Parno Graffiti: questo titolo potrebbe dire poco a molti, ma se aggiungessimo “della stessa autrice di Beastars?”. Questo one shot infatti non è altro che l’ultima opera di Paru Itagaki, autrice della famosa saga sugli animali antropomorfi che tutti conoscono e che ha saputo emozionare, sia nella sua versione cartacea che nel tanto discusso anime. La mangaka saprà ammaliarci anche con questo singolo volume? Scopriamolo insieme.
- Titolo originale: Paruno Graffiti
- Titolo italiano: Parno Graffiti
- Uscita italiana: 2 febbraio 2023
- Uscita giapponese: 2019
- Numero di volumi: volume unico
- Casa editrice: Panini Comics (Planet Manga)
- Genere: Silce of Life, commedia, saggio
- Disegni: Paru Itagaki
- Storia: Paru Itagaki
- Formato: 15 x 21 cm – colori – bossurato
- Numero di facciate: 128
Abbiamo recensito Parno Graffitti tramite copia stampa fornitaci gratuitamente da Panini Comics.
Specchio specchio delle mie trame…
Il volume, come anticipato, è banalmente un’opera autobiografica dell’autrice, in stile molto fiabesco. Non siamo di fronte, come in Look Back, a una emozionante narrazione autobiografica fatta per lasciare un segno, tutt’altro, si tratta di una sorta di diario posto in modo scherzoso e rilassante, fatto per inquadrare l’infanzia di Paru: dai suoi rapporti familiari, con il nonno, i genitori e le sorelle, sino alle prime esperienze con il disegno e qualche piccolo stereotipo legato all’ambiente vissuto in prima persona.
Non solo, attraverso una serie di commenti personali alle vignette, costellate di ricordi e insegnamenti, la mangaka offre al suo pubblico un punto di vista originale e assolutamente “empatizzabile” di situazioni familiari e non legate all’infanzia.
C’è chi ci vedrà similitudini con la propria vita e chi solamente piccole storielle divertenti… ma non un briciolo di invidia per un’autrice che si racconta naturalmente e con molta modestia.
Un po’ come per il Natale
La vita della nostra protagonista viene quindi veramente raccontata in modo semplice e genuino, come un collage di ricordi che potresti ascoltare ad una cena narrati da tua nonna. Per aggiungere un tocco di piacevolezza, la mangaka trasforma però i personaggi della famiglia in creature antropomorfe (o in un vampiro, come per il nonno). Ci sono scene più adulte, come quelle legate ai rapporti sentimentali, al lavoro, o alle amicizie (ho adorato il capitolo del ritrovo tra gli ex compagni), ma il volume offre il meglio di sé nei ricordi infantili: le conversazioni con il nonno, i momenti di convivialità, i sogni coltivati, fanno tutte parte di un mondo lontano, dolce e piacevole, come la notte di Natale di quando eravamo piccini.
Questi momenti delicati vengono illustrati altrettanto delicatamente: le tavole appaiono tenui, leggere, essenziali, come in uno script per una biografia illustrata (o forse proprio come dei graffiti). Uno stile che offre un primo impatto molto diretto e che lascia poi tantissimo all’immaginazione: oltre che essere un modo adatto a rappresentare questo mondo sfuggente, questo fa parte anche dello stile di Paru Itagaki.
Se è Parno tolgo!
Ciò che si discosta dal modus operandi della mangaka è da subito chiaro, ed è la raffigurazione interiore dei personaggi.
Molti hanno considerato Beastars come un manga dalle tendenze furry, che ha catturato la folla principalmente per le sue relazioni tra animali umanizzati, con continue interferenze e intrecci di istinti animali, tendenze carnivore e attrazione sensuale.
In questo caso invece l’autrice (e lo permette più volte) ha voluto semplicemente raccontare l’ambiente familiare nella quale è cresciuta e che le ha permesso di diventare la mangaka che è ora. Tra continui salti temporali Paru si diverte a mostrarci non solo i diversi aspetti della sua vita, ma anche i tipici cliché del Sol Levante, tra spese al combini, vicinato, televisione e dilemmi sentimentali. Un mix che farà certamente sorridere gli appassonati.
L’autrice di Beastars si racconta in un volume unico. Con il suo stile inconfondibile, Paru Itagaki condivide ricordi e aneddoti della sua vita familiare e lavorativa, dal rapporto con il padre fino agli esordi come fumettista in Parno Graffiti
Un’occasione per conoscere meglio una delle mangaka più acclamate della sua generazione.
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A chi consigliamo Parno Graffiti?
Per quanto sia un volume semplice e piacevole si tratta pur sempre di un’autobiografia. Chi non conosce Paru potrebbe trovare il tutto poco interessante, a meno che non sfrutti l’occasione proprio per farsi un’idea di ciò che ha influenzato la mangaka, prima di recuperare Beastars. In ogni caso rimane un piacevole passatempo: in quanto decontestualizzato dalle altre sue opere potrebbe essere considerato al pari di un breve silce of life, che sa offrire soprattutto ironia e nostalgia.
- Manga rilassante, semplice e tranquillo
- Ricco di ricordi legati all’infanzia
- Situazioni di vita comune raccontate in modo originale
- Tavole stilizzate che non tutti potrebbero apprezzare
- Narrazione a volte fin troppo essenziale
Parno Graffiti
Controvoglia, ma invoglia
Lo ine shot scritto quasi per obbligo da Paru Itagaki è stato piacevolmente inaspettato: 28 paragrafi che sanno raccontare un contesto familiare e sociale “comune”, ma in modo molto personale. Tanti piccoli aneddoti che, passando da episodi sentiti a siparietti quasi ridicoli, finiscono per catturare l’attenzione come un buon racconto narrato davanti al cenone di capodanno. Tra ricordi, emozioni e ironia, l’autrice riesce a tessere una coperta in grado di avvolgere quasi ogni lettore al calduccio, offrendo una tranquillità e una naturalezza che ormai, tra tutti gli shonen frenetici in circolazione, non siamo più in grado di apprezzare. Parno Graffiti non è nulla di speciale, ma riesce a includere nel mondo artistico, normalmente caotico, un tenero spaccato sociale malinconico, ma abbondantemente positivo, relegando la “tipica” descrizione da reietto incompreso ai margini della storia, per fare spazio a sentimenti e situazioni facili d comprendere e condividere. Se vi piace il genere non avete motivi per non includerlo nella vostra libreria.