Fire Emblem Engage – Recensione

L'attesissimo Fire Emblem Engage è finalmente disponibile in tutto il mondo, scoprite tutti i suoi segreti nella nostra recensione!

Fire Emblem Engage – Recensione

Gioco del MeseNel corso degli anni il panorama videoludico giapponese ha dato alla luce alcune saghe che sono diventate dei veri e propri capisaldi capaci di innovare un genere, diventandone un vero e proprio sinonimo. Fire Emblem è una di esse, e nonostante per il suo primo periodo sia rimasta confinata in Giappone la volontà dei giocatori occidentali ha fatto si che diventasse in poco tempo un vero e proprio successo globale. Da qualche settimana è disponibile in tutto il mondo Fire Emblem Engage, capitolo che celebra gli oltre trent’anni della saga in un modo del tutto particolare. La meccanica unica di questo nuovo titolo è quella degli Emblemi, ovvero il ritorno di alcuni dei più iconici eroi del franchise che aiuteranno i nuovi protagonisti a proseguire nella loro avventura dando loro una mano dentro e fuori dal campo di battaglia.

Ma riuscirà questo nuovo capitolo a superare il successo del suo predecessore? Scopritelo nella nostra recensione di Fire Emblem Engage!

Fire Emblem Engage – Recensione

  • Titolo: Fire Emblem Engage
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: RPG Strategico
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Nintendo
  • Sviluppatore: Intelligent Systems
  • Lingua: Italiano (testi), Giapponese o Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 20 gennaio 2023
  • Disponibilità: retail, digital delivery, Collector’s Edition
  • DLC: grazie al Pass di Espansione sarà possibile ottenere nuovi Emblemi, accessori e oggetti utili per l’avventura, oltre che una porzione di trama inedita e nuove classi che verranno rilasciate in futuro
  • Note:il titolo è disponibile anche nella Divine Edition, che include al suo interno un artbook, un set di cartoline, un poster e una custodia Steelbook

Abbiamo recensito Fire Emblem Engage con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Nintendo.

Fire Emblem Engage – Recensione

Dopo un sonno durato mille anni, il Drago Divino Alear si sta finalmente per risvegliare. Il suo riposo è stato interrotto dalla corruzione che sta avvolgendo nuovamente il continente di Elyos, segno che la millenaria prigionia del Drago Maligno Sombron sta per giungere a conclusione. Essendosi svegliato prima del dovuto però Alear non avrà alcuna memoria del suo passato né delle sue capacità combattive, ma grazie alla voglia di difendere i suoi alleati riuscirà a utilizzare l’anello che porta al dito per evocare Marth, l’eroe dell’Inizio, che combatterà al suo fianco e sarà per lui un prezioso consigliere.

Nel mondo di Elyos esistono infatti dodici anelli che racchiudono all’interno altrettanti spiriti provenienti da mondi lontani, gli Emblemi, e solamente chi riuscirà a ottenerli tutti potrà sfruttare il loro misterioso potere. Inizierà così una lotta contro il tempo che vedrà Alear alla ricerca di alleati per poter recuperare gli anelli in modo di impedire che sia l’esercito di Sombron ad ottenerli per primo. Inizierà così un viaggio che porterà il Drago Divino a scoprire i misteri sul suo passato e sul misterioso potere degli Emblemi.

Put a ring on it

Dal punto di vista del gameplay Fire Emblem Engage ci offre un’esperienza che va a distaccarsi un po’ da quella vista nel precedente capitolo del franchise. La software house ha infatti optato per una narrazione lineare, non ci saranno dunque linee temporali alternative o eventi che differiranno a seconda dei personaggi utilizzati come accadeva in Fire Emblem: Three Houses. Un’altra importante differenza riguarda il party di Alear. A differenza del suo predecessore che poteva contare fin da subito da tutti i membri della classe scelta all’inizio dell’avventura, il Drago Divino avrà dalla sua parte solamente su un numero esiguo di seguaci durante le prime fasi del gioco andando a reclutare un maggior numero di alleati progredendo con l’avventura principale.

Fire Emblem Engage – Recensione

La linearità del gioco si rifletterà anche sulla mappa del continente di Elyos, di cui andremo a sbloccare gradualmente le diverse zone. Oltre alle missioni legate alla storia principale nella mappa appariranno anche le Scaramucce, scontri casuali grazie ai quali potremo ottenere utili ricompense per la gestione della nostra squadra, e le Appendici, capitoli secondari nei quali sarà possibile reclutare nuovi personaggi o migliorare le statistiche dei nostri Emblemi. Ogni qualvolta vorremo prenderci una pausa dai combattimenti potremo tornare al Somniel, base del gruppo in cui potremo compiere tantissime attività secondarie. Se all’inizio avremo a disposizione solo delle strutture basi come l’Emporio in cui acquistare oggetti, progredendo con l’avventura sbloccheremo attività come la Mensa grazie alla quale potremo invitare due alleati e condividere un pasto con loro per migliorare il nostro Legame oppure l’Allenamento che se completato correttamente ci garantirà dei bonus per la prossima battaglia. Purtroppo però alcune attività secondarie risulteranno un po’ troppo superflue, problematica che si sarebbe potuta evitare semplicemente variando maggiormente le ricompense ottenibili.

