Siamo nel mezzo di un’epoca buia per il sistema legislativo, dove è di norma distorcere la verità per tornaconto personale e dove innocenti vengono processati e condannati ingiustamente. Esiste un uomo che in passato ha giurato, sul suo distintivo da avvocato difensore, di salvare quante più persone possibile da un’ingiusta condanna. Come una fenice che risorge dalle proprie ceneri, il leggendario Phoenix Wright torna in tribunale, dopo ben otto anni di assenza dalle scene, con l’aiuto dei suoi due assistenti: Apollo Justice e Athena Cykes.
Quinto capitolo per la serie principale di Gyakuten Saiban, Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies vede il ritorno dell’avvocato protagonista della trilogia originale, Phoenix (o se preferite l’idioma nipponico, Ryuichi Naruhodo) relegato al ruolo di semplice comprimario nel quarto gioco della serie, Apollo Justice, di cui questo titolo è il diretto seguito. I sei capitoli della saga, che includono due spin-off dedicati al rivale Miles Edgeworth (di cui il secondo mai arrivato in Europa), sono tutti usciti in occidente su Nintendo DS e questo attesissimo nuovo capitolo segna il passaggio al 3D, che, oltre all’effetto stereoscopico, offre una serie di nuove possibilità da esplorare a livello di gameplay, mantenendo però l’immancabile schema classico che tutti i fan della serie considerano già perfetto.
- Titolo: Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies
- Piattaforma: Nintendo 3DS
- Genere: visual novel, avventura
- Giocatori: 1
- Software house: CAPCOM
- Sviluppatore: CAPCOM
- Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
- Data di uscita: 24 ottobre 2013
- Disponibilità: digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: costumi alternativi per i tre protagonisti, episodio aggiuntivo
- Note: disponibile in Giappone anche in edizione retail
La storia di Dual Destinies inizia con un’esplosione. Un ordigno che scoppia in tribunale, nell’aula di giustizia numero quattro, la stessa in cui Apollo Justice stava svolgendo il suo compito di avvocato difensore. La bomba, presentata come prova all’interno di un processo, si innesca improvvisamente e causa enormi danni all’edificio e a coloro che non sono riusciti a fuggire in tempo.
Ci ritroveremo in tribunale il giorno successivo, in un secondo processo che affronteremo nei panni di Athena Cykes, apprendista avvocato presso lo studio legale Wright, nelle vesti di assistente di Apollo. Tuttavia, a causa delle gravi ferite causate dall’esplosione, toccherà proprio alla tirocinante prendere le difese dell’imputato, che si rivelerà essere la sua amica d’infanzia Juniper Woods. La povera Thena verrà presto messa alle strette dall’infido Payne, ma sarà allora che l’ormai leggendario avvocato Phoenix Wright farà il suo ingresso trionfale in scena, lasciando di stucco il barbuto giudice e tutti i presenti!
Qui Wright Anything Agency, desidera qualcosa?
CAPCOM ripropone la formula classica di ognuno degli episodi della saga, lanciando neofiti e affezionati dell’agenzia Wright direttamente al centro dell’azione già dalle prime fasi di gioco. Il primo episodio ci vedrà impegnati nel processo che ci spiegherà le funzioni basilari, senza però risparmiarci colpi di scena e momenti di autentico pathos. Familiarizzeremo con giudice, procuratore e imputati, impareremo come agire durante il contro-interrogatorio e saremo introdotti alla prima delle novità esclusive di questo capitolo, il Mood Matrix di Athena, di cui vi parleremo più avanti.
Tra le novità introdotte, potremo finalmente consultare un registro che raccoglie tutte le battute di dialogo delle sequenze processuali o delle indagini, che potrà aiutare chi tende a perdere il filo del discorso o chi ama rileggere le discussioni per coglierne tutte le sfumature, che siano utili a trovare indizi sul caso in questione o semplicemente avvezze al classico umorismo che contraddistingue la serie. Oltre a questo ci verrà data la possibilità di salvare la partita (come sempre, in ogni momento) su più slot differenti, in modo da consentire a più giocatori sulla stessa console di progredire autonomamente nell’avventura.
