Grazie al nuovo sistema Gundam Frontier ci ritroveremo immersi nel magico mondo della realtà virtuale a bordo dei nostri fidati GUNPLA, pronti a calcare ancora una volta gli innumerevoli campi di battaglia e farci strada tra orde Mobile Suit e giganteschi Mobile Armor. Non temete! Al nostro fianco avremo una squadra scelta di promettenti piloti, pronti a mettere la loro vita in prima linea e combattere per sventare la minaccia data dalla poco cordiale fazione nemica che farà di tutto per distruggerci.
Una nuova guerra sta per cominciare! Siete pronti a partire per una nuova avventura? Preparate il vostro Gundam sulla catapulta di lancio. System: All Green!
Dopo oltre un anno dall’uscita del primo Gundam Breaker, BANDAI NAMCO Entertainment torna a deliziare tutti i fan del Mobile Suit bianco rilasciando sulle PlayStation 3 e PlayStation Vita nipponiche un secondo titolo di quella che, probabilmente, è la miglior trasposizione videoludica dedicata alla serie Mobile Suit Gundam. Sappiamo bene quanti dubbi e perplessità possiamo avere ogni qual volta che ci troviamo davanti a un sequel e anche in questo caso non possiamo fare a meno di porci una domanda: sarà all’altezza del suo predecessore? Scopriamolo insieme!
- Titolo: Gundam Breaker 2
- Piattaforma: PlayStation 3, PS Vita
- Genere: Action, Hunting Game
- Giocatori: 1-4 (multiplayer online)
- Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
- Sviluppatore: BANDAI NAMCO Entertainment
- Lingua: Giapponese (testi e doppiaggio)
- Data di uscita: 18 dicembre 2014
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: unità e missioni aggiuntive disponibili tramite aggiornamenti gratuiti
- Note: unità di Gundam Build Fighters Try disponibili in early access per chi ha prenotato il gioco
Da appassionato della serie in questione, ho iniziato a contare i giorni prima della sua uscita quasi come fosse il countdown per il capodanno. Anzi, con molta più enfasi e felicità, anche perché del capodanno non me ne frega quasi un cazzo, ma era tanto per rendervi l’idea. Come già detto in precedenza, ogni giorno che passavo era un mix di felicità e di agonia: manca poco all’uscita! Ma come sarà? Avranno migliorato o rovinato tutto? Perché sappiamo bene che nell’86% dei casi c’è sempre un piccolo dettaglio del gioco in questione che ci farà pensare: “Ma questo nel primo gioco era meglio”. Basta solo che quel “qualcosa” non si trasformi in “tutto il gioco”. Sarà questo il caso?
A New Beginning
Abituato al primo Gundam Breaker, devo dire che al primo avvio del gioco mi son ritrovato alquanto spaesato, ma in senso buono. Già dalle battute iniziale, in cui effettueremo una non proprio breve missione-tutorial, ci accorgeremo da subito che le migliorie ci sono, i cambiamenti sono avvenuti fatti, tutto sta solo nel capire come diavolo orientarsi nuovamente. Per iniziare, in Gundam Breaker 2 ci verrà offerta una storia degna di questo nome, e non qualche dialogo buttato qua e là di tanto in tanto come accadeva nel suo predecessore: verremo introdotti pian piano ai nostri compagni, i cattivi di turno e tutto quello che concerne la trama di questa simulazione offertaci dal Gundam Frontier, mettendoci a disposizione spesso e volentieri alcune apprezzabilissime cutscene realizzate col motore grafico del gioco, giusto per farci godere appieno la storia.
