Quello dei metroidvania è un genere videoludico che affonda le sue radici in Giappone. I due giochi, ritenuti unanimemente i pilastri di questa categoria, Metroid (1986) e Castlevania: Symphony of the Night (1997), sono prodotti del game design nipponico, con la creatura di Koji Igarashi che ha stabilito numerosi canoni indiscutibili per questa formula di gioco. Negli ultimi anni i metroidvania, per ragioni legate alla loro struttura di gioco intrinseca, sono diventati appannaggio delle produzioni occidentali indipendenti, arrivando quasi a una vera e propria saturazione. Pensiamo a Hollow Knight e ai due Ori: da molti ritenuti i metroidvania più belli dell’attuale panorama videoludico, questi tre giochi hanno permesso al genere di raggiungere probabilmente il proprio apice, proponendo soluzioni innovative e al tempo stesso innestate alla perfezione nelle meccaniche stabilite dai padri fondatori. Ecco quindi che l’arrivo di LA-MULANA 1 & 2 sulle console della generazione corrente è un’ottima occasione per far scoprire al pubblico due capolavori del genere di stampo squisitamente nipponico, due titoli diventati a loro modo piccoli cult del panorama indipendente (soprattutto il primo), capaci di portare all’estremo la filosofia del genere proponendo un tasso di sfida decisamente sopra la media. Quali sono i pregi e i difetti di questi due lavori di estrema nicchia per loro stessa natura? E come si collocano nella storia dei metroidvania? Scopritelo grazie a questa nostra recensione.
- Titolo: LA-MULANA 1 & 2
- Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One
- Versione analizzata: Nintendo Switch
- Genere: Metroidvania
- Giocatori: 1
- Publisher: Nippon Ichi Software
- Sviluppatore: Nigoro
- Lingua: Inglese (testi)
- Data di uscita: 17 marzo 2020
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: nessuno
- Note: disponibile in edizione limitata sullo store di NIS America; i due titoli sono venduti separatamente su eShop
Abbiamo recensito LA-MULANA 1 & 2 con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Nippon Ichi Software.
Un background degno di nota
La storia di questo franchise è peculiare e si merita quindi un accenno. Le sue origini risalgono all’anno 2005, quando venne rilasciato in Giappone il primo LA-MULANA per Microsoft Windows. Sviluppato dal team indipendente GR3 Project, guidato dal director Takumi Naramura, la mente a cui dobbiamo entrambi i capitoli, il gioco era un evidente omaggio ai classici dell’epoca MSX, in particolare The Maze of Galious (celebre platform-adventure di Konami del 1987, presente nel gioco stesso come easter egg), e a detta degli sviluppatori stessi si poneva l’obiettivo di contrastare la sempre minore difficoltà di molte produzioni videoludiche di quel periodo.
La versione originale del gioco è sempre rimasta inedita in Occidente, ma l’arrivo di una traduzione amatoriale in lingua inglese tramite patch ha permesso a LA-MULANA di iniziare a farsi conoscere anche oltreoceano. Le cose cambiano tuttavia nel 2011: un remake del gioco, iniziato nel 2007 e sviluppato dal team Nigoro, esce in Giappone sulla piattaforma WiiWare di Nintendo. Caratterizzato da una grafica aggiornata ma fedele allo stile rétro originale, musiche riarrangiate e numerosi cambiamenti nel gameplay e nella struttura di gioco, questa nuova versione di LA-MULANA viene ufficialmente pubblicata in Europa e Nord America nel 2012, sia su Wii che su PC in digital delivery grazie a piattaforme come Steam e GOG. Nel 2014 il gioco arriva anche su PS Vita in un’ulteriore versione aggiornata, denominata LA-MULANA EX, che verrà pubblicata in Occidente l’anno successivo da Rising Star Games.
Nel 2014 Nigoro e Playism, publisher originale del remake del primo capitolo, avviano una campagna su Kickstarter per finanziare il seguito del gioco. Conclusasi con successo, LA-MULANA 2 viene pubblicato il 30 luglio 2018 su PC e il 27 giugno 2019 esce in Giappone per Nintendo Switch. Grazie infine a NIS America, entrambi i titoli sbarcano su Xbox One, PlayStation 4 e Nintendo Switch il 17 marzo 2020 in Nord America e il 20 marzo 2020 in Europa, sia in versione digitale che in versione fisica. Sia LA-MULANA 1 che il suo seguito, è bene ricordarlo, sono disponibili solamente in lingua inglese.
