Neptunia: Sisters VS Sisters – Recensione

Si torna a Gamindustri per una nuova avventura in Neptunia: Sisters VS Sisters. Scoprite nella nostra recensione tutti i suoi segreti!

Neptunia: Sisters VS Sisters – Recensione

La parodia portata avanti dalla serie è stranota: un mondo che fa da allegoria alle console war a cui siamo abituati e dei personaggi che rappresentino suddette console. Il tutto infarcito da una valanga di fan service, elementi JRPG e combattimenti a turni. Ma a questo giro le cose sono un po’ cambiate e Compile Heart ha fatto alcune scelte sia narrative che ludiche per cercare di portare una ventata d’aria fresca in una serie che stava iniziando a diventare troppo simile a sé stessa. Scopriamo insieme com’è andata questa operazione nella nostra recensione di Neptunia: Sisters VS Sisters, disponibile su PC, PlayStation 4 e PlayStation 5.

Neptunia: Sisters VS Sisters – Recensione

  • Titolo: Neptunia: Sisters VS Sisters
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PC (Steam)
  • Genere: Action JRPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Idea Factory International
  • Sviluppatore: Idea Factory, Compile Heart
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 25 gennaio 2023
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: disponibile anche in una Digital Deluxe Edition che include la colonna sonora digitale, un artbook in digitale, un set di avatar e un pacchetto di costumi aggiuntivi

Abbiamo recensito Neptunia: Sisters VS Sisters con un codice Steam fornitoci gratuitamente da Idea Factory International.

Console war! O forse no?

Senza andare a scomodare l’aspetto visivo (rimasto pressocché invariato) i due punti in cui Neptunia: Sisters VS Sisters porta novità sono l’impostazione della narrativa e il modo in cui i personaggi interagiscono con essa e infarciscono di umorismo la storia. Siamo di nuovo a Gamindustri e dal PC continent giunge un’inaspettata richiesta di aiuto. Le Goddess Candidates (le nostre beniamine) si dirigono quindi a scoprire cos’è successo in un laboratorio abbandonato e fanno i conti con un improvviso incremento di mostri. Trovano infine una ragazza in criogenesi e liberandola, è poi lei stessa che le intrappola per due anni all’interno della stasi. Quando si risvegliano troveranno un mondo molto diverso da come lo avevano lasciato e dovranno capire cos’è accaduto lungo la loro assenza e anche riportare la pace in Gamindustri.

Neptunia: Sisters VS Sisters – Recensione

Sebbene questi siano solo gli eventi che accadono nei primi venti minuti, la storia possiede fin da subito un buon ritmo che sarà costante per tutto il gioco. Com’è però tratto distintivo della serie, non mancherà una grande quantità di dialoghi anche spesso fini a sé stessi per portare avanti l’umorismo, il fanservice o sottolineare il carattere del nutrito cast. Ci saranno quindi rotture della quarta parete, riferimenti alla console war, citazioni ad altri titoli e un tono molto leggero, sebbene ogni situazione è in generale più sfaccettata rispetto al passato. Essendo inoltre un titolo slegato dai precedenti, potrebbe essere più facile approcciarlo nel caso si tratti del primo in assoluto che si prenda in mano. Per forza di cose, comunque, potrebbero sfuggire le connessioni o le motivazioni di alcuni personaggi, ma trattandosi comunque di una storia leggera e piena di umorismo, potrebbe non essere un fattore così decisivo.

Non ci inoltreremo in spoiler dopo aver presentato l’incipit del gioco, ma basti sapere (per farsi un’idea del tenore di Neptunia: Sisters VS Sisters) che piuttosto che la console war a cui la serie ci aveva abituati, questa volta si analizzerà il rapporto (o lo scontro, potremmo dire) tra il gaming per console e PC contro quello dello smartphone, vero e proprio catalizzatore narrativo di questo capitolo.

