L’universo di Gamindustri è sotto la protezione di quattro splendide divinità note come CPU (Console Patron Unit) che, su Celestia, sono impegnate da centinaia di anni in un conflitto per la supremazia, impresso fin dai tempi remoti nella storia: la Console War. Tale disputa, tuttavia, ha indebolito la barriera del mondo inferiore popolato dalla civiltà umana, consentendo ai mostri di invaderlo. Sconfitta dalla sovrastante sinergia in battaglia delle altre tre CPU, la giovane Neptune precipiterà sulla superficie di Planeptune, il suo regno, perdendo la memoria. Qui incontrerà Compa e IF, e farà la conoscenza della mistica voce di Histoire, una coscienza che contiene ogni informazione che riguarda Gamindustri. Assieme a loro, l’inconsapevole dea intraprenderà un viaggio che servirà a cambiare le sorti dell’universo, fermando una volta per tutte l’invasione dei mostri e la guerra fra divinità.
Hyperdimension Neptunia Re;Birth1 non è un semplice porting per PS Vita dell’originale Choujigen Geimu Neputyuunu uscito su PlayStation 3 nel 2010, ma un vero e proprio remake frutto dell’esperienza accumulata in questi anni dai team di sviluppo di Idea Factory e Compile Heart, ai quali si aggiungono gli inediti FELISTELLA, coadiuvati dai feedback inviati dagli utenti dopo l’uscita del terzo capitolo della saga, Hyperdimension Neptunia V. Pur raccontando a grandi linee la medesima storia, Re;Birth1 apporta novità e miglioramenti sotto ogni punto di vista, risultando in un prodotto fresco anche per i veterani della serie. Re;Birth1 vanta anche un paio di novità dal punto di vista della distribuzione: si tratta del primo Neptunia localizzato da Idea Factory International e non da NIS America, nonché del primo della saga a non essere, purtroppo, approdato in Europa in edizione retail, bensì solo in digitale tramite PlayStation Network.
- Titolo: Hyperdimension Neptunia Re;Birth1
- Piattaforma: PlayStation Vita
- Genere: JRPG
- Giocatori: 1
- Software house: Idea Factory International
- Sviluppatore: Idea Factory, Compile Heart, FELISTELLA
- Lingua: Inglese (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 27 agosto 2014
- Disponibilità: digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: costumi e personaggi aggiuntivi
- Note: disponibile in USA anche in edizione retail e in un’edizione limitata stampata in soli 1000 esemplari
I neofiti della saga verranno immediatamente messi a proprio agio da una breve introduzione che spiega i fondamenti dell’universo di Gamindustri e delle regole che lo governano, senza però spiegare apertamente il vero significato della storia e dei ruolo dei personaggi che popolano questo mondo. Hyperdimension Neptunia nasce con l’intento di rappresentare, in maniera parodica, la Console War che affligge sin dalla fine degli anni ’80 il mercato videoludico, dividendo le schiere di appassionati in sostenitori di questa o quell’altra casa produttrice di macchine da intrattenimento. Qui le aziende, nonché le console, vengono rappresentate da quattro potenti divinità chiamate CPU, acronimo di Console Patron Unit: Black Heart, regnante di Lastation, terra della nera regalità; White Heart, dea di Lowee, terra della bianca serenità; Green Heart, prosperosa regina di Leanbox, terra dei verdi pascoli; infine Purple Heart, alter-ego della protagonista Neptune, protettrice di Planeptune, città del purpureo progresso tecnologico. Inutile mettere in chiaro quali delle quattro grandi console ciascuna di esse rappresenti, ma forse è necessario farlo proprio per la protagonista: Neptune, in questo gioco considerata la più potente nonché vittima di un complotto delle altre tre console, è l’icona della SEGA, ormai fuori dal mercato hardware da diverse generazioni. La trama, tuttavia, si dipanerà in maniera davvero coinvolgente, senza mancare di innumerevoli gag che coinvolgeranno personaggi dallo stereotipo facile come le co-protagoniste Compa (mascotte di Compile Heart) e IF (mascotte di Idea Factory) o la tsunderekko Noire, e che conteranno numerose citazioni a videogiochi e anime di ogni sorta già dalle prime battute di dialogo.
