L’amore è per sempre, o forse no, specie qualora tale amore non sia mai nato. Hanabi e Mugi sono la coppia più popolare della scuola, guardata da tutti con ammirazione e invidia, ma nessuno conosce il loro sporco segreto: entrambi sono innamorati di altre persone. Il cuore di Hanabi batte esclusivamente per il professor Kanai, quello di Mugi per la professoressa Minigawa. Due amori non corrisposti, due cuori spezzati che si ricompongono, superficialmente, grazie a un rimpiazzo. Nessun mistero e nessun tradimento però, perché entrambi sono consapevoli della clausola di questa relazione: non appena uno dei due realizza la propria felicità, tutto finisce. Eppure, come scriveva Francis Scott Fitzegerald ne Il Grande Gatsby, “siamo solo umani, ubriachi dell’idea che l’amore, solo l’amore, possa guarire ogni nostro tormento”. Umano iniziare a provare, forse, affetto per l’altra persona e allora gli eventi, con tutti i loro intrighi amorosi, potrebbero prendere una piega imprevista.
Il manga di Scum’s Wish, annunciato nel corso del Comicon di Napoli 2022, racconta così una storia intrinsecamente umana, specificatamente adolescenziale, dove Cupido gioca serenamente con gli animi di tutti i personaggi. Realizzato da Mengo Yokoyari, oggi celebre per le illustrazioni di Oshi no Ko, il volumetto Star Comics potrebbe sembrare un’opera senza particolari pretese e con una storia frivola, ma si rivela capace di intrattenere e, soprattutto, far riflettere sul difficile tema dell’amore e delle relazioni interpersonali.
- Titolo originale: Kuzu no Honkai
- Titolo italiano: Scum’s Wish
- Uscita giapponese: 2012
- Uscita italiana: 12 ottobre 2022
- Numero di volumi: 9
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: sentimentale, scolastico, drammatico
- Disegni: Mengo Yokoyari
- Storia: Mengo Yokoyari
- Formato: 12.8 x 18, colori, b/n, sovraccoperta
- Numero di pagine: 192
Abbiamo recensito Scum’s Wish tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Star Comics.
A parte il mio cuore, il resto appartiene a te
Tutte le storie necessitano di una focalizzazione: Scum’s Wish non intende certo fare eccezione. Con gli occhi e la voce di Hanabi siamo destinati a osservare l’evolversi di una relazione malata e, forse, irrecuperabile, tra due diciassettenni tanto simili quanto distanti. Da un lato proprio Hanabi, una ragazza allegra, gentile e possessiva, dall’altro Mugi, un giovane di bell’aspetto, spesso freddo e distaccato, quasi fosse interessato solamente al corpo della partner. La loro relazione, del resto, è un semplice passatempo, o forse, per meglio dire, un goffo tentativo di guarigione dalla più terribile delle maledizioni: l’amore. “All’inizio era solo un gioco, ma poi non siamo più riusciti a smettere.” riflette la protagonista stessa. Eppure, se amor di spirito non può volontariamente cessare, perché dovrebbe essere semplice abbandonare un amore, seppur strettamente carnale e corporale, tra due spiriti malinconicamente affini?
Entrambi, tanto Hanabi quanto Mugi, sono il rimpiazzo della persona amata. A muovere i fili del manga è così il desiderio, soddisfatto e, soprattutto, insoddisfatto. Hanabi desidera il professor Kanai, Mugi la prof.ssa Minigawa. Non ottenere quanto si vorrebbe o, peggio, assistere all’allontanamento della persona amata, visibile ma irraggiungibile, non può che essere causa di malinconia e malessere. Nessuna via d’uscita se non la fuga. E proprio in questo istante viene concepita l’idea di una relazione atta a sanare l’inguaribile ferita dell’amore non corrisposto; nasce il rapporto puramente carnale, due corpi, caldi e tristi, in fuga dai loro affanni. Il partner sarà quindi mero oggetto del desiderio, come un manichino, frutto di una relazione inevitabilmente malata.
Nella vita dei reietti
A legare in un’intricata tela di relazioni tutti i personaggi di Scum’s Wish è senza dubbio il già citato amore, sia carnale sia sentimentale. Domina così la scena un senso di inadeguatezza e nell’aria si percepisce nettamente qualcosa di sbagliato: Hanabi e Mugi provano infatti qualcosa per i loro ex insegnanti privati, due figure dal carattere quasi genitoriale. E ciò viene descritto senza filtri dalla voce narrante, Hanabi, dal cui quadro si percepisce come ogni loro desiderio sia ritenuto dai protagonisti stessi un desiderio proibito, il desiderio dei reietti, spiegando così il titolo stesso dell’opera.
