Prinny 1•2: Exploded and Reloaded – Recensione

I Prinny tornano in azione dopo dodici anni, con un porting dei due titoli originariamente usciti su PSP, in arrivo su Nintendo Switch. La nostra recensione!

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

Chi di voi non è mai incappato in un Prinny, un pinguino bluastro con piccole ali da pipistrello e due trampoli al posto delle zampe, diventato di diritto la mascotte della serie Disgaea? Queste creature goffe, dalle tendenze esplosive, sono la forma più bassa nella scala gerarchica degli inferi, anime di ladri e furfanti finiti all’inferno, esiliati in attesa della redenzione. Qui, nel Netherworld, non hanno grandi ambizioni, se non quella di servire i propri padroni con la speranza di ricevere prima o poi la possibilità di reincarnarsi ed espiare i propri peccati.

Giusto una decina di anni fa, mentre la serie di Disgaea entrava nell’apice del suo successo, Nippon Ichi Software puntò proprio sulla sua mascotte più famosa, i Prinny, proponendo uno spin-off sull’allora attiva PSP, che vedeva gli esplosivi pinguini protagonisti di un platform 2.5D diventato nel tempo noto per la sua estrema difficoltà e le meccaniche “old school”. Non paghi di aver traumatizzato i giocatori del tempo, due anni dopo Nippon Ichi Software ci riprovò, con un seguito che tentava di migliorare gli esperimenti del primo titolo, senza riuscirci troppo, ma che al contempo alzava oltremodo il livello di sfida. Oggi, a distanza di dodici anni dall’uscita del primo capitolo su PSP, NIS America rispolvera i 2 giochi originali, li impacchetta con tutti i contenuti DLC rilasciati e li ripropone su Nintendo Switch con il titolo di Prinny 1•2: Exploded and Reloaded, collection in uscita il prossimo 16 ottobre.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

  • Titolo: Prinny 1•2: Exploded and Reloaded
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Azione, Avventura, Platform
  • Giocatori: 1
  • Publisher: NIS America
  • Sviluppatore: Nippon Ichi Software Inc.
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 16 ottobre 2020
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: include tutti i DLC originariamente rilasciati per le versioni PSP di entrambi i giochi.

Abbiamo recensito Prinny 1•2: Exploded and Reloaded con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da NIS America tramite Koch Media.

I presupporti per creare uno spin-off sui Prinny c’erano tutti. Da sempre servitori del Netherworld, i Prinny si ritrovano ad assecondare ogni voglia e follia della loro padrona, Etna (protagonista dei primi capitoli di Disgaea), in particolar modo quella di assaggiare l’Ultra Dessert, il dolce definitivo. Toccherà quindi all’esercito dei 1000 Prinny battere a tappeto gli inferi alla ricerca degli ingredienti necessari per realizzare l’ambito dessert e placare gli intenti omicidi di Etna. Per portare a termine la nostra missione avremo a disposizione solamente dieci ore, che verranno scandite con la progressione di altrettanti stage da completare.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

Prinny: Can I Really Be the Hero?, il primo capitolo della raccolta, è un platform 2.5D a scorrimento laterale che unisce elementi bidimensionali, dagli sprite dei protagonisti a quelli dei nemici, ad un’ambientazione 3D. A dire la verità, siamo di fronte ad un platform che già ai tempi si rifaceva ad una formula “vecchia scuola”, proponendo un gameplay basico e molto rigido nelle meccaniche, che rispecchiava in parte la goffaggine dei protagonisti del gioco. Non essendo propriamente eroi, i Prinny possono compiere giusto una manciata di azioni, come colpire i nemici da vicino usando un paio di coltelli o mantenere le distanze ed eseguire lo stesso attacco in volo, per lanciare un colpo aereo; possono saltare (del resto siamo in un platform), con tanto di double jump, e sfruttare una potente “sederata” per stordire i nemici o i boss, consentendoci di arrecare danni maggiori, o evitare per un breve periodo di essere colpiti con una piroetta, che può eventualmente concludersi con una rapida corsa per fuggire via. C’è poi una barra che si riempirà quando andremo a sconfiggere i nemici, che ad ogni completamento ci fornirà dei bonus, quali punti extra o un tentativo aggiuntivo prima di perdere la vita del Prinny in uso e passare al successivo. Sì, perché a nostra disposizione avremo un esercito di 1000 pinguini combattenti, 1000 vite che una volta giunte a zero, ci porteranno ad assistere al game over del gioco.

