Il prossimo 20 maggio uscirà finalmente in Europa Fire Emblem Fates, quindicesimo capitolo della serie strategica di Intelligent Systems pubblicata da Nintendo. Questa volta gli sviluppatori hanno deciso di sperimentare, scegliendo di rilasciare tre versioni differenti del gioco: Retaggio, Conquista e Rivelazione. Ognuna di loro racconterà una storia differente che ha in comune solamente i primi sei capitoli di gioco, mentre gli altri differiranno completamente se non per qualche parallelismo. Ammetto che questo è uno dei titoli che attendevo con più ansia per quest’anno, essendo Fire Emblem la mia serie di strategici preferita.
Il protagonista delle vicende narrate sarà Corrin, un membro adottivo della famiglia reale di Nohr che, ignaro delle sue origini, vive in compagnia della famiglia da ormai molti anni. Dopo aver disubbidito ad un ordine del re, sarà inviato in una missione nel confinante regno di Hoshido, da tempo in guerra con Nohr. Qui il nostro eroe incontrerà la regina Mikoto, che gli farà un’importante rivelazione: Corrin è infatti suo figlio, rapito da re Garon durante il conflitto. Dopo aver fatto conoscenza della sua vera famiglia e della misteriosa Azura, un terribile incidente lo costringerà a prendere un’importante decisione: unirsi a Hoshido nel nome della giustizia e combattere a fianco della sua vera famiglia contro l’invasione nohriana oppure ricongiungersi ai suoi fratelli adottivi e tentare così di modificare Nohr dall’interno confrontandosi con il tirannico re Garon? Questo è l’incipit narrativo che da il via alle vicende narrate nelle tre differenti versioni del gioco, Conquista e Retaggio in particolare, caratterizzate dalla presenza di personaggi e classi esclusive che ben differenzieranno ciascuna di esse. Ma questa non è l’unica differenza tra i due, se infatti in Retaggio si è scelto di abbracciare lo stile di Fire Emblem Awakening che consentiva ai giocatori di allenarsi liberamente tra un capitolo e l’altro del gioco per guadagnare soldi ed esperienza, affiancando a queste delle mappe più semplici, nella controparte nohriana invece i combattimenti saranno più impegnativi e con un approccio più classico, simile ad esempio a Fire Emblem Shadow Dragon, dove gli unici combattimenti che saremo in grado di affrontare saranno quelli legati alla storia, rendendo limitate le risorse a nostra disposizione. La terza versione, Rivelazione, che verrà resa disponibile a luglio tramite contenuto scaricabile (a meno che non acquisterete l’edizione limitata che la comprende fin da subito) funge da conclusione di questa triade di giochi, vantando di un numerosissimo cast di personaggi.
Non vi sono molte differenze dal punto di vista del gameplay, il cui fulcro resta quello di comandare le nostre unità in una griglia ortogonale alternando i nostri turni con quelli del nostro nemico. Rimane il sistema delle Coppie introdotto nel precedente episodio che consentiva a due personaggi di unire le forze in battaglia, unendosi in una sola unità per vantaggio difensivo o affiancandosi per aumentare la potenza d’attacco ma, a differenza del capitolo precedente, questa volta anche i nostri avversari potranno sfruttare questa meccanica. Tra le novità troviamo invece la rimozione del numero di utilizzi delle armi, che diventano quindi infiniti, nonché la presenza della Vena del Drago, meccanica che consentirà ai personaggi di sangue reale di alterare a loro vantaggio il terreno di gioco. Ritorna inoltre la possibilità di poter creare legami affettivi tra i personaggi facendoli interagire tra loro in battaglia, questo ci porterà ad assistere a dialoghi che andranno a espandere la storia dei singoli personaggi e il loro rapporto con le altre unità. Interessante anche la possibilità di personalizzare il proprio castello, che ci consentirà di gestirne le strutture e di delinearne l’aspetto. Anche qui vi saranno delle differenze a seconda della versione scelta, ma la possibilità di poter visitare i castelli di altri giocatori sfruttando la connessione via internet ci consentirà di avere accesso a oggetti esclusivi delle altre versioni o di poter ingaggiare in combattimento i team altrui, novità che incrementa notevolmente l’aspetto multiplayer, a differenza del gioco uscito nel 2013, dove era molto limitato.
In conclusione
Fire Emblem Fates mi ha piacevolmente colpito essendo a mio avviso, insieme al suo predecessore, il miglior strategico per Nintendo 3DS che, offrendo numerose possibilità di differenziazione del proprio party, consente di creare uno stile di gioco che si adegui alle nostre esigenze. Ho apprezzato molto che le tre versioni di gioco siano differenti, offrendo delle esperienze diverse di volta in volta, anche se di contro ho notato come la storia di ognuna di esse abbia strettamente bisogno delle altre per completarsi. C’è stato numeroso clamore anche per quanto riguarda alcune scelte di localizzazione abbastanza infelici, che pur non andando a intaccare in maniera incisiva il gioco, possono arrecare fastidio a più di qualche giocatore. Mi è dispiaciuto inoltre la scelta di non includere il doppiaggio giapponese, preferendo quello anglofono, dal mio punto di vista qualitativamente inferiore per numerosi motivi che avrò modo di spiegarvi in seguito in fase di recensione. Rinnovo quindi l’appuntamento con Fire Emblem Fates per il prossimo 20 maggio: e voi da che parte starete?