Sbarcato nelle sale cinematografiche lo scorso aprile, Super Mario Bros. Il Film si è tramutato subito in un incredibile successo al botteghino, ma prima di parlarne facciamo un salto indietro nel tempo. Non possiamo certo dire che il mondo dei tie-in cinematografici legati al mondo dei videogiochi sia esattamente partito col piede giusto, dico bene? Insomma, ripensiamo per un attimo al 1993, l’anno in cui uscì la resa cinematografica live action del celeberrimo Super Mario Bros. della grande N. Non so in quanti l’abbiano visto, io stessa ho ben pochi ricordi dopo averlo visto una sola volta da piccola. Fatto sta che il film fu un vero fiasco, con personaggi che ben poco avevano a che fare con il canon del magico mondo del più famoso idraulico della storia dei videogiochi, una trama che aveva ancora meno a che vedere, e un finale con cliffhanger che non avrebbe poi portato da nessuna parte. Non che fosse andata meglio agli altri esponenti del genere usciti in quegli anni, come le versioni cinematografiche dei celeberrimi picchiaduro Street Fighter II e Mortal Kombat. Gli unici esponenti cinematografici tratti da videogiochi che ebbero un qualche successo furono a lungo solo i film su Tomb Raider con l’eterna e fascinosa Angelina Jolie e i tanti, tanti film tratti dall’orrorifica saga di RESIDENT EVIL (malgrado tutte le libertà presesi dal canon e una protagonista che forse pecca in fascino e personalità).
Morale della favola: il film di Super Mario del 1993 fu talmente tanto un flop che Nintendo si rifiutò di fare un film tratto da una sua IP per oltre vent’anni. Le cose cambiarono appunto nel 2019, quando con grande sorpresa generale, uscì il film live action di Detective Pikachu,dove attori in carne e ossa interagiscono con Pokémon ottimamente generati in CGI, creando un effetto realistico al contempo adorabile e inquietante a seconda di quale creatura si osservi sullo schermo (sfido chiunque, anche chi non sopporta l’ubiquo sorcio elettrico giallo della serie, a non trovare adorabile la sua versione più realistica). Il moderato successo della pellicola e i suoi ottimi incassi mondiali, unitamente a quelli di altri tie-in cinematografici a tema videoludico come Angry Birds, Warcraft e (soprattutto!) delle ottime pellicole dedicate al velocissimo riccio blu Sonic, non sono di certo sfuggiti a mamma Nintendo, che decise di affidarsi allo studio di animazione Illumination Entertainment — la stessa di Cattivissimo Me, di Sing e delle rese in CGI di alcuni libri del Dr. Seuss, ovvero Lorax e Il Grinch, per intenderci — per creare un lungometraggio animato in CGI dedicato alla sua più iconica mascotte tra tutte.
Ed ecco arrivato quindi Super Mario Bros. – Il Film, uscito nell’aprile del 2023 in tutte le sale cinematografiche, e con al seguito parecchia pubblicità e molta, molto hype, generata soprattutto dai trailer che mostrano un’estetica al 100% fedele ai videogiochi e che ha fatto anche parlare parecchio per la sua scelta del casting. Non mi dilungherò sull’argomento, visto che il film l’ho visto doppiato in italiano: dico solo che avrei voluto vederlo in originale anche solo per la presenza del sommo Jack Black nei panni di Bowser! Se andate a controllare Rotten Tomatoes, noterete che la percentuale di apprezzamento del pubblico è fissa al 96% e, anche mentre vi sto scrivendo la recensione, la pellicola continua a intascare fior di soldoni, battendo tutta la concorrenza e diventando il più grande campione di incassi tra tutti i film tratti da videogiochi! Tuttavia, sempre guardando Rotten Tomatoes, noterete che la percentuale di apprezzamento della critica non è così alta, non arrivando al 60%. A quel punto, volevo vederci chiaro io stessa, vedere chi avesse ragione tra i due. Quindi, se siete curiosi, mettetevi pure comodi e leggete pure, ma non aspettatevi spoiler sul finale, non ve ne darò!
