A distanza di due anni dall’uscita, ELDEN RING è riuscito a divenire un videogioco ormai definibile “di culto”, tanto da portare gli appassionati della sua lore e costruzione a ipotizzare futuri DLC già pochi mesi dopo l’uscita. Le teorie più gettonate ruotavano solitamente attorno la figura di Miquella, uno dei tre empirei nati nella stirpe aurea e creatore dell’Haligtree. Si può quindi facilmente immaginare la felicità dei videogiocatori quando il trailer di ELDEN RING Shadow of the Erdtree diede proprio conferma di tali teorie.
Dopo più di quaranta ore passate nelle Terre delle Ombre siamo pronti a parlarvene, anche dopo aver analizzato i cambiamenti legati all’ultima patch (1.12.2. al momento della stesura di questo articolo).
- Titolo: ELDEN RING Shadow of the Erdtree
- Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, PC (Steam)
- Versione analizzata: Xbox Series X (EU)
- Genere: Action RPG
- Giocatori: 1
- Publisher: BANDAI NAMCO Entertainment
- Sviluppatore: FromSoftware
- Lingua: Italiano (testi), Inglese e Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 21 giugno 2024
- Disponibilità: digital delivery
- Note: espansione inerente all’omonimo videogioco del 2022
Abbiamo recensito ELDEN RING Shadow of the Erdtree con un codice Xbox Series X fornitoci gratuitamente da BANDAI NAMCO Entertainment Europe
Le Terre delle Ombre, un luogo offuscato dall’Albero Madre. Qui per prima giunse la divina Marika, una landa distrutta da una battaglia dimenticata e arsa dalle fiamme di Messmer. Fu alla volta di questa regione che partì Miquella, spogliandosi del suo corpo, della sua forza, del suo retaggio, di ogni tratto aureo. Ora però Miquella attende il ritorno del suo Lord promesso, non tardare Senzaluce.
All’ombra dell’Albero Madre
Iniziamo col parlare di come accedere all’enorme espansione. Quest’ultima infatti non risulterà accessibile finché non avremo sconfitto Radahn il Flagello Celeste e Mohg il Signore del Sangue. Per entrare effettivamente nell’espansione ci basterà poi interagire con il braccio di Miquella (che fa da sfondo allo scontro con l’ultimo boss pocanzi citato). Tutto qua? In realtà no, o meglio, questi sono i requisiti minimi imposti dal titolo, ma ecco qualche altro piccolo accorgimento. Sconsigliamo infatti, vivamente, di accedere all’espansione prima di aver raggiunto i titoli di coda, in quanto un livello inferiore al 150-160 potrebbe rendere l’esperienza più frustrante del dovuto. Altro consiglio è quello di avere almeno tre statistiche fondamentali al di sopra del livello 40: Vitalità, Vigore e una delle statistiche principali su cui si basa la vostra build, così da avere un buon punto di partenza.
Come sempre farò del mio meglio per mantenere le cose il più possibile spoiler-lite/free, quindi mi limiterò a dire che raggiungere il finale dell’espansione non sarà complicato in termini di “strada attraverso cui proseguire”, ma non mancheranno diverse ore da poter dedicare completamente all’esplorazione di aree opzionali, soprattutto per dedicarsi alla ricerca e alla raccolta dei due nuovi consumabili di potenziamento: la Benedizione dell’Albero Ombra e la Benedizione delle Ceneri di Spirito Venerato. La prima fornirà un leggero aumento di tutte le statistiche del personaggio (sia offensive che difensive), mentre la seconda potenzierà tutte le Ceneri in vostro possesso. Queste benedizioni avranno effetto solo all’interno dell’espansione, ma non sono assolutamente da trascurare, in quanto la loro totale raccolta vi permetterà di diminuire significativamente le difficoltà incontrate.