LA-MULANA 1: l’origine di tutto
Che cos’è LA-MULANA? Come vi abbiamo già anticipato, si tratta di un metroidvania la cui peculiarità è quella di essere basato fortemente sull’esplorazione. Il gioco vede come protagonista l’archeologo nippo-americano Lemeza Kosugi (impossibile non pensare a Indiana Jones come fonte di ispirazione per il suo design), che dopo aver ricevuto una lettera dal padre Shawn Kosugi si reca presso le rovine di LA-MULANA, da quest’ultimo ritenute l’origine della vita e della civiltà, per iniziare la loro esplorazione fra trappole, enigmi, creature spietate e mille altri ostacoli. Un pretesto semplice per un gioco che non si basa certamente sulla trama e sulla narrazione. Una volta iniziata una nuova partita, LA-MULANA vi catapulterà subito nei panni dell’intrepido archeologo e dopo pochissimi secondi prenderete il suo controllo, senza alcuna introduzione o lungaggine non necessaria. Nonostante questo, il gioco è caratterizzato da un’ambientazione e da una lore estremamente affascinanti, i cui dettagli si scoprono man mano che il giocatore avanza nei livelli, e che vengono rivelati dai dialoghi con i personaggi secondari, dalle numerose iscrizioni presenti nei dungeon o semplicemente dal design stesso di questi ultimi. Vi ricorda qualcosa? Proprio così, sei anni prima dell’arrivo sul mercato del celeberrimo DARK SOULS (quattro, se ci riferiamo al suo predecessore Demon’s Souls) un gioco giapponese proponeva già una narrativa silenziosa in maniera esemplare. Sebbene non arrivi allo stesso livello di profondità e cripticità delle opere di Hidetaka Miyazaki, siamo pronti a scommettere che LA-MULANA abbia avuto a suo modo un’influenza sulla poetica del famoso game director giapponese.
Un altro fattore che il gioco condivide con DARK SOULS è, come abbiamo già detto, la notevole difficoltà. Dal punto di vista della struttura di gioco e del gameplay, LA-MULANA è un classico metroidvania in due dimensioni. Il protagonista può esplorare numerosi livelli fra loro interconnessi, affrontando sfide ed enigmi e combattendo contro mostri e boss, con l’aiuto di un’arma primaria (per il combattimento corpo a corpo), di una secondaria (per la protezione o per l’attacco a distanza), e di un computer nel quale installare applicazioni per compiere le funzioni più disparate. Oltre a questo, Lemeza avrà bisogno di mettere le mani su numerosi oggetti necessari per poter proseguire nella sua esplorazione, come per esempio quello per non essere danneggiato nell’acqua o nella lava, oppure per poter compiere il doppio salto. La difficoltà principale di LA-MULANA non risiede tuttavia nelle fasi platform e nei combattimenti contro i nemici, comunque molto impegnativi e capaci di mettere a dura prova le abilità e i riflessi del giocatore. Quello che è valso al gioco la nomea di titolo cult nel panorama indipendente è la sua incredibile difficoltà legata all’esplorazione e all’avanzamento nei livelli, tutti caratterizzati da enigmi e puzzle la cui soluzione, quasi mai banale, si può trovare in altre aree che all’apparenza non hanno alcun legame con quella originaria, e che vi costringeranno a tenere traccia di tutte le informazioni tramite carta e penna, o un qualunque dispositivo testuale. LA-MULANA infatti è un gioco estremamente (e spesso inutilmente) criptico da questo punto di vista, che si limita a fornire al giocatore il minimo indispensabile, il resto dovrà essere tutta farina del suo sacco.
Il backtracking rappresenta quindi l’anima più profonda di questo gioco, come lo è dopotutto per qualunque metroidvania, ma qui in misura ancor più maggiore. È facilissimo rimanere bloccati per ore a causa di un enigma di cui non si riesce a trovare la soluzione, e questo porta inevitabilmente a far lievitare la longevità di un gioco che si completa (in media) in circa 20-25 ore. Non aiutano purtroppo i controlli, abbastanza basilari e che richiedono un po’ di pratica e abitudine soprattutto nella gestione del salto, fondamentale per evitare problemi nelle fasi più avanzate. Dal punto di vista grafico, LA-MULANA è caratterizzato da una pixel art di indubbio fascino che, pur non in linea con gli standard dell’epoca attuale e pur non raggiungendo gli apici di capolavori visivi come Owlboy o Dead Cells, dona al gioco un’ottima personalità e uno stile rétro che ben si adatta alle meccaniche e all’atmosfera generale. Il comparto artistico è notevole, e ogni area, ogni personaggio, ogni boss possiede una sua precisa identità. Infine, la colonna sonora è uno degli aspetti migliori: quasi tutte le tracce sono memorabili, accompagnano benissimo l’esplorazione dei livelli e in men che non si dica vi entreranno in testa, così come accaduto al sottoscritto.
