DARK SOULS Remastered per Nintendo Switch – Recensione

È giunto il momento di ritornare a Lordran, armati di Fiaschette Estus, coraggio e tanta pazienza. Riuscirà questa versione a farci rinnamorare del capostipite della saga?

DARK SOULS Remastered per Nintendo Switch - Recensione

DARK SOULS Remastered per Nintendo Switch - RecensioneCercare di raccontare o anche solo riassumere la storia di DARK SOULS in un semplice paragrafo di recensione non renderebbe giustizia a un titolo così complesso e dalla storia così intricata e spesso volutamente ambigua. In linea di massima, si può dire che interpreteremo un Non Morto, rinchiuso in una prigione ai margini del mondo degli umani insieme ad altri come noi, ad aspettare la fine dei tempi. Questo cambierà quando un cavaliere sconosciuto riuscirà a liberarci dalla nostra cella e ci darà una missione, tramandata nella sua famiglia sotto forma di profezia: partire per un viaggio alla volta di Lordran, la terra degli antichi Lord, per scoprire la verità dietro alla maledizione dei Non Morti e decidere il destino del mondo, in un’Era del Fuoco che sta lentamente svanendo. Quest’Era del Fuoco iniziò quando, in mondo desolato e grigio puntellato soltanto da Arcialberi e Draghi immortali, la Prima Fiamma venne trovata nelle profondità della terra e grazie al potere delle anime contenute al suo interno, tre Lord battagliarono e sconfissero i Draghi dopo una lunghissima e sanguinosa guerra.

Questo titolo, versione rimasterizzata di quello che ormai è diventato un cult classic, uscì originariamente nel 2011 per console e nel 2012 per PC con la Prepare to Die Edition, tristemente famosa a causa dei moltissimi bug e delle prestazioni terribili che aveva su ogni tipo di computer data l’inesperienza di FromSoftware con la piattaforma, lasciando poi ai modder il compito di sistemarlo. DARK SOULS Remastered promette di modernizzare e migliorare l’esperienza originale, specialmente per quanto riguarda il comparto online, per renderla appetibile ai gamer meno navigati. Ma questa versione per Nintendo Switch sarà riuscita nel suo intento?

  • Titolo: DARK SOULS Remastered
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Genere: Azione, Avventura, RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: FromSoftware
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 19 ottobre 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: l’espansione Artorias of the Abyss, rilasciata precedentemente come DLC, è inclusa all’interno della remastered
  • Note: disponibile separatamente un amiibo di Solaire di Astora

Iniziamo col parlare dei cambiamenti più importanti fatti in questa versione. Questi vanno a influenzare principalmente la grafica, la modalità online ed il modo in cui funzionano i Patti, una sorta di fazioni a cui è possibile unirsi per ricevere dei benefici in cambio di oggetti di gioco e che può cambiare anche in modo sostanziale l’esperienza in multigiocatore.
Ora il gioco utilizza un sistema di matchmaking e server dedicati invece del peer-to-peer dell’originale, cosa che poteva causare problemi di lag e de-sincronizzazioni. Questo ha permesso anche di aumentare il numero massimo di giocatori presenti in una sola sessione come fantasmi aiutanti o invasori, portandolo fino a sei. È presente inoltre un sistema di password come quello di Bloodborne DARK SOULS III, per impedire di entrare in gioco a chiunque non conosca la password della nostra lobby. I nostri amici di livello più alto potranno entrare nella nostra sessione di gioco e la loro forza verrà scalata di conseguenza.

Una mano di vernice fresca

Moltissime texture di questa edizione rimasterizzata di DARK SOULS sono state rifatte, migliorate o sostituite con le loro versioni non compresse; gli effetti particellari e di luce sono stati resi dinamici e più dettagliati, in particolar modo per quanto riguarda le stregonerie e i miracoli. Tutto questo si può notare facilmente nella versione per PlayStation 4, Xbox One e PC, mentre nella versione per Switch i miglioramenti sono decisamente meno marcati: in modalità portatile sembra mancare completamente qualsiasi forma di anti-aliasing, spesso e volentieri dopo una certa distanza le ombre non vengono più renderizzate e gli effetti particellari sono presi praticamente pari pari dal suo predecessore. Questo si allinea con quanto detto da altre fonti specializzate che facendone analisi tecniche molto approfondite hanno appurato che la versione Switchdi DARK SOULS Remastered è, almeno per quanto riguarda il comparto grafico, quasi identica al gioco originale.

