Benvenuti nella Hope’s Peak Academy! Se siete entrati a far parte di questa scuola significa che avete un’abilità particolare oppure, come Makoto Naegi, siete il fortunato estratto fra una moltitudine di studenti assolutamente comuni, ma preparatevi: questo edificio potrebbe diventare la vostra tomba.
Come in tutte le scuole il vostro obiettivo sarà quello di essere promossi, ma in questo caso non si parla di voti o pagelle. Dovrete uccidere uno dei vostri compagni senza essere scoperti da tutti gli altri.
Danganronpa: Kibou no Gakuen to Zetsubou no Koukousei (l’accademia della speranza e gli studenti della disperazione) ha origini nel 2010 su PSP in Giappone a opera del team di sviluppo Spike Chunsoft. Il fenomeno ha dato vita a un secondo capitolo, adattamenti a fumetti, romanzi e, più recentemente, una serie animata televisiva che ha spinto la casa produttrice a lanciare sul mercato un porting per PlayStation Vita dei due capitoli videoludici. Il 20 febbraio 2014 NIS America e NAMCO BANDAI Games portano in Italia il primo capitolo della saga per PS Vita con lo strano titolo di Danganronpa: Trigger Happy Havoc. Siete pronti a provare la vera disperazione?
- Titolo: Danganronpa: Trigger Happy Havoc
- Piattaforma: PlayStation Vita
- Genere: visual novel, avventura
- Giocatori: 1
- Software house: Spike Chunsoft, NIS America (distribuito da NAMCO BANDAI)
- Sviluppatore: Spike Chunsoft
- Lingua: Inglese (testi e doppiaggio), Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 20 febbraio 2014
- Disponibilità: retail, digital delivery
- Reperibilità: comune
- DLC: non presenti
- Note: porting del titolo uscito originariamente in Giappone su PSP, venduto assieme al secondo capitolo in Giappone come Danganronpa 1.2 Reload
Dopo una misteriosa quanto intrigante introduzione in cui faremo conoscenza con il grottesco modus operandi di Monokuma, ci caleremo nei panni di Makoto Naegi, un comunissimo studente giapponese che ha avuto la fortuna di essere scelto per entrare a far parte della scuola più prestigiosa del paese, altrimenti riservata agli studenti che raggiungono l’eccellenza in tutte le discipline che si distinguono per talenti particolari. Assieme a lui, infatti, ritroveremo la leader di un gruppo di idol, una star del baseball scolastico in corsa verso il professionismo e una celebre modella, per citarne alcuni esempi. L’unica qualità di Naegi è la fortuna, che gli ha concesso di vincere una lotteria che ha messo in palio il posto di studente più fortunato del Giappone. Ma che razza di fortuna è quella che ti spinge inesorabilmente fra le braccia di una morte cruenta e fuori dall’ordinario?
Dopo essere entrato nell’accademia ed essere sprofondato in un inspiegabile sonno, Naegi si risveglierà per fare conoscenza con i suoi quattordici compagni di classe e con il vero protagonista di questa fantastica visual novel: Monokuma, lo strambo Preside affetto da disturbo bipolare, che spiegherà loro le regole del gioco. I quindici studenti dovranno convivere, segregati nella scuola, con lo scopo di commettere il delitto perfetto e guadagnarsi così la promozione.
Ogni qual volta che verrà scoperto un cadavere, i ragazzi saranno convocati in un vero e proprio processo di classe: se il vero assassino verrà smascherato, sarà giustiziato dall’orso di pezza. Se invece i sospetti ricadranno su un innocente, saranno tutti gli altri a pagarne le conseguenze con la propria vita.
Voci di corridoio
Danganronpa è una visual novel composta da vari strati di gameplay. Oltre alle sequenze di dialogo e ai processi (che vi illustreremo nel dettaglio nel paragrafo successivo) saremo chiamati a esplorare i corridoi della scuola e le stanze che li popolano. Nei corridoi, dove ci sarà concessa piena libertà di movimento con l’utilizzo di una visuale in prima persona, avremo occasione di incontrare alcuni dei nostri compagni e di interagire con loro. All’interno delle stanze potremo invece muovere solo la visuale per scovare indizi utili alla risoluzione del caso e monete da spendere al negozio di souvenir (che, strano a dirsi, si trova proprio all’interno dell’edificio scolastico). In questo negozio troveremo il più classico dei distributori automatici giapponesi, tramite cui otterremo dei Gashapon da regalare agli altri personaggi per sbloccare nuove sequenze di dialogo.
