Una volta, tanto tempo fa, esisteva un gigantesco albero. Esso rappresentava la fonte stessa del Mana, ma a causa di una guerra purtroppo appassì e la vita di un eroe fu sacrificata per prendere il suo posto. Rattristata da tale perdita, la Dea sparì nell’alto dei cieli e lasciò gli angeli con un editto che recita: “Voi dovrete svegliarmi, perché se dovessi dormire il mondo verrebbe distrutto”.
Nel mese di giugno 2013 è stata annunciata una riedizione in HD, esclusiva per PlayStation 3, di Tales of Symphonia e del suo seguito Tales of Symphonia: Dawn of the New World, dal titolo Tales of Symphonia Unisonant Pack, poi presentata in Europa come Tales of Symphonia Chronicles. Grazie a questa collection rivivremo gli avvenimenti del primo dei due titoli, di cui vi abbiamo citato le primissime battute poco sopra, per poi continuare nel successivo capitolo, che ne prosegue e conclude le vicende.
Tales of Symphonia è un JRPG prodotto da NAMCO BANDAI, uscito in Giappone il 29 agosto del 2003 (con 953.000 copie vendute), in Canada e USA il 13 luglio del 2004 e in Europa il 19 novembre dello stesso anno. Successivamente il Giappone ha potuto contare anche su una versione PlayStation 2, uscita il 22 settembre del 2004 con 486.000 copie vendute, totalizzando ben 1,4 milioni di copie in tutto il mondo.
Quinto titolo della saga Tales of, è stato il terzo gioco nella serie a essere pubblicato ufficialmente negli USA, nonché il primo ad arrivare in Europa. Con il titolo originale To Resonate With You RPG (Kimi to hibiki au RPG), Tales of Symphonia è stato prodotto da Akira Yoshizumi, e può contare sul character design di Kosuke Fujishima, noto tra gli appassionati per i disegni di Tales of Phantasia e Tales of the Abyss e, nel campo dei fumetti, per le sue celebri opere “Oh mia Dea” e “Sei in Arresto!”.
Il sequel dal titolo Tales of Symphonia: Dawn of the New World per Wii è uscito in Giappone il 26 giugno del 2008 (come Tales of Symphonia: Knight of Ratatosk), in America l’11 novembre dello stesso anno, mentre in Europa il 13 novembre del 2009. Esso tratta delle vicende successive alla storia narrata nel primo capitolo, con un mondo che fatica a trovare la pace e dove le discriminazioni sono ancora all’ordine del giorno nonostante gli sforzi compiuti da Lloyd e i suoi compagni.
- Titolo: Tales of Symphonia Chronicles
- Piattaforma: PlayStation 3
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1-2
- Software house: NAMCO BANDAI GAMES
- Sviluppatore: NAMCO Tales Studios
- Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 28 febbraio 2014
- Disponibilità: retail, digital delivery
- Reperibilità: comune (Collector’s Edition esaurita)
- DLC: nessuno
- Note: Collector’s Edition contenente le miniature dei protagonisti, la colonna sonora su CD e un romanzo originale
In viaggio per un futuro migliore
Come descritto dalla profezia, tanto tempo fa un prescelto dovette scalare la torre che si erge fino al cielo e, una volta giunto sulla sua sommità, ebbe inizio la rigenerazione del mondo. Con queste parole ancora bene impresse negli occhi, cominciamo la nostra avventura nei panni di Lloyd Irving, un ragazzo che ci si presenta fin dal primo momento come un modello da non imitare: difatti, viene subito ripreso dalla sua insegnante, Raine Sage, per essersi addirittura addormentato in piedi durante una punizione. Nell’aula dove ciò avviene, troviamo anche altri due personaggi che spiccano rispetto agli altri NPC: Genis Sage, fratello minore dell’insegnate Raine e Collette, una graziosa ragazzina bionda che, a quanto pare sarà la prossima prescelta che compirà il viaggio della rigenerazione per savare il mondo.
Mentre il gruppetto è intento a seguire la lezione (chi più, chi meno) una forte luce apparirà in cielo e Raine si precipiterà immediatamente al vicino tempio per controllare, dando specifiche istruzioni ai ragazzi di non seguirla. Naturalmente il nostro allievo modello Lloyd non le darà ascolto e organizzerà insieme a Collette e a Genis una piccola task force per andare a curiosare intorno al tempio, peraltro giustificandosi dicendo che questo sarebbe stato uno… studio sul campo. Giunti sul posto, i tre ragazzi si ritroveranno ad assistere in prima persona alla morte di un sacerdote che racconterà loro, prima di spirare, di essere stato attaccato dai Desiani, esseri senza scrupoli che, in tempi antichi, provocarono la guerra che portò alla rovina il mondo. I nostri eroi decideranno comunque di inoltrarsi nel tempio, ispirati dalla risolutezza di Collette che vorrebbe aiutare i sacerdoti, in quanto prescelta.
