Bloodborne – Recensione della serie a fumetti

Editoriale Cosmo porta in Italia la serie a fumetti tratta da Bloodborne, disegnata da Piotr Kowalski e Aleš Kot. Ecco la nostra recensione!

Bloodborne – Recensione della serie a fumetti

Bloodborne è un videogioco del 2015, prodotto da SCE Japan Studio e FromSoftware, action RPG facente parte sottogenere dei soulslike, ormai ben noti a tutti i videogiocatori. Come spesso accade con delle opere tanto famose e apprezzate, queste iniziano ad approdare anche su altri tipi di media: nel 2018, la casa editrice Titan Comics (che aveva pubblicato anche una serie a fumetti su Dark Souls) inizia la serializzazione di fumetti ambientati nel mondo di Bloodborne.

Di sei volumi pubblicati in Italia da Editoriale Cosmo: oggi vi parleremo dei primi quattro, in quanto contengono storie autoconclusive, mentre il quinto presenta un arco narrativo diverso e ancora in corso. A occuparsi di questi volumi sono Aleš Kot, lo sceneggiatore (scrittore per la serie di Zero e di alcuni volumi Marvel e DC), Piotr Kowalski, il disegnatore (conosciuto per Urban Vampires e i fumetti di The Witcher) e Brad Simpson, il colorista (noto per i lavori su The Amazing Spider-Man e Stray Dogs). Andiamo dunque ad analizzare questi primi quattro volumi della serie.

Bloodborne – Recensione della serie a fumetti

  • Titolo originale: Bloodborne
  • Titolo italiano: Bloodborne
  • Uscita Regno Unito: febbraio 2018
  • Uscita italiana: maggio 2019
  • Numero di volumi: 6 (in corso)
  • Casa editrice: Editoriale Cosmo
  • Genere: Dark Fantasy
  • Disegni: Piotr Kowalski
  • Storia: Aleš Kot
  • Formato: ‎Brossurato 25.3 x 0.3 x 16.7 cm
  • Numero di pagine: 110

“La luna rossa all’orizzonte.”

Iniziamo col dire che i fumetti di Bloodborne presentano personaggi ed eventi nuovi, con solo alcuni di essi che si collegano alla trama originale del videogioco: si tratta di una libera interpretazione, dove Aleš Kot fa uso dell’ambientazione e delle creature del gioco per presentarci vicende originali. Ogni volume ha una storia autoconclusiva e, dal momento che non sono particolarmente lunghi, mi limiterò ad accennarne il contenuto, nel caso abbiate intenzione di recuperarli voi stessi in seguito.

Il primo volume, “Il sonno della morte”, ci parla di un cacciatore che, come un comune giocatore di Bloodborne, si risveglia nel pieno della notte della caccia con l’obiettivo di trovare un “sanguesmunto”; facendosi guidare da un misterioso bambino, il protagonista inizia la ricerca di una “verità nascosta”. Questo primo volume è quello contenente più riferimenti al videogioco, con il cacciatore che esplora zone familiari, soprattutto per coloro che hanno affrontato il DLC. Familiari sono anche i volti che incontrerà nel suo viaggio, come Iosefka, i cacciatori Powder Keg e, ovviamente, i due noti abitanti del sogno del cacciatore.

Il secondo volume, “Sete di guarigione”, è ambientato agli inizi della piaga delle belve e vede come protagonisti un dottore e un membro della Chiesa della Cura, i quali decidono di collaborare per capire quale sia stata l’origine della malattia. Tra tutti i volumi, questo è probabilmente il più interessante: i personaggi originali sono ben caratterizzati e credibili nel contesto della storia, mentre la scelta di osservare l’inizio della piaga dal punto di vista dei normali cittadini aiuta l’immedesimazione e la costruzione del mistero. Nonostante le poche pagine, questo secondo volume riesce a creare un racconto funzionale al contesto di Bloodborne e che, più in generale, risulta essere una trama dark-fantasy assolutamente gradevole.

Il terzo volume, “Il canto dei corvi”, ha come protagonista Eileen il Corvo, uno dei personaggi più noti del videogioco. Come immaginabile dal suo ruolo di “cacciatrice di cacciatori”, la storia di questo volume la vede alla ricerca di un cacciatore ormai in preda alla follia causata dal sangue antico. Questo volume fa un’introspezione sul personaggio di Eileen, oltre che concentrarsi ad analizzare il concetto di “follia” che colpisce inevitabilmente i cacciatori del mondo di Bloodborne.
In questo caso, abbiamo una trama meno lineare e che lascia un finale a libera interpretazione.

Il quarto e ultimo volume, “Il velo lacerato”, è sicuramente il più enigmatico e criptico di tutti, quasi complesso nella sua lettura: il protagonista è un uomo senza nome che vaga per le strade della città, dove le belve hanno preso il totale controllo e l’influenza dei Grandi Esseri è ormai tale che il confine tra realtà e Incubo sembra impossibile da scindere.
Lo scenario presentato questa volta, sembra quello di una possibile sconfitta dei cacciatori, che dunque non sarebbero riusciti a contrastare le belve. Il tema principale dell’intero volume è la follia, causata dalla ricerca ossessiva di una conoscenza superiore.

“Senti il Lago?”

A questo punto, tiriamo le somme sulle sceneggiature di Aleš Kot, tenendo anche conto dei collegamenti con il videogioco più o meno marcati. La scelta di inserire nuovi elementi funziona, ma solo in parte: da un lato, possiamo vedere storie come “Sete di guarigione”, in cui le creazioni dell’autore si fondono perfettamente con l’ambientazione del gioco, mentre dall’altro ci sono frangenti in cui il mondo di Bloodborne sembra venir utilizzato poco o solo per semplici citazioni sparse, scalfendo solo la superficie di un universo ben più ampio.