- Titolo originale: The Super Mario Bros. Movie
- Titolo italiano: Super Mario Bros. – Il Film
- Uscita italiana: 2 ottobre 2022
- Piattaforma: Cinema
- Genere: Commedia, Avventura
- Durata: 92 min
- Studio di animazione: Illumination Entertainment
- Adattato da: videogioco
- Lingua: doppiaggio italiano
Un piccoletto che non conosce la parola arrendersi
In molti hanno criticato la trama di questo film, definendola troppo semplicistica e non abbastanza profonda, ma per quello che deve rendere è più che adeguata. Del resto, stiamo pur sempre parlando di un film tratto da una serie la cui narrativa si incentra su un idraulico baffuto che scorrazza tra funghi e tartarughe per salvare una principessa da un tartadrago sputafuoco e iracondo, semplice ma funzionale! Ma procediamo con ordine.
Il protagonista della storia è Mario, un piccolo e paffuto italoamericano che vive con la sua numerosa famiglia a Brooklyn e che ha creato con il fratello Luigi una piccola impresa di idraulica, la Super Mario Bros. Peccato che i due non abbiano esattamente molta fortuna nei propri sforzi imprenditoriali, visto che il resto del quartiere non li prende sul serio e quelle poche volte che trovano un lavoro combinino un guaio dopo l’altro, complice soprattutto l’imbranataggine di Luigi. Nonostante tutto sembri remargli contro e nessuno in famiglia sia davvero dalla sua parte, Mario non si arrende, poiché è sicuro che se non si arrende, le cose cambieranno, poco importa quanto il resto del mondo lo sottovaluti.
Un giorno, i due fratelli accendono la TV e scoprono che nel cuore di Brooklyn è saltata una grossa tubatura che rischia di creare un grosso allagamento. Sentendo odore di successo, Mario si reca sul posto col fratello al seguito. Cercando di capire l’origine della falla, i due scoprono uno strano passaggio sotterraneo, con uno strano e grosso tubo verde che sporge da una parete. Come un aspirapolvere, il tubo risucchia i due fratelli che si ritrovano a volteggiare in uno strano vortice di energia, talmente potenti da strapparli l’uno all’altro e trasportando lo sfortunato Luigi nelle terre oscure, dominio del dispotico re dei Koopa Bowser, il cui scopo ultimo è la conquista del vicino Regno dei Funghi e, soprattutto, la mano della sua sovrana, la bellissima Principessa Peach.
Quando rinviene, Mario si ritrova in uno strano luogo verdeggiante con tanti funghi a contornarne il paesaggio (e già fa i salti di gioia, visto che nel film, l’idraulico ha una profonda avversione verso i funghi e l’idea di mangiarli). Si sorprende ancora di più nel ritrovarsi davanti un piccolo fungo umanoide che gli rivolge la parola, l’immancabile Toad, che scorterà Mario dalla Principessa, sperando che quest’ultima possa dargli una mano nel ritrovare il fratello perduto. Dopo una serie di vicissitudini che non sto a dirvi, Mario e Peach uniranno le forze per trovare un modo di respingere i Koopa e salvare Luigi, ma non senza prima chiedere aiuto ad un alleato di eccezione: i Kong!
Le regole del gioco
Quindi sì, la trama di questo Super Mario è abbastanza semplice, senza chissà quale messaggio o altisonante morale di fondo… ma sapete una cosa? Potrebbe essere un bene che sia così! Come già detto in precedenza, la serie di Mario non è mai stata chissà quanto profonda o introspettiva (tralasciando forse Paper Mario), preferendo di gran lunga concentrarsi su un gameplay divertente e sulla simpatia dei personaggi, che non a caso sono proprio il fulcro di questo film. E qui mi chiederete “Come sarebbe a dire si concentra sul gameplay? Sei scema? Stiamo parlando di un film, non di un videogioco!”. È vero… ma questo film di Mario ha fatto qualcosa che non ha fatto nessun’altra pellicola a tema videoludico uscita negli anni passati, tralasciando forse Ralph Spaccatutto: trasporre non solo lo spirito, ma anche le regole di un videogioco sulla pellicola. Tutto nel Regno dei Funghi opera secondo le regole di un platform e i suoi abitanti si ritrovano spesso a saltare da una piattaforma all’altra, salire su piani semoventi e lanciarsi nei percorsi più intricati per andare da una parte all’altra della città, e anche i loro duelli e le loro prove sono tutti incentrati sul sapersi destreggiare fra più piani e cubi che nascondono power up a sorpresa, che spariscono appena si viene colpiti, ovviamente! Inoltre, senza cadere negli spoiler, vi dico solamente che farà la sua comparsa anche un intero segmento dedicato al sempre popolarissimo Mario Kart, una delle sequenze più adrenaliniche del film e che ricorda a tutti noi che abbiamo mai preso in mano un titolo della serie quanto avere a che fare con un Guscio Blu sia una catastrofe.
