In un mondo ormai distrutto da innumerevoli guerre, la pace, finalmente tornata a regnare sovrana grazie a cinque divinità, viene messa nuovamente in pericolo da Zero, una dea il cui scopo è quello di uccidere le sue sorelle per rubarne i poteri e rimanere quindi l’unica divinità al mondo. Accompagnata dal fedele compagno Michael, il più potente tra i draghi, Zero non esiterà a squartare, sventrare, triturare e maciullare chiunque si frapponga tra lei e le sue cinque sorelle.
Drakengard 3, conosciuto in Giappone come DRAG-ON DRAGOON 3, fa da prequel all’originale Drakengard, un gioco per PlayStation 2 sviluppato dallo studio Cavia e pubblicato da SQUARE ENIX e da Take Two Interactive nel 2003. Drakengard 3 è stato sviluppato da Access Games e pubblicato dalla casa del Chocobo lo scorso 21 maggio 2014 in Europa, mentre in Giappone è disponibile dallo scorso dicembre.
- Titolo: Drakengard 3
- Piattaforma: PlayStation 3
- Genere: Action RPG
- Giocatori: 1
- Software house: SQUARE ENIX
- Sviluppatore: Access Games
- Lingua: Inglese (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 21 maggio 2014
- Disponibilità: digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: audio giapponese, costumi alternativi, accessori per il drago, episodi aggiuntivi
- Note: disponibile in USA anche in edizione retail; una limited edition europea è stata venduta dal negozio online di SQUARE ENIX, ma non contiene al suo interno una copia fisica del gioco
In un’epoca tormentata da guerre continue, dove le battaglie sembravano non aver mai fine, l’unica cosa in grado di salvare l’umanità sembrava essere un miracolo… e il miracolo avvenne. Cinque stupende sorelle discesero dal cielo le quali, cantando, placarono l’animo degli uomini e posero fine a tutte le guerre. Gli umani cominciarono a venerare queste cantanti al punto da definirle vere e proprie dee dati i loro incredibili poteri, iniziando a riferirsi a loro come Intoner. Il mondo, finalmente in pace e governato da queste cinque sorelle divine, che istituirono una vera e propria religione con loro stesse al centro del culto, stava per sprofondare nuovamente nel caos a causa della sesta sorella, anch’essa una Intoner, che apparentemente vorrebbe uccidere le altre cinque per rubarne il potere. Zero, definita da tutti la traditrice, è proprio la protagonista di questa vicenda e I, II, III, IV e V sono le altre cinque divinità che la nostra eroina si troverà a fronteggiare per raggiungere il suo scopo.
Durante la primissima missione (un tutorial, più che altro) avremo modo di notare le pessime maniere e la sboccataggine di Zero, la quale non risparmierà parole veramente crude (oltre che colpi di spada) a tutti i fedeli delle cinque che cercheranno di impedirle di raggiungere il suo obiettivo. Una volta che ci saremo sbarazzati di tutti i sottoposti che incontreremo lungo la strada, ci ritroveremo davanti alla cattedrale dove le nostre nemiche ci attendono e dove le stesse cercheranno di far ragionare Zero, senza alcun risultato. La conseguenza è una frenetica battaglia cinque contro uno in cui, nonostante l’immensa forza di Zero e del suo drago Michael, non riusciremo ad avere la meglio e perderemo un braccio e un occhio, oltre all’amato Michael, che darà la vita per proteggerci dal tremendo assalto del temibile drago Gabriel, al servizio di I. La storia riprenderà un anno dopo, in una sperduta località della terra dei mari dove Zero si è rifugiata per recuperare le forze. Dotata di un arto meccanico e un fiore al posto dell’occhio destro, nonché in compagnia di un nuovo drago, Mikahil, la traditrice si prepara a partire nuovamente all’inseguimento delle sue cinque sorelle con rinnovata forza e con ancor più furia di prima.
Un’orgia di pura frenesia combattiva
Il gameplay di Drakengard 3 risulta abbastanza classico in termini di meccaniche e prende spunto da da due famosissimi titoli: Devil May Cry per quanto riguarda il combattimento vero e proprio e Dynasty Warriors per quanto concerne invece l’architettura delle mappe e le caratteristiche Musou che questo titolo presenta. La trama procederà per capitoli, ognuno dei quali suddiviso in missioni che dovremo portare a termine per poter avanzare; in ogni stage è presente almeno un mini-boss, mentre in ogni capitolo dovremo affrontare almeno un boss relativo alla trama. Per riuscire meglio nel nostro intento avremo a disposizione, oltre a vari comandi come il target lock, schivate e parate, anche quattro tipi di armi: Spada, Guanti e parastinchi da combattimento, Lancia e Chakram; all’inizio del gioco potremo contare solamente sulla nostra spada, le altre tipologie di armi verranno sbloccate con l’avanzamento del gioco. Ciascuna arma ha caratteristiche e abilità differenti: la spada è un’arma bilanciata e utile per affrontare gruppi di nemici, la lancia non possiede un ampio raggio d’azione ma è molto potente e può distruggere gli scudi dei nemici altrimenti difficili da eliminare, i guanti da combattimento sono ottimi per concatenare numerose combo contro nemici singoli, mentre i chakram sono indicati per abbattere i nemici da grande distanza.