Chi è appassionato della storia di Bloodborne e dei suoi personaggi, noterà delle mancanze piuttosto evidenti: solo per fare alcuni esempi, non vi è alcun accenno alla storia di Cainhurst e dei Vilesangue, niente sulla scuola di Mensis o del Coro, così come non ci sono riferimenti a personaggi importanti, come potrebbero essere Ludwig o Laurence. Gli stessi Grandi Esseri vengono utilizzati abbastanza poco all’interno delle storie. Trattandosi di fumetti a tema Bloodborne, la poca attenzione data al mondo di gioco finirà, purtroppo, per lasciare molti fan con l’amaro in bocca.

La struttura della narrazione non aiuta, arrivando, a tratti, ad essere fin troppo lenta e confusionaria; se le volessimo considerare fuori dal contesto di Bloodborne, avremmo delle storie brevi sufficientemente gradevoli, ma che non aggiungono nulla di nuovo al panorama dei fumetti dark-fantasy.

Se per quanto riguarda la storia abbiamo alti e bassi, dal punto di vista tecnico c’è invece un’ottima qualità: il disegno di Piotr Kowalski ricrea perfettamente ogni angolo di Yharnam in maniera minuziosa, riempiendo anche le più piccole vignette con degli scorci sulle strade della città. Il tratto è pulito e preciso nel delineare le silhouette di sfondi e personaggi, a cui si aggiunge un’ombreggiatura fine e dai pattern abbastanza variegati, andando quasi a creare dei mosaici con la china sugli sfondi più ampi.

Gli ottimi disegni vengono poi impreziositi dalla cura di Brad Simpson per i colori: come ci si può immaginare per un setting di questo genere, vengono utilizzate tonalità fredde e cupe, ma non eccessivamente scure. Degli effetti di luce e degli interessanti contrasti permettono di vedere una discreta varietà di palette di colori, rimanendo comunque conformi ai toni delle ambientazioni. L’accoppiata Kowalski-Simpson si rivela senza dubbio vincente, tanto da rendere il comparto artistico il pregio più grande di questa serie di fumetti.

I fumetti di Bloodborne sono reperibili presso il catalogo online di Editoriale Cosmo, dove potete scegliere se acquistarli singolarmente o tramite il cofanetto. Oltre a questi quattro numeri, nel cofanetto troverete anche il quinto volume “La signora delle lanterne”, dove abbiamo Cullen Bunn alla sceneggiatura, con l’inizio di un arco narrativo più lungo e ancora in corso; per analizzare “La signora delle lanterne”, abbiamo dunque deciso di aspettare l’arrivo dei prossimi volumi, così da recensire questa nuova storia una volta che sarà completata.

Bloodborne

In una città afflitta da una misteriosa piaga che ne corrompe la realtà, dove le terrificanti belve perseguitano le ombre e le strade sono rese scivolose dal sangue, un cacciatore senza nome si risveglia e incomincia la sua missione: la ricerca disperata di un sanguesmunto, la sua unica possibilità di trascendere la caccia. Ma, in questa notte che sembra non finire mai, niente è ciò che sembra… E, ben presto, il cacciatore dovrà scendere a patti con se stesso e con la più terrificante delle rivelazioni. «Il sonno della morte», scritto da Ales Kot e illustrato da Piotr Kovalski, è il primo volume della serie a fumetti ispirata al videogame Bloodborne.

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A chi consigliamo i fumetti di Bloodborne?

Come avrete già potuto intuire, i fumetti di Bloodborne non sono per tutti i fan del videogioco: se un giocatore si approccia alla lettura cercando una storia fedele, è molto probabile che resterà deluso, così come potrebbe deludere l’assenza di tantissimi luoghi e personaggi iconici; d’altro canto, se siete appassionati di fumetti dark-fantasy o collezionisti di prodotti a tema Bloodborne, potreste darci un’occhiata anche solo prendendo il primo volume, per poi valutare se continuare con la serie.

  • Stupenda qualità artistica
  • Approccio al worldbuilding originale, in alcuni volumi

  • Qualità delle storie altalenante e dai finali un po’ inconcludenti
  • Difficilmente soddisferà la maggior parte dei fan del videogioco
  • Molti elementi di Bloodborne non vengono affrontati
Bloodborne
2.5

“Ad occhi chiusi”

Il worldbuilding e la trama di Bloodborne sono volutamente enigmatici, tanto nel gioco quanto nel fumetto. Aleš Kot ha voluto riproporre delle storie a loro volta misteriose e complesse, ma che non riescono pienamente nell’esecuzione. La scarsa lunghezza dei volumi non aiuta, lasciandoci con dei racconti che danno un senso di incompletezza generale. Questa percezione di aver letto qualcosa di “incompleto”, si applica sia a chi è appassionato di Bloodborne, e sia a chi si approccia ai fumetti da semplice amante di storie dark-fantasy. Come già accennato, il più grande pregio di questi fumetti si trova nel lato puramente artistico, dallo stile utilizzato alla colorazione, fino alla struttura e composizione delle tavole. Se vi approcciate alla lettura sperando di trovare altre informazioni sul mondo di Bloodborne, rimarrete purtroppo delusi, tuttavia, se non avete particolari pretese o siete solo incuriositi dal vedere il mondo di Bloodborne sotto forma di fumetto, potreste comunque trovare gradevoli un paio dei volumi di questa serie. Restiamo comunque in attesa di vedere cosa potrebbe offrire il nuovo sceneggiatore, Cullen Bunn, con il prossimo arco narrativo.

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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