Quando il Fafnir Knight incontrò Arianna, la principessa di Caledonia, sapeva che non era la prima volta che i loro sguardi si incrociavano: il suo animo e il suo essere si sentivano legati a quella ragazzina, sebbene nei suoi ricordi non vi fosse alcunché a testimoniarlo. Presentimenti e sensazioni sono il perno attorno al quale ruota Etrian Odyssey Untold 2: The Fafnir Knight, ove i sentimenti e il coraggio ci spingeranno ad esplorare i più intricati piani del Labirinto e a incontrare i nostri incubi e le nostre paure più recondite.
I titoli appartenenti alla saga di Etrian Odyssey, iniziata sul vecchio Nintendo DS, si sono fatti immediatamente conoscere per loro spietata crudeltà, condita da un gameplay unico in puro stile dungeon crawler. Chi ha giocato ai titoli sin dalla loro nascita sulla prima console a due schermi di Nintendo saprà che ognuno di essi è pressoché privo di una trama significativa, e questo perché i ragazzi di ATLUS hanno preferito concentrarsi principalmente su un’altra delle componenti che caratterizza il videogioco: il gameplay. Esplorazioni e battaglie saranno all’ordine del giorno, ed entrambi gli elementi, che identificano ogni titolo appartenente alla saga, ci costringeranno ad adottare un modo di pensare legato alla strategia e al puro tatticismo, rendendoci guardinghi e pronti a tutto come veri esploratori.
- Titolo: Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight
- Piattaforma: Nintendo 3DS
- Genere: Dungeon Crawler RPG
- Giocatori: 1
- Software house: ATLUS, NIS America
- Sviluppatore: ATLUS
- Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
- Data di uscita: 12 febbraio 2016
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: missioni aggiuntive gratis e a pagamento
- Note: remake del titolo originario per Nintendo DS
La difficoltà che caratterizza questi titoli e il loro impianto classico li ha relegati a lungo nella categoria dei giochi di nicchia, ma nonostante ciò ATLUS è riuscita prepotentemente a far entrare i suoi dungeon crawler nel cuore di molte persone. Con tutta sincerità non ero molto avvezzo al genere, ed Etrian Odyssey è stato il primissimo titolo a farmi avvicinare al modus operandi di questo particolare tipo di giochi. In cuor mio sono davvero soddisfatto di aver avuto modo di provarli e, allo stesso tempo, sono felice di esserci riuscito spolpando questa versione ampliata, riveduta e corretta dell’originale Etrian Odyssey 2: Heroes of Lagaard datato 2008, il quale, a differenza del primo titolo, non vide mai la luce degli scaffali europei. Ora, a distanza di otto anni, il Nintendo 3DS può aggiungere nella sua fantastica libreria di JRPG, uno dei titoli più amati del genere.
Ci sono storie che sarebbe meglio non narrare mai…
Ciò che rende gli Untold unici nella saga Etrian Odyssey è la presenza di una Modalità Storia, ad affiancare quella Classica. Prima di trattare tutto ciò che concerne la seconda modalità di gioco, direi di incominciare a discutere di quelle che saranno le vicende nelle quali verremo trascinati. Ad essere sincero, mano a mano che giocavo mi son sempre più reso conto di come, in realtà, la storia non sia altro che un pretesto per introdurre i giocatori neofiti a quelle che sono le funzioni base del titolo e a far capire sin dai primi passi chi è che comanda: il gioco è spietato sin dalle prime battute, sebbene rispetto alla modalità Classica, ove non riceveremo aiuto di alcun tipo, qui avremo modo di essere guidati per qualche tempo da un tutorial che ci metterà a conoscenza di tutte le caratteristiche di gameplay che il gioco ci mette a disposizione. Dell’intreccio in senso stretto, tuttavia, non mi sento nemmeno di discuterne troppo, poiché, un po’ come avviene nei Monster Hunter, l’ho ritenuta più un difetto che un pregio. Con ciò non voglio dire che in un videogioco la trama sia qualcosa di evitabile, bensì, dal mio punto di vista, mi rendo conto che in alcuni tipi di videogioco apportare delle forzature per inserirla non giova all’equilibrio naturale del titolo, e in Etrian Odyssey Untold 2: The Fafnir Knight infatti risulta abbastanza approssimativa e priva del mordente necessario per non farci staccare allo schermo. Più volte mi son ritrovato a leggere i dialoghi tra i vari personaggi mentre la noia prevaleva sul mio essere giocatore, tanto che, molto spesso ho desiderato evitarmi la modalità storia per passare direttamente a quella classica.
