Shonen Manga: i 10 power up più emozionanti di sempre

Oltre il Super Saiyan e le trasformazioni più amate: ecco dieci power up altrettanto emozionanti e forse meno conosciuti dei battle shonen

Shonen Manga: i 10 power up più emozionanti di sempre

Muscoli che si ingrossano, capelli che cambiano colore, occhi di fuoco, velocità supersoniche, percezioni amplificate. Un bonus, un potenziamento, un incremento delle capacità dell’individuo. In inglese power up significa accendere, un termine appartenente alla cultura fumettistica e videoludica che indica in generale un’aggiunta ad un potere di base, un plus da utilizzare.

All’interno dei battle manga il power up è stato esplorato a fondo, esso rappresenta l’ottenimento di un nuovo stadio di potenza che permette al personaggio di affrontare una prova particolarmente decisiva. Il power up ha dunque una funzione catartica e appare generalmente nei momenti più critici della storia, solitamente dopo un allenamento o quando un personaggio porta le sue capacità e la sua resistenza allo stremo.

Nella cultura pop degli ultimi quarant’anni c’è stato un manga in particolare che ha rivoluzionato questo concetto, creando un canone dal quale nessun mangaka avrebbe potuto discostarsi. Proprio così, sto parlando nientemeno che di Dragon Ball, il fumetto che ha fatto del power up la sua firma autoriale. Le trasformazioni, i livelli di potenza sono una delle componenti centrali della matrice narrativa che prosegue per superamenti, ottenimento di nuovi livelli di potenza e nuove tecniche.

Dal momento che Akira Toriyama ha dunque creato trend così solidi dai quali sembra difficile distaccarsi, i 10 power up che citerò in questo articolo verranno scelti sulla base dell’impatto emotivo e narrativo che hanno. Inoltre sceglierò solo un power up per manga in modo tale da riuscire a esplorare più autori e storie possibili e no, non mi limiterò ai soli battle manga per ragazzi.

Prima di addentrarci nella lista vera e propria, un avviso è d’obbligo. In questa lista sono presenti alcuni power up che non sono ancora apparsi in manga usciti in Italia in formato cartaceo, ma attualmente in corso di pubblicazione e già disponibili invece sull’app Manga PLUS. Per favore, non continuare oltre nella lettura se non vuoi incontrare spoiler su ONE PIECE e Dragon Ball Super.

Oozaru (Dragon Ball)

Non potevo non citarlo e, soprattutto, non potevo non citarlo per primo. Questo è in assoluto il primissimo power up che appare nel manga di Toriyama. Era la fine degli anni ’80 e il maestro decise di creare un personaggio che si ispirasse allo scimmiotto più famoso d’oriente: Sun Wukong. Il personaggio in questione, Son Goku, appartiene infatti a una razza antropomorfa con caratteristiche ibride da primate. Oltre ad avere una coda, infatti, egli ha la capacità di trasformarsi in scimmione di fronte alla luna piena.

Se vi state chiedendo perché ho inserito questo e non il Super Sayan o il Kaiohken è molto semplice, questi ultimi rappresentano, per quanto fighi, meri potenziamenti fisici. L’Oozaru invece è il risultato della tradizione orientale applicato al concetto del licantropo occidentale che si trasforma con la luna piena.

Falso 100% (My Hero Academia)

Qui abbiamo un power up che è decisamente passato in sordina. Stiamo parlando del falso 100% di Deku in My Hero Academia. Deku è un personaggio dotato di un potere talmente grande da non riuscire a controllarlo pienamente, deve quindi dosare la potenza del suo potere per non danneggiare il suo fisico gracile. Le cose cambiano a un certo punto quando scopre che questa super forza non è l’unico quirk che possiede. In maniera decisamente creativa dunque, combina un quirk che gli permette di accumulare energia cinetica e sprigionandola durante il colpo riesce a simulare la piena potenza al 100%.