Un altro cambio marginale è stata la sostituzione dei caratteri di gioco con alcuni simili a quelli utilizzati in DARK SOULS III, decisamente più leggibili ad alte risoluzioni. Su PC è possibile inoltre scalare la dimensione dell’HUD, mentre su console è solo possibile disattivarla totalmente. Per quanto riguarda i cambiamenti quality of life, ora è possibile cambiare Patto di appartenenza ad un qualsiasi falò senza ricevere penalità e utilizzare più oggetti allo stesso tempo, utile quando vogliamo consumare molte anime in un colpo solo. È stato aggiunto anche un falò davanti al fabbro Vamos nelle Catacombe, data l’importanza di quel personaggio e la lunga scarpinata che prima era necessaria per raggiungerlo ogni volta. L’unica aggiunta in esclusiva per Nintendo Switch è un’amiibo di Solaire di Astora, che permette di sbloccare il celeberrimo gesto “Sia lodato il sole!” ottenibile tuttavia anche giocando normalmente.

Scegliere il male minore

Ho provato DARK SOULS Remastered sia sulla dock collegata al mio monitor che in modalità portatile, anche fuori casa, per testare la bontà di questo titolo in tutte le sue forme. Nella sua forma portatile, la risoluzione del gioco è di 720p come quella dello schermo, e il gioco gira a 30 fotogrammi al secondo, con alcune eccezioni durante momenti particolarmente intensi o cambi repentini di inquadratura della telecamera: i cali di frame rate peggiori li ho avuti combattendo contro Sif e Seath. Questi cali erano temporanei ed evidenti, ma nulla che potesse rovinare irrimediabilmente l’esperienza. Il problema vero lo si ha quando si prova a giocare in una stanza molto illuminata o all’aperto: lo schermo della console è piuttosto lucido e in contrasto con le atmosfere e le zone più buie del gioco, spesso è davvero difficile capire cosa sta succedendo a meno di non alzare la luminosità al massimo nei settaggi.

In modalità docked, la risoluzione si alza a 1080p rimanendo a 30 fotogrammi al secondo; questa risoluzione più alta ci permette di vedere meglio la qualità di alcune texture rimasterizzate ma aumenta anche la frequenza dei cali di frame rate e rende ancora più evidente la differenza con le versioni di altre piattaforme. Sicuramente, tutti questi compromessi sono stati una scelta obbligata a causa della minore potenza della console Nintendo, ma anche così non è bastato per rendere l’esperienza completamente stabile: avrei sinceramente preferito un selettore che peggiorasse ancora di più la qualità permettendomi di giocare a 60 FPS; dopo essere stato abituato a quella frequenza per anni, tornare indietro mi ha messo non poco i bastoni fra le ruote nel corso della mia avventura.

Try Tongue But Hole

Vorrei parlare più a lungo dell’esperienza online, ma purtroppo è stata molto limitata: il primo giorno, appena prima della Chiesa dei Non Morti, ho effettivamente visto una grandissima quantità di segni di evocazione sparsi in giro; ho provato ad evocarne qualcuno, ma spesso queste fallivano per problemi di sincronizzazione o timeout. Impostando il matchmaking come regionale invece che globale i segni si sono ridotti drasticamente, e man mano che andavo avanti nel gioco diminuivano sempre di più: cercando di giocare il più possibile in forma umana ho attraversato completamente tre o quattro aree di gioco senza mai vedere un singolo segno, non sono mai stato invaso e sono stato evocato soltanto una volta.

Un altro problema piuttosto frustrante è dato dal fatto che ogni volta che la console entra in standby, viene disconnessa da internet. Quando DARK SOULS rileva una disconnessione, il giocatore viene riportato direttamente alla schermata del titolo dovendo poi confermare diversi prompt e attraversare un paio di schermate di caricamento prima di poter ricominciare a giocare. Questo unito alla già scarsa portata del Wi-Fi della console mi ha portato a perdere un sacco di tempo ogni volta che mi allontanavo troppo dal mio router o che chiudevo la console per una breve pausa, andando a ridurre ulteriormente la portabilità di questo titolo, che dovrebbe essere uno dei selling point principali.

Per chi conosce la lore, per chi la sta scoprendo, per chi la scoprirà

Sotto a questa pletora di problemi prettamente tecnici, troviamo quello che è giustamente considerato un capolavoro di level design, di atmosfera e di gameplay per i più esperti. Tutte le sensazioni che ebbi originariamente giocando a DARK SOULS per la prima volta sono tornate: il sentirsi senza speranza, frustrati di fronte ad un boss che non riusciamo a battere, andando avanti a scudo alzato a pochi passi alla volta per paura di venire colpiti da qualche angolo cieco… Tutto questo per un giocatore davvero neofita verrebbe probabilmente addirittura amplificato dall’ostilità di questo titolo e dalla sua poca accessibilità iniziale; sono convinto che una buona parte della demografica che gioca su Nintendo Switch potrebbe venire o intimidita a tal punto da abbandonare il gioco, oppure così intestardita dal continuare a sbatterci la testa contro fino a quando non si trova il modo di andare avanti (mio malgrado, devo ammettere che questa è la soluzione migliore).