LA-MULANA 2: ancora più cattivo
Tutti questi aspetti li ritroviamo in LA-MULANA 2, seguito arrivato sui nostri scaffali dopo ben tredici anni dall’originale (sette, se prendiamo come riferimento il remake), ma che fin dai primissimi istanti di gioco restituisce la bellissima sensazione del “Dover eravamo rimasti?”, come se fosse passato pochissimo tempo fra le due iterazioni. Protagonista questa volta è la giovane e avvenente figlia del professor Kosugi, Lumisa, che si reca presso le rovine di LA-MULANA, completamente distrutte a seguito degli eventi del precedente capitolo e divenute un’attrazione turistica, per aiutare il proprietario Xelpud (una faccia nota per chi ha giocato al primo capitolo) a indagare sulla preoccupante comparsa di nuovi mostri, e per mettersi alla ricerca del padre e del nonno misteriosamente scomparsi. LA-MULANA 2 è un seguito più lungo, esteso e (incredibile ma vero) difficile del primo capitolo, e che si prende anche meno sul serio come testimoniano i numerosi dialoghi comici e surreali che accompagneranno le esplorazioni di Lumisa. In una fedeltà ai propri principi e in una voglia di non scendere a compromessi ormai sempre più rari nel panorama videoludico moderno, il team di Nigoro capitanato da Takumi Naramura confeziona un prodotto hardcore rivolto espressamente ai fan del primo capitolo, ma in grado di essere apprezzato da qualunque appassionato del genere alla ricerca di una sfida che lo terrà impegnato per molto, molto tempo.
Questo nuovo capitolo non presenta molte differenze a livello di meccaniche e struttura rispetto al suo predecessore (aspetto che può essere considerato sia un pregio che un difetto), ma contiene numerosi miglioramenti che lo rendono un prodotto decisamente più “moderno” e in linea con gli standard attuali del mercato indipendente. La grafica è più dettagliata e rifinita, gli arrangiamenti delle musiche (sempre di ottimo livello) sono molto più variegati, i menù sono stati completamente ripensati per essere più immediati e intuitivi, e in generale LA-MULANA 2 nelle prime ore sembra trarre in inganno il giocatore grazie a un approccio più accessibile. Sensazione che sparirà subito una volta che Lumisa metterà piede in Eg-Lana, il nuovo mondo di gioco parallelo introdotto in questo seguito, basato fortemente sulla mitologia norrena. Nelle oltre 40 ore che vi serviranno per portare a termine questa avventura ritroverete gli stessi elementi che hanno fatto la “fortuna” del primo LA-MULANA, ma questa volta sotto steroidi: enigmi, trappole, nemici, boss, iscrizioni e NPC che mormorano frasi incomprensibili, chi più ne ha più ne metta. Anche se avete completato il primo capitolo e vi ritenete a vostro agio con le meccaniche e il tasso di sfida proposto, LA-MULANA 2 riuscirà comunque a mettervi alla prova. Siete stati avvisati.
Purtroppo alcuni elementi di questo seguito mi hanno fatto storcere un po’ il naso, e sebbene non si tratti di nulla che comprometta o rovini l’esperienza di gioco, mi hanno dato la sensazione che lo sviluppo sia stato un po’ frettoloso nelle parti finali. Presentimento che alcune informazioni che ho potuto reperire in rete (non ufficiali, quindi concediamo il beneficio del dubbio) sembrano confermare. A partire da metà in poi infatti la qualità dei livelli, sia a livello visivo che di design, e dei boss mi è sembrata inferiore a quella (ineccepibile) della prima parte. E a proposito dei boss, molti di loro possiedono pattern di attacco estremamente prevedibili e fallaci che consentono al giocatore di poterli sconfiggere anche ben prima di quanto di previsto dal gioco: una piccola caduta di stile che si poteva risolvere facilmente con una più attenta pianificazione in fase di design.
