Mario Kart Tour – Recensione

L’ultima produzione di Nintendo per Android e iOS ha come protagonista il re dei Kart Game. Peccato che quest’iterazione lo trasformi nel giullare del genere

Mario Kart Tour - Recensione

Lo scorso 25 settembre è stato rilasciato in tutto il mondo Mario Kart Tour, il nuovo titolo mobile di Nintendo, che segue la scia inaugurata con Super Mario Run e prosegue poi tra alti e bassi con Animal Crossing Pocket Camp, Fire Emblem Heroes e Dr. Mario World.

L’app ha segnato praticamente subito un nuovo record, toccando i novanta milioni di download nel giro di una settimana. Abbracciando le meccaniche gacha, Mario Kart Tour nasconde più insidie che gioie. Abbiamo provato a fondo la nuova esperienza portatile su quattro ruote, che purtroppo non si è dimostrata qualitativamente all’altezza del nome che porta, come scoprirete in questa recensione.

Mario Kart Tour è pensato per essere giocato con una sola mano, potendo fare tutto con la semplice pressione o slide del dito. Lo schermo resta in verticale e ogni gara è composta da due giri. Il primo problema di Tour, tuttavia è proprio il sistema di guida: il kart accelera automaticamente, dando al giocatore il compito solo di curvare, derapare e utilizzare gli oggetti. Questa sorta di pilota automatico vede l’inserimento in pista di muri invisibili che, salvo rarissimi casi, impediranno al nostro personaggio di cadere nelle curve. A primo impatto il sistema di guida è straniante, mentre col passare delle ore si capisce veramente quali siano i limiti e le poche possibilità di questi atroci controlli touch. Latenza nei comandi, difficoltà nel calibrare le curve e oggetti usati per sbaglio sono solo alcuni dei difetti con cui vi scontrerete nelle difficoltà più alte (150 CC o 200 CC). Certo, il tutto è sistemabile nei prossimi aggiornamenti, ma al momento l’offerta di guida è abbastanza scadente. Un’imprecisione inaspettata da una serie come Mario Kart.

Per bocciare Mario Kart Tour basterebbe dire che non c’è il multiplayer. O meglio, non è presente il multiplayer online o locale tipico della serie; sfideremo delle copie degli altri giocatori che seguiranno l’itinerario medio delle loro partite. Per questo motivo, arrivare primo in Mario Kart Tour significa solamente ottenere esperienza e qualche centinaio di punti bonus per l’obiettivo da raggiungere.

È proprio questo lo scopo della nuova app Nintendo, accumulare abbastanza punti durante i due giri di pista per poterli poi scambiare con le Mega Stelle e sbloccare nuovi trofei. Ogni pista ha le sue specifiche: piloti, kart e deltaplani che garantiranno un moltiplicatore più alto. In gara invece qualsiasi azione ci darà un vantaggio: semplicemente colpire gli avversari, prenderne la scia, usare oggetti e mini-turbo e così via. Sulla carta il tutto sembra divertente e stimolante, come un buon arcade, dove sta quindi il problema di un sistema a punteggi?

Su ogni pista c’è almeno un personaggio favorito, che potrà ottenere tre oggetti dalle casse invece che due o, al contrario, nel peggiore dei casi uno. Se dalle casse dovessero uscire tre oggetti uguali, si darà il via alla Frenesia, un’abilità particolare che moltiplicherà lo strumento e ci permetterà di utilizzarlo più volte, migliorando così esponenzialmente il punteggio. Va da sé che avere il personaggio suggerito favorisce la possibilità di ottenere più punti e quindi di accumulare Mega Stelle più velocemente. Se questo non influisse nelle graduatorie online sarebbe anche un sistema simpatico per stimolare l’utilizzo di tutti i piloti. Purtroppo così non è, e nelle leghe settimanali il giocatore col punteggio più alto si porta a casa ben 20 unità della valuta di gioco (i rubini). Questo rende le leghe pay to win, per ottenere il personaggio stabilito e riuscire a competere con gli altri.

Per spezzare una lancia a favore di questo sistema, oltre i classici pull da gacha (un tiro per 5 rubini, dieci tiri per 45) è possibile ottenere i personaggi con i premi dei tour oppure spendendo monete. Potremo ottenere fino a un massimo di 300 monete al giorno, oppure spendere qualche rubino per partecipare a Febbre dell’Oro e incrementare il proprio portafogli. Nel negozio troviamo anche i kart e i deltaplani, di tutte le rarità. Insomma se puntate alle nuove aggiunte come Pauline o Peachette, vi basta aspettare che appaiano al negozio per dodicimila monete, oppure tentare la fortuna coi pull.

Oltre ai rubini, c’è un altro acquisto possibile in-game all’interno di Mario Kart Tour: il Pass d’Oro. Proprio come un classico Season Pass, al costo di circa sei euro mensili avrete diritto a regali extra (tra cui Mario Metallo) e all’accesso ai 200CC, modalità con cui ottenere qualche punto in più in classifica. Il Pass d’Oro è simile a quanto visto in altri giochi stagionali, se non fosse che in Tour va rinnovato ogni mese e non per l’appunto a stagioni. Le micro-transazioni corrodono dall’interno Mario Kart Tour, e col passare del tempo e l’aggiunta dei nuovi tour la situazione potrebbe solamente peggiorare.

Uno scivolone clamoroso per il re dei Kart Game

Mario Kart Tour - RecensioneIn definitiva, per tutti i punti esposti, Mario Kart Tour al momento è un grosso no. Non solo il feeling di guida non è all’altezza del brand, ma l’alto numero di micro-transazioni presenti svantaggia il già povero multiplayer. Certo, il titolo è godibile anche senza “shoppare” se si chiude un occhio sull’input lag dei comandi o se si decide di spendere solo un’oretta al giorno senza preoccuparsi della Lega, ma a quel punto tanto varrebbe riaccendere Mario Kart 8 Deluxe su Nintendo Switch.

Il rimpianto più grosso, dopo aver giocato Tour, è che i nuovi personaggi, i nuovi oggetti e i nuovi kart non arriveranno su Nintendo Switch, e dovremo aspettare in grazia un Mario Kart 9 che si riprenda il titolo di re dopo questo pazzesco scivolone.

Facilmente dimenticabile

Videogiocatore da ormai 25 anni, combatte la vecchiaia tra un remake e una remastered, orgoglioso possessore di ogni console ha un amore spesso non corrisposto per le IP Nintendo. La sua pila della vergogna continua a crescere ma questo non lo fermerà dal buttare i suoi soldi in nuovi titoli.

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