Welcome (back) to Gamindustri
Chi ha già avuto modo di provare l’originale Hyperdimension Neptunia si accorgerà fin da subito di come le atmosfere di questo remake siano state rese, fin dalle fasi iniziali di gioco, più solari, brillanti e meno opprimenti, in linea con i successivi capitoli della serie ma, soprattutto, con una trasposizione animata dal discreto successo andata in onda in Giappone. Già nei primi minuti noteremo come la mappa tramite la quale ci sposteremo da un luogo all’altro del pianeta sia stata completamente ripensata e resa più user-friendly e decisamente più simile a quelle viste nel secondo e nel terzo capitolo, così come le modalità in cui saremo in grado di attraversare le varie regioni, e tale mappa non sarà di certo l’ultima delle caratteristiche ripescate da Neptunia Mk2 e Neptunia V.
All’interno della mappa, che inizialmente ci consentirà di esplorare l’area circostante di Planeptune, potremo muoverci con il nostro indicatore 8 bit verso i punti di interesse attivi in quel dato momento: per esempio, all’interno della città, potremo trovare NPC che avranno qualcosa da dirci o qualche nuovo oggetto da concederci, potremo acquistare oggetti nel negozio, visitare la Gilda per le quest, ma il tutto tramite menu. Come nel gioco originale, non esiste un sistema di esplorazione della mappa in terza persona, cosa che avviene invece all’interno dei dungeon. Come già segnalato poc’anzi, l’atmosfera di Re;Birth1 appare decisamente più amichevole rispetto alle cupe ambientazioni del primo Neptunia per PS3, e questo vale anche per i labirinti da esplorare, ora tramutati in verdi foreste lussureggianti, suggestive rovine e caverne dai meravigliosi colori. Esplorando i numerosi dungeon a nostra disposizione potremo eseguire azioni di base come saltare, eseguire attacchi per sorprendere i nemici alle spalle (Symbol Attack) o svelare i tesori nelle vicinanze, nelle stesse, identiche modalità già viste nei due capitoli succitati: l’ostica maniera in cui tali azioni venivano eseguite nell’originale primo capitolo prevedeva ogni volta il cambio al volo del personaggio leader mediante gli appositi tasti, nonché una snervante attesa che intervallava la possibilità di eseguire una o l’altra azione in successione.
Ritorno al futuro
Il battle system del primo Hyperdimension Neptunia era dei più classici sistemi a turni, ma che spesso e volentieri risultava assai noioso e ripetitivo. Le azioni eseguibili dai personaggi del party e dai nemici risultavano sempre nelle medesime conseguenze, lasciando presupporre che a una precisa azione da parte di Compa, per esempio, risultasse una specifica reazione da parte di un determinato nemico: ciò rendeva le battaglie tutte uguali, ridotte solamente a una pressione dei tasti azione per comporre la combo e di quello utile a saltare le animazioni di lotta. I developer di Neptunia, col tempo, hanno messo a punto nuove idee e hanno imparato a realizzarle nel migliore dei modi: per questo motivo, il battle system di Neptunia Mk2 e V (in qualche modo già visto anche nei due Mugen Souls) è un ottimo risultato anche applicato a questo reboot. Potremo spostare uno alla volta i personaggi sul campo di battaglia per avvicinarli i nemici, muovendo poi il nostro raggio d’azione con il D-Pad per colpire al meglio delle nostre possibilità. Una volta stabilito dove e cosa colpire, potremo dar sfogo alle nostre frustrazioni mediante la pressione dei tasti azione della console, scegliendo fra attacchi veloci, di potenza o rompiguardia.
Le combo di ciascun personaggio del party potranno essere personalizzate dal menu Combination fuori da ogni battaglia, abbinando a nostro piacimento le skill imparate con il livellamento, suddivise in quattro categorie: Rush, gli attacchi veloci ma poco potenti, in grado di concatenare combo più lunghe e di ricaricare velocemente l’indicatore EXE Drive; Power, gli attacchi più potenti ma meno rapidi, in grado di portare a segno meno colpi dei precedenti; Break, quelli utili ad abbassare l’indicatore di difesa nemico e causare la rottura della guardia. A questi si aggiungono le EX Finish, tecniche con cui ciascuna delle nostre combo personalizzate potrà essere portata a termine, previo riempimento dell’indicatore cui sopra, così come le SP Skill, tecniche speciali che consumano l’equivalente dei punti magia, e che a seconda del personaggio possono tradursi in attacchi speciali in rapida successione, magie curative o tecniche di supporto. La lista delle abilità si chiude infine con le EXE Drive: salendo di livello, ciascun personaggio otterrà un diverso attacco EXE Drive, la tecnica che maggiormente potrà danneggiare i nemici in battaglia, una versione eccezionalmente più potente delle EX Finish che non lascerà tregua ai poveri malcapitati che decideremo di malmenare.