Tuttavia il mio ruolo mi imponeva di sorbirmi quell’infausto destino e, quindi, nonostante la mancanza di voglia nel leggere i papiri che il titolo mi propinava, mi bastava pensare al momento in cui sarei ritornato sul campo di battaglia per farmi tornare un lieve sorriso. La trama di questo Etrian Odyssey è tanto vuota quanto legata ai classici cliché giapponesi: più volte ci imbatteremo in situazioni, eventi e dialoghi che chi è avvezzo alla cultura e al modo di pensare nipponico riconoscerà. Le vicende narrate vedono protagonista il Fafnir Knight, il quale, insieme al suo fedele amico Flavio, dovrà introdursi all’interno del Labirinto di Yggdrasil della città di High Lagaard per esplorarne gli anfratti e scoprirne i misteri. Oltre a questo, dovremo cercare di scortare la principessa Arianna, proveniente da Caledonia, all’interno delle rovine di Ginnungagap, dove la fanciulla, per dovere di nascita, dovrà effettuare un antico rituale. Durante le esplorazione delle antiche rovine ci imbatteremo nella maga Chloe e nel suo scudiero Bertrand, i quali mostreranno particolare interesse nei confronti di Ginnungagap e per tale motivo si uniranno al nostro party. Inizialmente le loro motivazioni ci potranno sembrare misteriose, ma col passare del tempo e l’aiuto dei dialoghi mirati che potremo avere con i vari personaggi, avremo modo di conoscerli meglio. Ed è grazie a questi che ho scoperto che gli ultimi due personaggi citati sono, a parer mio, i più caratterizzati del titolo. Dal momento in cui vi ci imbatteremo, la trama non farà altro che ricorrere ai più abusati elementi delle storie da JRPG, tanto da stufare ben presto e farci sperare che quei dialoghi si concludano il più velocemente possibile per ritornare all’esplorazione del Labirinto.
Eploratore, cartografo, guerriero… ma devo fare tutto io?!
Sotto il punto di vista del gameplay parliamo di un dungeon crawler in prima persona che ci metterà nella posizione di cartografo, esploratore e guerriero. Per quanto riguarda le nostre prime due occupazioni, durante le fasi esplorative avremo modo di creare, tramite lo schermo inferiore del Nintendo 3DS, una mappa con tutte le caratteristiche, gli eventi e gli oggetti che avremo modo di reperire nei diversi piani del Labirinto o delle rovine di Ginnungagap. Lo schermo avrà diverse funzioni tra cui: tracciare le linee per creare la mappa, riempire gli interni del perimetro del labirinto, aggiungere adesivi per riconoscere punti di interesse, e così via. Tutto ciò rende il gameplay davvero molto interessante, permettendoci allo stesso tempo di accontentare sia la nostra vena esplorativa che quella da minuzioso amanuense. Per quanto riguarda, invece, la nostra posizione da guerriero, avremo modo di scontrarci molto spesso con diversi nemici, i quali ci metteranno alla prova in combattimenti all’ultimo sangue; parliamo di scontri a turni privi di qualsivoglia caratteristica particolarmente interessante, incentrato su semplici meccanismi di attacchi, skill e difese. Per quanto apprezzi le battaglie a turni, quelle di Untold 2 peccano di unicità e caratterizzazione, e alla lunga possono diventare noiose, il che porta a cercare di evitare gli scontri diretti. Molti giochi che ho amato alla follia sono a turni (vedasi ad esempio Persona 4), tuttavia avevano delle caratteristiche che li differenziavano dallo schema base dei classici FINAL FANTASY mentre questo Etrian Odyssey Untold 2: The Fafnir Knight, si arena in un approccio di gioco volutamente minimalista e vetusto, senza fare il minimo tentativo di inventare qualcosa di nuovo. Un vero peccato.
Quando il gioco si fa duro… Hai scelto la modalità Classica
Nella modalità Storia il gioco non dà assolutamente il meglio di sé, anche a causa del fatto che partiamo con classi preimpostate dagli sviluppatori che non necessariamente si sposano con il nostro stile di gioco. A questo proposito, giunge in aiuto al giocatore la Modalità Classica, la quale ci permetterà di creare un party totalmente nuovo scegliendo tra personaggi appartenenti a oltre dieci classi differenti. La nostra gilda potrà avere un numero totale di membri pari a 25, i quali potranno essere riorganizzati dalla città principale che fungerà da hub del gioco. Di questi 25 durante la battaglia potremo usarne solo cinque, la cui crescita e preparazione dovrà essere studiata approfonditamente per deciderne la crescita e le posizioni in battaglia. Il titolo gode infatti di due linee differenti per il combattimento: la linea offensiva, dove dovremo mettere le classi che fungeranno al contempo da tank e da principali mezzi per causare ingenti danni, e la linea difensiva, ove generalmente vengono messe le classi range e di supporto.