Per approfondire i rapporti con gli altri studenti potremo approfittare delle sequenze Free Time, che come il nome stesso suggerisce, sono degli spazi di tempo libero non in linea con la trama. In questi momenti potremo decidere di passare del tempo con uno degli altri personaggi, ottenendo come premio punti abilità che ci serviranno per ottenere bonus utili durante i processi.
Essendo una visual novel con solo due possibili finali, la rigiocabilità di Danganronpa è davvero bassa, specie se consideriamo il fatto che la trama stessa è il fulcro del gioco: una volta scoperti tutti i misteri difficilmente vorrete rigiocarlo un’altra volta per scoprire tutti i dialoghi disponibili per ciascuno dei personaggi. Tuttavia, Spike Chunsoft ha premiato questo porting per PlayStation Vita con una nuova modalità chiamata School Life, disponibile solo una volta portata a termine l’avventura principale. In questa versione alternativa della storia saremo ancora una volta imprigionati all’interno nella scuola da Monokuma, ma non avremo alcun obbligo di uccidere gli altri studenti: Trigger Happy Havoc diventerà in questo modo una sorta simulatore di appuntamenti a tutti gli effetti, appetibile tuttavia solo ai fan più accaniti.
OBJECT— Sore wa chigau yo!
Chi ha seguito l’anime tratto dal gioco avrà sicuramente notato una certa somiglianza tra le meccaniche dei processi di Danganronpa e quelli della saga di Ace Attorney. Il nostro compito sarà infatti quello di svelare contraddizioni e smontare le tesi dei nostri compagni di classe, ma se con Phoenix Wright il nostro ruolo è quello di proteggere in aula il nostro cliente, nella Hope’s Peak Academy dovremo difendere noi stessi dalle possibili accuse di omicidio nei nostri confronti, in modo sempre più ostico capitolo dopo capitolo e, scegliendo di giocare con un livello di difficoltà più alto, potremo addirittura incappare in elementi di disturbo nel bel mezzo del nostro processo.
Ogni qual volta che Monokuma chiamerà gli studenti a raccoltà avrà inizio un processo di classe, ognuno dei quali si divide in quattro fasi: Nonstop Debate, Hangman’s Gambit, Bullet Time Battle e Closing Argument.
La parola Trigger all’interno del titolo non è casuale, infatti durante il Nonstop Debate le prove e le congetture a nostra disposizione saranno rappresentate da alcuni proiettili, da sparare in senso figurato per esprimere le nostre azioni. Durante i dialoghi del Trial noteremo infatti alcuni periodi evidenziati in giallo: si tratta delle eventuali frasi da incriminare e colpire con un proiettile, non prima di aver preso la mira con l’apposito mirino. L’Hangman’s Gambit invece consiste nel completare una parola chiave per il processo mediante il classico gioco dell’impiccato, mentre le due principali, nonché più divertenti sezioni, saranno la Bullet Time Battle e la Closing Argument. Nella prima, l’eventuale accusato o il compagno un po’ troppo testardo sparerà frasi che dovremo prima cerchiare col mirino e poi colpire a tempo di musica, con la velocità del brano che aumenta progressivamente; la seconda, che segnerà la fine del processo, ci vedrà impegnati nel ricomporre il puzzle dell’omicidio tramite una sorta di storyboard del delitto spoglia di alcune scene, che troveremo a nostra disposizione in ordine casuale: rimettendole al loro posto riusciremo infine a decretare il vero colpevole.
Infine, differentemente da Ace Attorney, dove il verdetto di non colpevolezza del cliente veniva emesso dal pacioso giudice in maniera alquanto festosa, in Danganronpa assisteremo a delle efferate e fantasiose esecuzioni dei poveri assassini a opera del disturbato Monokuma.
Tutto sotto controllo, o quasi.
