Shiren the Wanderer per Nintendo Switch – Recensione

Dopo quattro anni di attesa, Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate sbarca su Nintendo Switch e PC tramite Steam. Ecco la nostra recensione!

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate – Recensione

Dopo aver sventato la rinascita di una divinità malvagia in una fortezza nel deserto, il nostro vagabondo Shiren e il suo furetto parlante Koppa si ritroveranno nel villaggio di Inori, dove verranno a conoscenza della Tower of Fortune, mistica torre al cui interno sono presenti i Dadi di Reeva, il Dio del destino, che possono cambiare il fato di una persona, magari destinata a una morte imminente o a un futuro non roseo. Sarà davvero possibile cambiare il fato di una persona? Quali conseguenze porterà questo gesto? Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate è l’ultima versione, questa volta per Nintendo Switch e PC, di Shiren The Wanderer 5, uscito solo in Giappone per Nintendo DS e poi riproposto anche fuori dal Paese del Sol Levante in versione migliorata su PlayStation Vita nel 2016 (della quale, consultando questo link, potrete leggere le mie opinioni) e facente parte di una longeva saga che dura ormai da quasi 30 anni.

Si tratta di un RPG Roguelike, ovvero un genere che ha decisamente spopolato negli ultimi anni in cui per ogni partita mostri, stanze e oggetti cambieranno ad ogni ingresso: possiamo utilizzare come esempio Pokémon Mystery Dungeon, oppure il più famoso Chocobo Dungeon. La versione che ho potuto giocare è quella per Nintendo Switch, queste sono le mie “nuove” considerazioni sul titolo, considerando che è quasi identico alla precedente release, quattro anni dopo aver recensito quella per PlayStation Vita.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate – Recensione

  • Titolo: Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate
  • Piattaforma: Nintendo Switch, PC / Steam
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: RPG, Roguelike
  • Giocatori: 1 (multiplayer online)
  • Software house: Spike Chunsoft
  • Sviluppatore: Spike Chunsoft
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 2 dicembre 2020
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: fa parte della metaserie Mystery Dungeon, edizione fisica disponibile tramite Limited Run Games

Abbiamo recensito Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Spike Chunsoft.

Come ogni gioco della stessa tipologia, prepararsi al meglio prima dell’avventura principale è assolutamente fondamentale. Prima di partire nel nostro viaggio infatti avremo a disposizione vari villaggi con svariati esercizi commerciali che faremo meglio a memorizzare, in quanto conterranno servizi fondamentali volti ad aiutarci nella difficile avventura. Sarà buon memento “salvare il salvabile”, in quanto una volta stramazzati al suolo per via di qualche trappola o di qualche cazzotto da parte di un mostro, perderemo tutto il nostro equipaggiamento, anche se con qualche oggetto particolare o con la funzione delle “richieste di salvataggio” potremo essere salvati da qualche altro giocatore (per la prima volta in modalità globale, ovvero potremo venir recuperati da qualsiasi vagabondo europeo, americano o nipponico). Una volta entrati nei dungeon potete immaginare il gioco come una sorta di irregolare scacchiera dove tutti i personaggi si muovono in simultanea. Imparare i movimenti per anticipare o evitare gli attacchi dei nemici sarà fondamentale. Dovremo tener conto, oltre che della nostra vita che si ripristinerà tramite oggetti curativi, esplorando o facendo passare del tempo stando fermi (anche se i mostri utilizzeranno quel tempo per venire ad attaccarci), anche della barra della fame, che dovrà essere ripristinata mangiando vari oggetti commestibili come erbe, onigiri o altro che troveremo nelle esplorazioni.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

Vagabondo che son io…

Tra l’equipaggiamento che potremo trovare nelle esplorazioni o dai mercanti avremo a disposizione delle armi a una mano, degli scudi, dei bracciali e tantissimi altri oggetti. Utilizzare un’arma e uno scudo farà salire gli stessi di livello e, come indicato nella precedente recensione, l’utilizzare una data arma con un dato scudo potrebbe garantirci degli specifici bonus di armonia. Gli oggetti in questo titolo sono davvero tanti e ben rappresentati nella pixellosa grafica che rende molto bene anche sullo schermo del Nintendo Switch (che, inutile dirvi, si presta al meglio in modalità portatile per questa tipologia di gioco).

