Mobile Suit Gundam: Silver Phantom – Recensione

Abbiamo visto in anteprima Mobile Suit Gundam: Silver Phantom, il primo lungometraggio anime in realtà virtuale disponibile su Meta Quest

Mobile Suit Gundam: Silver Phantom – Recensione

Dal 3 ottobre è disponibile su Meta Quest il primo anime interattivo realizzato per la realtà virtuale. Ad accaparrarsi questo primato è la saga di Kidō Senshi Gundam, con un nuovo lungometraggio canonico ambientato nel calendario U.C., parallelamente a Gundam Unicorn, che prende il nome di Mobile Suit Gundam: Silver Phantom.

Nato dalla collaborazione fra BANDAI NAMCO Filmworks — conosciuta anche come Sunrise — e i francesi di Atlas V, Silver Phantom è un’esperienza interattiva mai vista prima d’ora, che mette lo spettatore al centro delle vicende narrando una storia e offrendo momenti di interazione a bordo di un Mobile Suit e nei panni di un membro di un’organizzazione segreta di mercenari che operano nell’ombra. Abbiamo avuto modo di vivere in anticipo questa esperienza su un dispositivo Meta Quest 2 e sono qui per darvi le mie opinioni a riguardo.

Mobile Suit Gundam: Silver Phantom – Recensione

  • Titolo originale: 機動戦士ガンダム:銀灰の幻影 (Kidō Senshi Gandamu: Ginhai no Gen’ei)
  • Titolo inglese: Mobile Suit Gundam: Silver Phantom
  • Uscita giapponese: 3 ottobre 2024
  • Uscita italiana: 3 ottobre 2024
  • Piattaforma: Meta Quest 2, Meta Quest 3, Meta Quest 3S
  • Genere: Sci-Fi, Mecha
  • Numero di episodi: 1
  • Durata: 150 minuti circa
  • Studio di animazione: Sunrise, BANDAI NAMCO Filmworks, Atlas V
  • Publisher: Astrea
  • Adattato da: opera originale
  • Lingua: Giapponese, Inglese (testi e doppiaggio)

Abbiamo recensito Mobile Suit Gundam: Silver Phantom tramite un codice Meta Quest fornitoci gratuitamente da Astrea.

Quasi un secolo dopo l’espansione della razza umana nello spazio e vari conflitti che ne hanno segnato profondamente le sorti, il nostro protagonista senza nome — di cui potremo decidere liberamente la tipologia di corpo e voce scegliendo tratti maschili e femminili — entra a far parte del gruppo di mercenari noti come Argent Keil, non affiliati con la Federazione né con Zeon. Le nostre vicende cominciano quando l’organizzazione riceve un incarico da parte dei federali, quello di trovare ed eliminare l’ex ufficiale Azami Meggineh, accusata di aver avuto contatti con gli Sleeves di Neo Zeon. Tuttavia, la richiesta nasconde una trappola orchestrata proprio dalla stessa Azami, che ha sviluppato un certo astio nei confronti di questa organizzazione segreta, impiegando le sue forze e metodi poco ortodossi per farla uscire allo scoperto. Saremo noi, alla guida del Gundam DZ-001 Delta Zayin a vivere in prima persona le vicende che accadranno di qui in avanti.

Delta Zayin

ACROSS THE WORLD

Chiamato semplicemente “Shavetail” dai suoi compagni (traducibile come Sottotenente che ha da poco ricevuto un incarico), il nostro alter-ego è un ex pilota della Federazione Terrestre che, dopo gli eventi narrati in Char’s Counterattack, ha finito per entrare a far parte dei mercenari di Silver Keil. Al suo fianco troveremo un inseparabile Haro che ci farà compagnia soprattutto nelle fasi introduttive, nonché Babia Lena, pilota del Jagd Weise dell’organizzazione e figlia adottiva del comandante Mabel Lena, che a sua volta pilota un Re-GZ argentato. Al fianco di Azami troveremo invece Joff Idiy, ex pilota federale alla guida di uno Zssa personalizzato.

Sono questi gli attori principali delle vicende di questo innovativo lungometraggio interattivo nato dalla collaborazione fra Giappone e Francia, che mescola una grafica poligonale in cel-shading per personaggi, ambientazioni e Mobile Suit, con classici filmati realizzati in animazione tradizionale nello stile di opere come Mobile Suit Gundam UC per alcune sequenze. Devo dire che tali filmati sono stati tra le miei preferiti dell’intera esperienza ed è un vero peccato che non siano stati utilizzati più spesso.

