A dispetto del nome che porta, la nuova collana Wasabi, proposta dalla casa editrice Star Comics, riesce nell’intento di deliziarci con delle opere delicate, introspettive e per alcuni versi, magicamente reali. L’opera della mangaka esordiente Kashiwai si presta bene allo scopo.
Partiamo dal titolo, NOTE DALL’APPARTAMENTO 107 sembra richiamare al quotidiano, a quella vita di tutti i giorni che spesso ci ritroviamo a leggere in qualche post-it giallo attaccato al frigo. A dire il vero, in questa raccolta di storie non si corre granché. L’autrice preferisce prenderci per mano e accompagnarci con semplicità a incontrare i suoi personaggi.
È uno di quei fumetti che non si riesce a gustare con il frastuono attorno. Anche le pagine stesse, magnificamente colorate con una tecnica tra pantoni e acquerello, sembrano aspirare a un silenzio aulico, e conducono il lettore a uno sfogliare pacato e attento. Bisogna essere silenziosi per riuscire a sorvolare questo mondo fatato e pulito. I colori scelti comunicano la calma, suggeriscono l’introspezione. Sembra, una volta iniziato a leggere, di chiudersi una porta alle spalle e di venire accolti in una realtà a se stante. NOTE DALL’APPARTAMENTO 107 ti lascia addosso la sensazione di aver scovato una sorta di tesoro scintillante, e da lettori diveniamo cacciatori soddisfatti. Questo volume, al contrario dei manga che nella loro forma più classica presentano una colorazione in bianco e nero, colpisce perché è interamente a colori. In ognuno dei 18 racconti, troviamo varie tonalità di grigio, verde, giallo e rosa. Ma, seppur limitate, queste tonalità non risultano mai visivamente chiassose.
La protagonista, unico filo conduttore, è una giovane donna, rappresentata in maniera incolore, come la maggior parte degli esseri umani che popolano queste pagine. Non è chiaro dove l’autrice ci voglia condurre. In alcuni momenti sembra di stare per scoprire una grande verità, in altri sembra di correre a perdifiato per una discesa che all’improvviso diventa pianura, e ci lascia lì, un po’ così, tra l’interdetto e il ‘Ho saltato qualche parte?’. Altra particolarità infatti è questa. Il volume non ha un vero e proprio arco narrativo come per la maggior parte delle opere a ‘raccolta’: spesso ad essere narrato è solo il momento, catturato in testi e immagini. Tuttavia i vari racconti sono così ben collegati che in qualche modo vengono percepiti come un’unica storia completa.
Di queste brevi storie, vale la pena citarne giusto due, per non togliere comunque al futuro lettore il piacere della scoperta.
“La mattina della sparizione” è la storia che apre le danze, e non potrebbe essere nulla di più semplice ma nel contempo curioso: la narratrice della vicenda passa ogni mattina davanti a un appartamento. Tende tirate, nessuno affacciato al bancone, se non un calendario a strappo, con le pagine rivolte verso la strada. Qualcuno però deve esserci, la pagine del calendario vengono puntualmente e quotidianamente strappate. E diventa un appuntamento piacevole per la donna, volgere lo sguardo ogni mattina al calendario, come ad avere una placida conferma del nuovo giorno. Alla fine la quotidianità, i piccoli gesti che si ripetono, piacciono un po’ a tutti. D’improvviso, senza spiegazione, al posto del calendario, appare il cartello “In affitto”. Quante volte ci sarà capitata la stessa cosa? Scorgere un cartello, non soffermarci comunque più di tanto e tirar dritto. La protagonista fa esattamente lo stesso.
“Al telefono” è la storia che potremmo definire quanto di più lontano dalla normalità intesa come tale, anche se comunque la situazione di per sé è nuovamente piuttosto semplice: un negozio, e in questo negozio una commessa. Nulla di strano. Il negozio tuttavia ha una parete colma di telefoni di ogni modello o epoca. Fin qui, rasentiamo ancora il normale, magari non è nulla di più che un negozio di antiquariato. La bravura narrativa dell’autrice è qui, ti butta lì, come se niente fosse, un negozio dove ognuno può chiamare qualcuno in un qualunque momento passato. Degna di nota la donna che richiede di contattare il proprio marito negli anni ’80. A fine giornata, la conclusione alla quale giunge la nostra commessa è piuttosto semplice (?). Lei non ha bisogno di chiamare nessuno perché è felice. Un po’ come il detto nostrano “Nessuna nuova, buona nuova”.
La classe non è acqua. Tutt’al più acquerello.
Kashiwai ha la poesia tra le dita, e questo l’ha portata a non limitarsi all’attività di mangaka e a rivelarsi un’ottima cover designer per riviste letterarie e antologiche. Attualmente, oltre a dedicarsi all’illustrazione di romanzi, collabora con la rivista online To-Ti, adattando a fumetti racconti per l’infanzia.
La sua scelta stilistica, di acquerelli e campiture pulite, ci ricorda molto un’altra mangaka: Machiko Kyou e il suo Cocoon, che consigliamo di recuperare se vi è piaciuto il tratto minimale e delicato di Kashiwai.
NOTE DALL’APPARTAMENTO 107, pubblicato in Italia da Edizioni Star Comics, è disponibile al prezzo scontato di 10,20 € (anziché 12,00 €) su Amazon e potete acquistarlo seguendo questo link e supportando Akiba Gamers.
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