Fumio Kishida, il Primo Ministro giapponese, ha annunciato che il governo prorogherà lo stato d’emergenza parziale nelle prefetture di Tokyo, Saitama, Chiba, Kanagawa, Osaka, Kyoto, Hyogo, Hokkaido, Aomori, Ibaraki, Tochigi, Gunma, Ishikawa, Gifu, Shizuoka, Aichi, Kagawa, e Kumamoto.
Nelle prefetture di Fukushima, Nagano, Hiroshima e Fukuoka, lo stato d’emergenza parziale verrà sciolto, come previsto, questa domenica, mentre nelle altre sopraelencate si dovrà attendere fino al 21 marzo.
La decisione è stata presa inizialmente in risposta all’aumento dei casi e del numero di ospedalizzazioni giornaliere: solo nella prefettura di Tokyo, questo mercoledì sono stati contati infatti 12.500 nuovi casi di COVID-19, il secondo valore più alto dall’inizio dell’anno.
Per quanto si tratti di un parziale stato d’emergenza, riferito peraltro solo ad una porzione del territorio, è innegabile come alcune delle prefetture coinvolte ricoprano un ruolo di assoluta importanza nell’ambito dello sviluppo videoludico. La pandemia di COVID-19, al di là dei danni inqualificabili che ha causato alle nostre vite, ha reso lo sviluppo del tutto inattuabile in certi casi o con forti rallentamenti, portando a un 2021 quasi totalmente privo di uscite di peso.
Pur invitando a prendere la situazione con la massima serietà, soprattutto qualora si risieda in una delle prefetture giapponesi coinvolte, ci sentiamo però di ragguagliare i videogiocatori: le restrizioni imposte dallo stato d’emergenza parziale riguardano più intimamente esercizi commerciali come i locali di somministrazione e non sembrano minacciare in maniera diretta lo svolgimento di attività quali lo sviluppo videoludico. Con l’annuncio da parte del Primo Ministro che il numero giornaliero di persone a cui è consentito l’accesso in Giappone, dal 14 marzo, verrà portato da 5.000 a 7.000, e la recente riapertura delle frontiere a studenti e lavoratori dall’estero, i segnali per tutte la ripresa delle attività sembrano al momento incoraggianti.
Fonte: NHK via ANN