Pokémon Masters – Recensione

Il nuovo titolo Pokémon per Android e iOS è dedicato ai veri protagonisti della saga: gli allenatori. Riusciranno i più forti del globo a riunirsi in un unico team e vincere il torneo dell’Isola di Pasio?

Pokémon Masters - Recensione

La scorsa settimana è stato rilasciato su Google Play e App Store il nuovo gioco mobile dedicato ai piccoli mostriciattoli resi famosi dalle console Nintendo. Una collaborazione fra The Pokémon Company e DeNA, colosso nipponico dei giochi su smartphone che vanta già di collaborazioni pregresse con la casa di Kyoto, ci presenta il nuovo spin-off della serie principale: Pokémon Masters.

Pokémon Masters si presenta agli occhi come un mobile game carino e colorato, che ricalca egregiamente le atmosfere della saga principale e, soprattutto, ci fa subito familiarizzare con i personaggi storici che ci faranno da “guida”, nelle prime fasi del tutorial.
Vestiremo i panni di un nuovo allenatore Pokémon, creato tramite un editor abbastanza semplice che ci permetterà di scegliere nome, sesso ed estetica, a cui verrà affidato Pikachu, a differenza dei soliti tre starter della trilogia originale targata GAME FREAK, e andremo a caccia di allenatori da sconfiggere e reclutare nel nostro team. Come fare? Vediamolo insieme!

Il gioco è ambientato sull’Isola di Pasio, un isolotto artificiale con un ecosistema abbastanza variegato fatto di foreste, spiagge, caverne, agglomerati urbani, ed è sede del prestigioso World Pokémon Masters, un torneo che vede, come partecipanti, gli allenatori Pokémon più forti del globo. Ad accogliere i nuovi allenatori appena arrivati a Pasio, ci saranno niente meno che Brock e Misty, che non hanno bisogno di ulteriori presentazioni, accompagnati dai loro rispettivi starter (Starmie e Onix). Il loro obiettivo è quello di accompagnarci nelle prime fasi del gioco e spiegarci di pari passo le varie funzionalità presenti, oltre al supporto esclusivo che ci offriranno durante le prime battaglie con gli allenatori incontrati.

Tuttavia, questo spin-off si distacca particolarmente dagli altri giochi Pokémon fino ad ora usciti sul mercato: l’obiettivo principale non si ricerca nel collezionismo sfrenato di piccoli mostriciattoli colorati, come nei giochi principali o in Pokémon GO, bensì è quello di reclutare più allenatori possibili per creare una squadra fortissima e temibile per competere nel torneo suddetto. Per accedere al World Pokémon Masters è possibile raccogliere cinque medaglie necessarie all’accesso del torneo in Modalità Storia oppure tramite il Ricerca Unità presente nel negozio dell’isola. L’altra particolarità che salta subito agli occhi dei videogiocatori che si accingono per la prima volta a giocare, sta nel fatto che non avremo a nostra disposizione Pokémon diversi dal nostro starter. L’obiettivo è quello di creare un legame unico tra allenatore e il proprio starter, nel nostro caso Pikachu (il cui binomio si chiama, appunto, Unità) e rafforzarlo al massimo in quanto i legami permettono alla coppia il miglioramento di un attacco speciale (Unimossa) sbloccabile dopo vari turni.

Come già accennato poc’anzi, questo nuovo spin-off marchiato Pokémon si diversifica dagli altri titoli della serie per la mancanza del fattore “collezionismo”, ma non solo. Il sistema di combattimento assomiglia molto a quello trovato nei recenti JRPG su console: un sistema ATB divertente, all’inizio un po’ caotico e difficile da assimilare, in cui il nostro team si troverà a sua volta a lottare contro un team avversario composto da tre allenatori e i rispettivi Pokémon. I Pokémon avversari avranno assegnata, sullo schermo, la tipica barra degli HP e il proprio simbolo elementale. Questo ci aiuterà un sacco nella scelta dei Pokémon e delle loro mosse principali poiché, se l’esperienza pregressa dei titoli della saga ci ha insegnato qualcosa, difficilmente scaglieremo “Fulmine” di Pikachu contro un Geodude. Sfruttare la debolezza elementale di ogni mostriciattolo può ribaltare le sorti dell’incontro, oltre al dosare le abilità speciali passive di ogni allenatore e le Unimosse tra allenatore e fidato Pokémon.

Una volta arrivati nell’isola verremo accolti nel Pokémon Center, che sarà anche il nostro menu principale, in cui verremo salutati dagli altri allenatori ogni qual volta rientreremo nel gioco. Nella hub possiamo trovare il Negozio, la gestione della Squadra formata da tre allenatori, e poi la Storia principale. Nel menu gestionale, a tendina, della Squadra composta da tre allenatori, è possibile scegliere quali mandare in campo per il prossimo capitolo o allenamento, oppure scegliere se aumentare il livello di ciascun componente grazie a Manuali Rinforzo, far imparare al Pokémon scelto varie mosse offensive o abilità passive o, infine, aumentare di una stellina la forza dell’Unità prescelta.

Una volta ritornati nella hub, possiamo accedere al Negozio, in cui sarà possibile fare una Ricerca Unità con cui potremo, in maniera del tutto casuale, reclutare un nuovo allenatore per il nostro gruppo oppure nuovi potenziamenti (stelline, abilità e così via) spendendo gli appositi potenziamenti (ottenuti alla fine di ogni capitolo principale, episodio di allenamento oppure pagando una somma prestabilita) in puro stile gacha. Infine, possiamo procedere alla modalità Avventura scegliendo i vari capitoli della storia principale, eventi dedicati alle sub-quest, eventi Unità, e aree libere in cui eseguire training specifici e duellare con vari allenatori Pokémon.