Nelle fasi processuali potremo inoltre contare sul tasto “Consult“. Nei panni di Phoenix, durante il contro-interrogatorio, potremo come al solito incalzare il testimone e porre la caratteristica obiezione. Se ci troveremo in difficoltà, apparirà un tasto Consult con cui potremo chiedere l’aiuto della nostra assistente Athena, che ci darà qualche indizio nello scoprire le contraddizioni della testimonianza. Se tutto ciò non dovesse bastare a facilitare la partita, sappiate che, a differenza dei precedenti capitoli, dopo l’esaurimento della barra di penalità sarà possibile ricominciare dall’ultima azione processuale semplicemente selezionando l’opzione Try Again.
Ultima, ma non meno importante tra le nuove funzioni, è la Revisualization. Nelle fasi finali dei processi più complicati la difesa rifletterà su quanto accaduto e costruirà mentalmente un riepilogo degli avvenimenti, arrivando a quella che sarà la soluzione del caso. Il tutto è costruito in un modo davvero suggestivo.
Nella sezione Extra e DLC infine, è possibile attivare le funzioni SpotPass, riguardare i filmati in stile anime sbloccati durante la storia (visualizzabili solo dopo aver completato i casi), ammirare le illustrazioni e scaricare e selezionare i costumi alternativi ottenibili tramite DLC.
“Non esiste caso che noi tre insieme non saremo in grado di risolvere!”
La struttura di ciascun gioco della saga è composta da una successione di casi: in Dual Destinies saranno cinque, a cui se ne aggiungerà uno extra ottenibile solo come contenuto scaricabile a pagamento. In ciascun episodio (fatta eccezione per il primo caso, che come al solito fungerà da tutorial e introduzione) saremo impegnati prima in una fase investigativa che ci consentirà di esplorare i nuovi ambienti 3D nel classico stile da visual novel e poi nella classica fase processuale, dove tra battute di spirito, intuizioni e colpi di scena assisteremo al dipanarsi la trama, tra presente e passato, e scopriremo a poco a poco nuovi dettagli utili a comprendere il filone principale che lega tutti gli episodi del titolo.
Superpoteri da avvocato
Ace Attorney non ha mai preteso di essere un simulatore processuale che emulasse in qualche modo la realtà, e anche in questo nuovo gioco, come in passato, potremo contare su una serie di abilità speciali di cui Phoenix e i personaggi di supporto sono dotati.
L’abilità speciale di Apollo, già nota a chi ha giocato al precedente episodio, è data dal bracciale che porta al polso, capace di smascherare le menzogne dei personaggi con cui ci ritroveremo di fronte durante le nostre indagini. Quando Polly sentirà il bracciale stringersi attorno al proprio polso, vorrà dire che il suo interlocutore sta mentendo: inquadrandolo con lo stesso accessorio sarà possibile scovare particolari, come ad esempio tic nervosi, che tradiscono la veridicità delle sue affermazioni.
La giovane Athena, invece, grazie al suo fine udito, è in grado di sentire le parole espresse dal cuore di un testimone. Sostanzialmente, attraverso la psicologia analitica, è in grado di capire i suoi reali sentimenti solo ascoltandone il tono della voce. Tutto ciò verrà analizzato tramite Widget e il Mood Matrix, che ci aiuteranno a capire quando il timbro vocale del suo interlocutore tende verso un determinato stato emotivo. Tramite questa funzione potremo analizzare su un piano diverso le testimonianze, evidenziando contraddizioni tra quanto affermato sul banco rispetto a ciò che le emozioni tradiscono in quel preciso istante, smascherando bugie, dettagli nascosti o semplici omissioni.
Widget, il loquace pendente al collo di Athena, è in grado di interpretare gli stati d’animo della ragazza: si illuminerà di verde quando la fanciulla sarà sicura di sé, di rosso quando sarà fuori dai gangheri e spesso e volentieri riuscirà a leggerle nel pensiero, spiattellando ad alta voce cose che la sua proprietaria non pronuncerebbe mai. Inutile dire che assistere a questo tipo di situazioni è alquanto esilarante.