Da Neptunia Victory ritorna anche la modalità di sviluppo di Dischi (o di cartucce e floppy, come assisteremo nelle prime fasi di gioco). Riunendo una serie di abilità e memorizzandole su tali supporti che ci ritroveremo a raccogliere nel corso della storia, potremo equipaggiare il nostro party di abilità che incrementeranno le loro statistiche in battaglia, il loro raggio di azione o di movimento e molto altro ancora. Da Neptunia Mk2 torna invece la meccanica dei Lily Rank, che determina il rapporto di amicizia tra uno dei personaggi del party e uno dei panchinari prescelti che, se massimizzato, potrà portare a diverse conseguenze all’interno del gioco, come l’apprendimento di nuove abilità esclusive per la coppia di personaggi.
Digital Divinity
A proposito di personaggi: il cast di ciascuno dei giochi di Hyperdimension Neptunia è suddiviso in due generi di personaggi, tutti rigorosamente di sesso femminile. Il primo è formato dalla rappresentazione in forma umana di team di developer come le già citate IF e Compa oppure Falcom, Mages e MarvelousAQL, nonché di giochi come Tekken e riviste specializzate come Dengekiko. I fan storici, purtroppo, sentiranno la mancanza di alcuni personaggi come Nisa e Gust che, a causa del termine della collaborazione delle due case con la saga di Neptunia, non appaiono più come personaggi all’interno della storia.
La seconda categoria è formata invece dalle divinità, ovvero Neptune, Noire, Vert e Blanc, nonché le sorelle minori introdotte nel secondo capitolo, Nepgear, Uni, Ram e Rom… e non solo. La peculiarità di questa seconda categoria sarà quella di poter assumere la forma Hard Drive Divinity (HDD), che le farà diventare incredibilmente più potenti e resistenti agli attacchi nemici. La trasformazione potrà essere eseguita in battaglia, o quando la trama lo richiederà, semplicemente scegliendo l’apposito comando, ma potrà essere eseguita solo quando avremo a disposizione abbastanza SP, dato che per la trasformazione ne verrà sacrificato il 20%. Tra le caratteristiche note della serie abbiamo la possibilità di cambiare l’aspetto fisico di ciascuno dei personaggi mediante l’equipaggiamento di abiti e accessori e addirittura di nuovi colori per le capigliature. Tali personalizzazioni possono essere effettuate anche sull’aspetto che Neptunia e compagne assumeranno una volta trasformate e, chiaramente, influiranno anche sulle loro statistiche in battaglia.
Dungeon Master
Sono certo che vi starete chiedendo: “Sostanzialmente, a parte le novità pescate dagli ultimi due esponenti della saga su PlayStation 3, quali sono le vere novità di Hyperdimension Neptunia Re;Birth1?” — la più palese è sicuramente il Remake System, che va a sostituire lo Scout System originario del primo episodio. Attraverso i Piani, che gli abitanti di Gamindustri ci regaleranno nel corso di brevissimi eventi, saremo in grado di cambiare molti degli aspetti che caratterizzano le battaglie e l’esplorazione dei dungeon. Potremo rendere più potenti i nemici di un determinato dungeon, far comparire dei potentissimi mostri di grado più alto, potremo aggiungere oggetti da raccogliere in giro per le mappe, oppure alterare le abilità esplorative come il salto e il Symbol Attack. Addirittura, alcuni dei dungeon saranno ottenibili solo mediante l’attivazione di determinati Piani, ma occhio: non sarà possibile attivare tutti i piani che troviamo a piacimento.
Per farlo, dovremo ottenere delle memorie con spazio espresso in MegaByte o GigaByte, nonché gli oggetti necessari alla loro realizzazione. Come già ribadito, anche la trama e il cast hanno subito numerose variazioni, con l’esclusione di alcuni personaggi del gioco originale in cambio dell’inserimento di alcune new entry e di personaggi provenienti dai successivi capitoli. I dialoghi sono stati in buona parte riscritti e ridoppiati, con nuove citazioni e siparietti comici che richiamano parecchio lo spirito giocoso della serie animata televisiva. A livello di trama il gioco non è da considerarsi un sostituto del primo Neptunia in tutto e per tutto: alcuni elementi nella sceneggiatura ci faranno intuire che la dimensione in cui è ambientato Re;Birth1 sia in realtà un piano alternativo in cui gli eventi si stanno svolgendo in maniera leggermente diversa rispetto a quella in cui i giochi su PlayStation 3 si sono avvicendati, lasciando presagire che la Neptunia di questo gioco non sia la stessa Neptunia dei precedenti, e che in futuro le due storie possano in qualche modo collidere.