Mobile Suit Gundam: Silver Phantom – Recensione

Argento vivo

L’avventura offerta da Silver Phantom mescola sezioni in cui osserveremo l’azione in terza persona in qualità di spettatori a porzioni in cui vivremo le vicende dagli occhi del protagonista, spesso interagendo tramite indicazioni e comandi mostrati a schermo. Ad esempio, cominceremo spostandoci sulla nave utilizzando il caratteristico grip station in assenza di gravità, poi utilizzando il rampino per salire a bordo dei Mobile Suit nell’hangar. Alla guida del nostro Gundam, invece, ci verrà richiesto di evitare degli ostacoli come detriti spostando lo sguardo nella direzione indicata, oppure prendere i comandi dell’unità per spingere i thruster, utilizzare le armi, alzare lo scudo e altro ancora. Tali interazioni avverranno tramite i controller in dotazione al Meta Quest, ma in maniera meno intuitiva di quanto mi aspettassi. Ad esempio, tutte le azioni a bordo del Delta Zayin avverranno attraverso le due leve che dovremo impugnare e spingere in avanti; attaccare col beam rifle, ad esempio, ci richiederà di muovere il braccio, e di conseguenza la leva, indietro e poi di nuovo avanti.

Mobile Suit Gundam: Silver Phantom – Recensione

Sebbene l’immersività all’interno della storia sia totale, le schermate di caricamento fra una scena e l’altra spezzano un po’ il ritmo, ma soprattutto i momenti in cui saremo chiamati a interagire in prima persona con i comandi manuali a volte saranno un po’ confusionari. Vivendo l’esperienza sulla versione più datata del dispositivo Meta, inoltre, è stato possibile riscontrare alcuni piccoli problemi di natura tecnica: glitch che hanno impedito il proseguimento nel combattimento o nella porzione interattiva, ritardi fra audio e video, e in sporadici casi il software si è del tutto bloccato costrigendo al riavvio del device. È capitato, inoltre, che varie volte i comandi non rispondessero in maniera adeguata o che in qualche modo l’applicazione si bloccasse per un comportamento inaspettato mio o dell’intelligenza artificiale che comanda i nemici. Per esempio, impugnando la pistola con la mano sinistra invece che con la destra, l’evento che doveva innescarsi non si è avviato, ma oramai non potevo lasciare la pistola per impugnarla con l’altra mano: ho dovuto riavviare l’applicazione e ricominciare la scena dal principio. In un altro caso, un Mobile Suit nemico che avrei dovuto abbattere con il rifle ha cominciato ad avvicinarsi fino ad arrivare troppo vicino da permettermi di colpirlo, senza la possibilità di cambiare arma e costrigendomi a tornare al menù principale per riavviare la scena. Non posso che augurarmi che si tratti di problemi che verranno risolti con gli aggiornamenti rilasciati successivamente al giorno dell’uscita.

Fixzi Fix

A livello puramente visivo ci troviamo di fronte a un’esperienza caratterizzata da alti e bassi. Come già detto, i modelli poligonali di personaggi e mecha sono stati realizzati con un motore grafico in cel-shading, in modo da farli sembrare quanto più vicini possibile alle controparti animate, ma spesso, su Quest 2, tali render sono affetti da un fastidioso aliasing che mostra fin troppo chiaramente i classici bordi seghettati, ma pare che sul modello più recente del visore la situazione sia decisamente migliore.

Incontri nello spazio

Nonostante i problemi di natura tecnica devo dire di essermi divertito a vivere un’esperienza che mi ha ricordato a tratti i filmati proiettati al DOME G del Gundam Front Tokyo molti anni fa, ho provato le stesse emozioni di quando allora ho alzato gli occhi al cielo per vedere i Mobile Suit inseguirsi e lottare tra loro, ma in maniera ancora più coinvolgente. È davvero molto suggestivo ritrovarsi anche solo nella cabina della schermata principale, nei corridoi della nave, nel cockpit a 360° del Gundam protagonista ma soprattutto nello spazio aperto, costellato di stelle e detriti, con la splendida vista della Terra in lontananza. Un meraviglioso spettacolo che da solo può valere il prezzo del biglietto.

Se tra i pregi non possiamo che citare il sound design che sfrutta al massimo l’audio 3D del dispositivo, l’ottimo doppiaggio giapponese e la colonna sonora, che conta di uno splendido brano di chiusura a opera dell’intramontabile Shoko Nakagawa, tra i difetti mi tocca annoverare una trama che non mi ha esaltato particolarmente, non ha aggiunto nulla di rilevante al mosaico dello U.C., nonostante la sua ufficializzata canonicità e mi ha lasciato con più di qualche interrogativo dopo i titoli di coda — anche dopo una seconda visione *wink*. Di certo imbastire una storia che durasse così poco con un cast e delle fazioni praticamente inedite non dev’essere stato semplice.

