GHOST OF TSUSHIMA – Recensione

Ferma l’invasione mongola nei panni di Jin Sakai, ultimo baluardo di speranza per il Giappone e protagonista di Ghost of Tsushima per PlayStation 4

Ghost of Tsushima - Recensione

È finalmente disponibile in tutto il mondo Ghost of Tsushima, ambizioso titolo di Sucker Punch Productions esclusivo per PlayStation 4 che ci porterà a visitare il Giappone feudale. Annunciato nel 2017, il titolo è riuscito fin da subito a catturare l’attenzione del pubblico grazie soprattutto alla sua direzione artistica, chiaramente ispirata ai grandi classici del cinema nipponico e in particolar modo al maestro Akira Kurosawa. Nonostante su Akiba Gamers ci occupiamo esclusivamente di titoli sviluppati in Giappone, il fatto che una software house americana abbia deciso di realizzare un titolo interamente ambientato nel Paese del Sol Levante, per di più ispirato a fatti realmente accaduti, ha stuzzicato la nostra curiosità, facendo sì che il titolo entrasse a far parte di quella ridottissima lista di rare eccezioni di giochi occidentali trattati all’interno del sito.

Ma il team di Sucker Puch Productions sarà riuscito a creare un titolo capace di rendere omaggio al Giappone in modo convincente? Scopritelo all’interno della nostra recensione.

Uno scorcio dell’isola di Tsushima

Giappone, 1274. La brama di conquista dei Mongoli si è spinta fino ai confini del Giappone, e un esercito guidato da Khotun Khan è riuscito a invadere l’isola di Tsushima. Nonostante un tentativo di contrattacco da parte dei Samurai dell’isola, guidati dal jito Lord Shimura, la brutalità dell’esercito mongolo e i loro giochi sporchi in battaglia sono riusciti a sovrastare i guerrieri sfruttando il loro codice d’onore per prenderli alla sprovvista. Tra tutti i Samurai solamente uno è sopravvissuto, Jin Sakai. Grazie alle cure di una ladra di nome Yuna, il nipote del jito inizierà a pianificare un modo per scacciare gli invasori dall’isola prima che essi riescano a raggiungere le coste del Giappone. Ben presto il Samurai capirà che la sua unica speranza di vittoria consiste nel mettere da parte il suo codice d’onore e agire nell’ombra, dando vita così alla leggenda dello Spettro.

Ghost of Tsushima - Recensione

  • Titolo: Ghost of Tsushima
  • Piattaforma: PlayStation 4
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: Action, Avventura, Stealth
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Sony Interactive Entertainment
  • Sviluppatore: Sucker Punch Productions
  • Lingua: Italiano (testi), Italiano, Giapponese o Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 17 luglio 2020
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: nonostante sia ispirato a fatti realmente accaduti, il titolo è un’opera di fantasia che non ambisce a ricostruire fedelmente una parte di storia del Giappone

Abbiamo recensito Ghost of Tsushima con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da Sony Interactive Entertainment.

Dal punto di vista del gameplay, Ghost of Tsushima riesce a mischiare perfettamente l’azione dinamica a delle meccaniche di gioco stealth, dando la possibilità al giocatore di scegliere liberamente quale approccio approntare ad ogni scontro in base alle proprie preferenze. Il punto forte del sistema di combattimento sta proprio nella dualità tra la via del Samurai e quella dello Spettro, tematica su cui ruoterà anche buona parte della trama principale, e nulla ci vieterà di mischiare i due stili durante i combattimenti rendendo così ogni battaglia unica. Senza considerare che spesso sul campo di battaglia saranno presenti oggetti come nidi di vespe o botti di polvere da sparo che, se colpiti con una freccia al momento giusto, ci permetteranno di togliere di mezzo gruppi di nemici in pochi secondi.

