Scopriamo insieme il lungometraggio Mobile Suit Gundam Narrative, prosecuzione di Gundam Unicorn, ambientata nell’Universal Century dell’immortale opera di Yoshiyuki Tomino. Fruibile temporaneamente su YouTube grazie a un evento streaming da parte di GUNDAM.INFO, dopo due anni dalla proiezione nel Sol Levante, Mobile Suit Gundam NT si basa sull’undicesima novel ambientata durante gli eventi di Unicorn, “Phoenix Hunting”.
Una pellicola che prende a piene mani tutto ciò che il pantheon della serie storica ha da offrire, partendo dall’incipit della Guerra di un Anno da cui parte la storia dei nostri protagonisti, compresi poi gli avvenimenti che li accompagneranno durante flashback e ricordi: bisogna mettere subito in chiaro che, per un neofita della saga sarà quasi impossibile cogliere tutti i rimandi o senza mezzi termini, comprendere cosa sta realmente accadendo. In quanto seguito di Gundam Unicorn la familiarità con essa è pressoché necessaria, mentre l’aspetto citazionista del film richiede un’infarinatura di base dello Universal Century che vada da Mobile Suit Gundam a Char’s Counterattack, più l’intermezzo di Z Gundam.
Uno dei punti più forti del film infatti, è come lo Universal Century sia una linea temporale fortemente interconnessa dove gli avvenimenti lassati sono legati al futuro della stessa, in primis l’incipit del film dove conosciamo da subito i nostri protagonisti: Jona Basta, Rita Bernal e Michele Luio. Tre orfani che in quanto Newtype predicono la terribile catastrofe che sta per abbattersi sul pianeta Terra, che per questa ragione verranno usati dal governo come risorse nella guerra tra Federazione Terrestre e Repubblica di Zeon. Passano gli anni e da tre i protagonisti restano due, Jona e Michele, la cui missione attraverso la Federazione è quella di recuperare l’unità RX-0 Unicorn Gundam 03 Phenex che sembra essersi riattivata un anno dopo lo smantellamento delle due già viste nell’omonima serie precedente. Si tratta dunque di una caccia al Mobile Suit come denota anche il nome dell’operazione “Phoenix Hunt”, dove sia la Federazione che Zeon cercano in ogni modo di accaparrarsi l’incredibile Gundam, la cui temibile capacità distruttiva si deve a una tecnologia Psycho-Frame avanzatissima che lo rende virtualmente inarrestabile.
Tralasciando per un momento l’aspetto narrativo del film, lo studio Sunrise ha investito in un film che sembra più un ottavo OVA che effettivamente lungometraggio indipendente: certamente la qualità dell’animazione è davvero buona, ciononostante sembra sempre essere un passo indietro rispetto ad altre produzioni dello studio. Senza dover necessariamente andare a toccare mostri sacri come Char’s Counterattack, Narrative non ha mai dato la sensazione di star guardando un lungometraggio come magari quelli tratti da Mobile Suit Gundam Thunderbolt. L’impressione di fondo, durata per un’ora e mezza di film, è stata quella di una serie animata molto più articolata, che richiedesse tempistiche molto più dilazionate e approfondimenti, tagliata e poi unita con della colla scadente: non ai livelli del dimenticabile “film” della serie 0083 STARDUST MEMORY, ma ci è andato piuttosto vicino.
Lo script del film è stato curato da Harutoshi Fukui, autore dei romanzi dello stesso Gundam Unicorn nonché sceneggiatore di altri spin-off dello stesso tra cui Bande Dessinée e della controparte a fumetti di NT: al suo fianco alla regia invece Toshikazu Yoshizawa, che all’epoca fu storyboarder e direttore di alcuni episodi di GUNDAM: Reconguista in G e in carica della direzione dei lungometraggi di Thunderbolt. Yoshizawa di per sé è un regista piuttosto riconoscibile, soprattutto nelle scene d’azione molto rocambolesche che si alternano a segmenti che rallentano la scena quasi facendo prendere il respiro: in Gundam NT, questo suo modus operandi ha aggiunto una buona dose di pathos in uno dei momenti più salienti della pellicola, scelta che ha poi troncato il ritmo del film accelerando verso l’ultimo e più movimentato atto del film.