I can be your hero baby

Pur essendo un distillato di semplicità, Prinny: Can I Really Be the Hero? mostra un lato sadico nelle meccaniche di gioco, in particolar modo per quanto riguarda il controllo del salto. Infatti, contrariamente ad altri platform, prima e dopo di lui, è quasi impossibile gestire in maniera desiderata lo spostamento del Prinny in volo, se non agendo con il doppio salto, e anche in questo caso non saremo mai precisi al 100%. Non sarebbe un problema così grosso se il gioco non richiedesse una precisione millimetrica nell’eseguire i nostri balzi tra una piattaforma e l’altra, che come potrete immaginare sono farcite di nemici e trappole. E qua, dopo i primi stage, il titolo Nippon Ichi Software alza inspiegabilmente l’asticella della difficoltà, rendendo i livelli a venire sempre più difficili. Il primo set di stage è percorribile in maniera libera nell’ordine che preferiamo, e sebbene ogni mondo sia caratterizzato da un grado di difficoltà, questo aumenterà a seconda di quando lo andremo ad affrontare, incrementando all’interno del livello stesso i nemici da affrontare e creando delle piccole varianti. Se sopravviverete fino alla fine, dovrete poi affrontare anche il boss che custodisce uno degli ingredienti dell’Ultra Dessert, dando anima e corpo per sconfiggerlo e portarvi a casa la ricompensa, oltre ad essere valutati in base alla vostra performance di gioco, con un rank che va da “D” a “S”, e che terrà conto del tempo impiegato e del numero di vite spese.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

Il fattore difficoltà è una costante in Prinny: Can I Really Be the Hero?, ma è anche uno degli aspetti più nocivi dell’intero gameplay. Come abbiamo già sottolineato alcuni passaggi richiedono una precisione chirurgica, altri saranno talmente pregni di nemici che sarà quasi impossibile muovere un passo senza venire colpiti da qualcosa. Ad esempio, se verremo centrati da un proiettile infuocato, o toccati da un nemico, indietreggeremo con un’animazione in cui non potremo fare nulla. In fase di salto questo si traduce nel piombare inesorabilmente nel vuoto facendoci perdere una vita. Situazioni impegnative, che sicuramente fanno la gioia di chi cerca videogiochi dall’alto tasso di sfida, ma che rischiano di sfociare solamente in un mare di frustrazione, che vi vedrà buttare via vite su vite prima di raggiungere la fine del livello. C’è qualche check point piazzato strategicamente, ma il più delle volte arrivarci vi farà sputare sangue.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

Two is megl’ che one

Le cose poi non migliorano con Prinny 2: Dawn of Operation Panties, Dood!. Qua, in maniera analoga al primo capitolo, dovremo aiutare Etna a recuperare un paio di mutandine sottrattole dal Phantom Thief (no, non quello di Persona 5), e come da tradizione avremo dieci ore per sistemare la situazione. Con questo seguito purtroppo Nippon Ichi Software non va a limare nessuno dei problemi del primo gioco, tutt’altro, va ad alzare inspiegabilmente l’asticella della difficoltà, creando un titolo ancora più impegnativo del precedente. Per venire incontro al giocatore, in Prinny 2 troviamo però un nuovo livello di difficoltà facilitato, che sebbene sia identico a quello base di Can I Really Be the Hero? riduce il numero di “stun” necessari per stordire i boss di fine livello e mantiene intatta una nuova tipologia di blocchi distruttibili che adesso si trovano all’interno dei vari stage, e che a cose normali alterano (e complicano) le varie fasi di platforming.

Troviamo poi la possibilità di sfruttare una comoda opzione per il “fuoco rapido”, che ci consente di “spammare” gli attacchi del Prinny (aggiunta arrivata nell’originale tramite un DLC) e un’importante modifica alla barra combo, che adesso non solo si riempirà con più facilità, ma una volta al massimo consentirà al nostro protagonista di ottenere un boost della potenza d’attacco, e accedere a un nuovo set di mosse, come una piroetta stordente e un attacco in picchiata. Altra modifica che impatta in maniera netta con il citato aumento di difficoltà sta nella creazione di più varianti dello stesso stage. A seconda dell’ordine scelto, ogni livello successivo subirà un incremento della sfida, proponendo addirittura percorsi differenti in base a quando affronteremo quel determinato mondo. Se da un lato questo favorisce la rigiocabilità dall’altro mette in evidenza come alcune sezioni siano nettamente più difficili rispetto ad altre, peccando sul bilanciamento generale del gioco.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

