TIME ha avuto il piacere di intervistare l’attuale presidente Nintendo, Tatsumi Kimishima. Tra i punti toccati dall’intervista troviamo l’immancabile paragrafo relativo a NX, la prossima misteriosa piattaforma dell’azienda di Kyoto. Buona lettura!
“NX, nome in codice del prossimo sistema di gioco Nintendo, è attualmente in sviluppo. È il prossimo passo della nostra strategia relativa ai dispositivi, il cuore e il punto focale del nostro business. […] Come ho già detto, NX è qualcosa di diverso e ovviamente una nuova esperienza. Se torniamo indietro all’inizio della nostra conversazione, abbiamo parlato della transizione fra Wii e Wii U, e di come è stato difficile spiegare ai nostri consumatori cosa ci fosse di nuovo e diverso nell’hardware più recente. È davvero difficile riuscire a convincerli a cambiare l’attuale piattaforma con quella di prossima generazione. Detto ciò, posso assicurarvi che in questo momento non stiamo sviluppando la prossima versione di Wii o Wii U. Si tratta di qualcosa di unico e differente, qualcosa che ci spinge ad allontanarci da quelle piattaforme allo scopo di creare qualcosa che possa risultare interessante alla nostra fetta di consumatori.”
Commentando sul nome in codice di NX, Kimishima non ha nascosto il fatto che non ci sia nulla di particolarmente significativo dietro questa sigla, per quanto ne sappia lui.
“Per quanto riguarda il nome in codice NX, non credo che ci sia davvero alcun significato particolare alle sua spalle, per essere onesto, non ho idea della provenienza di questo nome. Probabilmente Mr. Iwata avrebbe voluto svelarlo, ma non ne ha mai avuto l’opportunità.”
Nella sezione successiva dell’intervista, Kimishima ha parlato di dispositivi mobile e dell’utilizzo delle storiche IP dell’azienda.
“Nintendo ha parlato per anni di voler incrementare la popolazione videoludica. Per approfondire questo scopo vogliamo accrescere la quantità di persone che possano accedere alle nostre IP. Naturalmente i dispositivi smart non sono un business semplice, direi molto competitivo, per questo motivo non credo che gettarvi semplicemente dentro le nostre IP sia la giusta strategia da intraprendere. […] Ciò che vogliamo davvero è che le persone desiderino interagire con le nostre IP. Per questo motivo vogliamo intensificare la frequenza con la quale possano entrarvi in contatto, attraverso parchi a tema, merchandise, immagini e interfacce interattive che sfruttino le IP Nintendo.”
La conversazione si sposta poi su Nintendo Account e My Nintendo. Secondo Kimishima, questo sistema servirà a unificare tutte le IP Nintendo attraverso ogni tipologia di piattaforma, dai dispositivi proprietari a PC, smartphone, tablet e oltre. My Nintendo sarà un programma di ricompense simile al Club Nintendo, ma con obiettivi molto più vasti.
“Stiamo pensando a metodi non tradizionali che permettano di guadagnare punti, anche solo accedendo ai contenuti. Sarà possibile usare i punti in molteplici maniere, anche per avere sconti per l’ingresso in parchi a tema, o nell’acquisto di merchandise.”
Infine, riportiamo quanto dichiarato circa Wii U, le vendite e il suo ciclo vitale. In sostanza, secondo Kimishima, Wii U è considerato un fallimento perché non ha venduto quanto Wii. Come già ribadito, non è stato semplice riuscire a convincere gli acquirenti della vecchia console a passare alla generazione successiva.
“In questo momento del ciclo vitale di Wii U stiamo pensando a quei 10 milioni di unità vendute, un decimo di quanto abbiamo venduto con Wii. […] Il nostro obiettivo principale è fare in modo che quei dieci milioni di clienti siano soddisfatti con i software che potranno giocare su questa piattaforma. Non possiamo semplicemente abbandonarli e dire ‘Ehi, è tempo di muoversi sulla prossima piattaforma’. Naturalmente siamo al lavoro su NX e siamo alla ricerca di nuove esperienze da portare su quella piattaforma, ma il primo compito rimane quello di supportare i consumatori che hanno acquistato Wii U, e fare un modo che ci siano software disponibili per loro.”
Kimishima ha inoltre parlato di Miitomo, amiibo, del ruolo di “fellow” di Miyamoto e Takeda e del fatto che il progetto Quality of Life non sia stato (ancora) accantonato. Di seguito, cliccando sul link della fonte, trovate l’intervista completa.
Fonte: TIME