In seguito alla vittoria riportata nella feroce battaglia contro il temibile Demigra, il nostro Pattugliatore Temporale è ormai considerato in lungo e in largo come un eroe, un salvatore, tanto da spingere molti prodi combattenti delle più svariate razze a sognare, un giorno, di entrare a far parte degli impavidi Time Patroller. Qualche anno è passato dal quel giorno e le strade della ridente Conton City pullulano di guerrieri, freschi di accademia, pronti a mettersi alla prova contro nuove minacce. Ma queste, ahimè, sono proprio dietro l’angolo. Mira e Towa sono tornati e, senza perdere neanche un secondo di tempo, riprendono con il loro operato proprio lì, dove avevano lasciato. Ma chi si ergerà stavolta a protezione dell’universo di Dragon Ball?
Riprendendo in mano le gesta dei famosissimi Guerrieri Z, BANDAI NAMCO Entertainment ci delizia con il nuovo Dragon Ball XenoVerse 2, il secondo capito della serie targata Dimps che intende offrire ai giocatori qualcosa di più del classico “ripercorri le vicende di Dragon Ball e tanti saluti“, qualcosa in grado di far immergere in prima persona i giocatori in nuove, emozionanti avventure.
- Titolo: Dragon Ball XenoVerse 2
- Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, PC
- Genere: Avventura, Fighting Game
- Giocatori: 1-2 (multiplayer locale) 1-6 (multiplayer online)
- Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
- Sviluppatore: Dimps
- Lingua: Italiano (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
- Data di uscita: 27 ottobre 2016
- Disponibilità: retail, digital delivery
- DLC: Season Pass con personaggi e contenuti aggiuntivi da annunciare
- Note: disponibile in edizione limitata; Goku Black in esclusiva come pre-order bonus
Eccoci finalmente arrivati al momento della verità, un momento che, da fan della saga di Dragon Ball, attendevo davvero con ansia. L’idea di avere tra le mani un titolo che non solo narrasse qualcosa in modo originale e diverso dal solito, ma che mi permettesse di affrontare in tutto in prima persona, mi ha estasiato fin dal primo capitolo che, con i suoi pregi e i suoi difetti, continua tuttora a farmi gridare al miracolo. È comunque una bella iniziativa, soprattutto se consideriamo che, spesso e volentieri, il 90% di titoli “tratti da” chiede agli utenti solo e soltanto di ripercorrere la storia di base, ormai vista e giocata decisamente troppe volte. Va bene una volta, due o tre, ma alla quarta stufa in modo impressionante. Ma non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire come si sarà comportato lo studio Dimps con questo secondo capitolo.
Save The Past!
Così come il suo predecessore, anche Dragon Ball XenoVerse 2 si aprirà con la creazione del nostro avatar, personaggio chiamato a risolvere i vari problemi che stanno nuovamente affliggendo l’intera timeline della serie. Le razze offerte sono di base le stesse, ovvero Saiyan, Umani, Majin, Namecciani e clan di Freezer. Anche le feature di personalizzazione sono pressappoco identiche e non vengono offerte moltissime variazioni rispetto al primo capitolo. Le uniche novità, infatti, non le troveremo sotto forma di nuove voci, ma si limitano a qualche aggiunta di oggetti selezionabili all’interno delle categorie già presenti.
Una volta terminati i preparativi, inizieremo finalmente il nostro viaggio introduttivo in quella che sarà la città/hub in cui passeremo la maggior parte del nostro tempo, ovvero Conton City, e ammireremo il nostro avatar solcare i cieli in volo, cosa che, una volta terminato il filmato introduttivo, scopriremo che non ci sarà possibile fare senza uno speciale patentino. Iniziamo proprio così, infrangendo le regole. Screw the rules!
