HARVESTELLA – Recensione

SQUARE ENIX ci propone la sua visione del farming simulator, mescolandolo con un intrigante JRPG.

HARVESTELLA – Recensione

Il nostro (muto) protagonista si sveglia in un luogo sconosciuto. Si tratta di un villaggio abbandonato e avvolto da un’atmosfera onirica. Sembra soffrire di un’amnesia e dopo pochi istanti incontra una misteriosa figura femminile che lo avvolge in un misterioso potere. Dopo poco ci troviamo su una pianura e vediamo in lontananza un gigantesco cristallo rosso che fa da padrone allo sfondo. Cosa è successo, dove ci troviamo e chi siamo? Harvestella si apre così, in maniera che ricorda molto da vicino l’introduzione di Breath of the Wild.

Le domande a cui deve rispondere saranno supportate da un sistema di gioco valido? Scopritelo nella nostra recensione di Harvestella.

HARVESTELLA – Recensione

  • Titolo: Harvestella
  • Piattaforma: Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PC (Steam)
  • Genere: JRPG, simulazione
  • Giocatori: 1
  • Publisher: SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 4 novembre 2022
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: nessuna

Abbiamo recensito Harvestella con un codice Steam fornitoci gratuitamente da SQUARE ENIX tramite PLAION.

Un ennesimo clone?

Bisogna subito fare una premessa: Harvestella non è un farming simulator con tinte JRPG, ma un JRPG con tinte (molto poche, a dire il vero) da farming simulator. La formula non andrà infatti mai troppo oltre la gestione di un campo essenziale (espandibile e coltivabile a nostro piacimento), la vendita delle colture per generare profitto e lo sviluppo di strumenti per prendercene cura nella maniera più efficiente possibile.

Chi è quindi in cerca di un’esperienza vicina a Stardew Valley o a un My Time at Portia che addirittura implementava elementi da builder, è abbastanza fuori strada. Harvestella infatti pone una certa enfasi sulla trama e sullo snodo narrativo, che se da un lato potrebbe catturare l’attenzione grazie a dei misteri subito gettati come carne al fuoco, potrebbe dall’altro scoraggiare dati i suoi ritmi davvero lentissimi. In particolar modo nelle sue prime ore (ma con un trend che proseguirà per tutto il gioco), Harvestella ci seppellisce sotto una montagna di tutorial in cui vengono spiegate le meccaniche più banali, mentre quando c’è da entrare nel dettaglio di peculiarità uniche, non lo fa abbastanza in profondità.

HARVESTELLA – Recensione

Un esempio su tutti è la macchinosità di equipaggiare come principale i semi di una coltura per piantarla, da posizionare manualmente dal menu sul primo slot, oppure con l’apertura di piccoli sottomenu e la pressione di due o tre tasti per un’azione semplicissima.

Se questo però è un problema che in molti potrebbero vedere come non così grave, si noterà subito che il titolo ha quasi tutte le sue meccaniche piuttosto abbozzate nei presupposti e anche nell’esecuzione. Il sistema di crescita offre degli spunti ma non va mai a fondo nella personalizzazione, il sistema di combattimento è molto semplice e offre un grado di sfida bassissimo, il farming è ridotto all’osso e in generale la quantità di contenuti non è eccelsa.

Di sicuro la parte più importante occupata dall’aspetto simulativo è quella del cibo: cucinare, preparare gli ingredienti e tenerci sempre ben nutriti serve prima di tutto a donarci non solo dei notevoli bonus nel combattimento, ma anche nella rigenerazione della stamina e quindi a ogni piccola attività che andremo a svolgere. Ma basta davvero questo a giustificare un sistema tutto sommato poco rifinito?

No, non proprio, per via della difficoltà molto bassa di cui si parlava prima: i combattimenti sono poco più che un corollario all’esplorazione e il sistema di crescita nonostante proponga un sistema di job di finalfantasiana memoria, non offre una varietà di build sufficienti a invogliare, per esempio, la rigiocabilità. Gli stessi personaggi non giocabili che si uniscono al gruppo agiscono da soli e non ci è permesso controllarli in alcun modo. Lo stesso sfruttare le debolezze dei nemici risulta poco approfondito e non è spiegato in maniera esauriente (nonostante i veterani del genere sapranno già, più o meno, cosa fare).

HARVESTELLA – Recensione

Ambizione in miniatura

L’impressione quindi che emerge dopo aver giocato anche solo una decina di ore ad Harvestella è che si siano prese varie meccaniche senza però approfondirne nessuna, creando un risultato quindi che non soddisfa nessuna tipologia di giocatore. È però la parte JRPG che ne esce meglio, in quanto con il passare delle ore l’esplorazione (per quanto non esca mai troppo da una certa linearità di fondo) si arricchisce e propone una più accentuata varietà di situazioni, spaziando da biomi di diversa entità, nonostante il gioco lesini in quanto a varietà di nemici. Si aggiungeranno PNG al party e sarà possibile raccogliere nuovi materiali in giro durante le nostre peregrinazioni.