Ciascuna di queste tipologie di armi si suddivide in tre dimensioni: piccola, media o grande: come è facile intuire, più l’arma sarà di grandi dimensioni, più sarà potente, a discapito della velocità. Le armi differiscono dall’una all’altra (ne avremo a disposizione ben più di una per tipologia) anche per il tipo di combo che potremo eseguire mediante la pressione dei due tasti utili all’azione, tenendo conto che le combo che utilizzano l’attacco più potente consumano la barra stamina e che non saranno quindi eseguibili di continuo. Sarà anche possibile potenziare le armi che troveremo o compreremo dal negozio tra una missione e l’altra; per farlo sarà necessario procurarsi i gold da spendere per l’acquisto o il potenziamento dell’arma in questione e il materiale necessario per potenziarla. Tali beni sono facilmente ottenibili tra le ricompense di fine livello e sarà anche possibile ottenerne di extra attraverso i forzieri dorati sparsi nelle mappe.
Dopo aver portato a termine la prima missione sbloccheremo il negozio, al quale sarà possibile accedere dalla schermata di preparazione tra uno sterminio e l’altro. Qui potremo spendere i nostri soldi virtuali che, oltre all’acquisto e al potenziamento delle armi, come già accennato poc’anzi, ci consentiranno di acquistare anche pozioni curative e in seguito materie prime. Una volta ottenuta la possibilità di utilizzare il negozio avremo anche modo di affrontare alcune missioni aggiuntive per fare incetta di armi, gold, materie prime e soprattutto per ampliare la nostra capacità di carico di pozioni curative, non ottenibile in altri modi. Queste missioni sono perlopiù prove a tempo in condizioni sfavorevoli e le più difficili richiederanno non poca abilità per essere compiute.
Altro aspetto tipico della saga di Drakengard sono i combattimenti a bordo del nostro fedele drago il quale, avendo accesso alle classiche fiammate e palle di fuoco, sarà felicissimo di arrostire e far esplodere tutto ciò che non aggrada la sua adorabile padrona (il che si traduce in grosso modo qualunque cosa). Alcune boss battle saranno fattibili solo a bordo di Mikahil e saranno assolutamente epiche e nemmeno troppo facili. È possibile chiamare il drago in nostro soccorso anche nelle missioni dove non è previsto alcun combattimento sul suo dorso, ma sarà necessario trovare i summon point utili per richiamarlo.
Infine, Zero, essendo anche lei una Intoner, ha accesso alla potentissima modalità omonima che la trasforma in una vera e propria furia. Per accedervi dovremo riempire col sangue dei nostri nemici almeno fino a circa un terzo l’indicatore a forma di rosa che si trova vicino alla nostra barra della vita. In questa modalità Zero lancerà via la sua arma e squarterà i propri avversari a mani nude, il tutto eseguito con un inno di sottofondo dal sentore quasi angelico, che renderà le successive immagini di nemici morti un vero e proprio paradosso, sebbene assolutamente gradevole.
Insanity
Ritengo che la trama di Drakengard 3 sia un talmente strana che merita vengano spese due parole a riguardo. Essendo già avvezzo alla piega che la saga di Drakengard è solita dare alle sue trame, non pensavo mi sarei stupito più di tanto nel vedere ciò che ho visto, ma ho dovuto ricredermi. Questa volta gli autori hanno davvero superato loro stessi: espliciti riferimenti sessuali vengono elargiti alla stregua di intercalari, mentre i discorsi apparentemente senza senso e la scarsa sanità mentale dei protagonisti lascerebbero perplesso chiunque. Con una quantità impressionante di scene gore e splatter, tanto che ci sembrerà di trovarci in Kill Bill, questo gioco si presenta come un mix ben riuscito di trame visionarie e malsane, violenza gratuita e veemente e sesso in gran quantità. Non è un gioco per tutti e posso capire perfettamente chi potrebbe bollare come squallore tutto ciò, però va detto che, chi è abituato a questo genere di produzioni, e soprattutto apprezza Drakengard e le sue molto spesso malate conclusioni, troverà di certo un gran gioco ad attenderlo e non ne rimarrà deluso.
