Scelta molto coraggiosa quella di Star Comics di puntare su un genere che è molto pericoloso in termini di audience, ovvero quello fantascientifico, con una serializzazione appena iniziata anche in Giappone, e per di più di un’autrice alla sua prima pubblicazione. Parliamo di Fungus and Iron, in patria Kin to Tetsu, scritto e disegnato da Ayaka Katayama.
Nonostante ciò lo stesso Hajime Isayama, autore dell’Attacco dei Giganti, ne avrebbe apprezzato la lettura. Che anche la casa editrice abbia visto, come già per altri titoli passati, un potenziale di tutto rispetto? Scopriamolo insieme nella nostra recensione del primo volume.
- Titolo originale: 菌と鉄 (Kin to Tetsu)
- Titolo italiano: Fungus and Iron
- Uscita italiana: 29 marzo 2023
- Uscita giapponese: 9 marzo 2021
- Numero di volumi: 3, in corso
- Casa editrice: Star Comics
- Genere: Fantascienza, mistero, distopia
- Disegni: Ayaka Katayama
- Storia: Ayaka Katayama
- Formato: 11,5 x 17,5 , b/n
- Numero di facciate: 208
Abbiamo recensito Fungus and Iron tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Star Comics.
Nel mezzo del cammin
Di cosa parla Fungus and Iron ce lo dice il titolo stesso: In un mondo dominato dai funghi, che penetrando all’interno degli umani ne controllano azioni e sentimenti (offrendo però ad alcuni la possibilità di ottenere un corpo duro come il ferro), tutto è rigoroso e assoluto, tranne che per Dante. Il nostro protagonista è un soldato anomalo dell’Amigasa, il governo mondiale: Dante non sa leggere, ha una voglia a forma di lupo (un elemento distintivo di alcuni personaggi) e una coscienza tutta sua (diciamolo, a un passo dalla stupidità), per questo finisce sempre per compiere azioni che rischiano di farlo giustiziare come sovversivo.
Un giorno, nel corso di una missione dove rischia di morire, viene a contatto con il gruppo dei rivoluzionari e con una ragazza, Aoi, della quale si invaghisce. Grazie a lei non solo inizia a riconsiderare la sua situazione, e quella dell’area D-18 dove ha sempre vissuto, ma incontra il gruppo degli Etheristi, coloro che si ribellano al governo. Riuscirà Dante a trovare la sua via in questa selva oscura di funghi e ingiustizie? Lo scopriremo sicuramente nei prossimi volumi!
Ciapat Fons?
Dalle mie parti c’è quasi una religione attorno ai funghi: impari a conoscerli fin da piccolo, le aree di raccolta sono custodite come segreti di stato e c’è una rivalità pazzesca tra cercatori, per questo, quando una persona ne incontra un’altra in mezzo al bosco chiede sempre “Ciapat Fons?” e capire in base alla reazione quanti funghi ha trovato. Per questo background culturale non solo apprezzo tutti quei manga che ne parlano in concomitanza con piatti e pietanze, ma anche quei titoli, come Dorohedoro o Sabuki Bisco, che raccontano della “potenza” nascosta dietro ai miceti.
Anche l’ultra-sfruttata tecnica che alcuni funghi avrebbero di condizionare gli esseri viventi, come quello delle formiche-zombie (Ophiocordyceps unilateralis) recentemente riportata in auge dal gioco di The Last of Us, tanto per citarne uno, è una buona base di partenza per giustificare un male naturale dettato dall’evoluzione della specie. Infine, che ci sia la possibilità di ricevere dei superpoteri da questo rapporto parassitario (anche se tramite l’assunzione di pillole) come una resistenza corporea pari a quella del ferro (is it you Tekkai?) aggiunge molte possibilità di sviluppo non solo alla trama, ma alle modalità di combattimento tra le fazioni opposte.
We are one
Tra le tante tematiche trattate in questo primo volume la più pressante è certamente quella del conformismo. Il plotone dei soldati che esegue ogni ordine senza porsi domande, sparando a dei nemici che nemmeno ha mai visto e dei quali conoscono i fatti solo per ciò che gli è stato insegnato, è una tematica tremendamente attuale. Forse questa coscienza collettiva è anche la causa di uno dei principali difetti, a mio parere, di questo titolo: una caratterizzazione dei personaggi che non convince appieno. Se a questa “inconsistenza” si aggiunge il tentativo di raccontare una storia di fuga ed emersione dalla massa, di uscire da un regime distorto, con scelte e azioni a volte drastiche, avere dei protagonisti di qualità è una prerogativa necessaria. In ogni caso, sono speranzoso che ciò possa implementarsi nei prossimi volumi.