E i personaggi? Incredibile a dirsi, ma questo è uno di quei film dove non esiste davvero un personaggio insopportabile. I villain sono probabilmente quelli che fanno la parte del leone in fatto a gag e simpatia, specialmente per quanto riguarda Bowser nel suo essere sia un sovrano iracondo che talmente innamorato di Peach da dedicarle la madre di tutte le serenate (e se quella canzone non vince un oscar, non crederò più a niente). E kudos, kudos, KUDOS agli autori del film per come hanno caratterizzato la Principessa Peach! Sarebbe stato facilissimo fare quello che hanno fatto molti altri studi di Hollywood, prendere un personaggio principessa/tipica donzella in difficolta e renderla non solo forte, sicura e indipendente, ma anche cinica, paternalista, senza la minima femminilità o sensibilità emotiva e che mette in ombra il protagonista maschile ogni tre per due facendolo apparire come un beota incapace.
Con questo non per dire che la Peach cinematografica non sia forte, sicura o indipendente; la vediamo eccellere in un segmento di platforming e non esitare nel combattere il nemico con coraggio e determinazione, ma c’è un ma: in primis, viene data una spiegazione per cui è così agile e capace (oltre a spiegare come mai una bella ragazza umana sia la sovrana di un manipolo di funghetti pucciosi) e nonostante sia sempre sul pezzo e all’inizio non abbia chissà quale opinione di Mario — un ometto paffuto e più basso di lei che non ha esattamente l’aspetto di chissà quale eroe — col tempo impara a conoscerlo, ne apprezza lo spirito di perseveranza e mai una volta cerca di sminuirlo o prevaricarlo. Infatti, i due sono sempre a un livello equo, collaborando attivamente per tutta la pellicola, e tutto questo senza mai davvero rinunciare alla sua femminilità e alla sua gentilezza — qualità che oggigiorno sembrano quasi far paura agli sceneggiatori hollywoodiani quando devono scrivere i personaggi femminili, come se per queste qualità fossero un malus che le rendano meno “toste”.
Peaches, Peaches, Peaches, Peaches, Peaches…
Una delle cose per cui fu criticata la pellicola di Super Mario del 1993 fu di quanto, esteticamente parlando, non avesse proprio niente a che vedere con il videogioco di mamma Nintendo. Anche solo togliendo dall’equazione l’aspetto dei personaggi umani, l’idea di trasformare i nemici in dei dinosauri inebetiti non ha certo giovato alla pellicola, oltre al fatto che tutta l’atmosfera del film fosse marcatamente più cupa e futuristica, con molti pochi funghi ed elementi cartoneschi.
Sarete allora contenti di sapere che Illumination si è curata quanto più umanamente possibile di ricalcare fedelmente ogni singolo aspetto dell’ormai ultratrentennale serie videoludica, dalle ambientazioni di gioco ai personaggi. Ogni personaggio è immediatamente riconoscibile appena appare sullo schermo, reso con un dettaglio grafico assolutamente squisito e ogni scena, anche quelle più grigie ambientate nel mondo reale, trasuda colore e vivacità. Simpatico anche l’utilizzo di svariati easter egg sparsi qua e là per la pellicola, come ad esempio i nomi di alcuni ristoranti e locali di Brooklyn che sono palesemente richiami ad altri titoli storici di Nintendo, fino ad addirittura a sequenze che sono chiaramente estrapolate da altri giochi della serie, come il già citato segmento dedicato a Mario Kart, o un’altra sequenza che strizza l’occhio a Luigi’s Mansion. State molto attenti, perché se sbattete le palpebre, rischiate di farvene sfuggire!