Una combinazione geniale e strategica di due quirk che permettono un potenziamento istantaneo. Un concetto semplice ma efficace.

Tetsuo perde il controllo (Akira)

Veniamo invece a uno dei pochi power up della lista che non appartiene a un battle manga per ragazzi, bensì a uno dei fumetti che ha dato via all’estetica cyberpunk giapponese e mondiale. Sto parlando di Akira, la complessissima opera di Katsuhiro Otomo, un’opera di una profondità unica sia a livello di scrittura che di comparto e studio grafico.

Nel manga Tetsuo è un membro di una banda di motociclisti e viene rapito da un’azienda che fa esperimenti su bambini che hanno sviluppato poteri psionici. Tetsuo sembra infatti incarnare il potere di Akira, l’entità che anni prima ha causato un’esplosione che ha raso al suolo Tokyo. Il potere di Akira è il potere di Dio, un potere incommensurabile capace di radere al suolo una metropoli intera senza sforzo. Un potere talmente incontenibile che rende pazzo Tetsuo e muta il suo corpo in un mostruoso blob bio-cibernetico.

La benda del più forte (Bleach)

Se l’ignoranza e la forza bruta avessero un nome si chiamerebbero Kenpachi Zaraki. Uno dei personaggi più amati di Bleach e uno dei badass più badass che ci siano nella storia dei battle manga. Il capitano della undicesima divisione possiede una forza fisica e spirituale che non ha eguali, la sua immensa presenza copre le pagine del fumetto e lo rende protagonista ogni volta che entra in scena. Kenpachi è talmente forte e ossessionato dal combattere che non vacilla mai, la sua gioia è incontenibile quando scopre un avversario degno della sua portata e proprio per questo amore incondizionato per la violenza, egli limita continuamente il suo potere per poter prolungare i combattimenti più che può.

Per questo porta sempre una benda sull’occhio che risucchia la sua energia spirituale. Il concetto secondo cui un amante della battaglia si mette continuamente i bastoni fra le ruote per non annoiarsi è tanto semplice quanto funzionale in un fumetto come Bleach. Inutile dirvi cosa succede quando la toglie. Vi do un indizio, Kenpachi in giapponese significa letteralmente “il più forte”.

L’ottavo senso (Saint Seiya)

Facciamo un passo indietro nel tempo, ancor prima di Dragon Ball, quando un giovane Masami Kurumada decise di creare un fumetto che omaggiasse l’antica Grecia. Sto parlando proprio di Saint Seiya, l’iconico fumetto che narra delle avventure dei cavalieri di Atena che attingono poteri dal cosmo. Tra questi cavalieri ce ne sono dodici in tutto che formano l’élite dei cavalieri d’oro. Essi padroneggiano il settimo senso che permette loro di avere controllo totale sulle potenzialità del proprio cosmo, una iper-consapevolezza.

Tra di essi vi è però Shaka della Vergine, l’uomo più vicino a Dio, incarnazione del Buddha nonché uno dei più potenti cavalieri di Atena. La sua affinità con la natura e il suo mondo interno lo rendono un personaggio estremamente interessante. Le sue capacità lo inducono a raggiungere l’essenza del cosmo, l’ottavo senso, la spiritualizzazione del corpo che permette a Shaka di entrare da vivo nel mondo dei morti. Il cavaliere d’oro trascende dunque la materia e la vita per entrare nel mondo immateriale senza la morte del corpo.

L’armatura del berserk (Berserk)

Tra tutti i power up citati, anche questo è uno dei pochi a non appartenere ad un battle manga. Berserk infatti, il capolavoro incompiuto di Kentaro Miura, è un manga dark fantasy con tinte horror, dal tono drammatico e violento, dotato di una scrittura profonda, un world building molto dettagliato e di un comparto grafico unico e manieristico. Anche in un’opera come questa dunque, che non fonda il proprio sviluppo su poteri e combattimenti, il power up segue uno sviluppo estremamente crudo, realistico e devastante.