Un ritmo piuttosto bizzarro se prendiamo in considerazione i personaggi che Narrative ci propone, dove se da una parte vengono introdotti simultaneamente, dall’altra trattandosi di un intreccio a tre non si ha mai il tempo materiale di creare un’empatia verso di loro: certo i flashback sono un escamotage che il film utilizza spesso per renderci partecipi della loro storia, se non fosse che vengono ripetute sequenze quasi a voler riempire del minutaggio altrimenti vuoto. Lo stesso si può dire degli antagonisti il cui character design sopra le righe è forse il tratto più distintivo, che lascia un po’ l’amaro in bocca vista la storia costellata di personaggi antagonisti indimenticabili del brand in sé. Come se tutto ciò non dovesse bastare per quanto concerne i personaggi, anche i Mobile Suit sono piuttosto blandi rispetto alla serie precedente: all’antagonista variazioni degli stessi utilizzati dal predecessore, mentre alla Federazione uno strano miscuglio di elementi presi da varie macchine ben note ai fan della serie (una fra tutte le antenne del Narrative prese dall’RX-93 Nu Gundam) che per tutta la durata del film non vediamo mai completo. Questo “spaventapasseri” di Gundam sembra rincarare la dose riguardo il sentore che un film non basti a raccontare quanto il team volesse mostrare, risultando perciò anche in un mecha design piuttosto blando che certamente fruirà il mercato dei GUNPLA, ma che lascerà un retrogusto piuttosto amaro agli estimatori della serie.
In conclusione, Mobile Suit Gundam NT è un’opera che regge sin troppo sulla spettacolarizzazione delle scene d’azione affiancate alle melodie di Hiroyuki Sawano, tornato nuovamente a curare la colonna sonora come già in precedenza nella serie Unicorn. Narrative rimane dunque un prodotto nella media, senza infamia e senza lodi particolari che necessita però di una conoscenza base dello Universal Century per essere seguito a dovere: allo stesso modo ci saranno dei ritorni di volti noti della serie precedente ma, considerata la gravità degli avvenimenti in corso e il fatto che si svolga dopo un anno soltanto agli eventi della stessa, risulta poco plausibile quello che è a tutti gli effetti un cameo.
Una coda per l’Unicorno
In completa e totale onestà non vedevo l’ora di vedere Gundam NT, soprattutto perché sono molto affezionato alla serie di Gundam Unicorn: non dico sia stato deludente, ma nemmeno un nuovo Char’s Counterattack. Si tratta davvero di un film che a ogni sequenza sembra sempre manchi qualcosa, con tempistiche davvero troppo accelerate e senza l’approfondimento che dei personaggi interessanti effettivamente meritano. L’unico aspetto che mi ha fatto storcere il naso è stato il puntuale Mobile Armor dell’antagonista e il fatto che non fosse un design creato da zero ma ripeto, i tempi anche troppo stretti hanno fatto reso quest’opera più un omaggio che realmente un sequel.
Su un aspetto più consumistico invece sono più che sicuro la BANDAI abbia risparmiato un bel po’ di soldi con gli stampi dei vari kit, i recolor e i Mobile Suit Variation sono una scelta perfetta per creare nuovi GUNPLA: meno rosea la piega che invece sta prendendo lo Universal Century, dove i Newtype stanno diventando praticamente dei Super Saiyan. Per quanto sia comprensibile l’evoluzione della tecnologia, forse si sta calcando troppo la mano verso aspetti che invece calzerebbero meglio negli universi alternativi.
Consigliato ai fan più accaniti di Gundam