Il tono rimarrà coerente con i presupposti dell’opera e vedremo anche una maggiore cura nel delineare eventi, personaggi e narrazione se paragonato al passato. Questo non sta a significare che si tratti di un gioco da prendere più sul serio, ma solo che vi è stato un miglioramento che non ha snaturato la struttura consolidata. Le stesse scene secondarie sono numerose, ricche e atte a mischiare una grande quantità di fanservice e citazioni. Chi è già cultore delle visual novel non rimarrà quindi a bocca asciutta. La trama si arricchirà poi di un buon numero di colpi di scena e diventerà man mano ancora più ritmata, a patto di superare un certo scoglio iniziale denotato da una certa lentezza generale (che, come vedremo, si rifletterà anche sul gameplay).

Neptunia: Sisters VS Sisters – Recensione

Nonostante tutto ciò, il fronte tecnico non riesce in pieno a reggere i buoni propositi di una narrativa tutto sommato piacevole, non essendo nulla di eccezionale (fatta eccezione per l’art style e gli sprite) con animazioni basilari e ambienti piuttosto spogli quando rappresentati in 3D, o comunque non di certo ciò che ci si aspetterebbe da un gioco del 2023. In particolar modo lascia piuttosto delusi la vuotezza di certe aree, in cui neanche lo stile e i colori brillanti aiutano a riempire gli scenari e gli stessi movimenti dei personaggi risentono di questa arretratezza tecnica.

Una serie tirata a lucido

Ma veniamo ai cambiamenti più sostanziali che ha subito questo gioco rispetto ai precedenti. È il sistema di combattimento che ha subito le maggiori modifiche, passando da un classico a turni a un action RPG in cui è possibile combinare attacchi, colpi, mosse speciali selezionando i personaggi del gruppo al volo e potendo formare gruppi di tre personaggi. Le opzioni offerte poi dal sistema di crescita dei dischi (da poter anche ricercare in base ai generi videoludici) offre tanti spunti e personalizzazione dando vita a una combinazione tra combattimento e crescita davvero soddisfacente e sfaccettato.

Neptunia: Sisters VS Sisters – Recensione

Il sistema di combo e concatenamento di attacchi funziona in maniera stratificata: si comincia con gli attacchi del personaggio controllato e si può legarlo a uno speciale di un altro personaggio con la semplice pressione di un tasto e al contempo prendendo controllo dello stesso. Le combinazioni continuano tramite l’inizio di una combo con un attacco più potente (eseguibile al riempimento di un’apposita barra) e di nuovo collegarlo a quello di un altro personaggio di cui prenderemo il controllo. A coronare il tutto vi è poi l’utilizzo di mosse speciali che sbloccano le capacità uniche di ognuna delle nostre beniamine. Non è comunque tutto oro ciò che luccica, perché i tutorial continueranno per alcune ore dopo l’inizio del gioco e tutto ciò che questi sistemi hanno da offrire in combinazione tra loro non esprimeranno il loro pieno potenziale fino ad almeno un certo punto in poi del gioco.

In definitiva, tutte queste caratteristiche creano un sistema di combattimento fluido, vivace e in cui non ci sono punti morti una volta padroneggiato, nonostante la possibilità di fare scatti per evitare i colpi i nemici o bloccarli con un’apposita parata. Tutto questo sarebbe solo positivo, se non si tenesse purtroppo in conto di un aspetto non poco trascurabile, ovvero la facilità del titolo. La difficoltà tarata verso il basso è infatti il principale neo che vanifica alcuni dei buoni propositi del sistema di combattimento e di crescita: non ci sarà mai davvero bisogno di adoperare particolari tattiche (neanche contro i boss) o di preferire determinati potenziamenti al posto di altri se non per un proprio gusto personale nello stile di gioco. Ed è un peccato dati i combattimenti divertenti, veloci e immediati.

Non se la cavano molto meglio i dungeon, dove invece dovrebbero spiccare queste sezioni di battaglia. Si tratta per lo più di luoghi spogli, privi di un vero e proprio level design interessante se non una struttura basilare e lineare, con corridoi che collegano le varie aree più ampie dove sono presenti i nemici che faranno partire i combattimenti. Non aiuta neanche il fatto che suddetti dungeon sono lunghi e privi di spunti interessanti se non le saltuarie interruzioni per le scene animate o filmati. Succederà, con il passare delle ore, anche che molti di questi asset vengano riutilizzati e riciclati più volte.