Conton City sarà decisamente più grande e dispersiva di quanto fosse Toki Toki nel primo titolo, e vorrei ben vedere, dal momento che non solo quest’ultima era di dimensioni decisamente discutibili, ma diciamo che la sua realizzazione a mo’ di “giro girotondo” non mi ha mai fatto impazzire. Questo nuovo mondo di gioco sarà caratterizzato da diverse zone che potremo visitare e, più ci allontaneremo dal centro città, più diventeranno particolari. Alcune, addirittura, saranno in grado di ricreare scenari realmente esistenti nella serie, come la casa di nonno Gohan della prima serie, l’area di Namec, e l’immancabile Torneo Mondiale.
Uguaglianza etnica
Tra le varie migliorie e aggiunte che il titolo presenta, alcune di queste già citate nell’anteprima, spicca certamente la possibilità di iniziare il gioco creando un avatar di una qualsiasi razza si desideri e di godere comunque di tutte le funzionalità offerte dal gioco. Siamo sinceri, il primo XenoVerse non era male, ma da un certo punto di vista, se decidevi di crearti un personaggio non Saiyan, il numero di funzionalità a disposizione calava drasticamente. Dragon Ball XenoVerse 2 vuole invece infrangere questa barriera e mettere tutti i giocatori sullo stesso piano, dando non solo a tutte le razze la possibilità di trasformarsi, ma anche di godere di punti riservati in cui una razza avrà maggiori vantaggi e più cose da fare rispetto alle altre.
La rivisitazione del battle system e delle sue caratteristiche, inoltre, è la cosa che più mi ha fatto piangere di gioia. Oltre alla già citata funzionalità di trasformazione disponibile per ogni razza, troveremo una più attenta cura in quella specifica dei Saiyan, dove con la sola abilità Super Saiyan adesso si potranno raggiungere tutti e tre gli stadi, in modo consecutivo e direttamente in-game, e un più ragionato metodo di utilizzo di queste ultime. In Dragon Ball XenoVerse 2, infatti, ciascuna trasformazione non prosciugherà lentamente la barra fino a esaurirla tutta e facendoci tornare come prima, ma sarà permanente. Al contrario, se prima potevamo usare a ripetizione quanti più attacchi supremi volevamo, da trasformati, adesso il tutto funziona come sarebbe sempre dovuto essere, permettendoci eseguire le potentissime tecniche consumando in maniera effettiva la barra di energia.
Tradotto in parole povere, ne fai una e tocca ricaricarti. Una bella pensata, visto che una delle cose che ho trovato più fastidiose nel primo XenoVerse era appunto il vedere giocatori, durante gli scontri online, che riuscivano a lanciare una dietro l’altra le varie supermosse subito dopo essersi trasformati, non curandosi minimamente della barra di energia, perché il gioco gli permetteva di farlo.
Degno di nota anche l’ampliamento, anche se non proprio vasto, del parco mosse dei vari personaggi. Qualcosa è stata rimossa, altro invece è stato aggiunto, gli attacchi hanno nuove animazioni di esecuzione e inquadrature più tecniche della telecamera, che riescono a riproporre al meglio sullo schermo ogni colpo inferto. Sfortunatamente, a volte, la visuale della telecamera si farà gli affaracci suoi; ma tutto sommato, di norma, il suo lavoro riesce a portarlo a termine in maniera ottimale.
Non c’è neanche un bagno in questa accademia…
L’accademia che caratterizza questa seconda iterazione svolgerà un ruolo importante, anche se non è esattamente ciò che ci si poteva immaginare. Al suo interno non troveremo assolutamente nulla, dato che tutti gli eventi prenderanno luogo immediatamente al suo esterno. Non ci verrà chiesto di effettuare alcun esame per ottenere il patentino di volo – cosa che avrei apprezzato, e che invece verrà sbloccato automaticamente con il proseguimento della storia – ma sarà possibile passare vari test per aumentare il livello degli istruttori. La rivisitazione apportata alla feature dei maestri è una delle cose che ho apprezzato maggiormente, in quanto non richiede più a noi giocatori di sprecare troppo tempo dietro ogni singolo personaggio per farci insegnare le sue tecniche: tutto si svolgerà più tranquillamente grazie ai livelli di istruzione.