Seguendo l’ombra dell’opera principale, Shadow of the Erdtree offrirà ai giocatori diverse nuove quest secondarie, ma anche diversi punti di non ritorno che potrebbero persino vanificare le imprese fino a quel punto svolte. La scrittura delle missioni opzionali è come sempre magistrale, e aiuta i giocatori ad approfondire lati nascosti dell’opera magna, trovando conferme o persino risvolti inaspettati su tantissime teorie che in questi due anni hanno intrattenuto gli utenti del web. La lore però non è l’unica cosa che si amplia all’interno dell’espansione, ma bensì anche il nostro già notevole armamentario. Nella terra dell’ombra potremo avere accesso a nuovi scudi da affondo, bottiglie di profumo e armi da lancio illimitate, guanti per il corpo a corpo, katane giganti, lame rovesciate, spadoni leggeri, armi doppie/gemelle e persino nuovi incantesimi. So che in molti di voi (come anche il sottoscritto) sono oramai affezionati alle loro armi +10/+25, ma fidatevi di noi se vi diciamo che le nuove armi sapranno come cogliere positivamente la vostra attenzione.
L’espansione offre infatti numerose risorse di potenziamento permettendovi di portare senza difficoltà le armi che vi più vi aggradano al livello massimo, ma non solo. Infatti potremo anche trovare numerose Lacrime di Larva per procedere con il respec dei punti, così da provare differenti build legate alle nuove armi del titolo. Ma le nuove armi non risultano solo un divertente pretesto per diversificare l’opera, bensì veri e propri strumenti di sopravvivenza capaci di equilibrare il divario tra voi e i nemici presenti. Un esempio chiaro è la nuova katana gigante da caccia-draghi dotata dell’abilità unica Fendente squarciadraghi, capace di scagliare potenti fendenti magici con effetti anti-drago che potranno sconfiggere i possenti nemici in pochissimi colpi.
Solo per i temprati dalla divin fiamma
Arriviamo però a uno degli argomenti più discussi degli ultimi giorni, ovvero la difficoltà legata all’espansione, motivo persino di review bombing negativo su Steam. Ho completato l’espansione ben due volte, con due build differenti ed entrambe le volte partendo dall’endgame del titolo. La seconda run è nata oltretutto per verificare in primis se la nuova patch potesse venire maggiormente incontro ai giocatori meno avvezzi e, nonostante le notti insonni dedicate a questa analisi, il riscontro è stato fortunatamente positivo, ma partiamo dall’inizio. Ho affrontato la prima run con una build che verteva principalmente su Destrezza e Fede, con un personaggio di livello 172. Il primo impatto (a distanza di un anno dall’ultimo accesso al gioco) è stato ovviamente duro, lasciandomi immediatamente capire che la sfida offerta era decisamente per un ritorno nell’Interregno dopo i titoli di coda. Nonostante ciò, raggiungere il boss finale è stata un’impresa che definirei per lo più “stimolante” invece che ardua, con diversi try dedicati ai boss principali dell’espansione, ma che lasciavano sempre una sensazione di “bisogna perfezionare la strategia” piuttosto che “devo andare a farmare un po’ di rune”.
Le difficoltà poi sono diminuite sostanzialmente nel momento in cui ho abbandonato le armi provenienti dall’esperienza principale, provando a diversificare la build (senza respec) attraverso l’uso delle nuove tipologie d’armi. Ho così constato come l’espansione cercasse in tutti i modi di portare il giocatore verso tutte le novità aggiunte, compresi i filoni secondari e boss opzionali che potessero fornire qualche runa in più, così come i nuovi talismani che equilibravano le difficoltà di gioco. La prima run è stata dedicata all’esplorazione completa, ma soprattutto al volersi dedicare completamente al DLC in “blind run”, evitando le classiche build dei guru online, in quanto anche sbagliare e potenziare l’arma sbagliata fa parte dell’esperienza complessiva, e fidatevi di me se vi dico che avere successo con la propria build è molto più appagante di aver superato una sfida con una build “copiata”, ma in ogni caso l’importante è che vi divertiate, non importa come.
