone con nuove strutture, senza possibilità di aggiornare quelle base. Il tutto mentre ci difendiamo da continui mostri che sbucano dalle tane, mentre siamo anche intenti a tenere d’occhio le offerte che arrivano dai devoti e, perché no, svolgere una delle missioni secondarie che ci vengono offerte.

Il tutto non diventa confusionario, sia chiaro, ma a volte (specie nelle fasi e regioni avanzate) ci sono dei passaggi di troppo che sono più delle perdite di tempo che delle valutazioni tattiche effettive. Ma se si conta la quantità di cose da fare e la possibilità di potenziare gli eroi facendoli salire di livello o migliorare i nostri forti, il contrappeso va di sicuro sulla profondità di una parte gestionale davvero divertente e molto difficile nelle ultime battaglie.
Actraiser Renaissance, la recensione di Akiba Gamers

Il remake che non ti aspetti

Actraiser Renaissance presenta un’estetica insolita e di dubbia scelta. Il remake ha infatti optato per una resa grafica prerenderizzata che rende però tutto posticcio e “plasticoso”, specie nei livelli platform e nella mappa del mondo, dove tutto risulta “appiccicato” sullo schermo piuttosto che essere un tutt’uno coeso. Gli sprite, inoltre, hanno spesso dei problemi di risoluzione rispetto al resto dello sfondo. Insomma, nulla di davvero “brutto”, ma che fa storcere il naso e potrebbe distrarre o non piacere a tutti.

Actraiser Renaissance, la recensione di Akiba Gamers

Discorso del tutto inverso va fatto per i disegni dei personaggi durante i dialoghi e per le musiche. I primi sono belli da vedere, colorati e con diverse espressioni per comunicare gli stati d’animo, mentre le seconde sono state riorchestrate a dovere, suscitando una nostalgia notevole. È comunque possibile cambiare in qualsiasi momento la colonna sonora e optare per quella originale, direttamente dal menu delle opzioni.

Actraiser è stato inoltre espanso e la sua durata, sebbene non sia elevatissima, è quella giusta per garantire un’esperienza intensa e divertente, anche data la varietà di stili di gioco adottati e che mira a fornire un ibrido tra platforming e un titolo di strategia. L’unico rischio concreto è che dopo ore passate a far crescere i nostri insediamenti ci sia un po’ di nostalgia di qualche sezione platform, a volte un po’ troppo distanti l’una dall’altra, e che la ripetitività inizi a farsi sentire, ma questa è una magagna che potrebbe emergere solo in fasi avanzate del gioco.

È bene infine notare che se da un lato la versione da noi provata su PlayStation 4 non presentava particolari criticità dal punto di vista tecnico, è risaputo che invece quella Switch risulta essere afflitta da alcuni inspiegabili rallentamenti che minano la fluidità generale del titolo. Un inconveniente che speriamo verrà risolto da eventuali patch.

Actraiser Renaissance, la recensione di Akiba Gamers

A chi consigliamo Actraiser Renaissance?

Actraiser Renaissance è un titolo perfetto sia per chi lo giocò a suo tempo, sia per chi non era neanche a conoscenza della sua esistenza. Infatti da un lato i veterani del titolo troveranno tanti cambiamenti apprezzabili e momenti in cui verranno messi alla prova con le novità introdotte, mentre dall’altro i novizi avranno a che fare con l’ottimo rifacimento di un classico senza tempo. Consigliamo quindi il titolo a queste due categorie, ma anche a chi cerca qualcosa di nuovo, grazie alla commistione di generi tutt’ora originale e una profondità di gioco da padroneggiare soprattutto in vista di una difficoltà sempre in aumento.

  • Variegato e divertente da giocare
  • Longevità adeguata
  • Difficoltà crescente

  • Alla lunga un po’ ripetitivo
  • Rifacimento grafico deludente
  • Alcuni aspetti gestionali poco convincenti
Actraiser Renaissance
3.8

Il peso di essere Dio

Il ritorno di Actraiser con questo Renaissance ci presenta un titolo amabile, ben confezionato e con tante novità interessanti. Se il gioco da un lato strizza l’occhio al passato, dall’altro svecchia l’esperienza con alcuni accorgimenti importanti. Il livello di sfida crescente e la quantità e varietà di cose da fare sono di sicuro i punti di forza dell’opera, a fronte di qualche scelta stilistica deludente e che potrebbe non incontrare i gusti di tutti e alcuni sezioni gestionali un po’ diluite. In definitiva però, Actraiser Renaissance è un’operazione nostalgia riuscita, intensa e divertente da giocare.

Classe 1993, cresciuto a pane e videogiochi. Ha studiato musica durante la sua adolescenza per poi appassionarsi alla cultura giapponese, studiare la lingua e andare a vivere in Giappone per studio e lavoro. Nella vita di tutti i giorni è un traduttore freelance, Dungeon Master e videogiocatore incallito. Tra le altre sue passioni, il cinema, la tecnologia e le lingue in generale.

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