Nagabe è considerato da molti uno degli artisti nipponici più promettenti degli ultimi anni: il suo stile raffinato e minimalista, la sua vena pittorica che si avvicina più all’impostazione estetica da dipinto che da fumetto, le sue storie magiche al confine del surreale. Uno dei pregi di questo autore è riuscire a veicolare dei messaggi semplici e neanche troppo velati attraverso ambientazioni e suggestioni gotico-vittoriane, medievaleggianti e fantastiche, senza che i protagonisti li percepiscano come elementi forzati e stranianti. Un flusso continuo di particolari che confluiscono in storie dai contorni flebili e fiabeschi.
Da poco conclusa anche qui da noi la serie principale di Nagabe, Girl from the other side, composta da 11 volumi e pubblicata da J-POP Manga, la casa editrice fa uscire una nuova raccolta di storie brevi che si trovano al confine tra le suggestioni della serie principale dell’autore e l’altro volume unico uscito in Italia, Wizdoms. Love from the other side, questo il nome del volume di storie brevi, è un inno all’amore nonostante la diversità e si pone come lascito spirituale della filosofia dell’autore.
- Titolo originale: Nagabe Tanpenshuu: Henteko na Ai
- Titolo italiano: Love from the other side
- Uscita giapponese: 2019
- Uscita italiana: 21 luglio 2021
- Numero di volumi: 1 (volume unico)
- Casa editrice: J-POP Manga
- Genere: fantastico, soprannaturale, drammatico
- Disegni: Nagabe
- Storia: Nagabe
- Formato: 15 x 21
- Numero di pagine: 240
Abbiamo recensito Love from the other side tramite volume stampa fornitoci da J-POP Manga.
Non tutto è come sembra…
Love from the other side è una raccolta di sei storie, accomunate da elementi ricorrenti e un filo rosso invisibile che le unisce, rappresentando la metafora di fondo dell’intero volume. Il fulcro di ogni storia è l’unione tra i protagonisti, diversi nelle fattezze ma accomunati dalla condivisione di ideali di fratellanza e uguaglianza. Dalla ragazza malata che attende il ritorno del corvo gigante Daisy al mostro della foresta che tiene prigioniera un’innocente fanciulla cieca, esseri umani e esseri bestiali sono costantemente in bilico tra le due nature. Nagabe riesce così a delineare delle storie funzionali alla metafora di fondo, che in realtà nella sua semplicità nasconde un messaggio chiaro e diretto.
L’impostazione narrativa è quindi minima, dovendo racchiudere tra l’altro il contenuto in poche tavole, ma la pregnanza con cui queste vengono narrate si manifesta nella potenza di pochi tratti e pochi cenni dialettici. Se da una parte, infatti, i protagonisti possono essere considerati come la manifestazione fisica di sentimenti, sensazioni, pregiudizi, la loro forza risiede nel modo in cui si muovono e agiscono sulla scena. Senza dubbio la semplicità non sempre si presenta come un pregio della narrazione, ma in questo caso è importante per veicolare il messaggio. E ricordiamo che Nagabe è il re della semplicità, dunque chi meglio di lui può riuscire in questa impresa?
Il “mostro” che ci portiamo dentro
“Quando ho finito di disegnare questo volume ho pensato a quanto sia difficile dare una definizione di mostro”… Le parole di Nagabe a inizio volume sono, secondo me, la sintesi del messaggio che l’autore vuole trasmettere con Love from the other side. Senza eccessive pretese vengono mostrate sei storie di diversità e inclusione, di repulsione e poi accettazione, di sentimenti d’affetto nonostante le apparenze. Apparentemente differenti per narrazione e premesse, i racconti possono essere considerati come manifestazioni grafiche e narrative speculari, convergenti in un’unica idea di accettazione della diversità che l’autore porta avanti in ogni sua opera. Anche se in maniera velata, la metafora del diverso è una costante in continuo mutamento nei racconti, che si pongono come la cristallizzazione dell’idea di “mostro” che deve essere sradicata dalla coscienza comune. Un lavoro che si indirizza anche verso un impegno civico, quello di Nagabe, che attraverso un tratto delicato e fiabesco riesce a trasmettere in modo potente ed incisivo delle argomentazioni che ai giorni nostri sono molto attuali e calde.
Raccolta di sei storie brevi dell’autore di Girl from the other side, Nagabe, accomunate da una metafora di accettazione e di amore nonostante la diversità. Ogni storia è slegata narrativamente dalle altre, ma si pone come proseguimento ideologico del simbolismo e del messaggio che l’autore intende trasmettere attraverso i suoi racconti. L’amore può superare ogni ostacolo, sia fisico che ideologico, e Nagabe è il cantore assoluto di questa metafora di vita. Sei episodi unici che presentano differenti scorci quotidiani: una ragazza malata e un corvo gigante, un bambino albino discriminato e un leone bianco, una ragazza cieca e un mostro spaventoso, tutte queste storie sono un tripudio alla vita e all’accettazione, tralasciando le apparenze esteriori.