Sfortunatamente un gruppo di Desiani cercherà subito di sbarazzarsi di Lloyd e compagnia, ma i ragazzi riusciranno a difendersi in qualche modo; i brutti ceffi, tuttavia, saranno costretti a chiamare rinforzi, quando un coraggioso guerriero sbucherà dal nulla per aiutare il nostro gruppo ad avere la meglio. Con l’apparizione del mercenario Kratos, i Desiani si ritireranno sconfitti e il nuovo membro del nostro party si offrirà di scortare Collette all’interno del tempio per ricevere l’oracolo che la consacrerà definitivamente come Prescelta del Mana. Superate le prove del tempio, e ottenuto un artefatto noto come “Anello Stregone”, il gruppo procederà verso l’altare, dove un angelo di nome Remiel darà ufficialmente l’incarico a Collette di intraprendere il viaggio per la rigenerazione del mondo, donandole una collana con la quale potrà invocare l’aiuto dei cieli in caso di bisogno.
Parlando della trama del secondo capitolo, dovremo purtroppo limitarci riguardo alle battute iniziali, dato che si ricollegano direttamente al finale del primo titolo ed è nostro interesse evitare ogni possibile spoiler. A ogni modo, a seguito degli eventi accaduti dopo la fine di Tales of Symphonia (due anni dopo, per la precisione) il mondo si ritroverà in subbuglio, e un timido ragazzino di nome Emil assisterà impotente all’assassinio dei suoi genitori perpetrato davanti ai suoi occhi proprio da… Lloyd Irving! Dopo aver salvato una ragazzina inseguita da un gruppo di soldati, Emil tornerà dalla madre che, con l’ultimo fiato che le resta, gli dirà di andare da sua zia Flora.
Qualche tempo dopo questi eventi, ci verrà mostrato un Emil ancora più timido, insicuro e impacciato di quanto potessimo immaginare: Luin, villaggio dove ora vive con gli zii materni, non lo ha accettato a causa dell’odio che prova verso Lloyd, da tutti considerato un eroe. Emil non riesce a farsi degli amici e non riesce quasi neanche a parlare a causa del suo carattere insicuro e del brutto periodo sta attraversando. Chiuso nella sua stanza, il ragazzo sentirà degli ululati provenire dalla grotta del lago vicino a Luin e, in preda alla curiosità, deciderà di andare a controllare, sebbene timoroso delle reazioni della zia. Strada facendo si imbatterà in due ragazzi del posto, che lo bulleranno accusandolo di non portare rispetto verso il grande Lloyd; fortunatamente Emil verrà salvato da un uomo dai modi un po’ burberi che, nel giro di pochi minuti, gli sbatterà letteralmente in faccia la realtà, di come lui sia davvero troppo insicuro, troppo debole e decisamente troppo succube delle situazioni. Dopo questa traumatica conversazione, il nostro eroe si farà coraggio e deciderà di andare a investigare presso la grotta del lago; giunto sul posto, tuttavia, verrà fermato dalle guardie che gli intimano senza troppi complimenti di tornarsene a casa. Nuovamente demoralizzato, e incamminatosi verso Luin, verrà attaccato da un orso che parrebbe avere la meglio su di lui senonché, a un passo dalla sconfitta, verrà salvato dalla ragazza che lui stesso aveva aiutato tempo addietro a Palmacosta (la città dove si svolgono i primissimi momenti di gioco). Marta, questo il suo nome, dirà a Emil di non preoccuparsi e di tornare indietro in quanto la situazione sarebbe diventata troppo pericolosa per lui.
Tornato a casa, Emil assisterà a una conversazione, scoprendo che il giovane uomo da cui è stato salvato dai bulli si chiama Richter, e che sta cercando proprio Marta. Con un po’ di titubanza, il nostro protagonista deciderà di accompagnarlo nell’esplorazione della grotta verso la quale la ragazza si era incamminata. Tutto sembra procedere relativamente bene, fino a quando Richter intimerà a Emil di non muoversi, in quanto nella successiva zona si trova un mostro molto forte; Emil obbedirà ma, sentendo un urlo, deciderà di andare comunque a controllare, trovando Richter intento nel cercare di uccidere proprio Marta, la quale, approfittando del diversivo creato dal biondino, riuscirà a fuggire. Richter si lancia all’inseguimento e chiede ad Aqua, uno dei Centurioni (mistiche creature elementali al servizio del signore delle bestie, Ratatosk), di impedire a Emil di proseguire, senza fargli male. A questo punto ci ritroveremo da soli e con poche speranze di andare avanti, ma ancora una volta la fortuna ci assisterà ed Emil fa la conoscenza di Tenebrae, un altro dei Centurioni, che ci dirà che Marta ha scelto proprio noi per essere investiti del ruolo di Cavaliere di Ratatosk. Senza pensarci troppo Emil accetterà il patto, ricevendo in cambio il potere necessario combattere e proseguire.