Effettuando i vari esami posti dal robottino situato esattamente fuori dalla porta dell’accademia – dopo aver soddisfatto alcune richieste specifiche – e passando di grado, non solo ci verranno messi a disposizione nuovi tutor, ma potremo farci insegnare le loro mosse caratteristiche anche senza necessariamente selezionarli come istruttori principali. Una volta raggiunto il massimo grado, per esempio, potremo piazzarci davanti a Goku e compagni e apprendere una dietro l’altra le loro tecniche, senza perdere tempo.
The Story so Far
Ahimè, tuttavia, uno degli aspetti che ho trovato più trascurati corrisponde proprio alla trama di per sé. Sebbene l’originalità nella narrazione sia presente, e si veda, questo secondo capitolo della serie sarebbe dovuto essere caratterizzato dall’esordio dei film, ma in definitiva, almeno nella modalità storia, se ne vedranno giusto quattro o cinque. Di altri film vedremo solo i personaggi, anche se non proprio tutti, che sbloccheremo effettuando apposite missioni parallele, ma sinceramente mi aspettavo di più sotto questo punto di vista. Ok, volete fare casini con la timeline principale per l’ennesima volta, ma se non ci siete riusciti nel primo, cambiate aria. Questo infatti dava l’idea di essere l’incipit di XenoVerse 2, della serie: “Non siamo riusciti ad alterare la timeline principale della serie TV, proviamo a danneggiare gli eventi dei film” – e invece no.
La maggior parte degli eventi, infatti, prenderà luogo sempre nella linea temporale principale, resa più snella e veloce, dal momento che stavolta effettueremo solo gli scontri principali dei vari archi narrativi, mentre dei film vedremo poco e niente. È un peccato, considerando che potevano ricreare qualcosa di nuovo proprio per questo secondo titolo, incentrandolo principalmente sui lungometraggi, dando uno spazio più secondario a qualche scena clou della serie regolare giusto per farci sbloccare personaggi fondamentali per qualsiasi gioco di Dragon Ball. Purtroppo così non è stato.
Dalla sua, però, Dragon Ball XenoVerse 2 ha qualche asso nella manica. Sebbene si parli tanto di film, ma in definitiva ci sia poco, quello che è passato quasi in sordina è la presenza di alcuni personaggi di Dragon Ball Super. Anche questi, purtroppo, non godono di alcun capitolo di storia a essi dedicato, ma verranno sbloccati con il proseguimento delle varie mansioni extra offerte dal titolo.
Alla ricerca delle sette sfere
Tra le caratteristiche che ritroveremo in XenoVerse 2 non poteva di certo mancare la ricerca delle sfere del drago, anche questa migliorata rispetto al primo titolo della serie. Se prima queste ci venivano consegnate esclusivamente da altri pattugliatori temporali nemici, che dovevamo letteralmente scovare all’interno dei vari stage e pestare di brutto fino a fargliele cadere, adesso il tutto viene affiancato dalla possibilità di trovare tali pattugliatori all’interno della città/hub. Di tanto in tanto, infatti, troveremo sulla mappa delle particolari icone blu con un punto esclamativo, che ci informeranno della presenza di alcuni particolari eventi. Se a volte ci imbatteremo in personaggi celebri della serie che ci affideranno apposite missioni parallele non presenti sulla lista, altre volte ci ritroveremo invece faccia a faccia con NPC che ci sfideranno, consegnandoci poi l’ambito oggetto. Se col primo metodo però è tutta una pura questione di culo drop rate, col secondo la consegna della sfera è praticamente garantita.