All’interno dell’hub avremo modo di accettare missioni principali e secondarie, riposare e salvare i progressi presso la locanda, acquistare equipaggiamenti, produrre cibi e bevande e discutere con i personaggi non giocanti della nostra gilda. Tramite il ristorante, avremo modo di accedere ad un simpatico minigioco che ci vedrà protagonisti della gestione della città di High Lagaard, il che ci permetterà di ottenere risorse aggiuntive per l’acquisto di nuovi equipaggiamenti per i membri del nostro party. Le risorse sono l’elemento centrale del gameplay di questo gioco, poiché molto spesso ci ritroveremo senza un soldo in tasca e, di conseguenza, senza la possibilità di ottenere equipaggiamenti migliori e potenziamenti per i nostri personaggi. I membri della nostra gilda potranno incrementare la loro efficacia in battaglia in due modi: il primo è con l’acquisto di armi e armature con le quali aumentare difese e potenza di attacco, il secondo è salire di livello ottenendo i punti skill, tramite i quali apprendere nuove abilità dal menù apposito ove si trovano tutte le mosse speciali che i membri del nostro party possono aggiungere alle loro competenze. Avremo modo di imparare nuove skill anche tramite le Grimoire Stone, altro elemento distintivo di Untold, le quali ci permetteranno di aggiungere un’abilità al nostro inventario oppure di potenziare quelle già possedute.
Un elemento che ci ha colpito piacevolmente sono stati i disegni in stile anime del titolo, l’opening iniziale e la colonna sonora. I disegni non lasciano spazio a mezzi termini: sono davvero ben fatti e molto ben caratterizzati. Per quanto concerne il comparto sonoro, lo abbiamo trovato davvero ottimo e le canzoni di Yuzo Koshiro si sono perfettamente aggiudicate il premio per quanto riguarda la varietà e l’originalità. Anche il doppiaggio inglese è stato fatto discretamente, sebbene alcune volte l’interpretazione non ci abbia convinti del tutto, ma parliamo di un piccolo difetto nella vastità di pregi di cui il gioco gode, quasi del tutto trascurabile.
A chi consigliamo Etrian Odyssey Untold 2: The Fafnir Knight?
Personalmente mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti dei dungeon crawler ma anche a coloro che amano i JRPG. Il titolo riesco ad amalgamare alla perfezione i pregi di entrambi i generi e non posso che dirvi che nonostante le mancanze in termini di storia e combattimenti, il gioco si fa giocare alla perfezione e vi intratterrà per diverse ore. L’esplorazione e la creazione della mappa le ho trovate tanto ben fatte quanto peculiari, e mi sento di dire che sicuramente gli Etrian Odyssey, in quanto a gameplay, sono tra i migliori titoli del loro genere, e se non si ha paura di sfide impegnative e di avanzare un po’ per volta, magari anche per tentativi nelle prime battute, è un gioco a cui vale la pena dare una possibilità.
- Le due modalità assicurano divertimento per svariate ore
- Comparto sonoro davvero ben realizzato
- Remake fedele che dà e non toglie
- Gameplay davvero molto divertente…
- …Ma che alla lunga potrebbe diventare ripetitivo
- Storia priva di mordente
- Esclusivamente in lingua inglese
Etrian Odyssey Untold 2: The Fafnir Knight
Una piacevole avventura con meccaniche solide ma qualche cliché di troppo
Sono rimasto piacevolmente colpito da questo titolo di casa ATLUS. Ad essere sincero non avevo mai provato direttamente un gioco appartenente al brand Etrian Odyssey ma, nonostante la mia totale inesperienza, è riuscito a catturarmi, vuoi per le sue meccaniche a volte crudeli ma non frustranti, vuoi per il suo gameplay unico ed esplorativo. Personalmente amo i giochi in cui l’esplorazione fa da padrona e in questo Untold 2, ho trovato un perfetto compagno di viaggi; chiunque ami girovagare e andare alla scoperta dei misteri più reconditi di un videogioco, non potrà fare a meno di questa perla per Nintendo 3DS.