Jin Sakai, protagonista di Ghost of Tsushima

Analizziamo un più nel dettaglio i due stili, partendo dal Samurai. Caratterizzata dal suo ferreo onore, questa è la via per chi vuole utilizzare un approccio più diretto durante gli scontri. Questi fieri guerrieri infatti non colpiscono mai il nemico alle spalle, ma lo affrontano faccia a faccia senza paura di essere sconfitti. Una delle tecniche principali di questo stile è senza dubbio il Confronto, che ci permetterà di sfidare apertamente gli avversari richiamando la loro attenzione e, se avremo i riflessi pronti, sconfiggerne uno o più con un unico fendente della nostra katana. Per poter sopravvivere scegliendo questo approccio dovremo imparare a padroneggiare due tecniche, la Parata e il Cambio di Forma. Sfruttare la parata al momento giusto non solo ci permetterà di non subire danni, ma potrebbe persino farci contrattaccare il nemico con un attacco che spesso risulterà fatale. Il cambio di forma invece ci permetterà di scegliere uno stile di combattimento con la katana diverso in base al nemico che stiamo affrontando, in modo da riuscire a spezzare facilmente le sue difese.

La via dello Spettro invece ci permetterà di colpire i nemici furtivamente, dandoci la possibilità di agire nell’ombra e non rischiare di essere circondati dagli avversari. Avremo modo di utilizzare attacchi letali colpendo i nemici di spalle o dall’alto, e utilizzare una serie di strumenti capaci di aiutarci durante ogni battaglia. Tra essi troviamo dei campanelli che potremo lanciare per distrarre il nemico in modo da colpirlo senza essere visti, bombe fumogene capace di confondere gli avversari permettendo a Jin di effettuare una rapida ritirata dal luogo dello scontro e persino potentissimi veleni allucinogeni che metteranno i nemici l’uno contro l’altro.

Rapsodia in agosto

Un altra caratteristica chiave di Ghost of Tsushima sta nella personalizzazione del protagonista. Non solo avremo modo di migliorare le sue abilità e apprendere nuove tecniche grazie ad un ottimo sistema di alberi di abilità, ma potremo persino personalizzare il suo equipaggiamento fornendogli un potenziamento delle statistiche e garantendogli bonus passivi aggiuntivi. Come per i combattimenti, anche la scelta dell’armatura dipenderà solamente dal giocatore: ognuna di esse infatti è più adatta ad uno stile di gioco rispetto ad un altro grazie a dei perk capaci di mettere in risalto notevolmente una delle tante abilità di Jin.

Mai rinunciare al proprio sake

È impossibile parlare del gameplay di Ghost of Tsushima senza menzionare una delle caratteristiche principali del titolo, l’esplorazione. Il mondo di gioco è immenso e ricco di segreti da scoprire, missioni secondarie nascoste e oggetti collezionabili che aspettano solamente il nostro arrivo. Non avremo a disposizione una minimappa o dei segnalini da seguire, ma a guidarci saranno il vento e gli elementi della natura che ci circonda. Dopo aver selezionato un punto della mappa che vorremo visitare, si alzerà in aria una brezza capace di orientarci verso la direzione della destinazione che abbiamo scelto.

Ma non è tutto. Mentre esploreremo, infatti, ci capiterà spesso di sentire un uccellino cinguettare vicino a noi. Seguendolo, il dorato pennuto ci porterà verso delle destinazioni importanti come ad esempio fonti termali, tane di volpi o persino persone in difficoltà. L’ambiente circostante giocherà dunque un aspetto fondamentale all’interno del titolo, e solamente prestando la massima attenzione potremo scoprire tutti i segreti che si celano all’interno di Tsushima, riuscendo così finalmente a liberarla dall’invasione mongola. L’aspetto open world del titolo è dunque estremamente vario, e nonostante alla lunga le missioni secondarie possano sembrare ripetitive, esplorare l’isola regalerà al giocatore un senso di costante soddisfazione.

I sette samurai

Dal punto di vista tecnico Ghost of Tsushima presenta tantissimi punti di forza, ma anche qualche problematica non indifferente. L’aspetto grafico del titolo è senza ombra di dubbio meraviglioso, grazie a una direzione artistica e a un world building davvero eccellenti. Le ambientazioni sono state curate magistralmente e questo si riflette anche all’interno del gameplay: esplorare il mondo di gioco sarà infatti eccezionale anche solo per i meravigliosi paesaggi presenti all’interno del titolo. Purtroppo però uno degli elementi tecnicamente peggiori sta nelle animazioni facciali dei personaggi, che spesso risultano così approssimative da smorzare totalmente la tensione o l’intensità di un dialogo.