Prepare to die

Attenzione però, non ci stiamo lamentando della difficoltà in sé, quella ben venga se si riflette su una sfida coscienziosa e fatta con criterio. In entrambi i titoli questo non avviene e ci si trova a remare contro meccaniche fin troppo rigide e un level design spesso incoerente con le nostre azioni, quasi a volerci punire a prescindere dall’impegno profuso e dalle nostre buone intenzioni. Questo porta alla luce un altro aspetto importante: entrambi i capitoli della serie di Prinny non sono invecchiati benissimo, e se già al tempo alcune meccaniche sembravano datate, oggi appaiono quasi anacronistiche. Nonostante queste critiche evitate conclusioni affrettate. Non ci troviamo di fronte a brutti giochi, ma a due titoli che vanno affrontati in maniera consapevole, consci dei grossi limiti che si portano dietro. Perché se è vero che vi faranno sputare sangue, è anche vero che una volta superato uno di quei passaggi ritenuti impossibili il grado di soddisfazione salirà alle stelle.

Anche perché, al netto degli ovvi difetti, entrambi i giochi ripropongono in chiave platform la stessa formula comica di Disgaea. I Prinny godono di una caratterizzazione unica che li rende comici anche quando non stanno facendo nulla, e le numerose gag spesso vanno a rompere la quarta parete ironizzando sul fatto di trovarsi in un videogioco o canzonando i vari protagonisti, boss inclusi. E da Disgaea eredita anche una pessima chiave di lettura nello sblocco degli elementi di gameplay, ben nascosti nei vari stage come i collezionabili. Basti pensare all’opzione per rigiocare i livelli già affrontati, e porta d’accesso ai contenuti extra, disponibile solamente dopo aver recuperato un determinato oggetto che renderà disponibile nell’hub principale l’opzione dedicata.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

The way of remastered

Entrambi i giochi offrono una decina di ore di gameplay, per completare la storia base ed arrivare ai titoli di coda. Ci sono poi Boss segreti da affrontare, nuovi livelli rilasciati post lancio come DLC e alcune storyline aggiuntive con protagonista Asagi, altro personaggio ricorrente della serie di Disgaea. Proprio Asagi, in Prinny 2, gode di una modalità tutta sua, accessibile per i più sfaticati tramite l’input di una sequenza nella schermata di avvio, e che cambia le regole del gioco mettendoci al controllo di un particolare Prinny armato di tutto punto, dove al posto della salute dovrà mantenere alto lo share del pubblico, in un programma a lei dedicato. Se sul fronte dei contenuti dei due giochi presenti in Prinny 1•2: Exploded and Reloaded possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti, nonostante le modalità di sblocco poco “friendly”, dobbiamo spendere due parole non proprio felici sulla qualità del remastered dei due giochi.

Usciti originariamente su PSP, Prinny 1 e 2 facevano un buon uso della portatile Sony e, pur non brillando per chissà quali peripezie tecniche, offrivano una bona resa finale. A distanza di dodici anni questi porting soffrono di un rimaneggiamento minimo, che su Nintendo Switch stona non appena avviate la partita. Il problema più grosso riguarda proprio gli sprite del protagonista e dei nemici, che appaiono sfocati e mal definiti. Un vero e proprio pugno dell’occhio. Man mano che giocherete gli occhi si abitueranno alla situazione, ma il primo impatto non è dei migliori. Passabili invece i fondali degli stage, che fra qualche texture non proprio bellissima e una modellazione poligonale essenziale riescono comunque ad apparire presentabili. Lo stesso vale per Prinny 2 che, seppur tecnicamente un filo sopra il primo, soffre delle stesse problematiche legate ai modelli 2D. La situazione è meno evidente nel caso si decida di giocare in modalità portatile, dove la risoluzione si abbassa giocoforza per via delle caratteristiche dello schermo della console, attenuando il problema. Viene da chiedersi come mai, in fase di restilyng dei giochi, Nippon Ichi Software o il team che si è occupato dei porting non abbia pensato di aggiornare gli sprite ad una risoluzione più alta, evitando questi spiacevoli inconvenienti che rischiano di tagliare le gambe a un titolo che, nel bene o nel male, ha l’occasione di trovare una seconda giovinezza dopo così tanti anni. Se dal lato tecnico le cose sono claudicanti, sul piano sonoro abbiamo la presenza del dual audio inglese e giapponese che accompagnerà le numerose cut scene e una buona colonna sonora che prende spunto da Disgaea ed offre una serie di tracce dalle sonorità allegre e spigliate, proprio come lo spirito ironico della serie impone.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded - Recensione

