Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed – Recensione

Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed – Recensione

hyperdimension-neptunia-u-action-unleashed-boxartBentornati su Gamindustri, il pianeta protetto dalle quattro Console Patron Unit e dalle Candidate CPU. Nessun mondo può ritenersi al sicuro dalle forze del male, ma per merito del potere combinato di CPU e delle loro sorelle minori, nessun nemico è abbastanza forte da gettare Gamindustri nel caos. È anche per questo motivo che, sia le nostre ragazze che le genti che abitano queste terre, si ritrovano in una pacifica, ma noiosa situazione di stallo. Almeno fino a che alle reporter videoludiche Famitsu e Dengekiko verrà affidato un importante incarico: documentare l’operato delle divinità vivendo in prima persona il quotidiano svolgimento delle Quest.

Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed è il titolo del terzo spin-off della saga di Compile Heart ad approdare su PlayStation Vita, stavolta affidato alle sapienti mani di Tamsoft, lo studio di Asakusa che modellato titoli del calibro di SENRAN KAGURA e Onechanbara. Cos’hanno in comune questi ultimi due titoli? Beh, sebbene siano splendidi giochi di azione sono entrambi… come dire… poco propensi ad essere giocati in pubblico. Prepariamoci quindi a una sana dose di azione e fanservice che ci consentirà di osservare le nostre divinità videoludiche preferite sotto un punto di vista del tutto nuovo.

  • Titolo: Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Azione
  • Giocatori: 1
  • Software house: Compile Heart, Idea Factory
  • Sviluppatore: Tamsoft Corporation
  • Lingua: Inglese (testi e doppiaggio), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 22 maggio 2015 (retail), 27 maggio 2015 (digitale)
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: costumi extra gratuiti, missioni aggiuntive a pagamento
  • Note: disponibile una Limited Edition esclusiva per il negozio online di Idea Factory International che contiene una fodera per dakimakura e la colonna sonora originale

Come ogni divoratore di RPG — nonché, in particolare, appassionato di Neptunia — dovrebbe sapere, le Quest sono missioni che le CPU di Gamindustri sono chiamate ad affrontare allo scopo di collezionare oggetti e sconfiggere mostri, per soddisfare richieste e bisogni della popolazione. Le giornaliste di Gamindustri, invece (Dengekiko e Famitsu, personfinicazione delle due celebri testate nipponiche) sono incaricate di narrare le gesta di ciascuna delle Console Patron Unit, garantendo loro popolarità e gratitudine da parte dei cittadini. Le due accompagneranno in missione rispettivamente le CPU e le sorelle minori, intervistandole per mostrare al mondo il vero volto di coloro che quotidianamente svolgono il proprio dovere di protettrici.

Avviando per la prima volta la modalità Storia e iniziando una nuova partita saremo posti immediatamente di fronte a una scelta: partire con la campagna delle CPU oppure con quella delle Candidate; non c’è bisogno di rifletterci sopra più di tanto, dato che la selezione sarà solo temporanea: poco dopo potremo familiarizzare anche col secondo gruppo.

Hyperdimension Kagura: Console Versus

Sarà proprio per documentare il modo in cui le CPU affrontano le Quest che Dengekiko e Famitsu accompagneranno in battaglia le nostre belle protagoniste: prima di affrontare una missione dovremo scegliere una o due eroine fra le dieci totali a disposizione, intercambiabili a piacimento durante la battaglia tramite la semplice pressione del D-Pad. Se siete reduci di tutti gli altri titoli di Hyperdimension Neptunia usciti in passato (molti dei quali su PlayStation Vita, ultimamente) scordatevi le già collaudate meccaniche RPG o SRPG (come abbiamo visto in Hyperdevotion Noire). Se invece siete già avvezzi alla saga di SENRAN KAGURA, aspettatevi un ibrido, o meglio: provate a immaginare a un SENRAN KAGURA Shinovi Versus ambientato nell’universo di Hyperdimension Neptunia, perché è questo il titolo a cui vi troverete di fronte. Sebbene non si possa parlare di propriamente di Bakunyuu Hyper Battle (perché di seni esplosivi — Vert a parte — non ne ho visti) Action Unleashed è a tutti gli effetti erede del titolo di Marvelous! e il motivo è alquanto chiaro: come Shinovi Versus, anche questo gioco è stato sviluppato da Tamsoft Corporation. Pur non essendo del tutto identico, in termini di meccaniche di gioco pesca a piene mani dal già citato apripista del genere molti degli elementi che lo contraddistinguono: la componente uno-contro-cento già resa celebre dai Dynasty Warriors, la trasformazione (non che fosse una novità per Neptunia) e soprattutto la funzionalità di Costume Break.