Rosso, Bianco e Nero… no, non i Power Rangers
Questo titolo, purtroppo, per quanto io lo abbia particolarmente apprezzato, ha difetti non trascurabili, principalmente dal punto di vista tecnico. Come intuibile dal titolo del paragrafo, i colori più ricorrenti sono tonalità di bianco e nero presenti un po’ ovunque e l’insistente, quasi opprimente presenza del rosso sangue, che ci porteremo dietro per l’intera avventura. Il nostro stesso vestito verrà continuamente irrorato di cremisi col procedere nella missione fino quasi a ricoprirci del tutto. Detto questo, gli unici poligoni abbastanza curati saranno quelli dei protagonisti, degli antagonisti e dei draghi. Le ambientazioni, gli scenari e i nemici comuni sono stati realizzati in maniera grossolana con ambienti non troppo dissimili da quelli visti su PlayStation 2 nei precedenti capitoli. A volte addirittura spogli, gli scenari non sono moltissimi né molto vari e il tutto viene condito da un frame rate non sempre stabile. Fosse stato pubblicato su PS4 probabilmente D3 avrebbe avuto tutt’altra valutazione su questo aspetto, ma purtroppo, così non è stato. Per quanto riguarda gli effetti sonori e le BGM in generale invece, Drakengard 3 ci si presenta in modo assolutamente superbo con musiche sempre azzeccatissime, in grado di comunicare quel senso di inquietudine tipico delle fasi avanzate del gioco, che ci lasceranno sempre intendere che ci sia qualcosa che non va. Un particolare plauso va alle musiche dei boss di trama, incredibilmente ritmate e coinvolgenti. Tuttavia, nel momento in cui scriviamo questa recensione, possiamo notare come il DLC conentente l’audio originale giapponese non venga riconociuto dal sistema a causa di un bug, che ci auguriamo venga presto sistemato mediante un aggiornamento.
A chi consigliamo Drakengard 3?
Questo terzo capitolo della saga di Drakengard non è assolutamente alla portata di tutti. Non tanto per la difficoltà (è piuttosto accessibile, a dire il vero) quanto per i contenuti che, come già spiegato poco prima, sono adatti a un pubblico maturo che possa comprenderlo senza rimanerne disturbato. Molti altri giocatori, senza dubbio, potrebbero ritenerlo un titolo dal contenuto squallido, per cui l’acquisto è consigliabile solo a chi già conosce questa saga e sa a cosa va incontro, oppure a coloro che durante il gioco non si fanno problemi a leggere o ascoltare continui turpiloqui, espliciti riferimenti sessuali e altre amenità simili. Inoltre, data la mancata traduzione in italiano, consigliamo questo titolo solo a chi mastica abbastanza bene l’inglese, in modo da non doversi perdere passaggi importanti nei dialoghi, o battute e modi di dire decisamente esilaranti.
- Trama al limite della malattia mentale, commovente e disturbante
- Personaggi inquietanti e al contempo esilaranti
- Combattimento fluido, frenetico e visivamente impressionante
- Combattimenti in groppa al drago assolutamente epici
- Musicalmente magistrale
- Grafica sotto tono, soffre di cali di frame rate
- Contenuto non adatto a tutti
- Non disponibile in retail, troppo pesante e costoso per il digital delivery
- Caricamenti a volte lenti nonostante l’installazione
- Non localizzato in italiano
- Audio giapponese come DLC a pagamento
Drakengard 3
Sangue, violenza, pazzia e tante, troppe lacrime
Drakengard 3 non lascerà probabilmente un segno molto profondo nella storia del videogame e da molti verrà ignorato o abbandonato a causa del suo particolare stile, ma tutto ciò non fa di esso un brutto gioco. Sebbene pecchi nel comparto grafico, e la disponibilità esclusivamente digitale scoraggi parecchio, per coloro che apprezzano questa saga e hanno gusti un po’ particolari questo gioco si rivelerà assolutamente all’altezza dei soldi spesi, soprattutto grazie a una trama orchestrata magistralmente, toccante e disturbante, folle eppure lucida e con protagonisti grezzi ma sinceri. Il mix ben riuscito di elementi che richiamano in parte Devil May Cry, in parte Dynasty Warriors e in parte anime come Evangelion, conditi con una massiccia dose di splatter, saprà senza dubbio tenervi incollati allo schermo. Il gioco va, in ogni caso, preso con le pinze; anche se a giocarci sarà una persona matura e non un ragazzino (tanto meno un bambino) certe scene potrebbero risultare davvero sgradevoli o imbarazzanti e tanto più sarete in grado di farvi una sana risata davanti a certe battute, tanto più riuscirete ad apprezzare il tutto. Da provare a ogni costo se siete, come già detto, in possesso di un particolare tipo di mentalità e senso dell’umorismo (o se già conoscete la saga). I difetti citati sopra gli costano svariati punti nella valutazione, e a essi va aggiunta la cattiva gestione che questo titolo, a nostro avviso, ha dovuto subire, con DLC a pagamento per quello che ormai dovrebbe essere invece uno standard assodato come l’audio originale giapponese, elargito come bonus prenotazione, ma venduto a circa cinque euro a tutti i restanti acquirenti.