Lungo la storia principale, che prosegue scorrevole e senza intoppi, è possibile familiarizzare con una trama molto semplice e fedele ai canoni della serie. Vestiamo i panni di un giovane allenatore o allenatrice (in base a ciò che abbiamo scelto) e la nostra ambizione più grande è quella di partecipare alla Lega Pokémon dell’isola. Per farlo, dobbiamo collezionare cinque medaglie da altrettanti capipalestra, il tutto condito dall’onnipresente team di cattivoni che verrà a sfidarci una tantum, il Team Break. Una volta ammessi al torneo, dopo il Capitolo 10, sarà possibile continuare con sfide gradualmente più ostiche e impegnative in cui la chiave della vittoria sarà un’attenta strategia, che va dalla scelta giusta dell’Unità che ci affiancherà nel corso delle battaglie al giusto dispendio di potenziamenti e grinding degli stessi, ammesso che non vogliate spendere un euro per vincere, in quanto, proprio per la natura gacha del titolo, Pokémon Masters verte pericolosamente verso il pay to win per proseguire nella trama che, prima di entrare nell’ambientazione calda del torneo vero e proprio, non presentava alcun pay wall che limitasse l’interazione degli utenti nella storia principale.

In Pokémon Masters è presente anche il comparto multiplayer con la possibilità di seguire delle missioni in co-op con altri due giocatori che metteranno in campo i loro rispettivi team e con i quali sarà possibile usare attacchi combinati, mosse uniche speciali in cooperativa, e sarà sbloccabile con il Capitolo 11, quando ormai avremo preso dimestichezza con gran parte degli scontri.

Dal punto di vista grafico, Pokémon Masters è un vero gioiellino. L’interfaccia è molto semplice e user-friendly, come ogni gioco della saga che si rispetti, i colori sono vividi e caldi, il character design dei personaggi è ben curato. L’Isola di Pasio presenta scenari differenti e variegati che è possibile visitare liberamente, nonostante non sia un mondo aperto e percorribile a piedi come nei capitoli principali. Le animazioni nelle battaglie risultano fluide, soprattutto quelle delle mosse speciali, senza sbavature tecniche di sorta, considerando il limite hardware degli smartphone. Il comparto sonoro ci ripresenta la colonna sonora storica della saga e altri motivetti che ci rimarranno in testa per un bel po’ di tempo; inoltre, è giusto aggiungere che è presente il doppio audio inglese/giapponese, il tutto accompagnato da una buona traduzione in italiano.

Un gacha game ben confezionato

Riassumendo, mi permetto di dire che questo spin-off per mobile è un buon titolo e, a livello di trama, cattura parecchio il giocatore, nonostante non eccella in innovazione. Ciò che diverte maggiormente è il nuovo sistema di combattimento e la formula di “recluta allenatori” per rendere unici gli scontri. È una scelta nuova che, devo ammettere, funziona ed è coerente anche a livello di trama. Stando alle ultime notizie, Pokémon Masters verrà costantemente aggiornato con nuovi contenuti mensili ed è, dopo neanche una settimana dal suo rilascio sugli store digitali, l’applicazione più scaricata in 27 nazioni differenti. Un buon risultato per The Pokémon Company.

La realizzazione da parte di DeNA è ben curata e non ho trovato, nella versione da me esaminata, glitch o crash dell’applicazione; l’unico inconveniente sta nel fatto che, vista la grande mole del gioco e la costante connessione ad internet (wi-fi o dati) obbligatoria per il titolo, “succhia” gran parte della batteria dello smartphone limitando, da questo punto di vista, l’utilizzo dell’applicazione lontano da casa o da prese di corrente disponibili. Il gioco permette inoltre di registrare un profilo e, tramite salvataggi in cloud, di giocare anche su un altro dispositivo. Tuttavia, quello che mi fa storcere il naso è proprio la componente gacha di un titolo come questo, che ti consente di spendere soldi reali per delle gemme che – se comprate esclusivamente in questo modo – portano a un drop rate di allenatori con statistiche migliori o oggetti rari molto maggiore rispetto ad un drop rate di un articolo con gemme collezionate nel corso del gioco. DeNA pone una forte distinzione tra gemme ottenute tramite il farming e quelle acquistate, che sono contraddistinte da un riquadro giallo. Insomma, più ottieni allenatori forti nel team, o potenziamenti per far evolvere i tuoi Pokémon, più andrai avanti senza intoppi nel torneo. Fatto sta che, una volta arrivati al World Pokémon Masters il “gioco si fa duro” e si possono prendere due vie: spendere soldi veri o grindare senza sosta, snaturando il senso dell’avventura. Dovevamo aspettarcelo. La scelta, quindi, sta alle esigenze del giocatore: vi sta bene investire in questo titolo oppure è un leggero passatempo senza impegno nell’attesa di Pokémon Spada e Scudo? A voi la scelta!

Divertente passatempo se lo si limita al FTP

Appassionata di videogiochi da quando, a cinque anni, ha messo le mani su un Amiga 500. Tra le cose che ama di più: il Giappone, le maratone di serie TV e FINAL FANTASY. Spera con tutta sé stessa in un remake di Xenogears.

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