Chi non ha mai partecipato a una lotteria, uno di quei riti guidati completamente dal caso dove solo una persona su un mille viene baciata dalla fortuna? È vero, c’è chi vince e c’è chi perde, ma esiste anche chi, avvolto dalla sventura più nera, non si è mai potuto gustare il dolce sapore di una vincita. Questo è lo sfortunato caso del povero Renya Kagurazaka, un giovane ragazzo che in vita sua non ha mai potuto godere di una sana “botta di Q” fino al giorno in cui, incoraggiato dalla bella e misteriosa venditrice di biglietti Lilliel, decide di tentare un ultima volta e affidarsi completamente alle mani della dea bendata.
A distanza di nove mesi dal suo debutto in Giappone, NIS America propone anche in territorio europeo il divertente quanto bizzarro The Guided Fate Paradox, il nuovo dungeon crawler RPG per PlayStation 3, definito sotto molti aspetti come il sequel spirituale del titolo per PSP Z.H.P. Unlosing Ranger VS Darkdeath Evilman.
- Titolo: The Guided Fate Paradox
- Piattaforma: PlayStation 3
- Genere: RPG, dungeon crawler
- Giocatori: 1
- Software house: NIS America
- Sviluppatore: Nippon Ichi Software
- Lingua: Inglese (testi e doppiaggio), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 25 ottobre 2013 (retail) 30 ottobre (digitale)
- Disponibilità: retail, digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: nessun DLC annunciato al momento
Complimenti, hai vinto!
Dopo diciassette anni senza mai la gioia di una vittoria, cosa mai si sarà accaparrato il neo fortunato? Un gelato? Una console? Qualche elettrodomestico costoso? O perché no, dei soldi? Niente di tutto questo! A partire da oggi, Renya Kagurazaka è semplicemente diventato DIO! Senza neanche il tempo di capire cosa stia realmente accadendo o se sia semplicemente una presa in giro, il ragazzo, colpito da una violenta mazzata, perde del tutto conoscenza. Al suo risveglio il giovane Renya si ritroverà in un luogo strano e sconosciuto, dove la bellissima Lilliel, come di rito in queste situazioni, non solo gli farà capire che è tutto vero, ma anche che lei è un angelo, il suo angelo personale.
Tra dubbi e incertezze, inizierà qui il cammino di Renya per diventare un Dio degno del titolo che porta ed esaudire le numerose preghiere che gli verranno rivolte ogni giorno, accompagnato dai suoi fedeli angeli servitori, in quello che si rivelerà il compito più arduo che il ragazzo abbia mai affrontato in vita sua. Ma non dimentichiamoci che, dopotutto, se il paradiso esiste, esiste anche la sua infernale controparte.
I will guide your fate to a revolution
Con una trama tipica da anime giapponese, The Guided Fate Paradox si presenta come un titolo piacevole e non complicatissimo da seguire. Sarà anzi possibile definirlo “semplice” sotto alcuni punti di vista, in quanto non sarà indispensabile arrovellarci più di tanto per immergerci in quella che sarà la storia vera e propria. Dopo aver assistito al prologo già citato, verremo catapultati a Celestia, una sorta di pseudo-paradiso dove faremo conoscenza degli altri angeli al nostro servizio e dove passeremo la maggior parte del tempo fra un capitolo e l’altro della storia.
Situata su due livelli collegati attraverso un portale, Celestia sarà il punto di inizio di tutte le nostre missioni; non dovremo avventurarci senza sosta in una gigantesca mappa, andare alla ricerca di una zona ben specifica o attivare un particolare avvenimento per poter entrare nel vivo dell’azione: tutto quello che ci serve è qui. Inizialmente saranno presenti solo gli angeli, alcuni mostri randomici con cui poter scambiare quattro chiacchiere e qualche negozio in cui poter comprare alcune armi base, oggetti per ristabilire la salute o l’energia per poter eseguire mosse speciali e quant’altro equipaggeremo al nostro personaggio; in seguito verranno introdotti altri NPC che fungeranno da banca, in cui depositare i nostri soldi (importante, viste le condizioni di gioco) il fabbro, che potenzierà il nostro armamentario e, procedendo nel gioco, molto altro.
