Anche chi non si diletta di videogiochi avrà sentito parlare almeno una volta di Super Mario, fortunata serie basata sulle avventure di quello che poteva essere un semplice stereotipo di un idraulico italiano (nonostante abbia ben altre origini) e che invece è diventato uno dei titoli più amati e giocati di sempre. Non tutti sanno però che è da poco uscito un manga ispirato proprio alle avventure del simpatico personaggio rosso e blu, originariamente noto come Jumpman (1981) e apparso per la prima volta nell’arcade di Donkey Kong. Potrà mai essere un flop un fumetto nato su queste basi? In realtà ben sappiamo quanto i manga ispirati ai videogiochi siano da sempre un’impresa rischiosa… se anche questo sarà il caso dell’opera di Yukio Sawada, Super Mario Mangamania, lo potremo scoprire insieme nella nostra recensione di questo volume unico.
- Titolo originale: Super Mario-kun Masterpiece Selection
- Titolo italiano: Super Mario Manga Mania
- Uscita giapponese: 8 dicembre 2020
- Uscita italiana: 9 marzo 2022
- Numero di volumi: 1 (unico)
- Casa editrice: J-POP Manga
- Genere: Comedy
- Disegni: Yukio Sawada
- Storia: Yukio Sawada
- Formato: 12.7 x 19.05 cm
- Numero di pagine: 155
Abbiamo recensito Super Mario Mangamania tramite volume stampa fornitoci da J-POP Manga.
Un’avventura complicata
Come si può inquadrare la trama di un manga che è composto da frammenti tratti da un’opera molto più estesa, ispirata a sua volta dal videogioco? Un vero dilemma! Se infatti l’opera vi appare “scoordinata” a una prima lettura è proprio per questo semplice motivo: Super Mario Mangamania raccoglie una selezione di capitoli estrapolati dall’opera di Super Mario-kun, inedita in Italia, scritta proprio dal mangaka Yukio Sawada. Il fumettista giapponese si è da sempre occupato di curare la narrazione umoristica che ruota da 30 anni attorno a Mario e al suo team, e lo ha fatto con ben 57 volumi, che sono ancora in corso! Nonostante ciò, è riuscito a sbarcare sulle nostre coste solamente con questo volume speciale, presentato da J-POP nel corso del Super Mario Day dello scorso 10 marzo.
Non c’è quindi un filo logico tra questi 10 capitoli, se non quello di provare a includere gli spezzoni più vari del Mondo di Mario, dall’avventura al monte Lava Lava con Sushie, alla battaglia contro un enorme polpo per salvare la principessa Peach, sino alla visione di Super Mario da vecchio, inserita nella celebrazione dell’autore dei suoi 25 anni di serializzazione (e dove, tra l’altro, è presente la parte più significativa di questo manga).
Un walkthrough con Mario
Il volume si comporta quindi come una guida a questo articolato mondo comico, senza però esaltarlo. Come anticipato è difficile ambientare un manga sulla base di un videogioco, sia per la fedeltà, sia per la difficoltà di seguire una trama non banale e non troppo originale, che per tanti altri motivi legati a dover (teoricamente) soddisfare due tipi di pubblico: chi ci ha giocato e chi non lo ha fatto. Ed è qui che la costruzione narrativa ha più problemi.
Bisogna comunque dire che la passione dell’autore c’è ed è infusa in ogni capitolo, nonostante le distanze temporali: il tratto è costante e pulito, i disegni sono chiari, curati a loro modo e molto simpatici, e i personaggi appaiono più umanizzati di quanto ci si aspetterebbe. L’umorismo invece pecca un po’: dovrebbe essere il punto forte, irresistibile, ma (come ha scritto lo stesso autore) cercando di prendere i capitoli meno volgari si ha privato forse l’opera del suo tratto distintivo, perché le scenette demenziali restano sempre una nota sotto a quella che ci si aspetterebbe dallo spartito. A tratti fa ridere, è vero, ma chi terminerà il volume non potrà non chiedersi se questo era il massimo che poteva offrire, ma soprattutto come sarà il resto del manga, e questo probabilmente dipende solo dalla selezione che è stata effettuata. Un giudizio questo che mi pesa, perché so quanti l’abbiano trovato spassoso ed esilarante, e mi sembra di essere (per restare in tema) il solto “toxic player” che vuole trovare per forza difetti in un’opera con tanto potenziale, ma altrettanti punti problematici.
