Impossibilitata dal poter nuovamente lavorare su uno Street Fighter, ARIKA ha deciso di raccogliere i suoi combattenti più riusciti e riunirli all’interno di Fighting EX Layer. Scopriamone il risultato con la beta demo di questo picchiaduro!
Era il 1997 o giù di lì quando conobbi per la prima volta lo spin-off 3D di una delle saghe videoludiche che più amo, quella di Street Fighter, e al tempo ARIKA non sapevo nemmeno cosa fosse. Non sapevo neanche cosa volesse dire canonico, perché tutto quello che mi bastava era un nuovo capitolo del celebre picchiaduro di casa CAPCOM con tanti personaggi inediti, giusto per continuare a tirare mazzate in allegria.
Mi affezionai alle meccaniche e agli strani personaggi di quel videogame, e anche molti altri utenti sparsi per il mondo apprezzarono questo spin-off e i suoi seguiti… anche se alcuni (nessunissimo riferimento a Kurama) avrebbero preferito farsi un bidet di lava piuttosto che rivedere Skullomania.
Fino a qualche tempo fa Fighting EX Layer non aveva neanche un nome. Poco più di un anno fa doveva solo essere un pesce d’aprile, usato furbescamente come esca dallo studio per vedere le reazioni dei fan. La rezione è stata positiva, la gente VOLEVA quel picchiaduro di ARIKA con i suoi strani personaggi, visto che CAPCOM non avrebbe mai permesso di inserirne qualcuno nel suo ultimissimo Street Fighter V, anche per via della questione licenze. Il gioco, come il nome suggerisce, prende l’eredità della serie Street Fighter EX e da Fighting Layer, titolo arcade uscito solamente nella terra del Sol Levante.
In seguito, il titolo in questione si è presentato a sorpresa nel PlayStation Store con una beta demo dal peso irrisorio (per un gioco del 2017) di circa 700 MB, che poteva essere giocata gratuitamente fino al 25 dicembre, mentre la sua versione finale ha una data di uscita prevista per un generico 2018. In questa demo potevamo sia prendere confidenza con i comandi attraverso la modalità training, oppure sfidare un avversario pescato casualmente attraverso il matchmaking online. E qui sorgono i primi problemi: capisco di avere una velocità di connessione paragonabile a Usain Bolt con una gamba di legno, ma non trovo proprio possibile, e soprattutto tollerabile, dover aspettare oltre trentacinque minuti per cercare di trovare un match. Salvo qualche rara eccezione, non mi è rimasto quindi nessun’altra possibilità che riversare la mia collera videoludica nella training mode.
Aliexpress Fighters
I personaggi presenti in questa versione di prova erano sei, tutti con un look rivoluzionato rispetto al passato. Il mio main, Garuda, sembra un mix tra Scorpion di Mortal Kombat e Bishamon di DarkStalkers. Allen Snider si rinnova con un’alta dose di patriottismo somigliando sempre più alla versione di Chuck Norris che subì la depilazione da Bruce Lee nel film “L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente”. Abbiamo Darun Mister, sempre più baffuto e muscoloso, Hokuto, qui chiamata con il suo vero nome Shirase e con un nuovo look — senza traccia della sua versione Bloody, un Kairi che, rispetto al suo passato, sembra aver ricevuto da Raoh di Hokuto no Ken il famoso colpo che “se te lo dà dopo tre giorni muori”, e l’incubo di Kurama, l’eroe di cui forse non avevamo veramente bisogno: Skullomania.
I guerrieri di ARIKA hanno un buon look, è innegabile, ma ci sono delle cose decisamente da migliorare, come per esempio il fatto che certi elementi dei vestiti indossati dai combattenti sembrano avere vita propria, con tanto di movimenti innaturali che avvengono anche se chi li indossa è fermo, come la fascia di Skullomania o le lame di Garuda. C’è da lavorare, sì, ma ricordiamoci che si tratta appunto di una beta demo e che il prodotto finale dovrebbe essere diverso (e questa frase dovrò ripeterla più di una volta).
Sei veramente rottissimo, ma tu lo sai dove arriverai
Lo stile di gioco è quello classico dei picchiaduro bidimensionali, dove avremo a disposizione tre tipi di calci e pugni che partono dal debole, passando dal medio e arrivando al forte, oltre che la possibilità di effettuare prese e schivate. Potremo inoltre cancellare e concatenare le mosse speciali per creare combo devastanti con il giusto tempismo, da sempre un trademark del developer. A rendere però il gioco veramente unico è la meccanica chiamata GOUGI. All’interno del gioco potremo scegliere vari tipi di GOUGI a seconda del nostro stile di gioco e, se riusciremo a completare delle piccole mini-missioni durante il combattimento, il nostro personaggio riceverà potenziamenti di varia natura che plasmeranno tanti stili diversi per lottare. Volete provare ad avere un Darun Mister agile come un ninja? Potrete farlo con il GOUGI adatto, ma dovrete anche stare attenti anche a quello dell’avversario!
In definitiva
Per ora c’è davvero poco da vedere in questo fighting game, che sembra in tutto e per tutto un clone pezzotto di Street Fighter V. Siamo però di fronte alla demo di una beta, per cui il gioco finale sarà profondamente diverso e dobbiamo ben ricordarcelo, ma le basi per creare qualcosa di piacevole ci sono tutte. È inutile criticare tanto la versione preliminare di un gioco considerando appunto che lo stesso Street Fighter V ai tempi della sua uscita aveva gli stessi problemi di connessione e contenuti mancanti. Certo, mi è dispiaciuto non poter sfidare molta gente online e mettermi alla prova in competizioni vere e proprie, ma devo dire che questo prodotto, se sviluppato bene, potrà dare grandi soddisfazioni.