Neptunia: Sisters VS Sisters – Recensione

Buona invece la longevità, che sebbene non riaggiunga la stessa durata dei titoli precedenti, offre diverse ore di divertimento e una discreta quantità di contenuti secondari, che però portano a un backtracking che riconducono al problema di cui sopra e al poco interesse suscitato dai dungeon e alla loro ripetitività. Neptunia: Sisters VS Sisters è comunque aiutato a rimanere a galla dal sopracitato lato artistico, con sprite di personaggi dettagliati, ricchi di personalità e supportate da un buon doppiaggio in lingua originale. Anche la musica fa da accompagnamento con una grande varietà di tracce, sebbene ci sia da sottolineare un certo riciclo di canzoni provenienti dai giochi precedenti.

“Mentre le dee sono impegnate nel rispondere a una chiamata d’emergenza proveniente dal lontano continente PC, Nepgear e le altre candidate vengono inviate a indagare su un laboratorio abbandonato. In quel luogo s’imbattono nelle “”Ashen Goddess“” che le rinchiudono all’interno di capsule gettandole in un sonno profondo dal quale si risvegliano dopo due anni. Il nuovo “”rPhone“” domina il mercato degli smartphone. Neptune è scomparsa dalla missione sul continente PC e in assenza delle sue dee e delle candidate, Planeptune è devastato da un nuovo misterioso fenomeno, i Trendi Outbreak. Trovatasi improvvisamente privata della propria casa e della sua famiglia, Nepgear cade in un profondo stato di depressione. Questa è una storia sulla capacità di trovare la speranza nella disperazione, sulla rinascita di una dea dopo la distruzione.

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A chi consigliamo Neptunia: Sisters VS Sisters?

Neptunia: Sisters VS Sisters è un acquisto praticamente obbligato per i fan della serie: c’è tutto ciò a cui gli altri capitoli ci aveva abituato e anche di più. Non a caso, il fanservice e le beniamine del gioco faranno la felicità di tutti coloro che attendevano un nuovo capitolo. Al contempo, i cambiamenti del sistema di combattimento rappresentano a loro volta un buon incentivo. Per chi non è già vicino alla serie Sisters VS Sisters è invece un’arma a doppio taglio in quanto ha meno legami con i capitoli precedenti (rendendolo quindi più accessibile), ma richiede una certa predisposizione al genere e al suo stile.

  • Trama, dialoghi e situazioni più sfaccettate rispetto al passato
  • Ricco sistema di crescita del personaggio
  • Il sistema di combattimento è stato rivisto ed è divertente…

  • …Ma le battaglie sono facilissime
  • Dungeon lunghi, ripetitivi e con un level design privo di mordente
  • Tecnicamente arretrato
Neptunia: Sisters VS Sisters
3.4

Un capitolo interessante, ma non senza problemi

Neptunia: Sisters VS Sisters è senza dubbio una buona aggiunta all’interno del mondo di Gamindustri. I cambiamenti apportati sono il suo punto di forza e maggior motivo per approcciarlo, ma portano con sé anche una serie di problemi come la già citata facilità eccessiva che vanifica in tanti e troppi momenti le buone intuizioni del sistema di combattimento, che pur non presentando nulla di originale, fa bene il suo lavoro in combinazione con l’ottimo sistema di crescita che offre un ampio margine di personalizzazione. Allo stesso tempo, i nuovi toni assunti dalla trama potrebbero essere un unicum nella serie oppure la base da cui si partirà da adesso in poi. Solo il tempo potrà dircelo.

Classe 1993, cresciuto a pane e videogiochi. Ha studiato musica durante la sua adolescenza per poi appassionarsi alla cultura giapponese, studiare la lingua e andare a vivere in Giappone per studio e lavoro. Nella vita di tutti i giorni è un traduttore freelance, Dungeon Master e videogiocatore incallito. Tra le altre sue passioni, il cinema, la tecnologia e le lingue in generale.

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