Un sorriso a 32 bit
Parlando in termini tecnici, Hyperdimension Neptunia Re;Birth1 sfiora l’eccellenza per questa saga, migliorando sotto ogni punto di vista. Possiamo dire addio al fastidiosissimo frame rate scattoso del primo episodio su PS3 e goderci la fluidità dei movimenti in battaglia e all’interno dei dungeon, sopportando, tuttavia, qualche sporadico calo che fortunatamente non insisterà troppo nel cercare di rovinare la nostra esperienza di gioco. I colori brillanti di personaggi e fondali, i dettagliatissimi modelli poligonali e gli espressivi sprite bidimensionali realizzati ex novo per i dialoghi (che richiamano quelli già visti in Producing Perfection) assottigliano sempre più la linea che intercorre fra animazione e videogiochi giapponesi.
Persino la grafica dei menu è più colorata e moderna rispetto al passato, anche se la scelta dei font non sempre sarà delle più felici: in alcune finestre di dialogo, il carattere utilizzato risulta a volte illeggibile e richiederà di soffermarsi qualche secondo per riuscire a capire cosa ci sia scritto. La colonna sonora presenta tutti i brani che hanno caratterizzato Neptunia in passato, godibili e orecchiabili, con quell’accenno elettronico che ben si sposa con le tematiche di videogioco-nel-videogioco, mentre il brano musicale che aprirà le danze questa volta sarà Miracle! Portable☆Mission, cantata dalla stessa nao del primo capitolo che presta la voce alla versione umanizzata di 5pb; il doppiaggio originale giapponese, realizzato ex novo per questa versione, accompagna ciascuno dei dialoghi principali affrontato dai personaggi protagonisti, e presenta tutte le voci originali già apprezzate nei tre precedenti giochi, nonché nella serie animata. Per i giocatori che preferiscono la lingua anglofona, è stato svolto un ottimo lavoro anche dal punto di vista del doppiaggio americano, che riesce al meglio a mantenere i giochi di parole, le gag e persino la canzoncina che Neptune canticchia ogni volta che sale di livello facendo il verso alla fanfara vittoriosa di FINAL FANTASY.
A chi consigliamo Hyperdimension Neptunia Re;Birth1?
Pur essendo sostanzialmente un remake, Hyperdimension Neptunia Re;Birth1 possiede la caratteristica di essere cucito su misura sia sui giocatori che hanno già avuto modo di giocare e portare a termine i precedenti capitoli della serie, sia su tutti coloro che si affacciano al mondo di Neptunia per la prima volta. Il motivo risiede nel fatto che, pur essendo sostanzialmente il reboot della saga, differisce in più occasioni dal primo episodio originale, e in qualche modo, allo stesso tempo, potrebbe rappresentarne un ipotetico sequel. I giocatori alle prime armi potranno non accorgersi degli innumerevoli indizi nascosti fra le righe, e potranno godersi il loro primo Neptunia senza tutte le problematiche dal punto di vista tecnico che affliggevano il titolo originale.
- Possibilità di scelta fra audio inglese o giapponese
- Migliore dell’originale sotto ogni punto di vista
- Offre un buon livello di sfida
- Divertente, spiritoso, appassionante
- Mancata localizzazione italiana
- Il primo Neptunia esclusivamente digitale
- Sporadici cali di frame rate
- Riciclo degli ambienti dei dungeon
Hyperdimension Neptunia Re;Birth1
Un reboot che saprà soddisfare vecchi e nuovi fan della saga
Hyperdimension Neptunia è una delle saghe che hanno accompagnato PlayStation 3 durante il suo ciclo vitale, attraverso tre ottimi JRPG che hanno saputo conquistarsi una buona fetta di fan in Giappone, così come in occidente. Questo nuovo episodio per PlayStation Vita altri non è che un remake del primo gioco, un reboot per la saga ma allo stesso tempo una nuova sfida per i giocatori già comprovati. Tecnicamente piacevole, con un battle system divertente, e farcito da personaggi e dialoghi che sapranno divertire i fan della cultura nipponica e del mondo videoludico, Hyperdimension Neptunia Re;Birth1 si rivela come uno dei migliori titoli del genere sulla portatile di Sony, adatto sia a chi ha già giocato il primo capitolo origianale, sia a chi di Neptunia non ha mai sentito parlare. Tra i difetti possiamo annoverare un riciclo degli ambienti con l’avanzare della storia o la monotonia delle animazioni nei dialoghi, ma niente che possa incidere in maniera sostanziale nell’esperienza positiva offerta da questo remake, specialmente se messo a confronto con l’originale titolo uscito su PS3. È un peccato che Idea Factory International non abbia avuto la possibilità di distribuirlo in copia fisica anche in Europa.