Sto parlando dell’armatura del Berserk indossata durante il corso del manga da Guts. Questa armatura medievale completamente nera prende la forma del lato oscuro dell’utilizzatore (nel caso di Guts, un lupo nero) e gli dona capacità straordinarie. Oltre a una forza e una resistenza aumentati a dismisura, l’indossatore non percepisce dolore e ogni ferita, ogni osso spezzato, viene saldato dall’armatura stessa che si ancora al corpo. Un power up tanto potente quando estremamente devastante per il fisico. Solamente chi è in grado di sopportare grandi fatica e grande pressione è quindi in grado di sfruttare a pieno questa armatura.

Il Gear Fifth (One Piece)

Ci siamo, fan di One Piece, rivoltatevi tutti contro di me. A mio parere il gear five rappresenta il power up più originale che abbiamo visto ad ora all’interno dell’opera. Non sto parlando del più bello, né di quello che ci viene presentato in maniera più epica (basti pensare al Gear Second), bensì quello concettualmente più originale.

Durante lo scontro con Kaido infatti Rufy sfiora la morte. In quel momento il frutto del diavolo che possiede rivela la sua essenza, viene rivelato che è uno zoo ancestrale e risveglia la volontà contenuta dentro. La volontà di Nika, dio del sole, portatore del potere più ridicolo del mondo! Questo power up, oltre a rappresentare il massimo sviluppo di un manga bizzarro e grottesco, permette a Rufy di modificare la realtà a suo piacimento, tutto attorno a sé diventa di gomma, deforme, grottesco, Rufy è capace di piegare l’ambiente al suo volere e mentre fa tutto questo ride. Si diverte come un bambino.

Il colpo di genio di Oda gli ha permesso di lanciare un messaggio molto forte ai lettori, ha stabilito definitivamente che per essere forti in One Piece bisogna essere bizzarri e completamente pazzi. La forza fisica non basta, la velocità neanche, i raggi di energia possono essere ingoiati e i fulmini afferrati al volo.

Il Drunken Fist (Naruto)

Siamo arrivati forse a uno dei miei power up preferiti in assoluto. Il drunken fist di Rock Lee in Naruto. Un power up totalmente inutile, che ci viene mostrato da Kishimoto per pochissimi capitoli durante lo scontro contro Kimimaro Kaguya, e che in realtà serve solamente a mostrare l’immensa forza di Kimimaro rispetto ai giovani ninja di Konoha.

Con un espediente comico Kishimoto è in grado di donare a Rock Lee uno dei momenti più epici di tutta la serie. Il giovane esperto di arti marziali infatti scambia la boccetta della sua medicina con una boccetta di superalcolico del maestro. Il risultato è devastante. Si scopre infatti che Rock Lee ha un talento naturale quando beve nel padroneggiare lo stile di combattimento dell’ubriaco, uno stile corpo a corpo totalmente imprevedibile, impossibile da insegnare ma che permette all’utilizzatore di diventare un vero pericolo ambulante e di mettere i bastoni fra le ruote all’invincibile Kimimaro anche se solo per qualche minuto.

Ichi e le sue crisi isteriche (Ichi the Killer)

Anche qui entriamo all’interno di un manga che non si annovera tra i battle manga per ragazzi. Stiamo infatti parlando di Ichi the Killer, il piccolo capolavoro di Hideo Yamamoto che narra con una violenza unica la storia di alcuni membri della Yakuza di Shinjuku. All’interno di questa storia, Ichi, il protagonista, è un personaggio estremamente deviato ce non riesce a separarsi dai suoi traumi infantili. Da bambino infatti veniva spesso bullizzato per il suo carattere remissivo e vigliacco, decide dunque di diventare un esperto di arti marziali ma il suo carattere resta sempre lo stesso. Qui potete leggere la nostra recensione del primo volume di questo fantastico manga.