A chi consigliamo Prinny 1•2: Exploded and Reloaded?

Consigliamo quest’opera a tutti quei giocatori che non hanno mai avuto occasione di mettere mano ai titoli originali e che oggi possono farlo su Nintendo Switch, consci della qualità del porting e della tipologia di platform che stanno per acquistare, sicuramente non alla portata di tutti. La possibilità di acquistare in digitale anche solo uno dei due capitoli si rivela particolarmente invitante a chi vuole affrontare con calma la serie, o a chi ha già giocato uno degli episodi rilasciati su PSP.

Prinny 1•2: Exploded and Reloaded per Nintendo Switch arriverà combina Prinny 1: Can I Really Be the Hero? e Prinny 2: Dawn of Operation Panties, Dood! insieme ai DLC in un’unica avventura esplosiva con protagonista il peggior eroe del Netherworld. Il Maestro Etna richiede il dessert per eccellenza e spetta a una legione di modesti Prinnies realizzarlo! Salta, taglia e utilizza le combe in varie fasi del Netherworld, devasta nemici e boss con attacchi speciali e incontra volti nuovi e familiari in questa avventura esplosiva e ricca d’azione dalle menti contorte dietro la serie Disgaea! Quando il misterioso Ladro Fantasma ruba le mutandine del Maestro Etna, l’orda Prinny deve ricongiungersi per recuperarle…o subirne le conseguenze! Slash e Hip Pound ti fanno strada attraverso stage caotici pieni di nemici diabolici e costruisci la Combo Gauge per scatenare mosse potenti come Prinny Cyclone e Prinnykaze. Inoltre, immergiti nella storia bonus dell’ALTRO protagonista (?) Dei giochi Disgaea e rivendica la tua gloria con Asagi Wars: Vengeance of Asagi!

Acquista Prinny 1•2: Exploded and Reloaded per Nintendo Switch seguendo questo link al prezzo di 60,98 €. Uscita prevista per il 16 ottobre 2020. Sostieni Akiba Gamers acquistando il gioco su Amazon attraverso questo link!

  • Il fascino esplosivo dei Prinny al suo massimo splendore
  • Diverse ore di gameplay fra contenuti sbloccabili e DLC già compresi nel pacchetto
  • I giochi sono acquistabili separatamente in digitale

  • Porting non all’altezza delle aspettative
  • Livello di difficoltà a tratti snervante
  • Non sono invecchiati benissimo
Prinny 1•2: Exploded and Reloaded
3.4

Gli eroi che non ci meritiamo

Oggi come dodici anni fa ci ritroviamo a vivere momenti difficili con i due platform dedicati ai Prinny di Nippon Ichi Software, forse con occhi più critici per due titoli che, pad alla mano, sentono tutto il peso di questi anni sulle proprie spalle. Meccaniche anacronistiche e una difficoltà fuori parametro sono due scogli che rischiano di far affondare la nave del divertimento in quei giocatori meno costanti o poco pazienti. Il messaggio che deve passare però, proprio come evidenziato in recensione, è che questi due giochi, se affrontati in maniera consapevole, riescono tuttavia a regalare un buon grado di soddisfazione una volta superato quel passaggio che ci ha tenuti incollati a un salto o un boss per numerosi tentativi, spingendoci ad andare avanti fino agli agognati titoli di coda. Più preoccupante invece la qualità del porting di Prinny 1•2: Exploded and Reloaded, che pecca sicuramente sul fronte tecnico, con una restyling grafico che doveva necessariamente fare di più per migliorare gli sprite del gioco.

Dopo anni passati fra videogiochi, anime e serie TV sente ancora il bisogno di dire a tutti la sua su qualsiasi cosa. Anche se in realtà nessuno gli ha mai chiesto di farlo.

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