Il marchio maledetto affligge ancora il mondo conosciuto. Le persone marchiate perdono tutto: famiglia, amici e, cosa più importante, la loro umanità, trasformandosi inesorabilmente in non-morti. La trasformazione non è totale… Non subito, almeno. Infatti, mentre il corpo marcisce, la coscienza resta intatta, dando il tempo al maledetto di disperarsi, ricordando ciò che ha perso e sapendo qual è la fine che lo aspetta quando avrà esaurito ogni goccia di umanità che gli rimane. Esiste però una flebile speranza di redenzione legata a una leggenda. Verrà un tempo in cui un maledetto varcherà i cancelli di un antico regno ormai in rovina, e porrà fine alla maledizione che lo affligge.
Dark Souls II, RPG d’azione fantasy, è il secondo capitolo della famosissima saga (terzo se consideriamo Demon’s Souls) targata NAMCO BANDAI e sviluppata da From Software. Oltre ad aver ricevuto elogi dovuti a storia e gameplay, il primo capitolo è diventato una vera e propria pietra miliare del mondo videoludico per via della sua difficoltà elevata che ha infiammato le critiche e i videogiocatori di tutto il mondo.
- Titolo: Dark Souls II
- Piattaforma: PlayStation 3, Xbox 360
- Genere: Action RPG
- Giocatori: 1
- Software house: NAMCO BANDAI Games
- Sviluppatore: From Software
- Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
- Data di uscita: 13 marzo 2014
- Disponibilità: retail, digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: non ancora annunciati
- Note: disponibili steelbook “Black Armour Edition” e una Collector’s Edition contenente statua, colonna sonora, artbook e mappa in tessuto
Il giocatore vestirà i panni di un dannato che, dopo essere stato esiliato nelle terre selvagge, come molti altri portatori del marchio prima di lui, è giunto attratto come una falena dal fuoco davanti alle porte del grande regno in rovina di Drangleic. Varcata la soglia della prima casa, il nostro dannato verrà a conoscenza di una leggenda raccontatagli da tre vecchie cieche (molto somiglianti alle tre parche) che narra di un non-morto prescelto in grado di porre fine alla maledizione che lo affligge raggiungendo il cuore del castello e diventando, dopo aver superato tutti gli ostacoli che si troverà di fronte, il nuovo Re. Il fallimento a cui sono andati incontro tutti i maledetti prima di lui lo renderà un misero essere vuoto che si aggiungerà all’infinita schiera di non morti che infestano ogni zona dell’ormai decaduto regno.
Death Simulator 2.0
Le tante novità presenti in Dark Souls II non intaccano la difficoltà del titolo che, come da migliore tradizione, si rivelerà una vera e propria sfida fin dai primi minuti di gioco. Le molte migliorie garantiscono una difficoltà crudele ma corretta, mai sbilanciata. Ogni sconfitta che un giocatore subirà, sarà esclusivamente dovuta ad uno o più errori da egli commessi. Un passo falso o l’utilizzo di una cura in un momento sbagliato potrebbero rivelarsi fatali, poiché il tempismo sarà alla base delle competenze richieste per avanzare nel corso del gioco senza troppi intoppi. Anche il bilanciamento dei boss è stato migliorato, rendendo questi ultimi mai di livello inferiore al giocatore, rappresentando un ostacolo da non sottovalutare e da affrontare con strategie ben precise. La prima grande modifica che salta all’occhio è la presenza di uno “spawn counter” che ogni nemico possiede: infatti, dopo essere stati uccisi dodici volte, i mostri che infestano una determinata zona non torneranno più, lasciando la mappa deserta e limitando, di conseguenza, il farm eccessivo. L’unico modo per far riapparire i mostri scomparsi, sarà quello di utilizzare determinati oggetti in un falò: sarà comunque un’arma a doppio taglio, in quanto essi ricompariranno più forti di prima.
Un’altra grande modifica l’hanno subita proprio i falò. A differenza del capitolo precedente, non daranno più la possibilità di utilizzare le anime per salire di livello (funzione assegnata a un NPC) e le effigi umane (umanità) potranno essere consumate in qualunque momento senza bisogno di raggiungere il tanto agognato checkpoint; inoltre, l’opzione per il teletrasporto sarà disponibile fin da subito e determinati oggetti potranno essere bruciati in cambio di alcuni bonus.
Se morire ripetutamente di fronte a un gruppo di mostri o a un particolare ostacolo non è già di suo abbastanza frustrante, Dark Souls II porta una modifica anche a questo aspetto versando, come si suol dire, benzina sul fuoco. La resurrezione, per trama, equivale a perdere una parte della propria umanità, e di conseguenza vedere la propria barra della vita ridotta fino al 50%, complicando ulteriormente le cose. L’unico modo per riacquisire la barra della vita senza malus è utilizzare un’effige umana, decisamente non facile da ottenere.