A queste due abilità si aggiunge il ritorno del Magatama già utilizzato da Phoenix nei precedenti giochi, utile a sbloccare i lucchetti psichici che custodiscono preziose informazioni che, una volta raccolte nelle fasi investigative, ci saranno utili durante il processo.
Un buon biglietto da visita
In tutti questi anni non è stato certo il comparto tecnico a far brillare la saga di Ace Attorney in mezzo a tanti altri giochi. Un’avventura grafica non ha bisogno certo di dettagli sbalorditivi, effetti speciali o tutto ciò che possa lasciare a bocca aperta chiunque si fermi a giudicare un gioco dalla grafica. Tuttavia, dato il passaggio da Nintendo DS a 3DS, il balzo dal lato stilistico era sostanzialmente obbligatorio. Ma in cosa è cambiato Gyakuten Saiban sotto questo punto di vista?
Il confine fra visual novel e anime è sempre meno marcato, e, grazie alla maggiore potenza di calcolo della nuova portatile Nintendo, gli sprite bidimensionali vengono sostituiti da bellissimi modelli poligonali realizzati con un cel shading che non lascia trasparire il benché minimo aliasing, animati in maniera decisamente più fluida e bella da vedere rispetto al passato. Assieme ai personaggi, anche i fondali subiscono un lifting e passano alle tre dimensioni, migliorando sostanzialmente l’esperienza di gioco, specie nelle sessioni investigative. Nonostante il passaggio al 3D, gli affezionati non hanno davvero nulla da temere: l’atmosfera rimane invariata, mantenendo le stesse inquadrature, le stesse pose tipiche e le animazioni che richiamano quelle a cui tutti quanti siamo legati.
Il comparto audio di Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies può vantare una colonna sonora di tutto rispetto, finalmente campionata con una qualità che non vi farà rimpiangere i toni digitali dei precedenti capitoli, e delle voci più che mai chiare, sia durante le sequenze animate, sia per quanto riguarda i vari OBJECTION! e HOLD IT! che ascolteremo durante i processi, e che, come da tradizione potremo gridare senza pudore al microfono della console.
Le fasi salienti dei processi, così come le sequenze di intermezzo fra un episodio e l’altro, saranno caratterizzate da vere e proprie cutscene di animazione, il cui doppiaggio americano può vantare di azzeccatissime voci e interpretazioni che non fanno rimpiangere troppo le originali giapponesi.
Lost in translation
Come accadeva per la saga letteraria di Harry Potter, dove l’autrice assegnò a ciascun personaggio in scena un nome che ne rappresentasse la natura e il suo ruolo all’interno della storia, anche i personaggi di Ace Attorney possono essere identificati già a partire dal nome. Gli stessi protagonisti, Wright e Justice, vengono subito etichettati come perfetto esempio di onestà e giustizia. Altri, come Payne o Ted Tonate del primo caso di questo quinto capitolo, lasciano già supporre qualcosa sul ruolo che avranno all’interno della storia. Questo è un aspetto presente tanto nell’edizione giapponese, quanto in quella occidentale, per la quale CAPCOM ha scelto sapientemente i nomi anglosassoni più congeniali a protagonisti e comprimari fin dal primo episodio per DS, decidendo di spostare le vicende da un ipotetico Giappone a qualcosa di più simile agli Stati Uniti. Ciò, tuttavia, non giustifica apparentemente in alcun modo la presenza di ambientazioni e oggetti caratteristici che richiamano fortemente lo stile orientale.
Questo genere di modifiche ha costretto in qualche modo noi fan a rassegnarci all’idea di giocare ascoltando solo il doppiaggio americano, dato che, con quello giapponese, non avremmo più avuto corrispondenza fra l’audio e i testi per i nomi di luoghi e personaggi. Tuttavia, la lingua pare essere proprio uno degli ostacoli principali che non permetterà a Dual Destinies di imporsi sul mercato italiano e di allargare la sua fetta di appassionati.