All’interno del Somniel troveremo inoltre la Sala degli Emblemi grazie alla quale potremo gestire tutto ciò che riguarda gli anelli ottenuti. Combattendo assieme ad un Emblema andremo a migliorare il nostro Legame con esso, e ciò ci permetterà di utilizzare i Punti Abilità ottenuti nel corso dell’avventura per ereditare le loro abilità. In questo modo anche quando non utizzeremo quel determinato Emblema avremo l’opportunità di sfruttare le sue caratteristiche, dando così la possibilità al giocatore di creare strategie uniche equipaggiando un personaggio con abilità provenienti da Emblemi differenti. In questa sala potremo inoltre creare gli Anelli del Legame, accessori meno potenti con i quali non potremo evocare un eroe in battaglia ma che garantiranno un bonus alle statistiche di chi li equipaggerà.

Un anello per ghermirli…

Il sistema di combattimento di Fire Emblem Engage va a prendere spunto dal passato del franchise, pur apportando alcune migliorie e novità che lo rendono più dinamico e attuale. In questo capitolo farà il suo ritorno il Triangolo delle Armi, sistema che ha reso celebre la saga e che ci permetterà di avere un approccio più strategico nel corso delle battaglie. Utilizzando un’arma che risulta in vantaggio infatti avremo l’opportunità di infliggere lo status Breccia all’avversario, in modo che per quel turno non possa contrattaccare. La software house ha poi deciso di rimuovere la durabilità delle armi tranne che per i bastoni curativi e di supporto, questi andranno a deteriorarsi in base all’uso e dovremo assicurarci di averne sempre qualcuno di scorta per evitare di finire nei guai. Fortunatamente anche se dovessimo effettuare degli errori avremo dalla nostra parte la Cronogemma del Drago, con la quale potremo riavvolgere il tempo di qualche turno e cambiare la nostra strategia in modo da vincere la battaglia.

Fire Emblem Engage – Recensione

Ma il fiore all’occhiello di questo nuovo capitolo è legato al sistema di Unione. Ogni personaggio equipaggiato con un Emblema non solo riceverà un bonus alle statistiche e la possibilità di sfruttare le abilità passive di quel guerriero, ma potrà unirsi temporaneamente all’Eroe per utilizzare delle meccaniche di combattimento uniche. L’Unione durerà solamente per pochi turni, ma anche in questo breve lasso di tempo riusciranno a ribaltare il risultato di ogni battaglia. Aumentando il Legame tra un guerriero e un Emblema non solo potremo mantenere attiva l’Unione per un maggior numero di turni, ma andremo a sbloccare le armi di quell’Eroe permettendoci di sfruttare la potenza di alcuni dei più iconici equipaggiamenti della saga di Fire Emblem.

Il sistema di crescita dei personaggi è invece rimasto abbastanza in linea con il resto del franchise. Ogni qualvolta che un personaggio effettuerà un’azione in battaglia esso otterrà dei punti esperienza con i quali far salire di livello la propria Classe. Una volta che raggiungeremo un determinato livello potremo decidere se passare a una Classe Avanzata o se cambiare completamente il ruolo del personaggio scegliendo per lui una classe diversa da quella di partenza. Avremo modo di far salire di livello i personaggi anche nel Somniel utilizzando l’Arena, che ci permetterà di effettuare tre allenamenti gratuiti al giorno, o alle Prove Tempesta della Torre delle Prove, con le quali potremo affrontare una serie di mappe in sequenza e ottenere così esperienza e materiali.

Evviva gli sposi

Dal punto di vista tecnico Fire Emblem Engage è un vero e proprio passo avanti rispetto al suo predecessore. Fin dalle primissime fasi di gioco potremo notare come il comparto grafico sia caratterizzato da una direzione artistica dai colori brillanti e vividi, che si discosta parecchio dalle tonalita cupe viste in Fire Emlem: Three Houses. Ma non si tratta dell’unica differenza tra i due titoli, pur essendo entrambi esclusive per Nintendo Switch le performance del nuovo capitolo sono decisamente più stabili soprattutto per quanto riguarda il frame rate. Davvero ottimo il design dei protagonisti, che rifletterà le unicità della loro regione di appartenza, e degli Emblemi, che mantengono la familiarità dei titoli da cui provengono pur con un approccio visivo più moderno.