I comandi di gioco di Trigger Happy Havoc saranno identici a quelli già visti nella versione PSP, con l’aggiunta del fattore touchscreen della nuova console, che tuttavia non ci ha convinti affatto; il touchpad posteriore non viene mai utilizzato, mentre toccando lo schermo potremo avanzare nei dialoghi, selezionare gli elementi di interesse e far partire un dialogo con i personaggi che incontreremo. È proprio in questi momenti che noteremo le difficoltà oggettive del sistema integrato: nel bel mezzo delle conversazioni ci capiterà di dover scegliere fra alcune opzioni, specie nel Free Time, che non potremo selezionare toccando lo schermo, bensì solo mediante lo stick analogico o la croce direzionale; il secondo problema relativo ai comandi touch salterà fuori durante l’esplorazione delle aree più grandi: non è previsto alcun comando utile per spostare la visuale utilizzando i due schermi tattili e per muoverla orizzontalmente dovremo affidarci ai tasti dorsali della console.
Super Duper English Version
Se dal lato del gameplay non avremo grossi miglioramenti rispetto all’originale per PSP, per quanto concerne il comparto tecnico avremo una colonna sonora sempre perfetta, con brani ben calibrati a seconda delle situazioni che ci accompagneranno per tutta la nostra vita da studente, compressi nel migliore dei modi per merito dei muscoli di PS Vita.
Sarà possibile, solo ed esclusivamente all’inizio del gioco, scegliere se giocare utilizzando la traccia audio originale giapponese o il doppiaggio americano curato da NIS America; in merito a questo, siamo partiti con qualche pregiudizio, ma siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla somiglianza di alcune voci americane con quelle originali. Tuttavia, alcuni personaggi sembrano cambiare totalmente il loro carattere per via di voci non proprio fedeli: Owada Mondo ne è l’esempio più eclatante; chi lo conosce sa che è il teppista più famoso del Giappone, ma il doppiaggio occidentale lo caratterizzerà come se fosse un Lord inglese, fatta eccezione per l’utilizzo di qualche slang e parolaccia di tanto in tanto.
Riassumendo, NIS America ha compiuto un ottimo lavoro di traduzione e adattamento dei dialoghi, ma non riusciamo ancora a dare una spiegazione sensata al titolo del gioco, che muta da “L’accademia della speranza e gli studenti della disperazione” a “Il grilletto del felice caos”. Sarà forse dovuto al mirino, elemento ricorrente all’interno dei processi? Tuttavia, a nostro parere, incentrare il nome del gioco su un solo elemento grafico non è stata un’ottima scelta.
A chi consigliamo Danganronpa: Trigger Happy Havoc?
Consigliamo l’acquisto di Danganronpa per PlayStation Vita a tutti i fan della serie animata che vorrebbero vivere in prima persona le vicende narrate, così come a tutti i fan della serie di Ace Attorney, le cui meccaniche di base vengono riprese in questo titolo. Tuttavia, chi conosce già le vicende tramite la serie TV partirà svantaggiato rispetto a chi non ha idea di cosa potrà succedere omicidio dopo omicidio e potrà godere del fattore sorpresa. Narrativamente parlando, questo gioco è perfetto e crea la giusta suspense tipica di romanzi gialli e thriller, mettendoci nei panni, come con Phoenix Wright, di avvocati e detective.
- Una trama davvero coinvolgente
- Divertenti quanto grottesche esecuzioni
- Localizzazione perfetta e dialoghi coloriti
- Possibilità di scegliere la difficoltà di gioco
- Doppiaggio americano non proprio perfetto
- Comandi touch poco sfruttati
- Strane scelte di adattamento per il titolo del gioco
- Mancata localizzazione italiana
Danganronpa: Trigger Happy Havoc
La Disperazione che darà un senso alla vostra Vita
Danganronpa: Trigger Happy Havoc è un must per i fan della saga in possesso di PlayStation Vita, tuttavia, è proprio il porting in sé a non convincerci pienamente: mentre il comparto tecnico rasenta la perfezione, i comandi touch sono alquanto scomodi, o in alcuni frangenti del tutto assenti. Il vero punto di forza di questo gioco è la trama, coinvolgente e ricca di colpi di scena e risvolti impensabili. Se non avete avuto mai a che fare con la saga di Danganronpa, considerate questo gioco come una macabra e sadica alternativa alla saga di Ace Attorney. Peccato solo che il secondo capitolo non sia stato localizzato assieme a questo primo gioco, ma ci auguriamo che venga presto annunciato da NIS America per il mercato occidentale.