Anche a livello di interfacce e organizzazione generale il titolo migliora non poco quanto costruito precedentemente; nonostante alcune cosette sembrerebbero riportate pari pari, molte altre invece godono di una nuova veste. Tanto per fare un esempio, la schermata di selezione missioni ora è rappresentata in modo decisamente più accattivante e suddivisa in scenari, non più con una schermata stile “lista della spesa” del suo predecessore. Anche l’hangar in cui ci troveremo a passare la maggior parte del gioco tra negozio, scelta missioni e personalizzazione del nostro GUNPLA è decisamente cambiato, tutto un ambiente diverso, più spazioso e luminoso. Tuttavia, se prima ciascun giocatore aveva a disposizione il proprio “spazio personale” per poter gestire la propria unità, ci ritroveremo adesso a dover condividere i soli due banchi da lavoro con gli altri giocatori. Non che questo rappresenti un problema, sia chiaro, visto e considerato che, anche se interagiranno con lo stesso banco, ciascun giocatore avrà a che fare con il proprio Mobile Suit personale.
Multiplayer è meglio, giuro!
Anche termini di gameplay vero e proprio troviamo sostanziali miglioramenti. Se da un lato c’è stata maggiore attenzione nel cambiare il sistema di attacchi a distanza con il beam rifle (che prima si effettuava tenendo premuto uno dei tasti dorsali assieme a uno dei due pulsanti di attacco e adesso dal solo dorsale, regolandosi in base alla pressione che imprimeremo) dall’altra c’è sempre il problema ricorrente del puntatore bersaglio, che va sempre per conto suo. Puoi mirare chi ti pare e stare attento a colpire solo lui, non importa, perché tanto ci saranno momenti in cui effettueremo uno degli attacchi EX e, al termine di esso, ci accorgeremo che il bersaglio che stiamo tenendo sotto tiro è cambiato magicamente. Parlando di elementi ricorrenti, anche le modalità che ci verranno presentate di missione in missione nella modalità single player sono bene o male le stesse; ci saranno missioni in cui dovremo semplicemente annientare tutti i nemici, quelle dove dovremo conquistare e mantenere il dominio su alcune zone, le missioni di sopravvivenza, quelle dove dovremo difendere alcuni pilastri e, come unica novità, avremo missioni dove dovremo difendere l’Archangel, la corazzata di Gundam SEED.
Dal lato multiplayer, questo sequel risulta totalmente invariato rispetto al primo capitolo, consentendoci di giocare con i nostri amici le stesse identiche missioni della modalità storia. Anche stavolta BANDAI NAMCO non è riuscita a mettere a disposizione dei giocatori qualche modalità più accattivante ed esclusiva come può essere un PvP, dove poter effettuare partite veloci o perché no, formare un team e competere in tornei e combattimenti classificati. Con questo non voglio dire che la possibilità di effettuare le missioni di storia in multiplayer sia inutile e andrebbe abolita eh, anzi: è veramente molto utile per quelle rare missioni di estrema difficoltà, ma non sarebbe stato male avere anche qualche modalità di gioco differente per le partite multigiocatore. Diciamo pure che, grazie a ciò, il gioco in esame ha una scarsissima rigiocabilità, in quanto una volta finita la storia principale e tutte le missioni che ci verranno sbloccate al termine, da fare resta ben poco, tenendo anche in conto che le missioni per il giocatore singolo saranno esattamente le stesse di quelle della modalità online.
Grand Theft Gundam
Entriamo a parlare più nel dettaglio delle vere e proprie novità offerte dal gioco. Grazie alla nuova funzione di potenziamento dei pezzi, Gundam Breaker 2 da questo lato offre un’esperienza di gioco del tutto nuova rispetto al suo predecessore. Prima, la creazione della nostra unità ideale era decisamente complicata, in quanto si dovevano fare e rifare le stesse missioni svariate volte per ottenere il pezzo da noi desiderato e sperare che fosse utile e di buon livello prima di equipaggiarlo, sacrificandoci a volte nel dover scegliere un equipaggiamento che non era di nostro gradimento solo perché più potente; adesso si è positivamente semplificato il tutto semplicemente aggiungendo l’apposita funzione che ci permetterà di prendere il pezzo da noi desiderato e farlo diventare più forte facendolo salire di livello e, perché no, trasformarlo anche in qualche pezzo differente. Vien da sé che tutti i pezzi che riceveremo al termine di ciascuna missione, indipendentemente che essi siano HG o MG, saranno sempre di livello 1, starà quindi a noi potenziarli e quant’altro, ma non è tutto. Essendo tutti pezzi inizialmente di livello 1, la schermata di visualizzazione parti e personalizzazione del nostro Mobile Suit risulta molto meno caotica, in quanto verrà riportata solo una unità di ciascuna parte dei GUNPLA, e verranno automaticamente venduti a fine missione tutti i pezzi di cui siamo già in possesso. Discorso diverso e decisamente più complicato invece arriva dalla feature di creazione armi. Mentre nel primo Gundam Breaker c’era da pregare in ostrogoto perché uno dei nostri avversari elargisse una qualsiasi arma decente da poter equipaggiare alla nostra unità, adesso, grazie all’apposita funzione, starà a noi creare le varie armi che il gioco ci metterà man mano a disposizione, a patto che si posseggano i soldi e i materiali CAD necessari. Non vi basta? Tranquilli, a volte ci sarà comunque da piangere sangue per trovare i CAD giusti per realizzare una determinata arma.
