Si è conclusa poche settimane fa la seconda stagione di Miss Kobayashi’s Dragon Maid S, che segna non solo il ritorno sulle scene di uno degli anime slice of life più apprezzati degli ultimi anni, ma anche il ritorno in grandissimo stile di Kyoto Animation, dopo il tragico rogo del 2019 che ha distrutto lo studio sin dalle fondamenta, a cominciare dall’alto costo umano di quell’atto scellerato in cui ha perso la vita anche Yasuhiro Takemoto, director della prima stagione. Adattata da un manga di cool-kyou shinja che va avanti ininterrottamente dal 2013 e ancora inedito da noi in Italia, questa seconda stagione di Miss Kobayashi’s Dragon Maid è invece disponibile su Crunchyroll in simulcast, con sottotitoli in italiano.
Alla regia questa volta abbiamo Tatsuya Ishihara, un director che di sicuro sa come colpire al cuore gli spettatori, avendo diretto in passato serie del calibro di Clannad, Nichijou e Love, Chunibyo & Other Delusions, mentre il compianto Takemoto è stato commemorato comunque come regista originale nei crediti di ogni episodio.
- Titolo originale: Kobayashi-san chi no maid dragon
- Titolo inglese: Miss Kobayashi’s Dragon Maid S
- Uscita giapponese: Estate 2021
- Uscita italiana: Estate 2021
- Piattaforma: Crunchyroll (Simulcast)
- Genere: slice of life, commedia, romantico
- Numero di episodi: 12
- Durata: 24 minuti
- Studio di animazione: Kyoto Animation
- Adattato da: Manga di cool-kyou shinja
- Lingua: Giapponese (doppiaggio), Italiano (sottotitoli)
Abbiamo recensito Miss Kobayashi’s Dragon Maid S tramite piattaforma streaming Crunchyroll.
I draghi sono tornati a Skyrim… ah no
Sostanzialmente la trama riprende da dove si era conclusa la prima stagione, ma senza straniare troppo chi non la ricorda: trattandosi in primis di un anime “leggero” atto a emozionarci e non a tenerci incollati alla TV con cliffhanger e altri espedienti, l’intreccio generale è meno importante dei rapporti tra i personaggi. Non sarà necessario aver visto di recente i primi 12 episodi per potersi godere appieno anche questi ulteriori 12. Ritroviamo comunque nella sua interezza il cast che ci era stato presentato due anni fa. La cameriera drago Tohru che vive con la signorina Kobayashi, instancabile programmatrice per l’azienda in cui lavora, e la piccola Kanna, “adottata” dalle due; ma anche Lucoa e Shouta, la golosa Elma, e infine il duo di potentissimi otaku Fafnir e Takuya. A scombussolare le carte in tavola sin dal primo episodio, però, arriva inaspettatamente Ilulu, un drago della Fazione del Caos che si trova nel mondo umano appositamente per distruggere Tohru. Dopo due episodi piuttosto intensi e più incalzanti rispetto a quelli a cui eravamo abituati, il ritmo si calma e Ilulu inizia a fare parte del cast dalla parte dei “buoni”, ma purtroppo non viene mai sfruttata a dovere, e molti degli episodi in cui è presente sono leggermente sottotono rispetto a quelli dedicati alle vecchie glorie.
Mentre la prima stagione si concentrava principalmente sul rapporto che iniziava a nascere fra Tohru e Kobayashi (e Kanna in minor misura) questa seconda stagione è dedicata in maniera preponderante a tutto il cast di personaggi secondari, che ha finalmente possibilità di espandersi e di mostrare la propria personalità. Lucoa, Fafnir e soprattutto Elma ricevono finalmente un po’ di tempo sotto i riflettori, mostrandoci interi segmenti di episodio dedicati unicamente a loro ed elevandoli dunque a più che semplici comparse. Di contro, il nuovo personaggio principale introdotto in questa seconda stagione, ovvero Ilulu, non convince appieno dopo un buon debutto, e non sto parlando solo della sua preoccupante anatomia. Abbiamo un focus maggiore sui draghi e su come funziona il loro mondo, con una grande attenzione data allo spiegare da dove nasce il conflitto fra umani e draghi, ma anche fra la fazione del Caos e quella dell’Equilibrio.
Ogni episodio è diviso in parti che mostrano attraverso delle micro-narrazioni le avventure quotidiane di alcuni dei personaggi, solitamente con una scena più emozionale verso la fine, che vuole mostrarci un po’ la “morale” di quanto appena visto. In ogni caso, la commedia fa presto spazio a temi più importanti come la solitudine, le colpe dei genitori che ricadono sui figli, il desiderio di indipendenza e la dipendenza emotiva. Sebbene la serie non sia mai espressamente drammatica, nel corso delle 12 puntate che la compongono in diversi momenti sarà in grado di commuovervi semplicemente per la potenza dei sentimenti espressi, impatto emotivo aiutato sicuramente da un comparto grafico di primo livello, come andremo a vedere qui sotto.