Le noiose cronache di Gamindustri

L’onnipresente mappa di Gamindustri, che racchiude al suo interno le già stranote regioni di Planeptune, Lastation, Leanbox e Lowee, ci consentirà di cambiare le opzioni, di rivedere i tutorial, di riascoltare i brani tramite un semplice ma pratico jukebox, nonché di modellare a nostro piacimento l’equipaggiamento delle nostre eroine e, infine, scendere in missione e, dentro la sezione City Watch, assistere a simpatici dialoghi che si svolgeranno di volta in volta in una delle quattro nazioni o nella redazione in cui le due giornaliste svolgono il proprio lavoro (queste ultime, ci consentiranno di sbloccare costumi alternativi). Come tradizione per questa saga, le vere e proprie cutscene lasciano spazio a un sistema di dialoghi narrati mediante un sistema di visual novel: gli sprite bidimensionali marginalmente animati interagiranno fra loro in una serie di lunghi dialoghi, spesso e volentieri del tutto futili, ma pregni di citazioni e delle solite demenziali situazioni a cui la saga ci ha già abituati da tempo. Purtroppo questa volta non potremo contare su una trama ben delineata, dato che le sezioni che legheranno ciascuna delle missioni non vanno a dipanare nulla di particolarmente elaborato; spesso saremo tentati di saltarle a pié pari, a meno di non essere fan sfegatati di ciascuna delle protagoniste. Da apprezzare l’opzione di rileggere la cronologia di tutti i dialoghi con la possibilità di riascoltarne il doppiaggio. Tuttavia, avrei preferito qualcosa di decisamente più coinvolgente che potesse spezzare la routine delle missioni, legandole una con l’altra.

Solitamente le Quest richiederanno di portare a termine un determinato incarico: recuperare un certo quantitativo di oggetti, sconfiggere una soglia prestabilita di mostri semplici oppure mettere al tappeto il boss di turno. Tuttavia, capiterà di imbattersi in missioni particolari le cui condizioni di vittoria non verranno specificate, e che spesso non riusciremo a portare a termine al primo tentativo; se decideremo di abbandonare le suddette missioni assisteremo a una breve sequenza di dialogo che potrà darci qualche indizio su come portarla a termine: probabilmente servirà una specifica coppia di guerriere, oppure dovremo sfruttare l’attacco combinato tra le due, o unicamente la forma Hard Drive Divinity. Non resta che scoprirlo e riprovare!

Cosa cazzo...?

Cosa cazzo…?

Vatti a fidare del sarto di Kenshiro…

Come in ogni altro gioco della saga di Neptunia, alle — a volte interminabili — sezioni di visual novel si alterneranno le fatidiche missioni all’interno dei dungeon. Una volta scelta la nostra destinazione e iniziata la Quest in oggetto, avremo il diretto controllo della prima delle due eroine selezionate: tramite lo stick analogico sinistro potremo muoverci liberamente e con quello destro potremo ruotare la telecamera; tristemente, noteremo l’assenza di un pulsante che possa consentirci di bloccare il bersaglio sul nemico più vicino, sostituito da un tasto che riposiziona l’inquadratura alle spalle del nostro avatar (che nemmeno funziona come dovrebbe): dovremo gestire la nostra visuale solo mediante il secondo analogico, e ciò potrebbe risultare alquanto scomodo in determinati frangenti.

I quattro tasti principali, esattamente come SENRAN KAGURA, ci serviranno a sferrare un attacco normale, uno potente, ad eseguire uno scatto in avanti e infine a saltare. Mediante la pressione combinata di essi insieme al dorsale destro potremo (previo riempimento degli appositi indicatori SP) scatenare una serie di attacchi speciali oppure, quando ne avremo l’opportunità, assumere le tanto amate sembianze divine della modalità HDD, purtroppo solo per un breve lasso di tempo.

Come per ogni titolo di stampo Musou, anche Neptunia U potrà vantare di un contatore dei nemici abbattutti sul lato destro dello schermo: i veterani riconosceranno le già celebri parodie dei fantasmini di PAC-MAN, degli Slime di DRAGON QUEST e degli alieni di Space Invaders, carne da macello che servirà a riempire le nostre pilloline SP, utile poi a sconfiggere i meno affabili miniboss che di tanto in tanto ci si pareranno davanti. Proprio da loro dovremo ben guardarci dall’essere colpiti: come già accennato, è da SENRAN KAGURA che Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed eredita il sistema di Costume Breaking. Cosa significa? Come è facile immaginare, dopo una certa soglia di danni gli abiti delle nostre eroine inizieranno a perdere consistenza, lasciando le povere malcapitate con solo qualche straccetto addosso — ma niente di più. Non penserete mica di poterle ammirare senza veli? Sotto questo punto di vista, il fanservice delude un po’ se messo a paragone con quello dell’altra saga appena citata.

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Dieci ragazze per me: posson bastare?

