L’attesa della felicità – Recensione del manga

Abbiamo recensito L'attesa della felicità, manga di Hisae Iwaoka pubblicato in Italia da Bao Publishing nella collana Aiken

L’attesa della felicità – Recensione del manga

Già autrice di Dosei Mansion (qui trovate la nostra recensione), manga destinatario del Grand Prize al Japan Media Arts Festival del 2011, Hisae Iwaoka ha scritto e illustrato anche opere autoconclusive quali Nuvole bianche, Fiori di biscotto e La via del gatto. L’attesa della felicità, uscito lo scorso 23 settembre per la collana Aiken di Bao Publishing, è il suo ultimo capolavoro, e noi di Akiba Gamers lo abbiamo letto e recensito per voi.

Vediamo subito la trama: Mikumo e Yano lavorano nello stesso edificio, lei nel suo locale all’interno del quale prepara e serve piatti succulenti, lui in un negozio di articoli artigianali, dove la sua specialità sono i peluches lavorati a mano. Gli spiriti dei loro antenati aleggiano in entrambi i negozi e persino questi si sono accorti che i due giovani sono innamorati l’uno dell’altra, anche se non si sono mai dichiarati rispettivamente per paura di non essere ricambiati. Presto, però, le vicende della vita metteranno i protagonisti alla prova, facendo loro capire che tacere i propri sentimenti è solo un’enorme perdita di tempo…

  • Titolo originale: Shiawase no machi
  • Titolo italiano: L’attesa della felicità
  • Uscita giapponese: 2009
  • Uscita italiana: 23 settembre 2022
  • Numero di volumi: 1 (volume unico)
  • Casa editrice: Bao Publishing
  • Genere: slice of life, sentimentale
  • Disegni: Hisae Iwaoka
  • Storia: Hisae Iwaoka
  • Formato: 12.6 x 18, brossurato, sovraccoperta
  • Numero di pagine: 224

Abbiamo recensito L’attesa della felicità tramite volume stampa fornitoci da Bao Publishing.

Specchiarsi nell’altro

I protagonisti di questa storia sono, come si accennava poco sopra, Mikumo e Yano. I due hanno molto in comune, infatti sono entrambi timidi, riservati, dediti alla loro professione, mettono passione in ciò che fanno (addirittura Yano spesso non si accorge dei clienti che entrano nella sua bottega, tanta è la concentrazione che impiega nel proprio lavoro, così come Mikumo che prepara da mangiare senza sosta, senza badare troppo alla propria salute), sono legati alla tradizione e sono innamorati l’uno dell’altra, ma non sono pienamente convinti di essere ricambiati e, per questo motivo, non pensano che dichiararsi sia una buona idea.

I personaggi secondari che incontriamo nel corso delle vicende sono: i clienti che si recano nei negozi dei protagonisti, sempre cordiali, simpatici e pronti a dare buoni consigli; Akari, la ex fidanzata di Yano; il proprietario dell’edificio all’interno del quale Mikumo svolge la sua attività; Goro, il fruttivendolo, che gestisce il negozio di famiglia accanto a Mikumo, si innamora di lei e prova a chiederle di uscire; lo spirito del nonno di Goro, che sorveglia sul nipote, nonché quelli degli antenati di Mikumo e Yano, personificati dai peluches parlanti a forma di orsetto e di pecorella. In generale possiamo apprezzare un’ottima caratterizzazione dei personaggi, laddove anche quelli che ricoprono un ruolo marginale sono perfettamente caratterizzati sotto ogni punto di vista.

Un’emozione dopo l’altra

Il punto di forza di questo josei risiede nel saper sviluppare il racconto in maniera graduale, capitolo dopo capitolo, presentandoci i vari personaggi e permettendoci di conoscerli man mano grazie alle loro azioni e ai loro pensieri. Veniamo infatti a conoscenza di ogni singola emozione dei protagonisti: paura, imbarazzo, preoccupazione, fatica, ma anche felicità, determinazione, rispetto, amore, affetto e così via. La mangaka tratta molteplici argomenti con delicatezza e spontaneità e primo tra tutti spicca quello dell’importanza di esprimere i propri sentimenti, di ammetterli di fronte al prossimo, ma per prima cosa a se stessi, perchè in fondo ciò che proviamo è il motore che muove le nostre vite. In questo manga spicca poi un’enorme volontà di descrivere il mondo giapponese in tutta la sua tradizione culturale: troviamo cibi tipici, usi, costumi e credenze popolari, il tutto condito da un fortissimo spirito di preservazione e conservazione.