Nonostante siano davvero pochissimi i personaggi che spiccano nel marasma di relazioni che saremo chiamati a coltivare, essi forniscono tutti attività diverse e offrono prospettive sul mondo di gioco. Purtroppo neanche Harvestella si salva da quello che sembra ormai un problema endemico dei giochi di questo tipo: delle sub quest prive di mordente, brevi e senza alcun tipo di sottotrama.

HARVESTELLA – Recensione

A controbilanciare i limiti tecnici e contenutistici di Harvestella arriva almeno un lato artistico di buona fattura, che è supportato da una colonna sonora di grande atmosfera. Nonostante la trama non raggiungerà mai delle vette di grande scrittura, ha dalla sua un’attenzione quanto meno nella costruzione dei momenti. Risulta chiaro quindi che a fronte di un budget non eccelso, ci sia stata una visione d’insieme nel mettere insieme il titolo, che segue coerentemente (senza picchi di negatività, né di positività) la sua idea fino alla fine. Viene dunque naturale pensare che con mezzi e un team di maggiore esperienza, Harvestella avrebbe potuto ambire a un risultato ben più alto.

Lo si vede persino in cose che potrebbero essere, per alcuni, di poco conto: prendiamo ad esempio l’editor del personaggio. Scarno, essenziale e con un numero di opzioni di personalizzazione che si contano sulle dita di due mani e con modelli persino tra il maschile e il femminile molto simili fra loro. Gli stessi personaggio in giro per il mondo non sono molto diversi fra loro e i nemici sono spesso reskin di altri già visti, cambiando la loro estetica solo in base al bioma. Lo stesso level design manca di ispirazione, con una generale scolasticità che non invoglia neanche a indugiare troppo in questi luoghi.

Un nuovissimo gioco di ruolo fantasy con simulatore di vita di SQUARE ENIX! Attraverso le stagioni che cambiano, esplora un mondo fantastico, coltiva i tuoi raccolti, affronta nemici in combattimenti dinamici e svela il mistero della stagione della morte, Quietus. HARVESTELLA è ambientato in un mondo vivace e colorato in cui quattro cristalli giganti chiamati “Seaslight” regolano le stagioni. La storia inizia nel bel mezzo del Quietus, una stagione di morte che sopraggiunge a ogni cambio di stagione e che mette in pericolo tutte le forme di vita, stravolgendo le quattro stagioni naturali.

Acquista Harvestella per Nintendo Switch seguendo questo link al prezzo di 59,98 €. Disponibile dal 4 novembre 2022. Sostieni Akiba Gamers acquistando il gioco su Amazon attraverso questo box!

A chi consigliamo Harvestella?

Harvestella potrebbe essere un acquisto più che discreto per chi è alla ricerca di un JRPG atmosferico e dalla trama tutto sommato interessante (più che altro nelle sue fasi iniziali e centrali), ma che abbia un twist grazie alla parte farming simulator. Il prezzo è tuttavia da tenere in considerazione dato che si tratta di uno sborso esoso per via della non eccelsa quantità di contenuti e anche per il livello produttivo non stellare. Di sicuro Harvestella non è adatto per chi cercava un clone di Stardew Valley e sul suo aspetto gestionale più puro.

HARVESTELLA – Recensione

  • Atmosfera azzeccata
  • Ottima colonna sonora
  • Lato artistico pregevole

  • Molto facile
  • Prezzo elevato
  • Quasi tutte le meccaniche sono poco rifinite
  • Ritmo di gioco lentissimo e tutorial infiniti
Harvestella
3

Un mondo affascinate, ma un gioco poco rifinito

Harvestella mostra senza ombra di dubbio una certa ambizione, che però non è supportata in toto dal suo budget, che ne limita il potenziale in maniera drastica. Ci sono dei buoni propositi come un’ottima atmosfera coadiuvata da un commento musicale notevole, ma dall’altro il ritmo di gioco è rallentato a tal punto da far perdere mordente a ciò che la narrazione vuole veicolare. Se a ciò si aggiunge un prezzo piuttosto elevato e una generale facilità del titolo, viene da pensare che a conti fatti Harvestella sia in parte un’occasione mancata. Che questa sia la lezione per gettare le basi a un possibile seguito che tragga insegnamento da questa esperienza?

Classe 1993, cresciuto a pane e videogiochi. Ha studiato musica durante la sua adolescenza per poi appassionarsi alla cultura giapponese, studiare la lingua e andare a vivere in Giappone per studio e lavoro. Nella vita di tutti i giorni è un traduttore freelance, Dungeon Master e videogiocatore incallito. Tra le altre sue passioni, il cinema, la tecnologia e le lingue in generale.

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