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La diversità è solamente fisica, esteriore, dentro siamo tutti uguali. Molti protagonisti animali di Love from the other side si pongono quindi come la manifestazione del “diverso”, di ciò che deve essere scacciato dalla società e relegato in un angolino buio della civiltà. Stessa sorte sembra essere quella dei protagonisti umani: molto spesso sono o persone con problematiche a livello fisico e di salute, oppure vengono discriminate perché differenti, e quindi si trovano meglio con le loro controparti bestiali che con il resto della società. La bambina abbandonata può essere accettata solo dal rapace antropomorfo che la considera inizialmente una preda, la fanciulla cieca cacciata dalla società ha solo il mostro della foresta come unico essere che si prenda cura di lei, il bambino albino bullizzato può contare solo sul leone bianco che si trova nella sua stessa condizione chiuso nella gabbia di uno zoo.
Storie di reciprocità affettiva, che si manifestano attraverso degli strani accostamenti di personaggi, ma che effettivamente manifestano l’unico modo per produrre senso in un contesto narrativo surreale e fantastico. Non a caso Nagabe ci ha sempre abituato a queste atmosfere dark e quasi oniriche, possiamo dire sia la sua cifra stilistica peculiare, ponendosi come un cantore di fiabe più che come un descrittore coerente della realtà che lo circonda. Ma è proprio questo il suo pregio, quello che lo rende un autore peculiare in un ambito fumettistico – quello nipponico – fin troppo omologato e che poco lascia spazio alla propria espressione interiore.
Pennellate semplici per messaggi potenti
Anche lo stile grafico di Nagabe si adatta al solito minimalismo cui siamo abituati dalle opere precedenti, indirizzandosi verso quella sintesi estetica che segue l’intenzione metaforica dell’autore. Pennellate di china, vuoti e campire che si bilanciano tra di loro a formare una bozza pittorica che rappresenti l’essenzialità del sentimento. Al contempo le chiare e minimali pennellate riescono a comporre figure nette nella loro essenzialità, di cui si scorgono chiaramente le espressioni grazie a pochi, simbolici tratti grafici. È la peculiarità dell’arte di Nagabe, che si adatta a quella ricerca di purezza metaforica di cui sono pregne tutte le sue opere. Se le figure umane e i fondali sono caratterizzati da quel minimalismo figurato, al contrario sembra che le figure animali antropomorfe godano di un’attenzione maggiore, configurandosi come approfondite dal punto di vista anatomico ed estetico.
Nagabe, non a caso, non ha mai nascosto come gli esseri soprannaturali siano preferiti rispetto agli umani, incarnando quei valori simbolici propri del messaggio che vuole inviare ai suoi lettori grazie alla sua arte. L’edizione del volume unico edito da J-POP è molto curata, presentando una sovraccoperta rigida che sovrasta il volume stesso, ben rilegato. Le pagine poi sono molto porose e permettono di godere appieno del tratto di Nagabe, caratterizzato appunto da pennellate di china che necessitano di un’attenzione maggiore verso la carta utilizzata, per impedire di vedere attraverso le pagine. Il formato è molto grande, permettendo di godere appieno di tutte le tavole, e legittima il prezzo di copertina.
A chi consigliamo Love from the other side?
Sicuramente per gli appassionati di Nagabe, Love from the other side è un volume imprescindibile, che coniuga tutti i rimandi e le sensazioni tanto care all’autore. La possibilità di immergervisi è tale da far cogliere al lettore in maniera diretta e quasi maieutica la metafora di fondo, ponendo la raccolta come volume di formazione avente l’intento di trasmettere un messaggio forte e preciso. Anche chi non conosce l’arte e la poetica di Nagabe può certamente leggere Love from the other side come un incipit del suo stile, facilitandosi l’accostamento alle altre opere dell’autore, che sicuramente necessitano di chiavi di lettura più elevate per essere comprese (come Girl from the other side). Questo volume unico può dunque essere considerato come un compendio imprescindibile per gli appassionati di Nagabe, ma anche un ottimo pretesto per iniziare a leggere le sue opere, data l’immediatezza e la semplicità della comunicazione.
- Tratto stilistico inconfondibile ed espressivo nonostante il minimalismo
- Metafora diretta e immediata
- Storie emozionanti, di cruda realtà soprannaturale
- Mistico che si fonde con la critica alla società
- Storie troppo brevi, che non approfondiscono del tutto le premesse
- Ambientazioni di contorno abbozzate, non troppo definite
Love from the other side
L'amore ai tempi della diversità
Prendiamo un autore affermato per la sua poetica dark e soprannaturale, uniamo una critica non troppo velata alla società discriminante quotidiana, e avremo tra le mani Love from the other side, una esplicita metafora di vita e di consapevolezza. Il mondo delineato da Nagabe attraverso le sei storie brevi raccolte nel volume è realistico, ma al contempo magico, diverso, e forma un connubio di sospensione dell’incredulità che però diventa naturale mano a mano che si continua con la lettura. La semplicità con cui vengono descritte le storie è talmente vivida da rendere immediata la comprensione delle metafore e del messaggio che l’autore vuole trasmettere, ponendosi in dialogo diretto con il lettore. Il suo intento non è semplicemente quello di riproporre delle storie fini a se stesse, ma di smuovere le coscienze attraverso uno stile grafico minimalista e decisamente per nulla banale. Nagabe ancora una volta si dimostra in grado affrontare con leggerezza e semplicità temi profondi e di interesse sociale molto rilevante, soprattutto alla luce dei nostri tempi.