Sebbene anche il sistema di colorazione del GUNPLA porti con sé svariate migliorie, tra cui l’aggiunta delle decal provenienti dai più disparati Mobile Suit che apparsi nelle serie di Gundam, queste potranno solamente essere posizionate in alcuni punti prestabiliti. Anche da questo lato ci si poteva sforzare un po’ di più e offrire ai giocatori la possibilità di poter posizionarle in punti ben precisi a nostro piacimento, magari dando anche la possibilità di ingrandirle o rimpicciolirle a seconda delle esigenze. Altro punto degno di nota lo offre il negozio, in un certo senso rinnovato, dove non solo troveremo una gentil donzella come commessa al posto del nostro vecchio amico senza collo, ma dove ci verranno messi a disposizione via via che proseguiremo nel gioco un ampio numero di kit HG e MG, oltre a vari oggetti equipaggiabili e alle tute da pilota da far indossare al nostro avatar.
Un’altra funzionalità molto carina, esilarante e what-the-fuck del gioco è la possibilità di rubare uno dei mezzi di locomozione utilizzabili nel gioco dai nostri mecha giganti. Spesso, in giro per i vari scenari, troveremo Base Jabber, Dodai o i particolarissimi Einerad su cui potremo montare e che potremo pilotare a nostro piacimento. A volte, però, questi verranno utilizzati dai nemici: questo non risulterà un problema, in quanto sarà possibile, come GTA insegna, spodestare il pilota che li sta guidando e rubarglieli letteralmente sotto il naso.
Piece of Cake!
Dopo avervi parlato dei tanti aspetti positivi, eccoci giunti al più grande punto negativo dell’intero gioco: la facilità disarmante. Nonostante i vari problemi che il primo titolo presentava, tra questi non rientrava il livello di difficoltà. Sì, è vero, era un po’ fastidioso notare come dopo neanche venti missioni su cento era praticamente impossibile continuare a giocare in single player, ma di certo ti faceva sentire quel senso di sfida che pochi altri riescono a darti. Sfortunatamente, BANDAI NAMCO pare non conoscere le mezze misure, ed è andata a rimuovere quasi totalmente il livello di sfida da questo gioco. Parte del merito può essere attribuito alla funzione di sviluppo parti, che rende ai giocatori la vita più facile dal lato di potenziamento dell’unità e che, se utilizzato frequentemente, potrebbe farci affrontare qualsiasi missione senza problemi ma, ahimé, non è tutto merito suo. Non prendiamoci in giro, è proprio la difficoltà generale che è stata drasticamente ridotta, col risultato che le missioni capaci di metterci veramente alla prova si possono contare sulle dita di una mano. Tante migliorie, tante novità… ma per averle ci ha rimesso l’anima, quel fascino particolare che riusciva a tenere i giocatori incollati allo schermo.