In un mondo pericoloso è meglio essere preparati… e tanti.
Tales of Symphonia ci si presenta con tutti i classici elementi propri del genere RPG. Avremo a disposizione otto personaggi giocabili con i quali formare un party di quattro, ognuno con caratteristiche diverse e ognuno specializzato in un determinato ruolo. Combinando i guerrieri da schierare in prima linea con i maghi da tenere nelle retrovie, dovremo riuscire a trovare un equilibrio che ci permetta di affrontare i molti nemici che cercheranno in ogni modo di impedirci di salvare il mondo. Le battaglie si svolgeranno con un sistema a movimento semi-libero di stampo action. Dovremo assegnare le skill che decideremo di portare in battaglia ai tasti che utilizzeremo per lanciarle (in modo totalmente personalizzabile) e semplicemente pagare il loro costo in PT per poterne usufruire.
Controlleremo un solo personaggio alla volta, lasciando il compito di dirigere gli altri tre membri del party alla CPU, peraltro non troppo sveglia ma, grazie alle nostre abilità di giocatori ditadotati riusciremo ad avere la meglio anche quando il nostro guaritore penserà che sia una buona idea lanciare una magia offensiva quando il gruppo è sotto il 10% dei PV totali, o quando il mago riterrà opportuno lanciare magie di terra contro nemici che assorbono tale elemento. Scherzi a parte, i casi detti poc’anzi sono estremi, e ovviamente è possibile far fronte a questi problemi semplicemente impostando le strategie di ogni singolo membro del gruppo in modo da riuscire a indirizzarli verso determinate azioni più convenienti per il party e meglio adatte a loro, oppure impedire l’utilizzo di alcune tecniche in battaglia che non risultano ottimali in un determinato caso: per esempio, contro un boss di elemento fuoco potreste voler impostare il mago in modo che lanci solo magie di tipo acqua; per far questo basterà disattivare momentaneamente ogni altra magia per forzarlo a utilizzare solo quelle che ci interessano.
Come ogni RPG che si rispetti, i nostri Punti Vita non dovranno mai azzerarsi, per evitare che l’intero gruppo finisca fuori combattimento, con conseguente Game Over e caricamento dell’ultimo salvataggio: non mancheranno di certo gli oggetti curativi (canditi o gelatine all’interno della saga) per ripristinare PV o i PT dei personaggi, oppure per riportarli in vita qualora il guaritore fallisse. Tuttavia, per prevenire ogni nefasta evenienza ciascun personaggio avrà a disposizione svariati slot di equipaggiamento da riempire con armi, armature e accessori sempre più potenti, acquistabili dai negozi specializzati presenti in quasi tutte le città oppure ottenibili tramite il sistema denominato “Personalizzazione dotazioni” che ci permette di fondere vecchi pezzi di equipaggiamento con parti di mostri (ottenibili come drop alla fine di ogni battaglia) allo scopo di plasmare oggetti addirittura più forti di quelli in vendita.
Parlando nello specifico del combat system, è importante segnalare che, durante le battaglie, potremo dare istruzioni specifiche ai membri del party controllati dalla CPU per far loro eseguire precise azioni, come il lancio di una determinata magia o di un oggetto in caso di necessità. Portare a termine i combattimenti ci farà ottenere Gald da spendere nei negozi e, ovviamente, i punti esperienza che faranno aumentare di livello i personaggi in party (e non) in modo da potenziare le loro statistiche e garantirci l’accesso a tecniche e magie sempre più potenti.