Un momento di pausa in Ghost of Tsushima

D’altra parte però il comparto sonoro è davvero impeccabile, non solo dal punto di vista della colonna sonora ma anche di tutti i rumori presenti all’interno dell’isola. Che si tratti dello scroscio di una cascata vicina, dello scoccare di una freccia o della brezza leggera del vento, ogni suono è stato gestito con una precisione quasi maniacale. Il titolo inoltre presenta al suo interno il doppiaggio in diverse lingue, compreso l’italiano, il giapponese e l’inglese. Nonostante il giapponese sia la scelta migliore, il fatto che il movimento labiale dei personaggi sia stato realizzato sfruttando l’inglese come base potrebbe spesso distrarre il giocatore durante i dialoghi.

Anche la narrazione di Ghost of Tsushima risulta vincente. Come anticipato all’inizio della recensione il titolo è basato su eventi realmente accaduti, ma non va a ricreare una parte di storia del Giappone, optando invece per la realizzazione di una trama originale. Questa è ben strutturata, ma a spiccare sono soprattutto le storie personali dei co-protagonisti che incontreremo nel corso del gioco e che potremo scoprire grazie ad una serie di missioni secondarie a loro dedicate. È impossibile inoltre non menzionare i costanti omaggi al cinema nipponico, in particolar modo ad Akira Kurosawa a cui è stato persino dedicato un filtro grafico. Il titolo possiede un taglio registico estremamente cinematografico ed è coreografato alla perfezione, l’unico problema è la gestione di una telecamera che spesso non è azzeccatissima e capace di distogliere l’attenzione da ciò che sta succedendo all’interno del gioco.

Siamo alla fine del tredicesimo secolo e l’Impero mongolo ha devastato intere nazioni nella sua campagna per conquistare l’Oriente. L’isola di Tsushima è tutto ciò che divide il Giappone dall’invasione mongola. L’isola è in fiamme all’indomani della prima ondata dell’assalto mongolo, il samurai Jin Sakai decide che farà il possibile per proteggere il suo popolo e rivendicare la sua patria. L’antico splendore dell’isola è ancora intatto nonostante la guerra, scopri le meraviglie nascoste di Tsushima in questa avventura d’azione open-world.

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A chi consigliamo Ghost of Tsushima?

Grazie al dualismo del suo gameplay, Ghost of Tsushima si adatta perfettamente a diverse tipologie di giocatori. Che siate amanti degli scontri diretti o che prediligiate agire nell’ombra, il titolo di Sucker Punch Productions soddisferà le vostre aspettative. Senza dimenticare che grazie ad un mondo realizzato magistralmente anche l’esplorazione risulterà interessante e piacevole. Ovviamente chi ama i film di Samurai troverà pane per i suoi denti grazie alla superba direzione artistica.

Jin Sakai, protagonista di Ghost of Tsushima

  • Spettacolare gameplay ricco di varietà
  • Ottima evoluzione dei personaggi, sia principali che secondari
  • Una direzione artistica impeccabile
  • Un bellissimo scorcio di Giappone da esplorare

  • Alcune missioni secondarie risultano ripetitive
  • Le animazioni facciali spezzano la tensione
  • La telecamera non è sempre ben ottimizzata
  • Il labiale inglese può distrarre
Ghost of Tsushima
4.3

Una piacevolissima brezza in una torrida estate

Ogni qualvolta una software house decide di realizzare un titolo interamente ispirato a una cultura che non gli appartiene c’è sempre il dubbio che quello che dovrebbe essere un omaggio si tramuti in un’opera ricca di momenti imbarazzanti. Fortunatamente non è il caso di Ghost of Tsushima, che è una vera e propria lettera d’amore da parte di Sucker Punch a tutto l’universo letterario e cinematografico nipponico e in particolar modo a colui che ha reso grande questo genere in Occidente, Akira Kurosawa. La software house americana ha realizzato un titolo che, grazie alle sue ambientazioni realistiche, a un’interessantissima direzione artistica e ad un gameplay ben strutturato, è riuscito a lasciare di stucco persino i giapponesi, con dichiarazioni di apprezzamento da parte di personalità del calibro di Toshihiro Nagoshi. Per quanto siano presenti delle problematiche legate al motion capture, tra espressioni facciali non sempre eccellenti e un labiale che non valorizza il doppiaggio giapponese, e un senso di leggera ripetitività che può capitare all’interno di un mondo open world, Ghost of Tsushima è davvero un titolo straordinario che merita di essere giocato da tutti coloro che sono affascinati dal Giappone e dalle sue tradizioni.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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