Anche il comparto sonoro è decisamente gradevole, sia per quanto riguarda le voci che la musica. Non posso esprimere un opinione sulla recitazione originale, visto che ho guardato il film solo in italiano, ma nel complessivo possiamo dire che sia veramente un doppiaggio ben fatto. Un applauso soprattutto a Claudio Santamaria, che è riuscito a inquadrare perfettamente il personaggio di Mario, arrivando persino ad imitare la sua voce nel videogioco in alcuni segmenti. E un plauso a chi ha fatto il casting dei doppiatori per aver preso Fabrizio Vidale per doppiare Bowser, essendo quest’ultimo il doppiatore italiano storico di Jack Black. Se proprio devo trovare un difetto nella versione italiana, forse l’unica voce che non mi ha convinto al 100% era quella di Peach, che ho reputato troppo bassa per il personaggio malgrado la buona interpretazione.
Quanto alla musica, vorrei veramente stringere la mano al signor Brian Tyler, che ha preso alcune delle musiche più celebri di tutta la serie di Super Mario e le ha rielaborate in chiave epica/orchestrale adattandole sempre e comunque al contesto, rendendo la soundtrack originale del film una vera chicca per i vecchi gamer nostalgici cresciuti a pane e Mario… cavolo, sono arrivati persino a citare le vecchie serie animate, mettendoci i rap del Super Mario Bros. Super Show e della serie animata di Donkey Kong, il che è tutto un dire. Sono inoltre presenti delle immancabili canzoni pop popolari d’altri tempi che ormai sono obbligatorie nei film animati in CGI, specialmente quelle di questo particolare studio di animazione, anche se a mio avviso la soundtrack sarebbe stata anche meglio senza.
A chi consigliamo Super Mario Bros. – Il Film?
Sicuramente questo è un film che farà la gioia di tutti i bambini che hanno imparato a conoscere l’universo di Mario con le sue ultime molteplici incarnazioni su Nintendo Switch. Per i grandi, invece, sarà l’occasione di tornare bambini e buttarsi a capofitto in un universo con cui sono cresciuti, vedendolo finalmente trasposto sullo schermo in quella maniera più accurata che non hanno avuto modo di vedere negli anni Novanta. Quelli che invece cercano qualcosa di innovativo, profondo o con chissà qualche sottinteso messaggio sociale sullo stato del mondo reale o sulla sua sociopolitica farebbero bene a cercare altrove, perché questo non è quel genere di film… né ha ragione di esserlo! È una narrativa semplice nata da una premessa semplice, niente di più, niente di meno.
- Graficamente colorato e pieno di vita
- Tanti easter egg da cogliere
- Colonna sonora originale pregiabile
- Ottimo doppiaggio italiano
- Luigi avrebbe meritato più spazio nella narrazione
- Le canzoni pop stonano col resto della soundtrack
Super Mario Bros. - Il Film
Un film che conosce e rispetta il suo pubblico
Quindi, alla fine… chi ha ragione? La critica o il pubblico? C’è da dire che Super Mario Bros. – Il Film è tutto quello che ci si aspetta da una pellicola dedicata all’idraulico più famoso del mondo: un’avventura scanzonata e divertente in un’universo colorato e ricco di comicità, in cui si vede soprattutto una grande passione e un grande rispetto per il materiale originale. Non mira ad essere un film impegnato che faccia riflettere sui massimi sistemi, sulla precarietà della situazione umana o su quanto il mondo sia pieno di ingiustizie e sofferenza e forse è proprio per questo che la critica non lo ha apprezzato quanto il pubblico. Ma siamo seri: una pellicola come questa ha veramente bisogno di tutta questa fuffa ingombrante e cervellotica? Non tutti i film devono essere per forza impegnati, specialmente quando trattano una narrativa che è da sempre scanzonata e semplicistica. Alle volte si vuole solo prendere le cose con leggerezza e buttarsi per un’ora e mezza in un mondo fantastico e strampalato, lasciandosi alle spalle la bruttezza del mondo reale, e non c’è niente di male in questo. È un film innocuo, divertente, che farà sicuramente divertire grandi e piccini… e chissà che il suo successo col pubblico e gli incassi non facciano partire un Nintendo Cinematic Universe?