Il prossimo 7 ottobre verrà lanciato in Europa Paper Mario: Color Splash, l’ultima fatica firmata Intelligent Systems e, avendo avuto la possibilità di provarlo, vorrei condividere con voi i miei pensieri su queste prime ore di gioco. Si può dire che io sia cresciuta tra le braccia del piccolo idraulico baffuto, e tra i miei titoli preferiti posso sicuramente nominarvi Super Mario World, Super Mario 64 e Mario Kart 64 (no, non mi piace il Nintendo 64); inutile dire che ho particolarmente apprezzato Super Mario Maker, passando ore e ore a creare nuovi livelli. Oggi intendo parlarvi delle mie prime impressioni sul nuovo Paper Mario, senza però metterlo a paragone con i precedenti episodi della saga.
La cosa che mi ha colpito in assoluto più di tutte è senz’altro l’aspetto esteriore del titolo. Sin dal primo momento in cui ho iniziato a giocare, sono rimasta affascinata dalla trasposizione cartacea di questo coloratissimo (ancora per poco) e simpatico mondo. Nintendo ha curato ogni singolo particolare nei minimi dettagli, tutto sembra realmente fatto di carta e cartone, rendendo l’atmosfera divertente e piacevole. Personalmente ogni volta che inizio una nuova area rimango ipnotizzata dalle piccole cose, adoro il fatto che gli oggetti abbiano le righe e lo spessore tipico del cartone e le case sembrano dei grossi scatoloni. C’è poco da fare, questo Paper Mario esteticamente è uno spettacolo.
Dal momento che devo subito farmi riconoscere, ci terrei a dire due paroline sulla colonna sonora: gli appassionati della serie di Mario non potranno che innamorarsene. Sono presenti davvero moltissimi brani presi dai titoli precedenti, completamente revisionati e riarrangiati su misura per adattarsi al meglio al mondo di questo nuovo gioco. Un applauso ai compositori!
Tutto inizia durante una notte buia e tempestosa… e l’arrivo di una misteriosa “lettera“, consegnata dalla principessa Peach (che a quanto pare non viene rapita… per ora?) in persona. Una volta aperta, si scopre essere un povero Toad accartocciato, totalmente privo del suo colore e proveniente dall’Isola Prisma. La tempesta avrebbe fermato chiunque, ma non lui, non Mario, così coraggioso da decidere di imbarcarsi e indagare a fondo sul mistero del povero Toad scolorito.
L’Isola Prisma è conosciuta in tutto il mondo per la sua coloratissima fontana, quindi perché non approfittare? Sarà sicuramente splendida, maestosa e sopratutto piena di colori… e invece no! Vuota, brutta, triste, priva di qualsiasi cosa che possa essere vagamente associata al colore e all’allegria. Come se non bastasse anche la piazza stessa sembra avere qualche colore in meno, l’intera cittadina sembra essere stata decolorata da dei cattivissimi Tipi Timidi e anche i poveri Toad stanno subendo la stessa sorte.
In qualche modo, facciamo la conoscenza di Tinto, un simpatico “secchio” (più che “in qualche modo”, direi dopo averlo preso a martellate, poverino), che sarà poi il nostro compagno di avventure. Grazie a lui otterremo il potere che ci permetterà di ricolorare tutto e tutti, martellata dopo martellata.
Come possiamo intuire dal titolo, in Paper Mario: Color Splash il nostro compito sarà quello di ricolorare tutto ciò che i Tipi Timidi hanno scolorito. Le martellate di vernice non saranno sufficienti, quindi, come ogni Mario che si rispetti, dovremo affrontare i livelli per ottenere qualcosa, e quel qualcosa in questo caso è chiamata “Vernistella“.
La cosa interessante è che, per ogni soggetto, servirà il giusto colore. Vogliamo colorare un cespuglio? Raccogliamo il verde. Vogliamo colorare i mattoni? Raccogliamo il rosso e il giallo. Sinceramente, vista la natura del titolo, non avrei mai pensato che Nintendo avrebbe curato anche un dettaglio del genere… mi aspettavo un semplice “colorare e basta”, e invece sono rimasta colpita.
Durante i combattimenti, i nemici non avranno la classica barra della vita, ma sarà il loro colore a farci capire quanti colpi serviranno per sconfiggerli. Ogni colpo inflitto scolorirà i nemici per benino, fino a farli scomparire del tutto (detto così sembra crudele…). Per farlo utilizzeremo delle speciali carte, che troveremo in giro o acquisteremo al negozio, che dovranno essere colorate utilizzando i colori raccolti in giro. In aggiunta, per sconfiggere i nemici al meglio, dovremo fare particolare attenzione al timing, grazie al quale potremo difenderci o fare molti più danni.
I combattimenti saranno in chiave RPG, quindi a turni, con l’unica ed enorme differenza che, purtroppo, serviranno a poco. Sconfiggere i nemici non ci farà guadagnare punti esperienza, non ci renderà più forti, semplicemente aumenterà la capacità massima del nostro martello. In pratica potremo raccogliere più colori, peccato che nelle prime ore di gioco (e neanche tanto “prime”) non mi sia mai e poi mai capitato di ritrovarmi senza, quindi personalmente lo trovo un po’ inutile. Oltre a quello si ottengono colori, monete e delle carte, ma dal momento che con le monete ci compri le carte e con le carte ci attacchi i nemici… cambia poco. Per quanto mi riguarda, tralasciando il fatto che i combattimenti siano abbastanza divertenti, si potrebbero benissimo evitare. Nella recensione, una volta terminato il gioco, vi farò sapere se avrò cambiato opinione.
In attesa del verdetto…
Sono rimasta davvero molto colpita, ho apprezzato sia l’estetica che la giocabilità. Le aree sono tutte molto diverse tra loro, i livelli sono piacevoli, le continue terribili battute sono talmente squallide da risultare divertenti e, come già detto, la resa grafica è meravigliosa. Sono certa che, probabilmente, chi ha apprezzato i vecchi giochi della serie potrebbe trovarvi dei difetti, ma nonostante tutto credo che sarebbe un vero spreco lasciarlo sugli scaffali dei negozi solo per timore che sia “diverso” dai capitoli storici, perché Color Splash è davvero molto gradevole e divertente. Vi racconterò al più presto la mia opinione sull’intero gioco: sono abbastanza sicura andrà a migliorare livello dopo livello.