Andando avanti potremo inoltre trovare delle “abilità” che potremo equipaggiare nella nostra nenju; le abilità presenti sono svariate e ci permetteranno di avere, ogni volta, una nuova partita diversa dall’altra. La difficoltà, specie per le fasi avanzate del gioco dove calerà la notte, è spaventosamente alta e sarà nostra cura cercare di conservare il miglior equipaggiamento e le migliori magie per le fasi più avanzate del gioco. Il titolo è disponibile in lingua inglese attraverso un’eccellente traduzione e la trama è di facile comprensione, sia per i novellini sia per gli amanti del folklore giapponese (casualmente anche qui avremo dei tanuki con negozi in gestione, dei kappa e tante altre creature provenienti dalla mitologia nipponica).

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

Nuova edizione, vecchi peccati

Purtroppo, come nel gioco originale, non ho potuto testare la parte multiplayer per l’assenza di giocatori. Come indicato in precedenza, la sezione multiplayer potrà essere cooperativa (dove i giocatori si divideranno gli HP disponibili) oppure competitiva, nel corso della quale potremo cercare di avere la meglio su un altro vagabondo, nostro rivale. Spero davvero che, nell’imminente futuro, il gioco sia più popolato per provare il multigiocatore, ma se come me in precedenza avete completato l’avventura in modalità giocatore singolo, per questa versione, avrete a disposizione dei nuovi dungeon esclusivi: Bladeless Wasteland (in cui non potremo usare le armi se non quelle da lancio), Cloister of Certain Doom (dungeon che dovrà essere portato a termine entro un determinato numero di turni), Garden of Destiny (dungeon che sbloccheremo dopo aver completato l’avventura principale e dove uccidere i nemici con un solo colpo ci garantirà tantissimi punti esperienza). Inutile dire che comunque il titolo, vista anche la tipologia, è orientato al single player, e che ogni volta che stramazzeremo al suolo dovremo imparare dai nostri errori fino ad arrivare al finale del gioco.

Bentornato all’inferno

Infatti il titolo all’inizio camufferà la sua indole bastarda facendoci sembrare il tutto troppo facile. Ci sentiremo forti a “oneshottare” i nemici ma, mentre proseguiremo nei dungeon, le trappole presenti nei livelli e alcuni attacchi dei nemici abbasseranno le nostre statistiche, logoreranno il nostro equipaggiamento (a meno di non proteggerlo con un rivestimento anti ruggine dai vari fabbri), e andremo incontro ad oggetti maledetti che non potremo rimuovere se non in determinate situazioni. Oltretutto dovremo fare attenzione al calare della notte.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

Nelle scene avanzate odierete infatti le fasi notturne, dove i mostri diventeranno davvero troppo forti, non potremo leggere le pergamene e il cibo diventerà sempre più raro o finirà per marcire. Abilità e conoscenza dell’equipaggiamento e dei nemici saranno punti fondamentali per poter andare avanti. Fortunatamente però, in particolari circostanze o grazie a particolari oggetti, potremo ottenere degli status che incrementeranno le nostre statistiche di attacco e difesa, facendoci risplendere come Super Saiyan. Occhio però, anche i mostri potranno ottenere queste tipologie di boost venendo colpiti con oggetti particolari, uccidendo altri mostri o NPC o camminando sopra particolari trappole.

A chi consigliamo Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate?

Consiglio sicuramente Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate a chi ama la tipologia “Mystery Dungeon” e vuole un gioco impegnativo in cui ogni nuova partita sia veramente diversa dalla precedente. Non è sicuramente un’opera adatta a chi non ha pazienza, a chi si aspetta graficoni da next gen (ricordiamo che si tratta di un titolo con alle spalle svariati anni) e a chi non ha voglia di giocare un qualcosa con un elevata difficoltà.

Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate

  • Tornare nel mondo di Shiren è sempre un piacere
  • Ogni partita è diversa da quella effettuata precedentemente
  • Prezzo secondo me giusto per i contenuti offerti

  • Come al solito la difficoltà è elevata
  • I contenuti di questa nuova edizione sono “poveri”
  • Esteticamente datato
Shiren the Wanderer
3.6

Un bel gioco che sente il peso degli anni

Ho assegnato a questa nuova versione di Shiren the Wanderer: The Tower of Fortune and the Dice of Fate un voto più basso rispetto a quella precedente. Il motivo è che, nel gioco originale, ho potuto assaporare il gusto della novità che ha fatto salire sicuramente il voto del gioco. Se non avete mai provato il titolo nella versione originale, il mio consiglio è quello di acquistarlo, visto che è anche a buon prezzo sia nel Nintendo eShop che su Steam. Chiunque abbia giocato all’originale troverà purtroppo poche novità e la sensazione di giocare ad un gioco divertente ma alla lunga già visto, nonostante le partite siano sempre diverse dalle altre.

Ha reagito all'annuncio di Bloodstained: Ritual of the Night come Paolo Brosio con il Papa. Termina Golden Axe almeno una volta al mese. Da dieci anni.

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