Mi sono sinceramente divertito a correre su e giù per le varie scorciatoie intricatissime del mondo di gioco, spesso anche perdendomi in quella Lordran che ho sentito definire come “un piatto di spaghetti disposto in verticale dentro una tazza”; il mio ultimo playthrough di DARK SOULS risaliva a un paio d’anni fa, quindi la mia memoria era decisamente arrugginita. Le texture e l’illuminazione, anche se marginalmente migliorate su questa piattaforma, aumentano comunque l’immersione del giocatore. Per quanto riguarda l’audio di gioco e la soundtrack orchestrale, consiglio vivamente di giocare a questa remaster con un paio di cuffie. Non è un difetto, ma purtroppo vista la piccola dimensione degli altoparlanti della console, a volte alcune note e alcuni suoni ambientali vanno un po’ a perdersi. Ho sentito diverse testimonianze di giocatori che avevano parecchi problemi con audio in ritardo o mancante, ma non posso dire di aver avuto lo stesso problema.

La difficoltà, che la si ami o che la si odi, è sempre la stessa della prima volta, e attaccare anche solo più di un nemico allo stesso tempo risulta complicato. Il titolo di FromSoftware premia la pazienza, la lungimiranza e la capacità di adattamento, cosa che si addice ancora di più a questo titolo, dato il suo sistema di combattimento più lento e metodico rispetto ai capitoli successivi, pertanto i giocatori più attenti e i veterani avranno sicuramente un’esperienza migliore di chi come me ha giocato decisamente di più ai due titoli successivi. La ciliegina sulla torta comunque rimane la lore, ovviamente non modificata in nessuna sua parte: data la rimodernizzazione di alcune statue e dipinti, la community di appassionati si è subito attivata per cercare di capire cosa rappresentassero queste nuove figure. Una piccola nota di demerito va alla traduzione italiana, che sebbene sia rimasta quella del gioco originale fa perdere un po’ di senso ad alcune descrizioni oppure ne sbaglia direttamente altre.

A chi consigliamo DARK SOULS Remastered?

Sono convinto che questa remaster sia mirata principalmente a chi non ha mai giocato a nessuno dei SOULS, ed è sempre rimasto scettico a causa dei problemi tecnici dell’originale, o perché il titolo era troppo datato, oppure perché ormai si era perso il periodo in cui la community online era davvero attiva. Per i veterani questa versione non ha fatto abbastanza per convincerli ad abbandonare il titolo originale, vista la presenza di alcuni bug ed exploit specialmente in PVP non risolti sebbene ampiamente segnalati su forum e comunità varie e di certe funzionalità molto richieste e non inserite. La versione Switch in particolare è quella rimasta più indietro di tutte, e a volte sembra davvero soltanto un porting last-gen, pertanto è difficile raccomandarla più di qualsiasi altra versione sulle altre piattaforme, avendo la possibilità di scegliere; Vista la presenza di DARK SOULS Remastered su tutte le piattaforme correnti, non posso consigliarne l’acquisto su Switch, tranne che ad una certa nicchia di persone che valuta la portabilità sopra ad ogni altra cosa e magari possiede solo la console di casa Nintendo.

  • Il gameplay evoca le stesse sensazioni dell’originale
  • Le modifiche all’online lo hanno reso più conveniente
  • La difficoltà è sempre la solita, ma per alcuni potrebbe essere un contro

  • La versione Switch è graficamente troppo indietro
  • Troppe disconnessioni e una popolazione apparentemente bassa già al lancio
  • Non sono stati risolti dei bug ampiamente segnalati da tempo
DARK SOULS Remastered - Nintendo Switch
3.4

Solo per pochi eletti

Già il ritardo di quasi sei mesi per far uscire questa versione avrebbe dovuto far suonare qualche campanello d’allarme e infatti così è stato. Portare un gioco come DARK SOULS, in versione rivisistata, su una console che per prestazioni è poco più potente di quelle di settima generazione, era sicuramente un compito arduo. Gli sviluppatori di Virtuous ci sono riusciti, ma per farlo hanno dovuto stringere parecchio la cinghia, andando a portare via una grossa parte dei punti a favore che questa versione rimasterizzata aveva dalla sua parte. DARK SOULS Remastered per Nintendo Switch fa quello che deve in modo dignitoso e non ha problemi o bug che rovinano totalmente l’esperienza di gioco, ma per un giocatore medio che può scegliere tra più piattaforme, questa è oggettivamente quella meno valida, cosa che sicuramente farà male alla popolazione online; vi assicuro però che qui sotto c’è un vero capolavoro, stretto fortissimo dalle catene dell’hardware.

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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