È doveroso inoltre fare un piccolo appunto sulle Exosfere, Exoabilità ed Exoabilità Plus: le prime, piccole sfere simili a biglie, sono molto importanti all’interno della trama e ancor di più in termini di capacità in battaglia per i nostri personaggi. Esse potranno essere di quattro livelli, assegnabili a chiunque, ma con effetti diversi a seconda del livello e del personaggio; le Exoabilità sono invece le abilità che derivano dalle sfere, che possono variare a seconda dell’eroe prestabilito: i maghi, per esempio, avranno Exoabilità più inclini alla magia come i potenziamenti alla statistica INT, mentre i guerrieri avranno boost sulla forza. Per finire, le Exoabilità Plus sono delle abilità passive che vengono attivate solo quando due o più Exoabilità sono attive, utilizzabili solo fino a che le abilità che le generano rimangono anch’esse attive. Per esempio, se attiviamo la Exoabilità “Forza” nella Exosfera di livello 1 e l’Exoabilità “Individuale” nell’Exosfera di livello 2, il nostro Lloyd avrà accesso alla Exoabilità Plus:”Critico più” come bonus ulteriore, ma solo fin quando Forza e Individuale rimarranno attive.
Esplorare Sylvarant? Una passeggiata!
Fuori dalle battaglie avremo a disposizione una mappa del mondo molto grande, ricca di posti da esplorare con nemici visibili che potremo, nella maggior parte dei casi, decidere di combattere o ignorare (alcuni mostri aggressivi ci inseguiranno senza tregua e non potremo evitali). Ci sposteremo principalmente a piedi oppure, nel caso fossimo riusciti ad attivare le steli della “modalità a lungo raggio”, in groppa al nostro fedele amico Noosh, che abbrevierà i tempi di percorrenza rendendoci la vita più facile. Con il procedere della trama, inoltre, entreremo in possesso di migliori e più efficienti mezzi di trasporto ma, almeno nella prima parte del gioco, le gambe la faranno da padrona.
All’alba di due anni dopo
Il gameplay di Dawn of the New World risulta essere abbastanza simile a quello del primo capitolo: se la world map scompare per lasciare il posto a un sistema più immediato, più comodo ma forse meno affascinante, anche in questo sequel avremo la possibilità di vedere i mostri all’interno delle aree, decidendo se evitarli o se impegnarci in battaglia. Se decideremo di prendere l’iniziativa, lo scontro comincerà in discesa, in quanto avremo il vantaggio di dover affrontare i nemici già storditi all’inizio della battaglia; tuttavia, se saremo incauti, questo vantaggio andrà agli avversari. Ancora una volta potremo scegliere come impostare le strategie dei membri del party (prima linea, retrovie, e così via) e dovremo assegnare le skill a determinati tasti per potere essere in grado di utilizzarle. Queste ultime sono concatenabili tra di loro e consumano PT.
I restanti aspetti del gameplay rimangono davvero simili a quelli del precedente capitolo, in quanto sequel diretto non avrebbe avuto senso stravolgerlo del tutto. Vanno tuttavia fatte alcune doverose precisazioni riguardo le novità introdotte: una fra tutte, la possibilità di stringere patti con i mostri che incontreremo in battaglia allo scopo di reclutarli. Mediante la Griglia degli Elementi, in basso a sinistra dello schermo, potremo tenere traccia degli elementi delle ultime quattro skill utilizzate in battaglia: se tutte saranno dello stesso elemento, il simbolo elementale principale (quello più grande nella griglia) cambierà di conseguenza. Se questo corrisponde all’elemento di almeno uno dei mostri coinvolti in battaglia, una volta conclusa la stessa sarà possibile accogliere tra le nostre fila quel determinato mostro tramite un patto. Da questo momento in avanti potremo selezionare il mostro come membro effettivo del nostro party, e portarlo in battaglia per sfruttarne le abilità. Naturalmente ogni mostro ha qualche campo nel quale eccelle, e vi sono mostri più forti di altri: starà a noi cercare di catturare quelli che potranno offrire maggiore supporto alla squadra.
Un’altra novità di rilievo è la sparizione completa del sistema delle Exosfere, sostituita da un sistema a Skill Point simile a quello di Tales of Vesperia, che ci permetterà di selezionare quali abilità assegnare pagandone il loro costo in punti. Questo processo è reversibile qual’ora volessimo cambiare il setup del personaggio in questione e naturalmente, più avanzeremo di livello, più skill avremo a disposizione da poter scegliere.
Angeli e demoni
Graficamente, Tales of Symphonia risente del peso degli anni: questa edizione HD non è purtroppo riuscita a dare la svecchiata, in termini puramente visivi, di cui questo titolo aveva decisamente bisogno. Da notare che la rimasterizzazione è stata eseguita partendo dalla versione PlayStation 2, non dalla versione per GameCube nella quale le textures erano leggermente migliori. Da questo punto di vista il titolo delude e non sarà troppo strano se ci giocherete costantemente con quel senso di “Si poteva fare di meglio”. Se visivamente il primo Symphonia in HD non stupisce, il comparto musicale invece compensa alla grande, presentandoci versioni remixate e in qualità migliore di tutte le tracce audio originali, con particolare menzione al bellissimo filmato introduttivo, ora accompagnato da una splendida Starry Heavens cantata dai day after tomorrow, non presente nella versione occidentale originaria a causa di alcuni problemi con le licenze, e dalla presenza dell’audio giapponese per gli irriducibili amanti del doppiaggio originale.