Come già ribadito, Neptunia U ci mette a disposizione ben dieci guerriere già note ai fan della saga: Neptunia, Nepgear, Noire, Uni, Vert, Blanc, Rom, Ram e per la prima volta come personaggi giocabili Famitsu e Dengekiko. Ognuna di loro avrà il suo stile di lotta (sebbene con un parco mosse limitato), utilizzerà una determinata tipologia di arma e potrà adattarsi al meglio alle nostre preferenze. Dato che potremo scendere in campo a scelta con uno o due personaggi per volta (grazie al Dual System che ci consente di intercambiarle agevolmente), penserete voi, potremo essere totalmente liberi di portare a termine il gioco col nostro duo preferito, giusto? E invece no! Purtroppo (o per fortuna, nel caso siate dei completisti) le missioni ci costringeranno, in un modo o nell’altro, a dover livellare volta per volta ciascuna delle guerriere, dato che alcuni incarichi potranno essere portati a termine solo da alcune di loro, e non ci riusciremo di certo se il livello delle stesse sarà troppo basso. Oltre a questo aspetto dovremo tenere in considerazione anche l’equipaggiamento, che potremo far nostro sconfiggendo i nemici e ottenendo Medaglie che potranno consentirci di sbloccare potenziamenti sempre più utili. Infine, l’immancabile sistema di Lily Rank onnipresente in ogni gioco della serie farà crescere il rapporto che lega ciascuna eroina a ogni possibile partner, un legame che crescerà per ogni Quest affrontata in coppia.

Non si butta via niente

Il motore grafico di Action Unleashed non ha nulla da invidiare a quello degli altri titoli della saga, risulta pulito ed è privo di rilevanti cali di frame rate. I modelli poligonali di protagoniste e nemici risultano ben dettagliati, tuttavia potremo notare quanto la risoluzione delle texture appaia piuttosto bassa quando gli abiti delle nostre eroine verranno danneggiati e l’inquadratura (sebbene solo per pochi istanti) ci consentirà di vederli da vicino. Poco male, un problema simile ricorreva anche nel cugino SENRAN KAGURA Shinovi Versus, con cui condivide buona parte di pregi e difetti, compreso quello della telecamera spesso problematica; peccato, come già ribadito, per l’assenza di un target-locking. Gli sprite e i fondali delle sezioni visual novel saranno, come ormai consuetudine, riciclati da quelli dei Re;Birth, così come i medesimi saranno i brani della colonna sonora, fatta eccezione per pezzi come l’orecchiabile (ma non troppo) opening theme Venus no Harmonia, cantata da Asami Imai, che presta la voce a Black Heart. Un punto a favore di Idea Factory International per averci ancora una volta consentito di scegliere se giocare con l’originale audio giapponese o col discreto audio anglofono, che molti potrebbero preferire a causa dell’eccessiva dose di moe del primo.

A chi consigliamo Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed?

Coloro che stimano Compile Heart e la sua ormai celebre saga della Console War non disdegneranno certamente questo nuovo spin-off, che mette da parte le meccaniche RPG (fatta eccezione per elementi quali leveling up ed equipaggiamenti) in favore di una meccanica totalmente action, che strizzerà l’occhio a chi apprezza il genere musou e i titoli di SENRAN KAGURA per le console PlayStation. Chi è alla ricerca di un gioco volto al fanservice potrebbe rimanere un po’ deluso, dato che il nudo (se così posso definirlo) presente in Neptunia U risulta parecchio limitato e del tutto superfluo se messo a paragone con titoli come quello già citato innumerevoli volte in questa recensione. Consigliato ai fan sfegatati di Hyperdimension Neptunia, ma chi è alla ricerca di un gioco d’azione con elementi sexy andrebbe più a colpo sicuro con un qualsiasi titolo del franchise di Marvelous.

  • Costume Breaking
  • Genuinamente semplice
  • Mantiene intatte le atmosfere della serie
  • Disponibile in edizione fisica

  • Assenza di sottotitoli durante le Quest
  • Qualche problema con la telecamera
  • Può risultare monotono
  • Trama non pervenuta
Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed
3.6

Azione e monotonia non vanno particolarmente d'accordo

Sarà riuscita Tamsoft nell’intento di unire le meccaniche di gioco tipiche dell’action game uno-contro-cento all’universo plasmato in questi ultimi anni da Compile Heart e Idea Factory? In parte sì, ma Hyperdimension Neptunia U: Action Unleashed fallisce nel coinvolgere il giocatore già dopo le prime ore di gioco. Le motivazioni di questo giudizio sono da imputare a missioni praticamente tutte uguali, scandite da una trama scialba e senza mordente, dove persino l’esplorazione delle mappe viene ridotta all’osso se pensiamo a un qualsiasi Dynasty Warriors, per concludere con un fanservice che, non giocando un ruolo centrale, riesce a mapalena a soddisfare chi adora alla follia Noire, Vert e compagne. Sebbene dieci personaggi giocabili (spesso obbligatoriamente) possono in parte variare l’esperienza di gioco, il vero premio verrà dato al giocatore solo dopo aver portato a termine la trama principale per la prima volta, sbloccando due modalità aggiuntive e una sorta di New Game+ che consentirà di rigiocarla in maniera un po’ diversa. Premierei volentieri l’assenza di personaggi a pagamento, ma avrei di certo apprezzato qualche eroina extra sbloccabile dopo aver portato a termine determinati obiettivi.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.