Il tuo destino ti aspetta a LA-MULANA! Prendi il controllo dell’archeologo Lemeza Kosugi e naviga attraverso enigmi, trappole e guardiani mortali per rivendicare il tesoro.
In LA-MULANA 2 Il famoso archeologo Lemeza Kosugi è scomparso e solo sua figlia Lumisa può trovarlo! Pensa e agisci in fretta per superare trappole pericolose nella tua ricerca per scoprire segreti insondabili. Cosa troverai alla fine del tuo viaggio? trionferai o verrai sconfitto?
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A chi consigliamo LA-MULANA 1 & 2?
Domanda abbastanza retorica. Consigliamo LA-MULANA 1 & 2 a tutti gli amanti del genere metroidvania e soprattutto a coloro che apprezzano le sfide, i giochi impegnativi e che sono disposti a investire molto tempo e concentrazione in due titoli lunghi e punitivi, che sapranno però regalare moltissime soddisfazioni. Se per voi invece il videogioco deve rimanere un semplice passatempo, con il quale rilassarsi e staccare il cervello, oppure non vi trovate a vostro agio con la lingua inglese (di cui non è richiesta comunque una conoscenza perfetta), allora passate oltre: in entrambi i casi, gli ostacoli che LA-MULANA 1 & 2 vi porrà di fronte potrebbero rovinarvi il divertimento.
Se invece è vostra intenzione recuperare in digitale solo uno dei due capitoli, e state cercando una risposta alla (legittima) domanda “Quale dei due è il più consigliato?”, la situazione è un po’ più complessa. Entrambi i giochi, come vi abbiamo spiegato, si assomigliano abbastanza e possiedono i loro pregi e i loro difetti. Laddove LA-MULANA 1 rappresenta l’inizio di questa saga e si caratterizza per una difficoltà e una lunghezza minori, è altrettanto vero che il seguito propone un approccio più “moderno” e accessibile (almeno nelle prime ore) e possiede una longevità più elevata. Quindi quello che vi consigliamo in questo caso è di provare quello che vi ispira di più, ed eventualmente recuperare l’altro in futuro. A tal proposito, gli spoiler del secondo capitolo su trama e personaggi del primo sono assolutamente ininfluenti, quindi potete stare tranquilli.
- Due metroidvania complessi, longevi e impegnativi
- La soddisfazione che si prova risolvendo gli enigmi non ha prezzo
- Colonna sonora che crea dipendenza
- Perfetti per essere giocati in portatile su Nintendo Switch
- Richiedono tempo, pazienza e concentrazione
- Spesso criptici e frustranti solo per il puro gusto di esserlo
- I controlli necessitano di un po’ di abitudine
- I due titoli si assomigliano abbastanza come struttura e meccaniche
LA-MULANA 1 & 2
Due capolavori nel loro genere, ma non per tutti
Grazie a questa riedizione/porting su tutte le console dell’attuale generazione, finalmente molti giocatori possono scoprire e cimentarsi in due giochi che fanno della difficoltà elevata il loro marchio di fabbrica. LA-MULANA 1 & 2 sono due metroidvania lunghi, complessi, non lineari, impegnativi, fortemente basati sull’esplorazione e fra i migliori nel loro genere. Caratterizzati da una pixel art affascinante e da una colonna sonora memorabile, questi titoli non sono certamente privi di difetti e non sono consigliati a chi cerca nei videogiochi un mero passatempo. Per tutti gli altri, si tratta di prodotti con un altissimo tasso di sfida che potrebbero risultare fin troppo frustranti, criptici e contorti in numerosi momenti, ma che se affrontati con lo spirito e l’impegno giusto sapranno regalarvi soddisfazioni impagabili e con pochi eguali nell’attuale panorama videoludico. Fino all’ultimo sono stato indeciso se togliere qualche punto decimale alla valutazione numerica della raccolta per via di questi aspetti, ma facendolo sarei stato ingiusto nei confronti di un team di sviluppo che ha messo tutta la sua anima in un progetto che ha dato vita a due veri capolavori. Concludo questa recensione con una piccola considerazione personale: ritrovarsi a giocare LA-MULANA 1 & 2 nello stesso periodo in cui la quasi totalità dei tuoi amici su Switch passava il tempo su Animal Crossing New Horizons ha un non so che di ironico e inquietantemente perverso.