Il secondo gioco della raccolta Chronicles si presenta con una veste grafica decisamente migliore, e la versione HD ne valorizza le discrete texture regalandoci una maggiore fluidità ed effetti di luce più apprezzabili, soprattutto nelle battaglie. Il frame rate e la grafica appaiono decisamente migliori del predecessore, dato che Dawn of the New World è originario della console Wii di Nintendo e quindi una generazione successiva al primo capitolo che, come già detto, uscì anni prima su PS2 e GameCube. Anche in questo caso la colonna sonora è molto ben curata e rimasterizzata a dovere e, nuovamente, ci sembra doveroso sottolineare la bravura dell’artista Misono (dei day after tomorrow) che canta anche la opening di questo secondo capitolo, dal titolo Nininsankyaku (letteralmente “Due persone, tre gambe”). Sebbene quasi tutti i pezzi siano ripresi dal Symphonia originale, Dawn of the New World possiede qualche brano musicale originale di tutto rispetto.
A chi consigliamo Tales of Symphonia Chronicles?
Essendo questa una raccolta di due giochi molto validi, l’acquisto è caldamente consigliato a tutti gli amanti del genere JRPG; inoltre, data la non eccessiva difficoltà potrebbero rappresentare un buon punto d’ingresso al genere nel caso vi affacciaste per la prima volta su questo bellissimo panorama. Nello specifico, il secondo titolo andrebbe giocato solo dopo aver completato il primo, in quanto suo seguito diretto: ignorando questo consiglio rischiereste di non ricollegare correttamente tutti i tasselli della trama.
- Trama coinvolgente (migliore nel primo dei due capitoli)
- Personaggi caratterizzati in maniera profonda e coerente (in entrambi i capitoli, ma migliori nel primo)
- Gameplay solido, semplice e accattivante
- Ottimo il lavoro svolto nell’ambito del sonoro, presente anche il doppiaggio giapponese
- Toccante tema di fondo sul sacrificio personale e sulla discriminazione razziale (entrambi i capitoli, anche se nel secondo più incentrato sulla crescita interiore del protagonista e sul riuscire a superare le proprie paure e crescere come persona)
- Comparto grafico scadente, poco impegno speso nel portare in HD un titolo che ne avrebbe sicuramente gioito (solo primo capitolo)
- Gira ancora a 30fps (solo primo capitolo)
- Non molto longevo per un titolo di questo genere
- Inizio decisamente poco interessante (secondo capitolo)
Tales of Symphonia Chronicles
Una leggenda rinata, un mondo riunito
Tales of Symphonia Chronicles ci delizia con un primo titolo davvero splendido e un secondo un po’ sotto le aspettative. Mentre il primo capitolo della raccolta ci coinvolge e si fa amare con un’ambientazione fantastica, un mondo vastissimo e dei personaggi assolutamente autentici (riuscendo anche a farsi perdonare alcune lacune grafiche decisamente irritanti) il secondo ci propone una trama meno entusiasmante e dei protagonisti meno d’impatto, pur mantenendo un livello di apprezzabilità piuttosto discreto. In entrambi i casi, le musiche la fanno da padrona e la raccolta, comprensiva di audio originale giapponese, vale ogni singolo centesimo speso per acquistarla. Sebbene le differenze qualitative dei due titoli sono quantomeno evidenti, giocateli e amateli entrambi. Amate il loro modo di raccontare la storia di Sylvarant, dei suoi abitanti e di come sia sempre possibile e importante sconfiggere ogni sorta di discriminazione. Amate come questi due titoli riusciranno a farvi appassionare al genere e più in generale alla saga, e infine, amate e apprezzate lo sforzo che NAMCO BANDAI sta compiendo negli ultimi anni per far conoscere a più gente possibile questo fantastico e sognante brand. Vi esortiamo a giocare questi due capitoli in quanto il primo presenta una profondità di trama e di caratterizzazione tipici di quei titoli che al loro tempo contribuirono a rafforzare la passione di moltissimi giocatori e, nel caso del secondo, in quanto ha comunque momenti divertenti e personaggi discreti che sicuramente si sapranno fare apprezzare, ammesso che riusciate a sopravvivere alle prime due atroci ore di gioco.