Nonostante tutto però, ai developer va comunque riconosciuto il merito di aver scelto di rilasciare in brevi lassi di tempo alcune nuove missioni e nuovi Mobile Suit in via del tutto gratuita, cosa che sicuramente fa sempre piacere. Sfortunatamente avrei gradito vedere all’interno di questo titolo anche la presenza di qualche unità proveniente da Reconguista in G, visto e considerato che le tre unità provenienti da Build Fighters Try sono riuscite a entrare a far parte del roster.
Silent Trigger
Graficamente, Gundam Breaker 2 ha fatto considerevoli passi avanti rispetto al titolo che lo ha preceduto, dove spesso e volentieri si potevano addirittura contare i pixel che compongono le texture. Fate attenzione però! Non ho detto che graficamente è perfetto, di materiale da migliorare ce n’è, e rimango fiducioso che in nell’ipotetico terzo titolo si possa decisamente perfezionare il tutto. Anche se mi mancherà vedere il Guntank camminare sulla catapulta di lancio.
Dal lato sonoro invece il titolo è impeccabile, ogni altra parola sarebbe superflua. Belle e azzeccate le musiche di sottofondo e apprezzatissimi i brani originali provenienti da ciascuna delle serie che verranno eseguite durante le boss battle. Come se non bastasse, come ciliegina sulla torta ci si mettono anche i BACK-ON, che danno il loro egregio contributo durante alcune cutscene e sui titoli di coda. Un comparto audio assolutissimamente perfetto.
A chi consigliamo Gundam Breaker 2?
Consiglio il gioco a tutti i fan della serie che ancora non sono riusciti a mettere le proprie mani sul primo titolo. Anche tutti coloro che han giocato e apprezzato il predecessore potrebbero trovare Gundam Breaker 2 un titolo molto valido, nonostante la quasi totale assenza di senso di sfida. Nonostante sia un sequel, Breaker 2 può tranquillamente essere giocato indipendentemente, in quanto non presenta collegamenti di nessun genere al primo. Se siete tra coloro che non hanno ancora provato questa esperienza e non si fanno problemi a importarlo e giocarlo in una lingua sconosciuta, non pensateci due volte! Se invece non avete gradito il precedente titolo, o più semplicemente siete speranzosi di ritrovare un livello di difficoltà pari a quello del primo Gundam Breaker, potreste rimanerne decisamente delusi. Se siete in possesso di una PlayStation Vita con account giapponese, vi consiglio vivamente di provare la demo. Anche se personalmente preferisco la versione PlayStation 3.
- Comparto sonoro che rasenta la perfezione
- Finalmente un po’ di ordine
- Tanti nuovi Mobile Suit
- Si può finalmente mettere in pausa
- Aggiornamenti gratuiti con nuove missioni e unità
- L’ennesimo titolo che non vedremo mai in occidente
- Difficoltà fin troppo bassa
- Continuano a mancare modalità multiplayer accattivanti
Gundam Breaker 2
Un salto in avanti con un atterraggio fin troppo morbido
Come poter descrivere in un breve paragrafo Gundam Breaker 2? È come se BANDAI NAMCO Entertainment si fosse dimenticata di creare effettivamente il secondo, realizzando direttamente un terzo gioco per questa serie. Le innumerevoli migliorie, il comparto sonoro, i nuovi Mobile Suit, tutto realizzato in modo magistrale. Peccato non si possa dire lo stesso della difficoltà di gioco generale, che tende a farci andare le cose fin troppo lisce, tende a far finire tutto troppo in fretta e che, raramente, ti fa sentire un minimo senso di sfida; con una difficoltà più bilanciata sarebbe stato decisamente un titolo da incorniciare. Altra piccola pecca viene data dalla consueta mancanza di localizzazione, che ne impedisce una giocabilità ottimale a tutti coloro che non vedono di buon occhio il giocare a titolo dai dialoghi e dai testi incomprensibili. Tutto sommato devo dirvi la verità; se questo è l’impegno che la compagnia ha deciso di mettere nella realizzazione di eventuali nuovi titoli della serie, possiamo solo sperare di cuore che il terzo esponente della serie, Gundam Breaker 3, possa rimanere all’altezza delle aspettative. Ma anche andare oltre, eh: non mi dispiacerebbe affatto!