Restando in tema di quello che ritroveremo in questo secondo capitolo, ma che già avevamo assaggiato nel precedente, ritroviamo le famose missioni parallele. Sfortunatamente però, non mi sto riferendo alla funzione delle missioni parallele, ma proprio alle missioni in sé. Sebbene queste siano aumentate in numero, l’aver voluto basare nuovamente il titolo sulla serie Z invece che interamente sui film o su Super ha fatto sì che molte delle missioni parallele che troveremo e che dovremo affrontare, siano le stesse, IDENTICHE, del primo XenoVerse. Questo è uno dei lati che più mi ha infastidito, dal momento che mi aspettavo di scoprire e provare cose nuove anche in queste particolari sezioni, di scovare i nuovi traguardi nascosti… e invece mi ritrovo sbattute in faccia gran parte di cose che già ho vissuto nel gioco precedente.
Va bene tutto, va bene che si tratta di un sequel e che molte cose non si possono toccare perché si andrebbe in contrasto con il concetto generale di “continuity”, e per questo non c’è assolutamente da lamentarsi se la realizzazione di stage, le modalità di gioco e molto altro sono riprese pari pari dal vecchio gioco, è anche normale. Quello che però si poteva fare era migliorare un titolo di base già buono, magari variandone appunto la trama, cosa che purtroppo non è stata fatta, e magari inserire missioni parallele totalmente nuove, giusto per non pagare a prezzo pieno qualcosa che sostanzialmente abbiamo già. Fortunatamente Dragon Ball XenoVerse 2 di novità e migliorie ne ha tantissime altre, ma avrebbe decisamente potute averne di più, specialmente da questo punto di vista. Un sequel deve sì mantenersi fedele al suo predecessore, ma deve anche rinnovarsi sotto certi punti di vista che, personalmente, reputo importanti.
E io pago
Oltre alle missioni parallele, non può di certo mancare la sezione dedicata agli scontri. Ecco che anche in questo secondo capitolo della serie ritroveremo l’apposito bancone dedicato alle sfide online e offline, e in quest’ultima troveremo la possibilità di effettuare anche gli allenamenti.
Tra le novità assolute troviamo invece le missioni esperto, che si diramano in due tipologie: nemici giganti e nemici classici. Come il nome stesso lascia intendere, queste saranno gradevolmente più complicate dei classici combattimenti che effettueremo all’interno del gioco, dal momento che parte delle tecniche usate dagli avversari e delle tipologie di scontro potranno variare, chiedendoci di fare cose ben precise per portare a casa la vittoria. Al contrario delle missioni parallele, dove è permesso un massimo di tre giocatori, sarà possibile affrontare queste particolari battaglie con un team che può presentare fino a sei giocatori, sia online con giocatori reali, che con combattenti casuali controllati dalla CPU per la modalità offline.
Sia le missioni esperto che quelle parallele però hanno entrambe un aspetto negativo, la cui colpa non è riconducibile esclusivamente a BANDAI NAMCO Entertainment. Più le sfide saliranno di livello, più ardue diventeranno, richiedendoci quindi ogni briciolo di energia a disposizione del nostro alter-ego. Sfortunatamente, andando avanti, l’IA della CPU dei compagni non sarà in grado di mantenere il nostro passo e quello degli avversari, quasi obbligando gli utenti a giocare con alleati in carne e ossa, persone consce di quel che fanno e di come possono rendersi utili. Con la generazione corrente, almeno su PlayStation 4, vien da sé che ci sarà indubbiamente bisogno di abbonarsi al PlayStation Plus per poter terminare correttamente tutte queste missioni extra-storia. Grazie Sony!
Chouzetsu☆Dynamic!
Graficamente il titolo non intende discostarsi molto rispetto a quanto offerto dal primo XenoVerse, e infatti ritroveremo un stile nell’insieme praticamente identico, se non che, ovviamente, il tutto sarà di qualità decisamente più alta. Le cutscene offerte nel corso della storia si dividono in tre categorie: ci sono quelle apprezzabili realizzate con il motore grafico del gioco, ce ne saranno alcune, anche se sfortunatamente poche, realizzate con una superba computer grafica che è riuscita addirittura a farmi mettere le mani nei capelli – giusto per farvi capire quanto mi siano dannatamente piaciute – e ce ne saranno altre realizzate in animazione tradizionale, anche queste sfortunatamente poche, ma comunque di buona fattura e decisamente godibili.
