Ci eravamo lasciati alle soglie del 2019 con una delle serie più sgangherate che il panorama idol del Sol Levante avesse mai partorito. Curato dallo studio MAPPA (Yuri on Ice, Ushio e Tora), è stata una delle più grandi sorprese della scorsa stagione, grazie alla premessa che la serie offre: ragazze morte del posto raggruppate per dare lustro alla prefettura di Saga, da cui peraltro prende il nome l’opera, grazie al progetto di pubblicità ed eventi cui le ragazze faranno e/o prenderanno parte. In itinere abbiamo saputo apprezzare e conoscere tutte le protagoniste, chi con più simpatia chi con più interesse, ed è difficile stilare un’effettiva classifica. Ma tentar non nuoce, o quanto meno non più di quanto non abbia fatto alle ragazze in questione.
Senza ulteriori indugi, questa è la Top Eight delle idol di ZOMBIE LAND SAGA, una prefettura le cui ragazze sono tanto decedute quanto decise a puntare al top dei top.
8 – Sakura Minamoto
Partendo dal basso e molto prevedibilmente, vi è la protagonista, Sakura Minamoto: già di per sé bistrattata dalle classifiche delle idol preferite della serie, anche qui raschia il fondo del barile. Proprio perché ZOMBIE LAND SAGA ruota attorno a lei, la caratterizzazione ne ha risentito particolarmente: certo, lo shock iniziale del personaggio principale che muore al primo episodio è di un nostalgico Togashi quando ancora terminava le opere come Yu Yu Hakusho, ma non è abbastanza. Satura poi di cliché e linee guida piuttosto calcate, il suo risultare maldestra ma di buon cuore risulta particolarmente stantio: per sua fortuna alcuni momenti prima del termine della serie riescono a esser molto gradevoli, per quanto comunque si spera migliori nella seconda stagione.
7 – Junko Konno
Salendo di un gradino invece, Junko Konno è la più indicata per stare in bilico tra l’ultimo e il terz’ultimo posto. Principalmente in coppia con Ai, Junko è ben al corrente di cosa significhi esser una Idol, poiché prima di morire ne era una di successo. A cavallo degli anni ottanta, fornisce al gruppo un senso retrò all’approccio col pubblico, pur scontrandosi in maniera a tratti incoerente con le dinamiche dei giorni più vicini a noi: sarà perciò una presa di coscienza e l’aiuto delle proprie compagne a darle la spinta necessaria a relazionarsi meglio col proprio pubblico, nonostante un senso di perenne caratterizzazione a metà da parte degli sceneggiatori.
6 – Ai Mizuno
Citata poco sopra come personaggio di coppia, Ai Mizuno si piazza al sesto posto senza infamia e senza lode. Inizialmente leader delle Iron Frill, all’apice del successo ispirò addirittura la protagonista Sakura: il suo temperamento risoluto e la versatilità del destreggiarsi con l’epoca corrente è un buon ponte tra le ragazze e, per quanto derivanti da diversi periodi e/o correnti di pensiero, riesce a trainare il gruppo diventandone quasi la leader.
5 – Lily Hoshikawa
Tra tutte non poteva mancare la vera e propria loli, compresa l’assonanza per il nome: Lily Hoshikawa è una bambina dalla vita incredibilmente tragica, poiché prima di morire era un’attrice che decise di avvicinarsi al mondo dello spettacolo per far felice il proprio padre. Onde evitare spoiler e retroscena nel dettaglio, mi limiterò a dire che questa mini-idol nasconde un segreto. Un segreto ben nascosto dietro la fortissima componente giocosa e allegra che la contraddistingue, sviscerando appieno il tipo di personaggio tipicamente infantile delle idol.
4 – Tae Yamada
Tae Yamada. La Leggendaria Tae Yamada, il cui grado di leggenda sfora al di là dei limiti concessi dalla concezione umana. Un qualsiasi gradino del podio, primo posto compreso, non avrebbe reso onore all’incredibile Tae Yamada, il cui talento ha ispirato il cliché del genio assoluto in prodotti diametralmente opposti, come recentemente Broly nel film di Dragon Ball Super o tutto il polpettone citazionistico alla religione cristiana in Evangelion. Tae resta in mezzo, spartiacque di una classifica che ascende alla dimensione verticale e, si ritorce in sezione aurea al di fuori dei pixel di questa finestra. Leggendaria.
3 – Romero
Menzione d’onore per il cagnolino Romero, la mascotte delle Franchouchou nonché animale domestico di Koutarou. Ovvia la citazione al leggendario regista horror George A. Romero, il piccolo cane/peluche può cambiare atteggiamento a piacimento, passando dall’apparente carineria da piccolo barboncino fino a trasformarsi in una bestia degna del figlio illegittimo tra Tim Burton e Hidetaka Miyazaki ai tempi di Bloodborne. Fornisce, insieme al padrone, il giusto modo di spezzare la tensione in molte sequenze, quasi catturando completamente l’attenzione ogni volta che appare, per quanto anche solo per pochi secondi.
2 – Yuugiri e Saki Nikaidou
Non avendo la minima idea di chi mettere al primo posto, vanno a pari merito sia Yuugiri che Saki Nikaidou. Pur personalmente preferendo la prima, entrambe hanno avuto delle ottime finestre di tempo all’interno della serie: Yuugiri, l’oiran (cortigiana d’alto borgo del periodo Meiji che comprende i 44 anni dal 23 ottobre 1868 al 30 luglio 1912) perennemente posata che non perde la calma e s’interpone a far sfogare chi può aver bisogno d’ascolto, si è ben amalgamata nel gruppo seppur con le ovvie difficoltà che comporta l’esser indietro d’un centinaio d’anni. Saki invece, incorpora il tipico atteggiamento tsundere dura fuori ma tenera dentro, il cui passato è costellato da spericolate gare in moto e bande di teppiste, fino a diventare dall’oltretomba in poi la leader effettiva delle Franchouchou; si tratta davvero delle due facce della stessa medaglia.
Considerando che le idol del gruppo sono terminate e che c’è stato un pari-merito al secondo posto, l’unica reale soluzione è che al primo gradino vada l’unico cui si deve il merito della nascita di questo progetto.
1 – Koutarou Tatsumi
Koutarou Tatsumi, il fuori di testa che ha riportato in vita delle ragazze per dare di nuovo lustro alla sola prefettura di Saga. All’apparenza matto come un cavallo, Koutarou si dimostrerà sempre più sensibile agli screzi interni del gruppo, proponendo soluzioni, dalle pacate urla nel seminterrato fino allo spaccare in faccia una baguette a una delle ragazze, se necessario. Nessuno più di lui meriterebbe il primo posto.
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