Per accorciare il più possibile i tempi che intercorrono fra l’uscita in Giappone e nel resto del mondo, CAPCOM ha deciso di localizzare Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies solo in lingua inglese. Se la lingua può non rappresentare un grosso ostacolo per tutti i fan accaniti che non si lasceranno intimidire pur di riprendere la propria attività di avvocato virtuale, può diventare un problema per tutti coloro che l’inglese non lo conoscono, o per i neofiti che verranno scoraggiati dalla mancata localizzazione.
Un altro punto a sfavore dell’edizione che ci ritroviamo fra le mani, è la totale assenza di sottotitoli nelle cutscene animate; chi non è in grado di comprendere al volo l’inglese parlato potrebbe trovarsi in seria difficoltà.
Obiezione respinta per i collezionisti
Una delle principali controversie relative a Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies è da imputare al fatto che CAPCOM ha deciso di distribuire il gioco in occidente solo mediante download digitale. Dal punto di vista prettamente economico, possiamo gioire di fronte a un prezzo ridotto rispetto ad altri titoli disponibili sul Nintendo eShop, ma se guardiamo la cosa con l’occhio del fan di lunga data non possiamo far altro che invidiare i giapponesi, che, oltre che della classica edizione retail, hanno potuto godere di una Collector’s Edition di tutto rispetto.
Sebbene non conti di una schiera di fan nutrita come in Giappone, Phoenix Wright è una saga che è riuscita a entrare nel cuore di numerosi fan americani ed europei, tanto da spingere Christian Svensson, all’epoca vicepresidente senior di CAPCOM USA, a esortare i fan nel chiedere sul forum di Capcom Unity un’edizione retail. Tuttavia, Motohide Eshiro, producer della saga, ha spiegato che tale scelta è da imputare al fatto che la produzione di un’edizione retail, assieme ai tempi richiesti per la localizzazione nelle altre lingue europee, avrebbero fatto ritardare l’uscita del gioco per troppo tempo. Non ci resta che attendere e sperare che CAPCOM decida in futuro di far uscire Ace Attorney 5 in versione retail, senza tuttavia penalizzare chi lo ha già acquistato in digitale, magari con una sorta di edizione da collezione con tutti i DLC già inclusi nel pacchetto.
A chi consigliamo Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies?
Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies è consigliabile ai fan dei gialli, delle visual novel, di questa saga in particolare, e a chi mastica bene l’inglese. I primi, a malincuore, acquisteranno il gioco in digitale e rinunceranno ad arricchire la propria collezione fisica pur di giocarci, i neofiti invece potranno avvicinarsi al mondo degli avvocati di casa CAPCOM con questo quinto capitolo, forse il migliore della serie. Per tutti gli altri, il fattore lingua o l’assenza di una versione pacchettizzata potrebbero rappresentare un fastidioso ostacolo.
- Il passaggio al 3D non rovina l’atmosfera classica, ma anzi, la migliora notevolmente
- Modelli poligonali dei personaggi curati alla perfezione
- Set di costumi in DLC gratuiti per il primo periodo dopo l’uscita
- Il 3D stereoscopico si comporta egregiamente e non causa alcun tipo di rallentamento
- Accessibile per i neofiti della saga
- Disponibile solo in download digitale
- Mancata localizzazione in italiano
- Problematica assenza di sottotitoli nei filmati
- Il sesto caso è un DLC a pagamento
- Alcune caratteristiche dei precedenti capitoli sono state omesse
- Spesso più facile dei capitoli precedenti
Phoenix Wright: Ace Attorney
Ace Attorney approda su 3DS con il miglior capitolo della saga
TAKE THAT! Il quinto Ace Attorney non stravolge la serie, ma ne rinnova l’aspetto sfruttando le caratteristiche a disposizione della nuova console su cui approda. I fan piangeranno l’assenza di un’edizione retail e di una mancata localizzazione italiana, ma potranno in parte consolarsi con un prezzo ridotto. Dal punto di vista narrativo, l’avventura che vede per protagonisti Phoenix, Apollo e Athena non deluderà gli appassionati di vecchia data, e potrà facilmente raggiungere il cuore di chi si avvicina per la prima volta alla serie, a patto che comprenda appieno l’idioma anglosassone.