Parlando con la nostra personalissima e angelica Lilliel, verremo introdotti nella parte più importante di Celestia, nonché fulcro di tutte le nostre missioni: il Fate Revolution Circuit, un macchinario speciale che raccoglie le preghiere di tutti gli esseri umani, animali, creature mitologiche, personaggi delle fiabe o alieni, e ce le proporrà a seconda del nostro livello di competenza. Precisiamo bene, quel “livello di competenza” non è qualcosa di reale, in cui a seconda del nostro livello ci verranno proposte missioni diverse, è solo un termine usato in-game per spiegarci il fatto che, ed esclamiamo in coro “grazie al razzo”, le prime missioni che compieremo, tralasciando il tutorial, saranno facili, e diventeranno gradualmente più ardue con l’avanzare del gioco. Non fatevi quindi trarre in inganno dai alcuni termini utilizzati: qualsiasi cosa farete, i capitoli della storia non muteranno mai a seconda del nostro livello.
Il Dio dei dungeon
Entrati nel Fate Revolution Circuit verremo subito gettati nel vivo dell’azione, in cui, dopo aver gustato i vari prologhi mostrati all’inizio, ci verrà anche presentato colui o colei la quale preghiera dovrà essere esaudita. Verremo di seguito trasportati all’interno dei dungeon multilivello, nient’altro che una “copia” del loro mondo (chiamati appunto Copy World) con la differenza che questi saranno abitati esclusivamente da Aberrazioni, i classici mostri da macello che dovremo sconfiggere per proseguire e terminare la missione. All’interno dei campi di battaglia ci muoveremo liberamente come ci pare e piace, fino a che non entreremo nel campo visivo di una delle Aberrazioni; da qui inizierà uno scontro in cui noi e i nostri avversari ci muoveremo un passo alla volta, effettuando a turno un attacco. Tra un livello e l’altro di ogni dungeon ci verranno mostrate alcune cutscene in cui vedremo quel preciso mondo reale che pian piano inizia a cambiare per via del nostro intervento, fino al momento in cui dovremo affrontare gli immancabili e potenti boss di fine livello.
Non sarà sempre facile affrontare i dungeon; mentre il livello generale del nostro protagonista aumenterà in maniera permanente via via che avanzeremo nel gioco, il livello in-dungeon, situato sopra la barra degli HP dei personaggi, verrà resettato ogni volta che affronteremo un nuovo capitolo della storia e aumenterà sconfiggendo gli avversari presenti, incrementando così i nostri punti vita e le statistiche di attacco, difesa e compagnia bella, tutte le volte come se fosse la prima. Verremo in qualche modo “aiutati” a proseguire dai nemici, che torneranno in vita ogni qual volta effettueremo un certo numero di passi.
Prima di partire in missione, però, è necessario sapere una cosa importantissima: per ogni nostra sconfitta riportata in uno dei dungeon il nostro equipaggiamento e le monete accumulate ci verranno brutalmente portate via, rendendo quindi Paradox una vera sfida, piacevolmente più arduo degli ormai immancabili giochi che si portano a termine nel giro di appena sei ore.
Così tenero… che si taglia con un grissino
Tralasciando le boss battle che dovremo affrontare da soli, nei vari capitoli della storia saremo quasi sempre accompagnati da uno degli angeli (che il più delle volte sarà Lilliel), essenziali per un’ottimale esplorazione dei dungeon generati casualmente, in quanto, oltre a darci mano nei combattimenti, ci offriranno anche una visuale della mappa di gioco più completa. Una sconfitta del nostro alleato comporterebbe, oltre alla perdita di tutto il suo equipaggiamento, anche una visuale drasticamente ridotta della mappa che ci circonda, rendendo il tutto ancora più arduo.
Molto bella è la modalità equipaggiamento, forse una delle parti che ho maggiormente apprezzato del titolo, in cui daremo al nostro personaggio una serie di armi, elmetti, accessori che il nostro avatar indosserà realmente, rendendosi così un vero e fighissimo DIO, o in alternativa un idiota che se ne va in giro con una spada in una mano, una lancia nell’altra, un mantello da supereroe, un carro armato al posto delle gambe e una maschera dalle fattezze di tonno sulla testa. Lo so, è un’immagine orribile, ma spesso sarà il giusto prezzo da pagare per avere delle buone statistiche. Non temete, ci saranno anche oggetti visivamente godibili da equipaggiare anche se così facendo il gioco ci perderà un po’ in stravaganza, basta solamente trovarli. Per ogni oggetto equipaggiato o indossato ci verrà messa a disposizione una skill, che sia essa di attacco, difesa, recupero energia/HP o alterazione dello stato degli avversari adiacenti; non saranno skill permanenti, una volta che toglieremo quello specifico oggetto l’abilità verrà rimossa o rimpiazzata con quella relativa al nuovo pezzo che andremo ad assegnare.