Benvenuti a Majula
La caratteristica più grande che distingue questo capitolo dal precedente è la presenza di un villaggio chiamato Majula (no, non come la moglie di Apu, ndR), che costituisce la prima meta raggiunta da ogni dannato alla fine del viaggio intrapreso per arrivare a Drangleic. Sarà l’unico posto veramente sicuro in tutto il gioco, e diventerà una vera e propria base operativa che ci offrirà vantaggi sfruttabili fin da subito, grazie agli abitanti che la popolano. Saranno infatti presenti due mercanti presso cui fare acquisti, un fabbro per riparare e migliorare le armi (sbloccabile dopo una breve quest), e l’NPC più importante del gioco, che ci permetterà di utilizzare le anime accumulate per salire di livello e potenziare le fiaschette Estus che ci darà lei stessa in cambio specifici oggetti.
Collezione non-morto Primavera/Estate 2014
Le classi che avremo a disposizione una volta iniziata la partita saranno diverse, e ci daranno la possibilità di impostare il personaggio nel modo che più ci aggrada sin dall’inizio. Le classi si distingueranno tra di loro per statistiche, equipaggiamento e oggetti a disposizione. Anche la schermata dell’equipaggiamento ha subito modifiche, avremo infatti ben tre slot disponibili per quanto riguarda la mano destra, e tre per quanto riguarda la mano sinistra, fornendoci maggiori possibilità di combinazioni.
Anche gli spazi riservati agli anelli sono stati aumentati da due a quattro, mettendo a disposizione del giocatore maggiori combinazioni di bonus ottenibili. Non cantate vittoria, però: queste modifiche, in ogni caso, non abbasseranno la difficoltà del titolo.
Chi non muore in compagnia…
Le funzioni multiplayer in Dark Souls II, nota dolente nel precedente capitolo, sono migliorate e offrono molte opportunità, senza portare alla disperazione i giocatori di vecchia guardia che intendono giocare in cooperativa. Per avere vita facile e potersi collegare in rete con la persona desiderata basterà far parte del solito patto e, per essere sicuri, procurarsi l’anello che accresce le probabilità, di norma già aumentate rispetto al gioco precedente, di interagire con giocatori appartenenti al medesimo credo. Saranno presenti molte più gilde (patti), rispetto al titolo precedente, distribuite in tutto il regno di Drangleic, di cui due disponibili fin da subito nel villaggio di Majula. Ad ogni patto corrisponde un obiettivo diverso: per esempio, i membri della gilda oscura punteranno a invadere gli altri giocatori; la gilda di vendicatori ha il compito di cacciare gli invasori più pericolosi; la gilda del sole offre il proprio aiuto ai giocatori in difficoltà, e ne esistono tante altre con scopi differenti tra loro.
Anche il sistema di invasione dei giocatori ha subito qualche modifica. Sarà presente un livello di colpa (Sin Level) che aumenterà in base alle invasioni andate a buon fine di un giocatore, che renderà, perciò, quest’ultimo più vulnerabile a sua volta subire invasioni. A differenza del primo Dark Souls, sarà possibile ricevere visite indesiderate, seppur molto raramente, anche essendo non-morti, e ciò rende l’esplorazione ancora meno sicura, creando una tensione continua che accompagnerà i giocatori per tutta la durata del titolo. Le invasioni hanno comunque una lista di priorità, che vedono al primo posto i giocatori con un alto Sin Level, al secondo le persone che giocano in cooperativa, al terzo i giocatori con personaggi umani e al quarto posto giocatori con personaggi non-morti.
Un panorama bello da morire
La prima cosa che sicuramente salta all’occhio è la dimensione delle mappe, questa volta molto più ampie e dettagliate. In questo capitolo è stato notevolmente aumentato il fattore esplorazione, che regala, oltre alla solita ulcera, paesaggi meravigliosi da ammirare: basta arrivare a Majula per restare letteralmente a bocca aperta. La grafica è decisamente migliorata, e i violenti cali di framerate, flagello del capitolo precedente, sono molto meno frequenti. Il titolo vanta di un comparto sonoro di tutto rispetto, includendo tracce più marcate negli scontri coi boss o in determinate zone del gioco.
A chi consigliamo Dark Souls II?
Dark Souls II è un titolo di prima categoria che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni videogiocatore che si rispetti, anche se la difficoltà fuori dal comune che lo contraddistingue lo rende un titolo più adatto ad appassionati in cerca di una vera e propria sfida, ma comunque molto esigenti per quanto riguarda la qualità del gioco. Decisamente sconsigliato a chi cerca momenti di relax nei videogiochi.
- Artisticamente notevole
- Degno successore del primo Dark Souls
- Pieno zeppo di segreti
- Mappe enormi
- Difficoltà giusta e ben calibrata
- IA dei nemici migliorata
- Provoca blasfemia
- Presenta ancora cali di frame rate
Dark Souls II
Morire non è mai stato così bello
Dark Souls II conquista senza sforzo il titolo di miglior RPG d’azione esistente sul mercato, rivelandosi un titolo eccellente sotto ogni punto di vista. Nonostante la difficoltà notevole e i possibili ragequit causati da essa, è impossibile lasciare il controller e smettere di giocare. La vastità delle mappe aumenta il numero di segreti e tesori sparsi per il gioco rendendo l’esplorazione ancora più interessante e mai noiosa. Gli scontri contro i boss, punto molto importante, sono un altro fiore all’occhiello del titolo poiché studiati magistralmente e quasi mai banali. Il multiplayer molto ben gestito incornicia il tutto, regalandoci ore e ore di sfida, sia durante il prosieguo della trama, sia una volta finito il gioco.