Semplicità non significa trascuratezza

Analizzando il lato tecnico, possiamo ammirare il tratto pulito e preciso delle illustrazioni, che vanno a comporre tavole estremamente raffinate, le quali lasciano il pubblico a bocca aperta: se da un lato le linee che vanno a tracciare le figure umane sono molto semplici e soprattutto le caratteristiche dei loro volti e dei loro corpi, vestiti e accessori sono improntate al minimalismo, dall’altro gli edifici sono strutturati in maniera molto dettagliata, resi da diversi punti di vista. In particolare, alcuni interni vengono raffigurati con una prospettiva dall’alto verso il basso, solitamente poco utilizzata e proprio per questo apprezzata da chi osserva un disegno così originale, in tutti i suoi particolari. Non è un caso se i lavori di Hisae Iwaoka sono stati paragonati a quelli di A.A. Milne, creatore di Winnie The Pooh, infatti sono l’immediatezza e la tenerezza con cui sono rese le scene, i dialoghi e i personaggi a contraddistinguere lo stile di entrambi.

A livello di qualità-prezzo possiamo inoltre affermare che questo manga ha tutte le carte in regola: 8,90€ sono di poco sopra la media, ma valgono assolutamente la pena di essere spesi per un volumetto autoconclusivo come questo, che oltre a essere perfettamente curato sotto l’aspetto della trama e dei messaggi che vuole veicolare, lo è anche da un punto di vista prettamente estetico: da notare la qualità della carta utilizzata (nonchè le precise note in merito apposte dalla casa editrice in seconda di copertina) e la bellezza della sovraccoperta, realizzata con colori pastellati, che va già a evocare quella che sarà la storia raccontata, carica di significato, emozione e tradizione.

Mikumo ha un piccolo locale, nel quale prepara piatti dal sapore casereccio. Yano ha un modesto negozio di articoli artigianali, nello stesso edificio. Si piacciono, ma non se lo sono mai detti. Perfino gli spiriti dei loro cari, che aleggiano attorno a loro (e si parlano, e il lettore ne può sentire le voci), lo hanno capito, ma loro non hanno fretta di esporsi, terrorizzati come sono di non essere ricambiati. Il nuovo manga di Iwaoka Hisae è delicato, ironico, pieno di spontanea tenerezza. E della convinzione che comprendere i propri sentimenti sia importante, ma tacerli sia un terribile spreco. Una storia delicatamente romantica, quintessenzialmente giapponese, ma anche profondamente universale.

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A chi consigliamo L’attesa della felicità?

Se amate la cucina tipica giapponese, i peluches e le storie romantiche, questo slice of life fa senza dubbio per voi: quello che leggerete sarà un racconto fatto di amore per il prossimo e per la vita stessa, ed entrerete a fare parte di un magico mondo dove chi vive è costantemente accompagnato e guidato nelle proprie scelte e azioni da chi ormai non c’è più, a testimonianza del fatto che anche la morte può assumere un significato positivo, se vista come prosecuzione di un cammino più lungo e più profondo di quello che ci si aspetterebbe.

  • Stile immediato e delicato
  • Illustrazioni semplici, ma allo stesso tempo dettagliate
  • Tematiche importanti e messaggi profondi

  • Assenza di colpi di scena
L'attesa della felicità
4.9

Un racconto di una dolcezza infinita

Come tutte le opere di Hisae Iwaoka, anche “L’attesa della felicità” racchiude un racconto estremamente dolce, con personaggi che hanno la capacità di conquistarci sin dalle prime tavole. Attraverso uno stile essenziale ma al contempo preciso, la mangaka è infatti in grado di delineare attimi e aspetti di una quotidianità che spesso nel mondo occidentale tendiamo a trascurare, ma che questa storia saprà farci riscoprire e assaporare. Un insegnamento ad apprezzare ogni piccolo istante della nostra vita e a saper avere cura dei nostri sentimenti più profondi, che se in apparenza possono farci sembrare vulnerabili, in realtà ci rendono estremamente forti agli occhi degli altri. Nonostante l’assenza di colpi di scena, quello che abbiamo davanti è un capolavoro in cui tenerezza, amore e tradizione la fanno da padroni, un manga da gustare e da custodire gelosamente nella propria libreria, per poterlo, di tanto in tanto, risfogliare e ammirare in tutto il suo fascino.

Collezionista sfegatata, ama disegnare fan art a tema Sailor Moon e Toradora. Quando non legge ascolta musica a tutto volume perdendosi tra i fiori del proprio giardino. Puoi facilmente corromperla con del cioccolato, delle patatine fritte, oppure entrambi.

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