Mobile Suit Gundam: Silver Phantom – Recensione

Mobile Suit Gundam: Silver Phantom viene lanciato unicamente in inglese e giapponese, con la possibilità di attivare o meno i sottotitoli in lingua anglofona. È necessario quindi conoscere abbastanza bene la lingua di albione, sia per godere dell’esperienza in lingua originale, sia per una run con il doppiaggio americano. Personalmente, ho trovato non poche difficoltà a seguire i testi a schermo per via del continuo cambio di profondità della scena, con i sottotitoli che in qualche modo compenetravano il primo piano con un effetto ottico tutt’altro che piacevole per la vista. L’unico modo per risolvere il problema è, appunto, vivere l’esperienza senza sottotitoli. Sarebbe stato bello, infatti, poterne godere in lingua italiana, nel doppiaggio, se non almeno nei testi. Ma credo che ormai sia troppo tardi per sperare in un aggionamento post-lancio.

Mixed Reality

Una volta completata la visione del lungometraggio, che durerà circa un’ora e mezza (18 capitoli suddivisi in 3 atti) sarà possibile intrattenersi con due extra contenuti all’interno del titolo, MR Battle e MR Gallery. Si tratta di due esperienze interattive MR (Mixed Reality) in cui, nella prima, dovremo utilizzare i modellini di alcuni Mobile Suit a nostra disposizione per contrastare ondate di nemici provenienti dallo spazio direttamente nella stanza in cui ci troviamo. Nella seconda invece potremo sfogliare i modelli poligonali presenti nel film e alcuni tra i più apprezzati Mobile Suit dello Universal Century sotto forma di modellini, e decidere di inserirli uno per volta in uno speciale dispositivo che ci consentirà di vederli a grandezza naturale all’interno di un hangar in cui spostarci tramite rampino per osservarli da varie angolazioni.

Nel primo caso, devo dire di essermi divertito parecchio con questa sorta di shoot ’em up semplice nelle meccaniche ma a suo modo impegnativo nella curva di difficoltà. Il secondo sfrutta invece delle funzionalità già viste durante la “campagna” principale, con l’unica differenza è abbastanza macchinoso entrare e uscire dall’hangar attraverso lo “specchio” messo a nostra disposizione. Non sono certo esperienze paragonabili a veri e propri videogiochi, ma trovo si tratti di extra piuttosto gradevoli e apprezzabili dai fan della saga, nonché di un’ottima aggiunta all’offerta di Silver Phantom.

A chi consigliamo Mobile Suit Gundam: Silver Phantom?

Per godere al meglio delle vicende di Mobile Suit Gundam: Silver Phantom è consigliata la conoscenza delle principali opere dello Universal Century, in particolar modo dalla serie originale al film Char’s Counterattack, citati nella sequenza di apertura. Nonostante ciò, BANDAI NAMCO Filmworks ha fatto in modo che anche chi si avvicina a Gundam per la prima volta possa ugualmente apprezzare questa innovativa esperienza, che ci auguriamo dia vita ad esperimenti sempre migliori per la saga con l’avanzare di questa tecnologia. Come già ribadito, è essenziale conoscere una delle uniche due lingue presenti, inglese o giapponese.

Mobile Suit Gundam: Silver Phantom – Recensione

  • Un’esperienza innovativa ed emozionante per i fan di Gundam
  • Fantastiche le sequenze animate in 2D
  • I contenuti MR sono un’aggiunta interessante

  • Frequenti problemi di natura tecnica e glitch da sistemare
  • Non è in italiano e spesso è difficile leggere i sottotitoli
  • La trama ci lascia con qualche dubbio di troppo
Mobile Suit Gundam: Silver Phantom
3.8

Un’esperienza indimenticabile, nonostante i difetti

Il lancio di Mobile Suit Gundam: Silver Phantom è di certo un evento memorabile per l’industria dell’animazione giapponese, che con l’ultima fatica congiunta di BANDAI NAMCO Filmworks e Atlas V approda su un nuovo media che coinvolge lo spettatore in maniera attiva, mettendolo al centro dell’azione. Gundam è certamente il prodotto migliore per questo genere di esperimenti e devo dire che, nonostante i problemi descritti in questa recensione, sono felice che questo progetto abbia visto la luce. Sebbene la trama non aggiunga nulla di particolarmente rilevante al calendario U.C., ci emozioneremo più che per le vicende in sé, per il modo in cui ci vengono raccontate. Silver Phantom vi farà sentire più che mai coinvolti e attivi nelle vicende — forse anche troppo. Qualche interazione in meno, specie durante i combattimenti, avrebbe certamente giovato all’esperienza generale, più che altro a causa di alcune sbavature di natura tecnica che causano frequenti interruzioni nella narrazione e, di conseguenza, un senso di frustrazione. Sono fiducioso nel fatto che il team di sviluppo possa correggere il tiro con i futuri aggiornamenti, peccato per la mancanza dell’italiano a cui temo proprio che dovremo rinunciare definitivamente. Non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserva il futuro di Gundam nell’ambiente VR con l’avanzare di questa tecnologia.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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