Dal lato sonoro invece il titolo sorprende perché, fatta eccezione per il brano ricorrente che ascolteremo all’interno della dimensione della Kaioshin del Tempo già presente anche nel primo gioco, le altre musiche che ascolteremo durante saranno totalmente nuove. C’è da dire, però, che rispetto ad altri titoli del brand, i brani proposti da questo gioco non riescono a calcare molto l’atmosfera della serie originale. Con questo non voglio dire che siano pessimi, anzi, mi sono piaciuti, ma è uno stile diverso da quello che siamo abituati a sentire nei titoli di Dragon Ball. Una feature molto carina arriverà con il proseguimento della storia, e grazie ad essa la BGM presente in Conton City cambierà svariate volte a seconda della piega presa dalla trama, passando da un inizio decisamente tranquillo, alla tensione pesante non appena raggiungeremo le fasi finali. Una volta terminato, il sistema ci permetterà di impostare quella che abbiamo gradito di più nel corso della nostra avventura, che ci accompagnerà per tutta la durata delle fasi extra.
A chi consigliamo Dragon Ball XenoVerse 2?
Mi sento di consigliare il nuovo gioco di Dimps a tutti coloro che hanno giocato e amato il precedente capitolo della serie. Di base infatti, Dragon Ball XenoVerse 2 è piuttosto simile al suo predecessore, sia per stile grafico che per tipologia di gameplay, ma porta con sé tutti quei cambiamenti, migliorie e aggiunte che il gioco necessitava per esser goduto appieno. Lo consiglio anche a tutti coloro che sono un po’ stanchi del fatto di dover rifare la stessa, identica storia tutte le sante volte in tutti i titoli della serie, e hanno voglia di qualcosa che offra stralci di originalità e che gli permetta in prima persona di gettarsi in una fantastica avventura. Occorre però aver giocato al primo XenoVerse, visto che gli eventi narrati riprendono quanto accaduto in precedenza: non avendolo portato a termine si corre il rischio di non conoscere parte della trama, degli avversari e degli alleati.
- Tante migliorie e aggiunte di cui la serie aveva bisogno
- Un extra-story decisamente ricco
- Buon bilanciamento per le razze, necessario per metterle tutte allo stesso piano
- Città/hub dispersiva, ma decisamente vasta
- Quando si parlava di film, me li aspettavo tutti
- Gran parte delle missioni parallele sono le stesse, identiche del primo
- Richiede l’abbonamento al Plus per esser goduto e terminato al 100%
Dragon Ball XenoVerse 2
Dimps salva nuovamente l'universo di Dragon Ball, ma serve ancora più energia
Ho decisamente apprezzato questo Dragon Ball XenoVerse 2, sia per le tantissime cose da fare in più rispetto al predecessore, sia per le aggiunte e migliorie apportate nel tentativo di renderlo superiore. È un peccato, tuttavia, che il team non abbia scelto di fare le cose come dovevano essere fatte, limitandosi sotto alcuni punti di vista, perché XenoVerse 2 si sarebbe meritato decisamente di più. Credo che qualsiasi giocatore sarebbe stato disposto ad aspettare un po’ più di tempo per avere tra le mani qualcosa in grado di offrire ancora più novità. E io, da appassionato della serie da cui è tratto, vorrei davvero premiare maggiormente questa avventura videoludica. Vorrei dare il giusto merito che spetta a chi è riuscito a creare una sotto-saga che non volesse unicamente ripercorrere la classica storia di base trita e ritrita e tanti saluti, ma che intendesse creare qualcosa che, in parte, andasse oltre esplorando nuovi orizzonti. Purtroppo però serve davvero più di questo, bisogna osare tanto. Ma in fin dei conti, tutto sommato, non c’è male. Ora forza, annunciatemi uno XenoVerse 3 e sotto a realizzarlo come si deve!