A livello di pubblicazione gli standard si qualità sono sicuramente stati rispettati: pagine con una buona grammatura, stampa di qualità e un sovraccopertina dai colori vividi e in tema con il contenuto. Ci sono poi i capitoli elencati come livelli di un gioco, una bella trovata per renderli meno isolati, e discorsi più che comprensibili, che superano bene i classici problemi legati al contesto delle battute. Ultima chicca: I “detto tra noi” dell’autore. Questa è la parte che più ho amato del manga, sia perché traspare tutta la passone di Yukio Sawada, sia per gli aspetti più personali. Sono attimi che fanno davvero riflettere e che spezzano la comicità dei capitoli, facendo apprezzare forse di più questi momenti di svago assoluto.
Livelli per esperti
Umorismo a parte, ciò che si osserva subito dalla lettura di questo manga è che non è un opera per tutti… anzi, è probabilmente per pochi. Per prima cosa ci troviamo di fronte a un mondo spezzettato, non lineare, dove molteplici personaggi vengono introdotti senza background o senza spiegazioni in scene private di ogni contesto. La procedura è certamente comprensibile, ma poco giustificabile. Un po’ come se, prima della diffusione di Seven Deadly Sins in Italia, avessero pubblicato The Seven Deadly Sins – True Sin… così, senza alcun contesto pregresso. È vero che si riesce a capire comunque lo stile dell’autore e d apprezzarne i tratti distintivi, ma un volume simile ha già poco significato successivamente alla pubblicazione dell’opera, figuriamoci prima.
Le folli peripezie e l’irresistibile comicità di Super Mario rivivono in una serie di storie che ripercorrono i capitoli più amati della saga con protagonisti Mario, Luigi e tutti i loro amici e avversari.
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C’è poi tutta la questione che riguarda il tratto e l’umorismo: i disegni curati e la fedeltà farebbero sembrare il manga destinato agli adulti, ma l’umorismo (impropri compresi) e la tipologia delle storie appaiono proiettate più verso un pubblico di bambini-adolescenti, che però difficilmente potrebbero seguirne il contesto. La fedeltà al gioco è sicuramente alta, fin troppo, e questo mi porta a supporre che non sia sufficiente aver giocato a Super Mario nello “standard”, ma che per apprezzare e comprendere veramente l’opera sia obbligatorio essere esperti conoscitori del mondo di Mario e delle su dinamiche. Lo ammetto, non appartengo ai super ammiratori della saga (il mio cuore è sempre stato per la PlayStation rispetto alle console Nintendo) ma credevo di averci giocato a sufficienza per trovarmi di fronte a storie apprezzabili, ma non è stato così. Tra spoiler e riferimenti poco noti ho faticato a finire l’opera. Insomma, un manga che consiglierei solo a chi ha giocato centinaia e centinaia di ore a Super Mario, e su tutte le piattaforme.
Game Over
Super Mario Mangamania è stato un volume più selettivo di quanto ipotizzabile. I manga tratti da videogiochi, a mio parere, dovrebbero possibilmente essere comprensibili anche per chi non li ha seguiti, o comunque richiedere poche ore di gioco. Monster Hunter, Zelda, Persona 5 e FINAL FANTASY sono per esempio tutte opere cartacee adattate da videogiochi, ma accessibili anche a un pubblico di non giocatori. Ci sono comunque buoni spunti: sicuramente si percepisce l’umorismo di fondo e l’enorme passione dell’autore per il gioco, in particolare nel toccante commento al termine del capitolo di Matusalemmario e in quello dell’ultima pagina. Tuttavia ciò non è sufficiente a rendere il manga accessibile ad un maggior pubblico e ci fa solo sfiorare l’universo creato dall’autore. Speriamo almeno che questo volume serva a portare Mario-Kun anche in Italia, in modo che i fan del gioco possano seguire appieno e con ordine le vicende umoristiche del simpatico idraulico e dei suoi nemici e alleati.
Solo per i fan più sfegatati di Mario