I controlli di gioco non sono proprio semplicissimi, ma ci si abitua abbastanza in fretta. Il movimento del personaggio sarà possibile tramite le frecce direzionali e ci vorrà un po’ prima di prenderci la mano; sarà possibile attaccare normalmente usando il tasto X, mentre con lo stesso tasto, se rivolti verso il nostro partner, potremo assegnargli ordini o intrattenere una conversazione non strettamente necessaria ai fini di gioco. Agli analogici sarà invece affidato un compito diverso dal classico movimento/spostamento della telecamera; con l’analogico sinistro selezioneremo una delle sei skill in nostro possesso, attivabili con il tasto X, mentre per quanto riguarda l’analogico destro potremo navigare nei vari menu, nella borsa degli oggetti o sollevare e scagliare arnesi che troveremo in giro nei vari livelli.
Immancabile in queste tipologie di giochi è la possibilità di sviluppo personaggio, denominata Divinigram. Dalle fattezze simili a una scacchiera, ognuna delle caselle disponibili sarà abilitata ad accogliere le nostre icone di potenziamento. Potremo scegliere se applicare l’icona ATK, che potenzierà l’attacco del personaggio, DEF, che migliorerà la difesa, HIT, che aumenterà la possibilità di infierire colpi più potenti e critici e SPD, che ne incrementerà la velocità. Saranno presenti anche altri artefatti che, una volta acquistati al negozio, potranno essere piazzati sul Divingram. Ovviamente anche gli angeli, nostri compagni di avventure all’interno dei dungeon potranno essere potenziati.
La malinconia di Renya Kagurazaka
Il comparto grafico di The Guided Fate Paradox si mantiene sul solito stile già visto nei titoli di casa Nippon Ichi Software come Disgaea, che ormai possiamo definire il loro cavallo di battaglia: sprite bidimensionali in alta risoluzione su fondali 3D. Nessun graficone uber-mega-fotorealistico, e a mio avviso per un titolo del suo calibro non se ne sente la mancanza: Paradox è perfetto così com’è. Senza contare che a occuparsi dei disegni è l’illustratrice Noizi Ito, celebre per la light novel di Haruhi Suzumiya.
Ma se da una parte abbiamo una grafica gradevole che svolge il suo lavoro, dall’altra possiamo contare su una colonna sonora pazzesca: già dal video di apertura del titolo non si può che rimanerne affascinati e, proseguendo nel gioco, la sensazione tende a crescere. Degne di nota le boss theme, i pezzi cantati sono semplicemente favolosi e riescono a fomentare l’esperienza di gioco a livelli inverosimili.
A chi consigliamo The Guided Fate Paradox?
Essendo definito il sequel spirituale di Z.H.P. Unlosing Ranger VS Darkdeath Evilman e avendolo provato, posso confermare come gran parte del gioco, storia a parte, sia veramente simile al titolo sopra citato, ragion per cui se lo avete adorato, se vi ha divertito, se volete provare qualcosa di diverso ma allo stesso tempo familiare, non vi pentirete di The Guided Fate Paradox. Mi sento di consigliarlo anche ai giocatori che preferiscono andare subito al sodo; se vi secca girare in mille posti diversi prima di trovare l’avvenimento che farà proseguire la storia e volete andare dritti al punto senza tanto tergiversare, o cimentarvi in un titolo semplice ma allo stesso tempo complicato, questo è il JRPG che fa per voi. Diciamo però che, visto il genere di gioco e la sua complessità in svariati frangenti, non è un titolo adatto o consigliabile ai neofiti del genere.
- Trama allettante, tipica di un anime giapponese
- Bizzarro e divertente
- Dungeon generati in maniera casuale
- Ottimo comparto musicale
- Possibilità di scegliere l’audio giapponese
- Elevata longevità
- La mancata localizzazione italiana per i testi potrebbe rendere il gioco inaccessibile per qualcuno
- Telecamera e comandi di gioco non proprio semplici da gestire
The Guided Fate Paradox
Essere un Dio circondato da Maid non vi renderà la vita facile
Personalmente, ho apprezzato tantissimo The Guided Fate Paradox. Con una trama degna di un anime giapponese, scene esilaranti, mosse speciali, trasformazioni a sorpresa, un pizzico di fanservice e riferimenti a caso agli abbondanti argomenti di Cheriel, non ha mai smesso si sorprendermi e farmi fare qualche risata. Ma non prendetelo alla leggera… ci sarà anche da sudare. E brava Nippon Ichi Software!.