Fire Emblem Engage – Recensione

Anche il comparto sonoro è realizzato in modo sopraffino. A partire dall’opening theme “Emblem Engage!”, disponibile sia in giapponese che in inglese, rimarremo davvero affascinati dalla colonna sonora del titolo. Anche il doppiaggio sarà presente in entrambi i linguaggi, e sarà possibile cambiarlo ogni volta che vorremo tramite il menù principale del gioco. Pur essendo più lineare rispetto al passato ci troviamo di fronte a un titolo dalla longevità che si aggira attorno alle 25/30 ore per il completamento della trama principale. Ciò può però essere influenzato dal livello di difficoltà da noi scelto, all’inizio di una nuova partita potremo infatti scegliere non solo la difficoltà generale del gioco ma anche se attivare o no la Modalità Classica andando ad implementare così il permadeath dei personaggi.

Una delle pecche tecniche di Fire Emblem Engage è legata alla sua narrazione. Alcuni degli eventi della trama principale infatti potrebbero risultare un po’ scontati per tutti coloro che sono abituati ad avventurarsi in titoli di stampo fantasy, con alcuni colpi di scena che rischiano di essere meno entusiasmanti di quanto dovrebbero. Avendo a nostra disposizione un cast di personaggi davvero ampio inoltre fa si che le conversazioni di sostegno con gli Emblemi saranno davvero ridotte all’osso, mentre sarà dato più spazio a quelle tra i protagonisti. Tra le novità più importanti a livello tecnico è l’implementazione di alcune funzionalità online che ci permetteranno di giocare assieme a giocatori da tutto il mondo. Grazie alla Torre dell Prove potremo affrontare le Prove Staffetta, nelle quali combatteremo in una gigantesca mappa alternandoci con giocatori da tutto il mondo passando loro il testimone dopo qualche turno, e le Prove Altrotempo, in cui potremo creare una mappa e condividerla con altri utenti o affrontare le mappe create da altri giocatori.

Il Drago Maligno si è risvegliato! Combatti nei panni del Drago Divino al fianco di eroi leggendari per salvare il continente di Elyos in Fire Emblem Engage per Nintendo Switch. Mettiti al comando dell’esercito del Drago Divino e affronta i nemici in battaglie strategiche a turni nel continente di Elyos. Prepara i tuoi attacchi con attenzione, valutando le mosse e le armi di ogni singolo eroe. Solo così condurrai le tue truppe alla vittoria! Ogni battaglia è diversa e richiede strategie e tattiche diverse. Sfrutta il terreno, la posizione e le abilità uniche dei tuoi eroi per sconfiggere il nemico sulla griglia del campo di battaglia. Raccogli gli anelli degli emblemi e usali in battaglia per evocare gli eroi leggendari conosciuti come emblemi. Ciascuno di loro dispone di abilità e armi specifiche, ma potrai anche unirti a loro per diventare ancora più forte.

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A chi consigliamo Fire Emblem Engage?

Se amate i titoli strategici e siete alla ricerca di un titolo capace di regalarvi decine di ore di gioco Fire Emblem Engage fa proprio al caso vostro! Grazie alle migliorie apportate al sistema di combattimento inoltre si tratta di un titolo perfetto per chi si affaccia alla serie per la prima volta, grazie anche alla possibilità di scegliere tra diversi livelli di difficoltà adatti a qualsiasi tipologia di giocatore.

Fire Emblem Engage – Recensione

  • Visivamente molto bello, ottima direzione artistica
  • Il gameplay è davvero fantastico grazie alla meccanica degli Emblemi
  • Tantissime attività secondarie tra cui scegliere…

  • …Ma non tutte si riveleranno poi così utili o divertenti
  • La narrazione è forse un po’ banale e i personaggi non sempre spiccano
  • Poca cura nei confronti delle conversazioni di supporto con gli Emblemi
Fire Emblem Engage
4.3

Un matrimonio poco bilanciato

Ogni qualvolta una saga longeva come Fire Emblem vede l’uscita di un nuovo capitolo è sempre estremamente interessante scoprire come la software house decida di innovare e migliorare la formula ormai pluri-trentennale del franchise. La mia esperienza con Fire Emblem Engage è stata molto positiva, soprattutto per quanto riguarda il sistema di gioco che è davvero fenomenale. Credo che la meccanica degli Emblemi sia una scelta davvero vincente per la software house, che è riuscita a rendere omaggio al passato della saga e allo stesso tempo creare qualcosa di unico e divertente. I problemi maggiori riguardano la narrazione a volte un po’ scontata e con alcuni personaggi che non riescono a spiccare. Probabilmente con un cast meno ampio da gestire e un occhio di riguardo maggiore alle conversazioni tra protagonisti ed Emblemi tutto ciò si sarebbe potuto risolvere facilmente. In definitiva Fire Emblem Engage è allo stesso tempo un passo avanti e un passo indietro rispetto al passato, un gameplay solido e divertente sbilanciato da una narrazione che non riesce a brillare del tutto.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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