Se però il ritratto che Hanabi traccia di sé è vivo e realistico, anche e soprattutto per la sua dimensione psicologica, lo stesso non si può dire né per Mugi né per i diversi personaggi secondari. Questi ultimi si rivelano infatti dei comprimari piatti, poco riusciti, in netta contrapposizione con un’Hanabi a tutto tondo. Eppure, personaggi non perfetti non impediscono alla narrazione di assumere un buon ritmo, raccontando con semplicità e chiarezza espositiva il susseguirsi degli eventi, servendosi, laddove necessario, di utili flashback e frequenti sequenze riflessive.
Sensuali sguardi su fondali nudi e spogli
Le illustrazioni di Mengo Yokoyari sono semplici ed essenziali, ma grazie ad un buon character design riescono nell’intento di caratterizzare graficamente tutti i personaggi. Da notare come l’autrice non abbia alcun timore a mostrare scene abbastanza esplicite, pur lontane dal genere hentai, mai volgari e, soprattutto, sempre funzionali alla trama. Peccato però per gli sfondi spogli e vuoti, talvolta bianchi o colmati mediante l’utilizzo di retini puntinati. Scum’s Wish gode pertanto di una produzione grafica gradevole, con una propria identità visiva e dei disegni più che discreti, che non riescono purtroppo ad esprimere tutte le loro potenzialità, complice un’attenzione ai dettagli minore di quella che avrebbero meritato.
Serializzato originariamente nel Paese del Sol Levante sulla rivista Big Gangan di SQUARE ENIX, i diritti di edizione del manga per il mercato italiano sono stati acquistati da Star Comics. L’editore perugino ha potuto così confezionare un’edizione solida e flessibile, per quanto più tozza e meno elegante di quanto fatto con titoli come Ghost Girl. La carta opaca, non bianchissima, può vantare una buona grammatura, tale da non far trasparire le immagini stampate sul retro delle pagine. E per gli appassionati di cartoline e collezionabili, con la prima tiratura sono state rese disponibili quattro illustration card, naturalmente in omaggio, raffiguranti i protagonisti del manga. Degna di nota infine, sebbene poco incisiva, è anche la presenza delle prime due tavole stampate a colori e di un breve capitolo extra, esterno al filone narrativo principale dal titolo “Miao Miao Prelude”.
“Noi siamo sostituti”. I diciassettenni Mugi Awaya e Hanabi Yasuraoka sembrano la coppia perfetta. Sono entrambi popolari e sembrano stare molto bene assieme, ma nessuno conosce il segreto che condividono. Sia Mugi che Hanabi sono innamorati di qualcun altro e si frequentano solo per sfuggire alla solitudine. Mugi è innamorato di Akane Minagawa, una giovane professoressa che in passato era stata sua tutor, mentre Hanabi è innamorata di un insegnante, un giovane uomo amico della sua famiglia sin da quando lei era piccola. Con la loro intimità fisica cercano di placare la solitudine, ma basterà questo a consolare i loro cuori?
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A chi consigliamo Scum’s Wish?
Ne aveva già parlato Blaise Pascal nei suoi Pensieri, il divertissement è la peggiore delle rovine dell’uomo. L’opera romantica di Mengo Yokoyari intende mettere nero su bianco questa consapevolezza, coniugandola con l’avventura amorosa tra due diciassettenni in cerca di reciproco conforto. Se siete amanti dell’introspezione psicologica, Scum’s Wish saprà così deliziarvi, invitandovi ad andare oltre le apparenze. Una storia intrinsecamente adolescenziale, indirizzata ad un pubblico maturo, semplice nelle sue premesse, eppure tanto complessa quanto audace.
- Ottima introspezione psicologica della protagonista
- Tematiche controverse trattate con attenzione
- Buon character design…
- …Ma i fondali sono pressoché vuoti
- Personaggi secondari poco sviluppati
Scum's Wish
All'ombra dell'amore
Scum’s Wish è un manga provocatorio, dolce e malinconico. La definizione dell’amore che fornisce, almeno in questo primo volume, è puramente negativa, poiché a emergere è solamente ciò che amore non è. Hanabi e Mugi non si amano, e forse non amano realmente nemmeno le persone per le quali, a loro dire, provano qualcosa. Mengo Yokoyari racconta così una storia adolescenziale, sbagliata e controversa, e lo fa con sincerità priva di qualsivoglia malizia, intenta a offrire spunti di riflessione e incuriosire un pubblico che si rispecchierà in almeno una delle situazioni descritte. Con primi piani gradevoli al fronte di sfondi quasi non pervenuti, frutto di una realizzazione tecnica che avrebbe meritato più attenzione ed energie, l’evolversi della relazione tra Hanabi e Mugi offre dunque una lettura su più piani, gradevole e riflessiva, per cuori romantici e menti sensibili.