L’unica maniera che ha per scatenare le sue tecniche marziali è che venga a sua volta bullizzato. In quel momento Ichi scoppia in lacrime ed entra in uno stato mentale completamente dissociato nel quale diventa una vera e propria furia sanguinaria. Chiunque gli si pari davanti viene dilaniato dai suoi calci mostruosi e in seguito al raptus generalmente Ichi non ricorda nulla.

Ultra crescita (Hunter x Hunter)

Veniamo al mio preferito in assoluto. Il power up che mi ha fatto piangere, mi ha fatto disperare, mi ha gasato come non mai e porta con sé una potenza emotiva unica. Sto parlando dell’ultra-crescita di Gon in Hunter x Hunter. L’ultra crescita è un power up che può essere messo in pratica solamente da individui particolarmente caparbi e inconsapevoli delle conseguenze, per questo Togashi lo ha fatto sviluppare in maniera geniale a un bambino.

Nel power system di Hunter x Hunter, un po’ come con la restrizione celestiale di Jujutsu Kaisen, un potere nen può essere potenziato sacrificando qualcosa o autoimponendosi un limite. Nella storia Gon, che ha appena perso il suo mentore per mano della terribile Pitou, è accecato dalla rabbia e desidera solo ed esclusivamente vendetta. Decide quindi di liberare tutto il suo potenziale di una vita nel combattimento contro Pitou stessa: il suo corpo cambia, cresce fino a raggiungere il picco delle potenzialità, vediamo dunque un Gon ventenne che acquisisce una forza sopra ogni limite e con un solo pugno (e che pugno) uccide all’istante la guardia del corpo reale. Come conseguenza estrema Gon perde tutti i suoi poteri e va in coma, il prezzo da pagare per avere attinto a un potere così strabiliante.

Menzioni speciali

Ultra Istinto e Ultra Ego. La calma piatta e il mare in tempesta, l’ego e l’abbandono, l’armonia e il caos. Con questi due power up raggiunti rispettivamente da Goku e Vegeta in Dragon Ball Super, Toyotaro ha rispolverato la dualità concettuale del pieno e del vuoto, di una mente occupata e una mente libera da pensieri. Il suo merito è quello di delineare così due percorsi paralleli per due personaggi che si sono invece sempre inseguiti per raggiungere entrambi gli stessi stadi di potenza.

Ichigo e i suoi power up infiniti in Bleach. Diciamocelo, il vero potere di Ichigo di Bleach è quello dei power up. È davvero difficoltoso cercare di capire quanti power up subisce durante il corso della trama, ma sono sicuro siano almeno più di dieci. L’estetica di Kubo però è talmente imponente che non importa se i power up sono tutti uguali, non importa se ogni volta che Ichigo raggiunge un nuovo stadio riesce a tagliare cose sempre più grandi, ogni power up ti fa esclamare “wow” ed è questo che importa a tutti i lettori di Bleach, dico bene?

Godspeed level di Killua. Torniamo a Hunter x Hunter, torniamo a quella meraviglia di power system che è il nen. Killua, durante la saga delle formichimere, scopre come applicare le proprietà del suo nen al corpo acquisendo una velocità e un’agilità senza eguali. Egli infatti utilizza il suo nen elettrico per potenziare i nervi corporei e aumentare il potenziale sinaptico del cervello. Il risultato è devastante, i suoi movimenti fulminei e la percezione degli eventi attorno istantanea.

Scrittore incallito, impugna la penna come fosse una katana e si allena prendendo a colpi di spada un povero taccuino che si porta sempre appresso. Appassionato di fumetti americani e nipponici, il suo più grande sogno è quello di imparare a lanciare sfere di energia dal palmo della mano. Ogni notte sogna l’uscita del nuovo capitolo di Hunter x Hunter, per poi svegliarsi in lacrime e scontrarsi con la dura realtà.

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