Il capolavoro di Kyoto Animation
Se c’è una cosa per cui Kyoto Animation è apprezzatissima è proprio la qualità delle sue serie animate e la cura grafica che mette in ogni frame degli anime che produce. Ci ricordiamo tutti proprio per questo il fantastico Violet Evergarden, e in certi sensi, pur con uno stile decisamente più moe e abbozzato, Miss Kobayashi’s Dragon Maid S riesce a raggiungere gli stessi picchi. Iconica in questo senso è una scena di combattimento fra due personaggi, che non riveleremo, ma che in pochi minuti riesce a umiliare quanto fatto in un’intera stagione di uno degli shonen più popolari del momento. Certo, si è trattato di un unicum, ma mostra benissimo quanto divario ci sia in questo momento fra KyoAni, seppur molto ridimensionata dopo il 2019, e gli altri studi di animazione impegnati in trasposizione di opere dove, almeno in teoria, l’azione e la fluidità dell’animazione dovrebbero fare da padrone.
Anche nelle scene più tranquille traspare lo stile inconfondibile dello studio, con colori pastello per i fondali, che a volte sembrano quasi degli acquerelli, e tinte decisamente più accese per i personaggi principali, oltre ad un’attenzione maniacale per certi dettagli come la resa dei liquidi o il particolarissimo effetto di luce durante il Festival nell’ultimo episodio della serie. Le espressioni facciali sono sempre rese in modo convincente (specialmente nei momenti più seri) anche se il super deformed e il moe fanno spesso da padroni.
Come già detto nelle nostre prime impressioni, la sigla di apertura (cantata sempre da fhàna) Ai no Supreme! risulta sicuramente adeguata e catchy, ma purtroppo non riesce a raggiungere il picco insormontabile che era la leggendaria Aozora no Rhapsody della prima stagione. Di contro la sigla di chiusura “Maid with Dragons” è carina e attira bene l’attenzione, chiudendo venti minuti di pura gioia. Quest’ultima è cantata dalle Super Chorogons, ovvero nient’altro che un gruppo fittizio composto dalle doppiatrici dei draghi principali che, nel video musicale della stessa, cantano in cosplay realizzando un siparietto davvero adorabile.
Questo anime è disponibile sottotitolato in italiano su Crunchyroll, la prima piattaforma online internazionale completamente dedicata al mondo dell’animazione giapponese, dei manga e dei drama. Puoi guardare gratuitamente Crunchyroll sul tuo PC, sul tuo smartphone e sulla tua console iscrivendoti con un account gratuito oppure sottoscrivendo un piano di abbonamento mensile che ti permetterà di seguire gli anime in simulcasting con il Giappone.
A chi consigliamo Miss Kobayashi’s Dragon Maid S?
Questa seconda stagione di Miss Kobayashi’s Dragon Maid S è davvero imperdibile per chi ha amato la prima. Quasi tutti i punti di forza dell’originale ritornano amplificati e migliorati in questi ulteriori dodici episodi che in qualche modo riescono ad essere ancora più carichi di pathos rispetto all’anime del 2018: i personaggi sono cresciuti e noi con loro. Persino chi ha trovato la prima stagione troppo “leggera” potrebbe ricredersi, visti alcuni dei temi più profondi trattati in alcuni episodi. Di contro, chi non ha mai visto la prima stagione difficilmente potrebbe apprezzare questa seconda viste le numerose sfaccettature dei personaggi che si perdono, oltre ovviamente al come tutto è iniziato. Se vi piacciono gli anime slice of life, recuperate entrambe il prima possibile!
- Una stagione ricchissima di pathos
- Personaggi secondari ben caratterizzati
- Il lavoro di Kyoto Animation è fantastico in ogni scena
- Non si esagera mai con il fanservice
- Ilulu poteva essere sviluppata meglio
Miss Kobayashi's Dragon Maid S
Uno dei migliori anime dell'anno
Kyoto Animation è tornata in pompa magna con Miss Kobayashi’s Dragon Maid S. Questa seconda stagione è più epica, più emozionale e più bella da vedere della prima, pur mantenendo una solida base nella commedia e nello slice of life che l’ha sempre caratterizzata. Vedere il gruppo di draghi arrivati nel mondo umano oramai non più totalmente dipendenti da Kobayashi ma ognuno con una propria individualità è una ventata di aria fresca che permette interazioni sentimentalmente potenti fra di loro in grado di emozionare ma anche di far riflettere gli spettatori. Non mi emozionavo così tanto vedendo un anime slice of life dai tempi di Nichijou, il che vorrà pure dire qualcosa (e non il fatto che ci sia lo stesso regista). L’altissima qualità del comparto tecnico e grafico fanno da ciliegina sulla torta ad uno dei migliori anime di questo 2021, e sicuramente il migliore di questa stagione appena conclusa. Guardare Miss Kobayashi’s Dragon Maid S è sicuramente uno dei modi migliori per scaldarsi il cuore durante queste prime giornate d’autunno!