La seconda run è stata invece fatta post patch, in quanto la curiosità riguardo il nuovo sistema di bilanciamento delle benedizioni era un mio pensiero fisso dopo aver finito per la prima volta l’espansione. La seconda run è stata fatta con un personaggio che potremmo definire “ibrido” o “bilanciato”, che non punta su nessuna caratteristica principale se non Vitalità e Vigore, presentano un livello attorno il 168. Per la seconda run ho ridotto l’esplorazione all’osso, dedicandomi solo ai boss principali e la raccolta di tutte le benedizioni presenti. La patch ha influito sostanzialmente su l’aumento delle statistiche d’attacco e difesa per la prima metà della quantità massima di potenziamenti delle Benedizioni, rendendo questi potenziamenti maggiori rispetto la versione originale, e rendendo invece più graduale l’aumento delle statistiche dopo la raccolta della seconda metà. È innegabile come dopo la patch l’espansione sia divenuta largamente più abbordabile, ma ciò non toglie che le sfide più ardue dovranno sempre essere scandite da un’attenta strategia e dal (consigliato) armamento dell’espansione.
Si può superare la propria opera derivativa?
Abbiamo giocato l’espansione interamente su Xbox Series X in modalità prestazioni, e il titolo si è mostrato per lo più stabile, ad eccezione di qualche ritardo nel caricamento degli scenari. Il lavoro svolto sulle texture è ancora un po’ grezzo, soprattutto se visto da vicino, ma lo stile artistico e l’illuminazione sono sublimi, tanto da lasciare incantato il giocatore nel godersi alcuni scorci mozzafiato. Il DLC presenta alcuni dei panorami più belli mai visti, offrendo in una sola espansione aree molto diverse tra loto, tutte con le proprie palette di colore e sistema di illuminazione. Il tutto è, ancora una volta, accompagnato da una splendida colonna sonora che si distacca ed evolve il tema principale di gioco.
Essendo Shadow of the Erdtree un’espansione e non un sequel, non ci aspettavamo nulla di radicalmente diverso da quanto già assaporato nell’avventura principale, ma è impossibile non denotare come alcune aree e colonne sonore riescano persino a superare quest’ultima. Il doppiaggio presenta alcune prestazioni che vanno così follemente sopra le righe che diventano motti canonici in pochissimi istanti e chi ha già completato l’espansione sono certo che starà già ripensando alla prima volta che ha udito “Bayle, vile Bayle. O terror incarnate, there is life in me yet. I will soon feast upon your heart“.
A chi consigliamo ELDEN RING Shadow of the Erdtree ?
ELDEN RING Shadow of the Erdtree è consigliato a tutti coloro che hanno amato, ovviamente, l’opera principale, ma anche a coloro che tutt’ora si sentono intimiroti dalla difficoltà e temono di non riuscire a stare al passo. A quei videogiocatori in difficoltà vogliamo dire che nessuno scoglio è insormontabile e se siete arrivati al termine dell’avventura principale, allora potrete, con duro lavoro, arrivare anche la termine di questa meravigliosa espansione. Non demordete!
- Trama ancora una volta avvincente e scritta magistralmente
- Gameplay derivativo, ma con numerose aggiunte che donano una ventata di novità
- L’aggiunta delle Benedizioni aiuta tutti quei giocatori non troppo avvezzi al farming…
- …Ma il picco di difficoltà presente sin dall’inizio può scoraggiare numerosi giocatori
- Tecnicamente qualche sbavatura di troppo
ELDEN RING Shadow of the Erdtree
Un nuovo metro di paragone per tutte le future espansioni
ELDEN RING Shadow of the Erdtree è indubbiamente la migliore espansione di FromSoftware presente sul mercato, capace di aggiungere più di quaranta ore di gioco all’avventura principale, tantissime nuove quest secondarie ricche di lore, e temibili boss in grado di scalare le vette dei boss più difficili ideati dal developer. Le novità incluse nel pacchetto giustificano l’acquisto, e l’introduzione delle Benedizioni aiuta tutti quei giocatori poco avvezzi al farming e alle ore passate a procacciare rune. Il picco di difficoltà immediato potrebbe scoraggiare tantissimi videogiocatori, ma una volta entrati nel giusto meccanismo e padroneggiato le nuove armi presenti in questa espansione, il titolo diventa più che abbordabile, presentando location in grado di superare in bellezza persino quelle dell’opera principale. Un’espansione da non farsi assolutamente sfuggire, soprattutto dopo l’ultima patch.