Una condizione di oppressione che viene spesso addolcita da attimi di ironia e dagli spunti romantici, disseminati tra i capitoli.
Certo, si intuisce come la storia possa evolversi anche nel genere del combattimento corpo a corpo, oltre che in quello “spionistico”, ma per ora le sotto-trame rimangono a margine della descrizione del mondo, inquietante e selvaggio al di fuori dell’area D-18. Insomma, il titolo potrà sicuramente offrire altro man mano che si svilupperà la saga principale.
Vietato ai minori di X anni
Questa visone fantascientifica del mondo passa attraverso le tinte di Ayaka Katayama, i cui disegni non sono il punto cardine di Fungus and Iron, ma sono in ogni caso di buon livello. Un mondo di normale violenza e rigore militare, racchiuso tra le mura, e con disegni in alcuni punti molto simili a quelli di Attacco dei Giganti… non c’è da stupirsi quindi della presentazione di questo titolo, nonostante il protagonista sembri più simile a personaggi come Asta o Mashle più che a Eren nel raggiungimento del suo obiettivo puramente egoistico: vivere serenamente in un modo che lo soddisfi.
Un contrasto tra momenti quasi da commedia (i funghi che fanno cadere le pietre, l’incontro con Aoi, e la vita da soldato di Dante sono quasi ridicole) e le scene più violente e crude (l’esecuzione è molto impattante) gestito piuttosto bene dallo stile dell’autrice. Un tratto molto dettagliato e opprimente negli sguardi, ma volutamente “sfuocato” nella visualizzazione delle morti, che lascia il genere in bilico tra tinte noir di un seinen e la spensieratezza di uno shonen. Tutto ottimo per indirizzarlo a un vasto pubblico, però non posso non immaginare come sarebbe stato il titolo se prodotto da un mangaka più impetuoso e truculento, a costo di spostare l’asticella della lettura a un target più adulto.
Il genere umano è stato completamente assoggettato dai funghi, i quali, parassitando il cervello degli uomini e sottraendo loro libertà e pensiero, hanno costruito una società completamente controllata. Esistono però delle eccezioni. Dopo il fatidico incontro con una ragazza, Dante, un fortissimo soldato, decide di rovesciare le leggi del mondo in cui vive. Dalla più cupa disperazione… ha inizio la rivolta!
Non perdetevi questo nuovissimo manga dark fantasy, consigliato anche da Hajime Isayama, autore de L’Attacco dei Giganti!
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A chi consigliamo Fungus and Iron?
Come indicato si tratta di un manga destinato un po’ a tutti gli appassionati di dark fantasy, di mondi distopici e di guerriglia, che potrebbe piacere a chi ha seguito titoli slegati da superpoteri (anche se potrebbero comparire) e leggermente più truci dei classici a lieto fine, dove non è raro vedere della malvagità a puro scopo di intimorire. Unico aspetto da considerare è la cadenza del volume: solo tre tankobon dal 2021, cosa che potrebbe indicare una cadenza annuale delle pubblicazioni, che non tutti sopportano. Per il resto potrebbe essere un’opera piacevole per tutti, soprattutto perché diversa dalle storie in voga in questo periodo.
- Buono il world building
- Giusto mix di violenza, combattimenti e tranquillità
- Tematiche attuali e ben narrate
- Disegni che danno un senso di immobilità
- Protagonisti poco incisivi
- Alcune scelte di trama per ora poco comprensibili
Fungus and Iron
Un manga che ti prende a pugni in faccia
Fungus and Iron è un manga atipico, come il mondo distopico che descrive. Abbiamo una trama a tratti abbozzata e non digeribile a tutti, ancora grezza, che però si sviluppa in un’ambientazione monolitica, dove il sangue scorre naturalmente e quindi dove le dispute si possono risolvere senza problemi con sparatorie e tanti pugni in faccia. I disegni e la narrazione di Ayaka Katayama ci mostrano vari cliché del genere, e delle atmosfere con un diffuso senso di angoscia, ma sanno ricatturare l’interesse sia con trovate originali che con alcune scelte molto coraggiose, soprattutto per un primo volume. Anche se non si può ancora sapere quali aspetti secondari (come il romanticismo, la ricerca di informazioni o i poteri delle pillole) diventeranno predominanti in questo dark fantasy, ci sono già tutte le premesse per una buona storia di lotta alle ingiustizie di un mondo Orwelliano, dove ogni lotta per ribaltare le consuetudini della società comporta fatica e sacrifici. Insomma, tanti funghi sul fuoco in questo volume, resta da vedere se saranno commestibili o velenosi.