La tragicomica storia che ha visto il buon Hideo Kojima divorziare da KONAMI sembrava fosse finalmente giunta a una fine, con il primo impegnato su un nuovo progetto in un nuovo studio e la seconda indaffarata a portare avanti i pochi brand rimasti, e invece…
Grazie a nuove informazioni apparse in rete, infatti, la vicenda ha assunto lati decisamente infantili che la gente neanche può minimamente immaginarsi. Oltre ad aver impedito a Kojima di presenziare ai The Game Awards dello scorso anno, dove aveva addirittura ricevuto un premio che, appunto, non ha potuto ritirare se non quest’anno, viene rivelato anche che KONAMI ha impedito al caro Hideo di rivolgere parola al resto del team durante gli ultimi sei mesi di sviluppo di METAL GEAR SOLID V: The Phantom Pain.
Durante un’intervista, Geoff Keighley ha infatti dichiarato quanto segue:
“Non ho mai parlato molto di questa cosa, ma furono veramente tempi difficili per via di quello a cui stava andando incontro lo scorso anno. Solo il fatto che sia riuscito a terminare il gioco sotto le circostanze che gli erano state imposte, è stato impressionante. Durante gli ultimi sei mesi di sviluppo di METAL GEAR SOLID V, Kojima è stato rinchiuso in una stanza separata, e addirittura su un piano diverso, rispetto al resto del team. Non poteva rivolgere loro la parola direttamente, ed è stato costretto a sfruttare un intermediario. È così che è stato portato a termine lo sviluppo del gioco.”
Visti i dettagli imbarazzanti che ancora continuano a venire a galla di questa vicenda, che ormai ha preso una piega ridicola, sarà veramente tutto quello che c’è da sapere, o il meglio deve ancora essere rivelato?
Fonte: Geoff Keighley via Gamnesia